Rugby C1 / Disputata la seconda giornata del girone E, con i manfredi che perdono con la nuova capolista Forlì e i porpora oro che lottano ma vengono piegati da Imola
Cadono sia Faenza, sia Ravenna nella seconda giornata del girone E del campionato di Serie C1 di rugby. Si illudono i manfredi, che riescono a rimontare una situazione di svantaggio con la neo campolista ErLux Forlì, ma nel secondo tempo dopo aver effettuato il sorpasso si disuniscono e non sono capaci di respingere la reazione degli ospiti. E’ amara anche la sconfitta dei ravennati, che si inchinano all’Imola al termine di un match molto equilibrato e combattuto, dove nei momenti importanti è mancata la necessaria lucidità ed esperienza ai porpora oro, che comunque guadagnano due punti in classifica grazie alle quattro mete realizzate (due da Barbaro). Nel prossimo turno, terza giornata del girone di andata, Ravenna ospita l’ErLux Forlì, mentre Faenza va a far visita al Castel San Pietro, ultimo in classifica in virtù di una pesante penalizzazione.
I tabellini (Serie C1, girone E) Imola Rugby-Ravenna Rugby 29-26
RAVENNA RUGBY: Fattori, Loforte (13’ st Balella), Zinzani (1’ st Di Discordia), Xella, Gaudenzi (1’ st De Zerbi), A. Sangiorgi, Benini (1’ st Tassinari), Bassi, Barbaro, Gordini (14’ st Hedli), Deggiovanni (24’ pt Cersosimo), M. Gardini, Bado (10’ st Trolio), Shehu, Cantatore (35’ st Gordini).
METE: Barbaro (2), Cersosimo e Gardini.
Faenza Rugby-ErLux Rugby Forlì 8-22
FAENZA RUGBY: Satalino, Falco, Pambieri, Baldini, Serrau, Canal, F. Drei, D. Maccan, Ruffini, Maretti, Gualandi, Artizzu, F. Trioschi, Di Bari, Dal Pozzo. A disp.: Farolfi, Laterza, Zoli, Zbereanu, Verità, Carrari, Cafaggi. All.: B. Maccan.
METE: D. Maccan, Canal.
Risultati (seconda giornata): Castel San Pietro-Bologna 1928 6-10, Imola-Ravenna 29-26, Faenza-ErLux Forlì 8-22.
Classifica: ErLux Forlì 8 punti; Bologna 1928 e Faenza 5; Imola 4; Ravenna 3; Castel San Pietro* -3 (* penalizzato di otto punti).
Prossimo turno (terza giornata, domenica 15 ottobre, ore 15.30): Ravenna-ErLux Forlì, Bologna 1928-Imola, Castel San Pietro-Faenza.
Scherma / Nella Prima prova nazionale disputata in terra lombarda Rocco, Dirani e la Pizzini si sono ben comportati, staccando il pass per la fase successiva in programma a Milano
La portacolori del Circolo ravennate della Spada Alessia Pizzini
Dei nove atleti del Circolo Ravennate della Spada in pedana al Lario Fiere di Erba, in provincia di Como, dove si è svolta la gara valida come Prima prova di qualificazione nazionale ai Campionati italiani assoluti, in programma a giugno a Milano, Emanuele Rocco, Filippo Dirani e Alessia Pizzini staccano il pass per accedere di diritto alla Seconda prova nazionale.
La spada maschile era la protagonista della prima giornata di gara con quasi 400 partecipanti. Emanuele Rocco ha ottenuto un’ottima 27esima posizione, fermato alle soglie degli ottavi dal campione olimpico Marco Fichera, poi bronzo. Sorte analoga è toccata nel turno precedente a Filippo Dirani: per soli due punti (15-13) è continuata l’avanzata dell’avversario Paolini, fino all’argento.
Nella seconda giornata sono scese in pedana quasi 300 atlete. La spada femminile risponde con la qualificazione di Alessia Pizzini che, sebbene fermata alle soglie degli ottavi dalla veterana Quondamcarlo (33 anni), ex campionessa mondiale, ottiene un’ottima 28esima posizione in classifica, confermandosi la migliore della sua categoria (cadetta, classe 2001).
Martina Bombardi si ferma alle porte dei sedicesimi, dopo un inizio di gara grandioso così come l’ultimo assalto contro Roberta Marzani, che otterrà l’argento in gara, e conquista la 53esima posizione in classifica, a pochissimi passi dalla qualificazione. Sophia Eloisa Stella, primo anno Cadetti, per nulla intimorita dalle atlete maggiori di lei ha sempre gestito ogni assalto con grande forza a partire dai gironi e scala la parte alta di metà classifica. Alla competizione hanno partecipato anche Manuele Merendi, Tommaso Bottacini, Martina Ascani e Melinda Mancinelli, tutti protagonisti di prestazioni incoraggianti in vista del futuro.
In diretta da Maria Cecilia Hospital tre interventi su anca, spalla e ginocchio. Tavola rotonda tra i massimi esperti del settore per i casi clinici più complessi
Da giovedì 12 a sabato 14 ottobre,al Pala De André si tiene il XXIII Congresso Nazionale della Società Italiana di Artroscopia (Sia). Simposi, tavole rotonde e tre live surgery in diretta da Maria Cecilia Hospital: ottocento professionisti della sala operatoria si confrontano su “Artroscopia e sport: casi complessi e recidive”.
Quest’anno i presidenti della SIA e organizzatori del Congresso, il dottor Gianezio Paribelli, consulente ortopedico presso Maria Cecilia Hospital e il dottor Stefano Boschi, Direttore scientifico dell’ospedale privato accreditato “Professor Fogliani” di Modena, hanno coinvolto i massimi esperti del settore per poter dibattere i casi clinici più complessi, ritagliando anche una sessione dedicata interamente agli specialisti “under 45” ed uno spaccato per un importante confronto con i professionisti internazionali.
Per quanto riguarda il XXIII Congresso Nazionale della SIA, il punto di maggiore interesse è rappresentato dai tre live surgery di approfondimento chirurgico di anca, spalla e ginocchio effettuati nelle sale operatorie di ultima generazione di Maria Cecilia Hospital:
venerdì 13 ottobre ore 9.50 – Trasferimento gran dorsale, si usa in caso di rotture irreparabili della cuffia – Dottor Roberto Castricini
venerdì 13 ottobre ore 15.55 – Ricostruzione legamentosa complessa, intervento che si esegue a seguito di lesioni traumatiche al crociato anteriore o altri legamenti – Dottore Ezio Adriani
venerdì 13 ottobre ore 18.20 – Artroscopia dell’anca, innovativa tecnica chirurgica che riesce a trattare le lesioni traumatiche delle articolazioni in particolare per le lesioni da traumi sportivi – Dottor Raul Zini
Andrea Bertani sul progetto Pir: «Troppe criticità sul deposito di stoccaggio, serve subito un’inchiesta pubblica, c’è un grave deficit di informazione»
Un rendering del deposito per stoccaggio e distribuzione di Gnl al porto di Ravenna
Subito un’inchiesta pubblica sul progetto del deposito di stoccaggio di Gas Naturale Liquefatto (Gnl) a Porto Corsini. È quanto chiede Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, all’interno di una interrogazione presentata alla Giunta riguardo proprio alla realizzazione del maxi impianto che il Gruppo PIR vorrebbe realizzare sulle sponde del Candiano in un’area di oltre 23mila metri quadrati.
«In pratica – scrive – si vuole utilizzare un gas che, dopo essere stato liquefatto e mantenuto allo stato liquido a bassissime temperature, verrà approvvigionato in un deposito mediante navi gasiere di capacità compresa tra 7.500 e 27.500 metri cubi, mentre la distribuzione alle utenze potrà essere effettuata mediante autocisterne e navi. Come è facilmente comprensibile si tratta di un progetto molto impattante sul territorio, da molti definito come pericoloso, e che soprattutto non ha visto nessun tipo di confronto ufficiale con i residente della zona che sono giustamente preoccupati». Va però detto che a luglio c’è stato un confronto tra la cittadinanza, il sindaco e l’impresa che ha cercato di rispondere ai dubbi della cittadinanza di Marina di Ravenna e Porto Corsini.
Per Bertani in ogni caso «ci troviamo davanti ad una situazione in cui c’è stato un grave deficit di informazione, partecipazione e consultazione della popolazione interessata da questo progetto. Ecco perché, seguendo anche quanto sancisce la Regione sulle modalità di svolgimento delle procedure per la valutazione di impatto ambientale, chiediamo che si svolga al più presto un’inchiesta pubblica sul gnl di Porto Corsini che tenga conto di tutte queste criticità».
Atletica / Il velocista ravennate si è aggiudicato la finale nazionale a Cles sbaragliando la concorrenza e conquistando il primato regionale e personale di categoria
Il velocista ravennate Francesco Cavina
Francesco Cavina è il nuovo campione italiano Cadetti dei 100 ostacoli. Ai recenti campionati nazionali individuali per regioni della categoria Cadetti, il portacolori dell’Atletica Ravenna ha sbaragliato la concorrenza, aggiudicandosi la finale col tempo di 13”26 (vento +0.6), entrando nella top 10 di sempre della specialità. La prestazione è valsa a Cavina il primato regionale (il precedente resisteva dal 2005, 13”34 di Nicola Lucchi Casadei), il primato personale e la migliore prestazione nazionale di categoria dell’anno.
Si tratta di un traguardo storico per il sodalizio giallorosso del presidente Paolo Delorenzi e della vice Giovanna Baroni. Cavina, che coltiva la passione dell’atletica dall’età di 10 anni quando seguì in pista il cugino Federico, è allenato da Boubacar Pouye, già velocista senegalese con due partecipazioni olimpiche a Seoul ’88 e Barcellona ’92.
Ai campionati di Cles hanno preso parte anche Gaia Dalpozzo (ottava nel salto in lungo con la misura di 5,26) e i debuttanti Alice Mazzini (decima nei 1.000 m con 3’08”01) e Federico Baldassari (nel salto in alto).
Manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil. Una delegazione sarà ricevuta in prefettura. Ecco cosa chiedono
Cgil, Cisl e Uil daranno vita a una manifestazione unitaria sabato 14 ottobre. A Ravenna, come nelle altre principali città italiane, i sindacati confederali manifesteranno «per cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani, difendere l’occupazione e garantire a tutti una sanità efficiente».
A Ravenna è previsto un presidio dalle 10 in piazza XX Settembre a pochi passi da piazza del Popolo e dalla sede della prefettura dove, nel corso della mattinata, una delegazione di manifestanti sarà ricevuta dal prefetto. Le organizzazioni dei lavoratori stanno organizzando pullman da tutta la provincia per favorire la partecipazione alla manifestazione (per prenotare rivolgersi alle sedi sindacali).
La manifestazione sarà preceduta, giovedì 12 ottobre, da un attivo provinciale unitario dei quadri, delegati e attivisti pensionati che si svolgerà a Ravenna all’hotel Cube dalle 9. L’attivo sarà presieduto da Costantino Ricci, segretario generale Cgil Ravenna, e prevede la relazione di Franco Garofalo, segretario Cisl Romagna, e le conclusioni di Domenico Proietti, segretario nazionale Uil.
I sindacati si aspettano risposte concrete dal Governo in linea con gli impegni assunti con la sottoscrizione del verbale del 28 settembre del 2016 e in coerenza con la piattaforma sindacale unitaria che rimane alla base delle iniziative.
La proposta unitaria al centro del confronto sindacale con il Governo sul tema della previdenza – si legge in una nota inviata alla stampa – intende superare le attuali rigidità nell’accesso al pensionamento, favorire un inserimento lavorativo dei giovani e affrontare il tema dell’adeguatezza degli attuali e dei futuri trattamenti pensionistici.
Cgil, Cisl e Uil chiedono che in legge di bilancio siano inseriti una serie di provvedimenti in materia di lavoro, previdenza, welfare e sviluppo. In particolare rivendicano: «più risorse sia per l’occupazione giovanile sia per gli ammortizzatori sociali; il congelamento dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita; un meccanismo che consenta di costruire pensioni dignitose per i giovani che svolgono lavori discontinui; una riduzione dei requisiti contributivi per l’accesso alla pensione delle donne con figli o impegnate in lavori di cura; l’adeguamento delle pensioni in essere; la piena copertura finanziaria per il rinnovo e la rapida e positiva conclusione dei contratti del pubblico impiego; risorse aggiuntive per la sanità ed il finanziamento adeguato per la non autosufficienza. Una legge di bilancio che voglia avere il carattere dell’equità e dello sviluppo deve tenere conto di tali richieste che Cgil, Cisl, Uil hanno avanzato ai tavoli di confronto».
Artisti, creativi e semplici cittadini potranno inviare proposte via mail e su Facebook. Tornerà il mercato lungo il viale
Il mercato di viale Farini di domenica 1 ottobre, che sarà ripetuto il 19 novembre, e la festa di “avvicinato” di sabato scorso, con il pranzo nel parco, i laboratori per bambini, gli stand gastronomici e la musica. Ma anche le pedalate per i bambini, gli aperitivi culturali, le letture ad alta voce, gli incontri di viaggio, i concerti e tanto altro. Sono stati numerosi e partecipati gli appuntamenti che hanno caratterizzato la prima edizione della festa del quartiere Farini, terminata sabato scorso a Ravenna, promossa dall’amministrazione comunale e organizzata grazie al coordinamento di CittAttiva, il progetto di cittadinanza attiva del Comune, che ha visto la partecipazione di aziende, associazioni, commercianti e residenti del quartiere. Complessivamente hanno collaborato circa trenta realtà: singole persone, associazioni, esercizi commerciali, enti.
I prossimi eventi organizzati da CittAttiva sono previsti per domenica 19 novembre, con il mercato lungo viale Farini del consorzio che organizza quello di piazzale Sighinolfi, e per il periodo natalizio. CittAttiva lancia alla città “una chiamata di cittadinanza attiva” per raccogliere proposte di collaborazione per animare entrambe le iniziative. Singole persone, artisti, creativi, associazioni sono invitati a presentare idee di animazione: laboratori, musica, esposizioni… «Un’occasione per promuoversi – si legge nel comunicato inviato alla stampa – e anche un modo per partecipare al bene comune». Le proposte saranno vagliate da CittAttiva per comporre la programmazione delle iniziative di novembre o dei mesi successivi.
E’ possibile inviare proposte a CittAttiva alla mail cittattiva@comune.ra.it o su facebook (CittAttiva Ravenna).
Orodè Deoro è protagonista in questi giorni della biennale di mosaico di Ravenna. «Non è mio, me l’hanno chiesto in tanti e ho iniziato a giocare. Mi piace, ma io sono più bravo. Nessuno scandalo: nascondere l’amore è da idioti»
Orodè Deoro è un artista pugliese – di stanza a Milano – tra i protagonisti della biennale del mosaico contemporaneo in corso a Ravenna, con una personale alle Cantine di Palazzo Rava e anche opere nella mostra collettiva del Mar. Il suo nome sta però circolando in queste ore anche perché secondo alcuni addetti ai lavori sarebbe l’autore del tanto discusso – ma anche molto apprezzato – mosaico di Dante e Beatrice dagli espliciti riferimenti sessuali apparso sui muri dell’ex anagrafe (e in queste ore già leggermente danneggiato).
Alla nostra domanda diretta, ovviamente, non può che negare. «Anche ad alcune guide turistiche ho negato di essere io – ci racconta –. Non erano le prime a chiedermelo (alcuni hanno parlato esplicitamente di Orodè Deoro come l’autore dell’opera durante le visite guidate in centro della Notte d’Oro, ndr) e, a un certo punto, ho iniziato a rispondere giocando, allusivamente…».
Orodè Deoro, al centro con la barba, in una foto di gruppo scattata in questi giorni a Ravenna con altri artisti della biennale
«Molti sono convinti che l’opera sia mia – continua –, perché il materiale alla base è il medesimo, la ceramica, e perché è un’opera figurativa e io mi occupo di figurativo. Sono passato a vederla, per capire di che si tratta. Poi l’ho rivista più volte nei vari giri per le tante inaugurazioni della biennale. Devo dire che mi piace e che mi piace dove è messa. Il colore del muro e il porticato proteggono ed esaltano l’abbraccio delle due figure rappresentate».
Il Paradiso Terrestre di Orode Deoro
Riguardo all’opera in sé, «a parte il materiale in comune – continua Deoro –, vista da vicino, devo dire che complessivamente sono più bravo io. Le tessere sono più grossolane. La composizione più grossolana. La scelta dei colori è vicina alla mia di qualche anno fa. Ma il mosaico si compone di tante tessere e la sua bellezza dipende dal valore di ogni singola tessera, dalla sua disposizione nella totalità dell’opera, dal disegno, dal ritmo. Il valore complessivo di tutti questi fattori rende l’opera più o meno bella, o unica. Non so chi possa essere l’autore ma sto facendo ricerche per scoprirlo. Finora sui muri ho realizzato solo delle opere di grandi dimensioni, come il “Paradiso Terrestre” nella casa studio dell’architetto e designer Fabio Novembre, opera di 30 mq, a firma “Orodè” (nella foto, ndr)».
E riguardo alla presunta volgarità dell’opera, Deoro non ha dubbi: «Non vi trovo niente di scandaloso. L’amore non è scandaloso. mentre nascondere che tutti (o quasi) si spogliano e fanno sesso, quantomeno per procreare, nasconderlo non solo è scandaloso, ma è da idioti. Questo è un mio pensiero da sempre, aldilà dell’opera in questione, su cui invece bisognerebbe chiedere all’autore. Non credo che Dante si occupasse di pensieri sessuali su Beatrice, comunque…».
«La street art – termina rispondendo alla nostra ultima domanda, più generale – è una forma d’arte e, come per tutte le altre arti, si tratta di esprimersi in uno spazio. Riguardo alla sua illegalità, penso che l’artista debba, in ogni epoca, per prima cosa, esprimere pienamente sé stesso, contro tutto e tutti. Quando un artista riesce a manifestare per davvero la sua energia, si torna a qualcosa di magico, a un’opera d’arte piena d’anima. Sto parlando di anima, “parola” caduta in disuso. Poi, proprio come in tutte le altre forme d’arte, c’è chi ci riesce meglio e chi peggio. C’est la vie!».
Deoro spende infine anche due parole sulla biennale in corso a Ravenna. «Qui sta accadendo qualcosa di unico, di storico, riguardo al mosaico contemporaneo, considerato come arte contemporanea e non come ciò che resta dei fasti del bizantino. E la collettiva al museo Mar è proprio il simbolo di quello che dico, una prova».
Il sindaco pubblica un appello di “Quinta Colonna” in vista del collegamento con Ravenna, “capitale dei foreign fighters”. De Pascale: «Tu chiamalo se vuoi… giornalismo»
La puntata di ieri sera (lunedì 9 ottobre) di “Quinta colonna”, la trasmissione di Rete 4 condotta da Paolo Del Debbio (a questo link la puntata intera), ha dato spazio anche a un collegamento da Ravenna, come già accaduto in passato, sul tema dei foreign fighters (come noto diversi sono transitati dalla città bizantina, che sui media nazionale è stata più volte definita “capitale dei foreign fighters”), del terrorismo e della presenza della grande moschea e di altri centri di preghiera musulmani sul territorio.
Il giorno dopo il sindaco Michele de Pascale pubblica su Facebook un appello che sarebbe stato rivolto sui social network direttamente dallo staff di “Quinta colonna” e che dimostrerebbe come l’intenzione della trasmissione fosse stata quella di avere da Ravenna un gruppo di persone con un pensiero condiviso e ben definito. Persone, si legge nel messaggio di “Quinta Colonna”, che «possano intervenire in diretta facendo trasparire la paura e il timore che tra i tanti sbarchi si possano annidare persone legate a cellule terroristiche o persone che, se non controllate a dovere dalle istituzioni, possono essere adescati dalla rete jihadista, che è purtroppo presente sul nostro territorio. Grazie mille per la collaborazione e disponibilità». Firmato Quinta Colonna. Trasmissione poi presa di mira per questo dal sindaco, che in maniera sarcastica scrive: «Tu chiamalo se vuoi… giornalismo».
Il progetto dell’Amministrazione ravennate per le nuove convenzioni. A disposizione per il 2018 oltre mezzo milione di euro
Tra le attività da sempre finanziate con il sistema delle convenzioni anche alcune stagioni di musica classica
Come annunciato, invece dell’affidamento diretto, le nuove convenzioni culturali con cui il Comune di Ravenna sovvenziona decine di attività culturali passeranno attraverso un meccanismo di selezione che prevede un avviso pubblico e un bando pubblicato a fine settembre sul sito del Comune (consultabile a questo link), in scadenza a fine ottobre e illustrato nei dettagli in un incontro pubblico a Palazzo Merlato mercoledì scorso.
568.560 gli euro a disposizione per il 2018 che saranno distribuiti in base alle graduatorie fino a esaurimento. Cinque le aree previste tra cui saranno suddivisi i fondi (ma non in maniera eguale né prestabilita, anche se è facile immaginare che rispecchiaranno le proporzioni degli anni passati): musica, arti performative, promozione letteraria, arti visive, arti cinematografiche. Chi vorrà partecipare dovrà presentare un progetto dettagliato di spese e rendicontazione e anche numero di persone coinvolte nel pubblico, spazi, periodo di svolgimento per il 2018 e un programma di massima per i successivi quattro anni (la convenzione è infatti valida fino al 2022, ma rifinanziata ogni anno). Chi partecipa potrà chiedere fino al 70 percento dei fondi necessari (spiegando da dove arriverà la quota invece scoperta) e specificare di quali servizi comunali potrà avere bisogno (che saranno economicamente quantificati dagli uffici e inclusi nel calcolo del finanziamento).
A garantire di fatto una continuità alle esperienze consolidate una clausola molto vincolante: per partecipare, oltre a presentare progetti dal costo minimo complessivo di almeno 10mila euro, bisogna dimostrare di aver precedenti esperienze (2014-2016) in produzione e/o gestione di attività similari nel territorio comunale di Ravenna. I punteggi sono suddivisi per un massimo di 40 punti alla voce “qualità artistica e incidenza sul territorio”, 30 punti per “gestione e qualità progettuale”, massimo 15 punti per “collaborazione con altri soggetti, creazione di sistemi di rete” e altri potenziali 15 punti per il curriculum. C’è chi per questo parla di operazione “Gattopardo”, e cioé di un meccanismo che potrà magari rimescolare un po’ le carte tra i vari soggetti (che si prevede aumentino più di quanto sono aumentate le risorse), ma senza portare a vere rivoluzioni. Un aspetto questo che viene in realtà rivendicato dall’Amministrazione comunale che ha ribadito come l’intenzione sia proprio quello di salvaguardare e allo stesso tempo stimolare il ricco panorama culturale cittadino cresciuto negli anni.
A stilare le graduatorie una commissione che comprenderà in ogni caso il dirigente alla cultura Maurizio Tarantino e un esperto per ognuno dei cinque ambiti, oltre ad altre figure tecniche e terze. Rispetto al passato, l’importante novità è il teatro Alighieri e Ravenna Manifestazioni che non saranno più regolati dalle convenzioni e per il Rasi è invece previsto un bando ad hoc.
Per chi invece non ha esperienze maturate negli anni passati, resta lo strumento della “compartecipazione”, il Comune metterà infatti a bilancio un fondo per finanziare eventuali nuove proposte. «Una cifra – assicura il sindaco Michele de Pascale – che potrà anche crescere nel caso ci vengano fatte proposte particolarmente interessanti: da parte nostra c’è la massima apertura alle novità».
Come funzionava fino al nuovo bando. Le convenzioni attualmente in atto e approvate nell’ormai lontano 2012 prevedevano per il 2013 cinque macro aree per un totale di circa 3milioni di euro per 34 soggetti, di cui tredici erano le “new entry”. La cifra così consistente si giustificava proprio per la presenza della voce “convenzioni teatrali” in cui a Ravenna Manifestazioni andavano oltre 630mila euro per la gestione dell’Alighieri a cui si sommavano 1milione e 280mila euro per la stagione di opera e danza e il Ravenna Festival (oggi affidati direttamente dopo la modifica dello Statuto), mentre a Ravenna Teatro andavano i 477mila euro per la gestione del Rasi (oggi a bando). Alle convenzioni musicali andavano in tutto 230mila euro per otto soggetti (di cui 95mila all’Angelo Mariani e 60mila al Jazz Network), a quelle delle arti performative andavano 94mila euro (tra questi la stagione di Comico di Accademia Perduta che ancora non è stata infatti presentata quest’anno), 51mila euro alle attività di “Letteratura e poesia” (di cui 21mila al Centro Relazioni Culturali la cui attività è ora però interna al Comune), 32.500 andavano invece al Planetario. Altri 140mila euro erano spartiti tra le “new entry” che includevano (per la prima volta) anche attività di fotografia e cinema.
Basket / Nella seconda giornata di Serie B maschile i faentini sommergono Reggio Emilia, mentre i lughesi la spuntano nello scontro diretto con Palermo. In A2 femminile cadono in Sicilia le manfrede di Ballardini, che esce per infortunio
E’ una festa il debutto casalingo della Rekico. In pochi minuti la squadra chiude i conti domando la Bmr Reggio Emilia, facendo esaltare il gremito PalaCattani. Il risultato finale di 84-54 fotografa l’andamento del match, condotto dai faentini sin dalla prima azione con un ampio vantaggio, diventato poi abissale nella seconda parte di gara quando la Bmr molla e schiera i giovani.
E’ l’atteggiamento l’arma in più della Rekico, entrata in campo con grande grinta e con la voglia di vincere. Perin finalizza il 7-0 dopo pochi minuti, poi ci pensa la difesa a catturare rimbalzi e a far recuperare palloni e quando si innesca anche Venucci con due tiri consecutivi dai 6,75, i Raggisolaris volano sul 17-6. L’inerzia resta nelle mani della squadra del coach Regazzi, bravo a dosare le forze di tutti gli uomini della panchina. Iattoni firma il 23-8, poi Aromando ruba palla a metà campo e schiaccia il 25-8, parziale che suona già come una prima sentenza. All’intervallo la Rekico conduce 35-19 e anche al rientro in campo non perde lucidità toccando il +25 (50-25) a metà periodo. E’ il colpo del ko, perché Reggio Emilia non trova le forze per recuperare e continua a subire il gioco dei faentini, bravi nel trovare punti con tutti i giocatori da sotto e dalla lunga distanza. Sul 65-41 inizia un ultimo quarto dove la Rekico tocca il massimo vantaggio di 32 punti (84-52) e sotto i riflettori vanno i giovani Petrini e Samorì che debuttano in Serie B sfiorando anche il canestro in un paio di occasioni. Insomma una serata da incorniciare per tutti: meglio di così l’esordio al PalaCattani non poteva proprio essere.
Centra il primo successo stagionale l’Orva Lugo che al Palabanca regola per 97-73 il Green Basket Palermo. Un successo giunto al termine di una gara combattuta e vivace per oltre trenta minuti di gioco, dove la squadra di Galetti ha fatto valere negli ultimi dieci minuti del match una migliore condizione fisica e un’eccellente difesa che hanno fatto la differenza a favore dei biancoverdi, che conquistano due punti tanto meritati quanto fondamentali per la corsa verso la salvezza contro una diretta concorrente.
I primi dieci minuti di gioco sono tutti di marca ospite, con la formazione siciliana che approfitta della vena realizzativa dall’arco dei tre punti, punendo con ben dieci triple la difesa lughese e chiudendo avanti la prima frazione per 22-32. Palermo che in apertura del secondo periodo tocca il massimo vantaggio sul +14 (22-36) firmato da Venturelli in contropiede, con gli Aviators che restano comunque in scia agli ospiti. Seravalli suona la carica e prima dell’intervallo lungo i romagnoli mettono la freccia a 35” dal termine con lo stesso giocatore, che dalla lunetta regala il primo vantaggio all’Orva (48-47) con i lughesi che chiuderanno avanti per 50-49 i primi venti minuti di gioco. Alla ripresa delle ostilità il match prosegue sui binari dell’equilibrio con il Green Basket che prova un nuovo allungo a 2’30” dal termine con una tripla di Andrea Lombardo che porta sul +6 (60-66) gli ospiti, con la formazione di coach Galetti che si porta in parità a 20” dal terzo suono della sirena grazie a una tripla di Rubbini che fissa il punteggio con cui si chiude il terzo parziale sul 68-68. Gli ultimi dieci minuti di gioco vedono l’Orva prendere il comando delle operazioni con un mini break di 6-0 chiuso da Moretti dalla lunetta che la porta avanti per 74-68, Palermo si riporta di nuovo a stretto contatto (74-73) firmato dalla tripla di Gullo a 6’28” dal suono finale della sirena, ma di lì in poi il Green Basket non troverà più la via del canestro grazie anche alla buona difesa lughese. Orva che a 3’21” dal termine porta il proprio vantaggio in doppia cifra sul +10 (83-73) siglato da Rubbini prima di un fallo tecnico sanzionato alla panchina ospite che di fatto lancia verso il successo Seravalli & c. che dilagano nel finale, chiudendo il match sul 97-73, realizzato da Filippini a 14” dal termine.
Prima sconfitta esterna per la matricola Faenza, che perde nettamente sul campo dell’Andros Palermo. Il primo quarto ha visto un sostanziale equilibrio solo fino a metà tempo, poi l’uscita anticipata di Ballardini per infortunio ha complicato le cose per l’Infinity Bio e la squadra di casa ha messo in mostra tutti i suoi punti di forza, sia sotto canestro con la fisicità di Preskienyte e Carrara, sia con il tiro dalla lunga distanza di Miccio. A fine del primo periodo il vantaggio delle palermitane era già sul +10 con il parziale di 26-16. Anche il secondo è proseguito sullo stesso binario, con un altro punteggio a favore di Palermo di 20-15. Solo nel terzo quarto Faenza ha dato qualche segnale di ripresa, complice un atteggiamento più blando da parte di Palermo, riportandosi sul -9, ma è bastata un’altra bomba della solita Miccio a sistemare le cose. Lo svantaggio per Faenza è arrivato anche ben oltre i 20 punti e solo una reazione di orgoglio ha permesso di chiudere sul -16 la partita.
Classifica: S. G. Valdarno, Palermo, Bologna e Orvieto 4 punti; Empoli*, Roma, Umbertide, Campobasso, Faenza e Civitanova M. 2; Forlì*, Savonese, Spezzina, Cagliari e Alghero 0 (* una gara in meno).
Un 39enne trovato con un tasso alcolemico cinque volte oltre il limite. Ha lasciato la Bmw ed è andato a casa a piedi
L’uscita di strada con una Bmw serie 3 si è conclusa contro una cabina del gas causando un incendio con fiamme alte fino a cinque metri che hanno divorato la vettura e il conducente, un 39enne operaio stagionale moldavo, come se niente fosse si è incamminato a piedi verso casa dove i carabinieri l’hanno trovato con ferite compatibili con l’incidente e un tasso alcolemico di 2,39 grammi per litro., quasi cinque volte il limite consentito. I militari del radiomobile della compagnia di Cervia-Milano Marittima hanno denunciato l’uomo per guida in stato di ebrezza e sanzionato per comportamento in caso di incidente.
L’episodio è avvenuto verso l’1 della notte tra l’8 e il 9 ottobre, la vettura percorreva via Ragazzena in direzione monte e, dopo un volo di 50 metri per i campi, ha abbattuto la cabina del gas metano all’incrocio con via Viazza. Sul posto due squadre dei vigili del fuoco di Ravenna per lo spegnimento delle fiamme, nonché operai specializzati per la chiusura delle valvole gas e la messa in sicurezza dei cavi elettrici volanti danneggiati dalle fiamme. Tramite il numero di telaio è stato possibile risalire al moldavo, rintracciato al proprio domicilio (poco distante).