domenica
24 Agosto 2025

Il barista chiede alla moglie 60 euro di arretrati, lui minaccia di ucciderlo

Arrestato 44enne che ha anche insultato e colpito con calci e pugni i carabinieri giunti sul posto

Carabinieri FaenzaSi è presentato ubriaco al solito bar, infuriato dopo che il titolare avrebbe chiesto alla moglie 60 euro per delle consumazioni (del marito) mai pagate, arrivando a minacciare di bruciargli il locale e di sparargli con una pistola. Il barista, spaventato, ha allora chiesto aiuto al 112 ma l’uomo – un 44enne faentino – se l’è presa anche con i carabinieri giunti poco dopo sul posto, insultandoli e spintonandoli, prima di finire sull’auto dei militari in direzione caserma. Qui l’uomo ha perso letteralmente le staffe colpendo due carabinieri con calci e pugni e prendendosela poi anche con il comandante della compagnia di Faenza, il capitano Cristiano Marella, giunto a dare manforte ai suoi dopo aver sentito le urla dal suo ufficio.

Il 44enne ha pure continuato con le minacce verbali, arrivano a millantare conoscenze importanti tali da poter fare trasferire – a suo dire – lontano da Faenza i carabinieri ritenuti “nemici”.

Inevitabile l’arresto per violenza e resistenza, con i due militari finiti al pronto soccorso per lievi contusioni. A casa del 44enne i carabinieri hanno trovato anche una pistola scacciacani e un’altra ad aria compressa, entrambe sequestrate.

Il pm Monica Gargiulo ha convalidato l’arresto e concesso i termini a difesa, rinviando il processo a settembre. Nel frattempo il 44enne è stato rimesso in libertà ma si dovrà presentare tutti i giorni dai carabinieri per l’obbligo di firma.

Chiuso un altro bar dal questore: «Troppi clienti con profili criminali»

L’intervento in un locale di Lido Adriano, in seguito a continui controlli partiti in gennaio

Polizia

A pochi giorni dalla chiusura del bar di via Vicoli a Ravenna, la polizia chiude anche un altro bar a Lido Adriano. Si tratta dell’Happy Caffè, costretto a tenere le serrande abbassate per sette giorni a causa di un decreto del questore che lo ha ritenuto un “luogo di ritrovo di avventori pregiudicati e pericolosi per la sicurezza pubblica”.

In particolare – si legge in una nota della questura – sono stati effettuati continui interventi e controlli presso il bar da parte degli equipaggi delle volanti sin dal mese di gennaio, riscontrando la presenza di numerosi clienti “con profili criminali”.

Richiedenti asilo: cambia l’accoglienza. Una partita da 5 milioni di euro all’anno

Il Comune di Ravenna pronto a prendere la gestione: «Sarà all’insegna della partecipazione e della trasparenza»

San Pietro In Campiano
Una decina di giovani richiedenti protezione internazionale saranno impegnati nei mesi di luglio e agosto nelle operazioni di sfalcio e cura di tutte le aree verdi di pertinenza della scuola media Vittorino da Feltre di San Pietro in Campiano.

Tre mesi di affiancamento e passaggio di consegne e poi dall’1 ottobre la gestione dei Cas per i richiedenti protezioni internazionale sul territorio del comune di Ravenna passeranno dalla Prefettura a Palazzo Merlato, con l’eccezione di circa 200 posti che rimarrano in capo alla Prefettura e che dal 2018 potrebbe gestire il Comune all’interno però del progetto di accoglienza Sprar (che oggi accoglie 79 persone). Un passaggio che non sarà solo formale o “tecnico” ma che comporterà anche una diversa gestione degli ospiti delle strutture e un’organizzazione molto articolata, così come previsto dal bando predisposto dall’Amministrazione comunale che, per la prima volta, separava le competenze.

Da un lato dunque ci sono le cooperative che hanno vinto il bando per gestire l’alloggio e i servizi di assistenza di base, dall’altro un’associazione temporanea di imprese che si occuperà invece di formazione (oltre che di gestire alcuni alloggi).

Come si diceva, lotti di massimo dieci persone distribuite nel territorio comunale con l’unica eccezione dei lidi per ospitare in tutto 350 persone. Con la possibilità di aumentare i posti qualora fosse richiesto dal ministero per eventuali emergenze (che al momento non risultano).

Una partita da oltre 5 milioni di euro all’anno interamente finanziati dallo Stato e che, l’assessora all’Immigrazione Valentina Morigi, assicura, «avranno una ricaduta diretta sul territorio perché il progetto così come è stato costruito darà lavoro a un numero importante di persone altamente qualificate e, inoltre, utilizzerà beni immobili di privati al momento sfitti evitando di creare ghetti».

Quante persone saranno effettivamente impiegate ancora è difficile da stimare perché molto dipende anche dall’organizzazione delle singole realtà che hanno vinto i bandi che le obbliga a rispettare contratti nazionali. «Vigileremo anche su questo», assicura Morigi.

Intanto la macchina comunale si sta organizzando per una sfida, appunto, del tutto nuova. «Sarà un’occasione di innovazione – dice Morigi – perché l’accoglienza sarà gestita in modo integrato e trasversale da più servizi che si coordineranno con il nostro ufficio Immigrazione». Quest’ultimo, spiega sempre Morigi, si sta strutturando in tre équipe per altrettante aree di competenza. «Una parte si occuperà delle iscrizioni anagrafiche e delle pratiche burocratiche, una sarà destinata a visite nelle strutture, a tenere i rapporti con il territorio, e con i gestori dei Cas. Infine ci sarà chi si occuperà dei percorsi di integrazione individuali in collaborazione con l’ambito sociale. L’Amministrazione avrà il ruolo di facilitatrice di processi tra territorio, soggetti privati e richiedenti protezione, all’insegna della partecipazione  e della trasparenza».

Sono infatti già iniziati gli incontri con le presidenze dei Consigli territoriali per definire una serie di sopralluoghi nelle strutture sui diversi territori e anche nelle sedi delle ex circoscrizioni dove si dovranno tenere i corsi di italiano. «Una scelta dettata proprio nella logica  della trasparenza e nella costruzione di un rapporto proficuo con i territori.  Il processo di apprendimento della lingua è per noi centrale e siamo convinti debba avvenire in un luogo confortevole e istituzionale». Al momento l’Ati che ha vinto questo lotto del bando, il cosiddetto “prestazionale” – composta da Persone in movimento, Consorzio il Solco, Engim, Angelo Pescarini – sta predisponendo i test di ingresso sulla base dei quali i richiedenti protezione internazionale saranno suddivisi. «Engim e Angelo Pescarini – aggiunge l’assessora – stanno invece strutturando quattro moduli sul fronte della formazione professionale: uno sulle informazioni sui servizi nel territorio; uno sulla normativa italiana riguardo la sicurezza sul lavoro; il terzo modulo prevede la costruzione di un bilancio di competenze individuale e il quarto prevede di collocare i richiedenti in un corso di formazione lavoro vero e proprio».

Ma gli ospiti dei Cas non saranno impegnati solo a imparare l’italiano o in corsi professionali, saranno coinvolti, secondo un modello già in atto e che verrà esteso sui territori, in progetti di tutela del bene comune. «Si tratta di un obbligo per i gestori delle strutture che abbiamo messo nel bando – precisa Morigi, che aggiunge con giustificato orgoglio – si tratta di prassi già attive in alcune zone della città e oggi riceviamo richieste spontanee da parti di associazioni o comitati cittadini per dare avvio a progetti di collaborazione. Al di là della becera propaganda, che cerca di confondere immigrati residenti da anni con i  richiedenti protezione stigmatizzando tutti gli stranieri (riferimento al dibattito sullo ius soli, ndr), esiste un piano di realtà ben diverso nei nostri territori, grazie a una pratica di accoglienza che crea contatti tra residenti e ospiti delle strutture».

Finanzia lo Stato, nessun costo per il Comune

Per ogni richiedente asilo ospitato lo Stato copre una spesa di 35 euro al giorno, di cui 2,5 euro vanno direttamente alla persona accolta e il restante serve a coprire i servizi che sono erogati. Per il Comune la gestione diretta del Cas non comporterà costi aggiuntivi se non in termini di impiego del personale interno, che è stato per questo riorganizzato. Nel caso del bando ci sono stati  ribassi minimi che non hanno influito però sulla aggiudicazione, su cui ha influito maggiormente l’offerta tecnica e è il progetto complessivo, parte preponderante nel giudizio della commissione di gara. Il risparmio non resterà comunque nelle casse del Comune, ma in quelle dello Stato.

 

 

L’Ausl: «A breve 220 assunzioni, selezioni per la Salute mentale»

L’Azienda fa il punto del personale, ricordando complessivamente i 18 direttori nominati

Ponendosi nell’alveo tracciato dalla Regione Emilia-Romagna, l’Ausl annuncia che «sta mettendo in campo politiche importanti dal punto di vista del personale attraverso investimenti significativi per rafforzare, qualificare e ulteriormente equilibrare gli organici di tutti gli ambiti territoriali». Partendo dal personale medico e in particolare dai ruoli apicali, l’Azienda ricorda che per quanto riguarda la nostra provincia nel recente passato sono stati nominati i direttori dei Distretti di Ravenna (dottoressa Roberta Mazzoni) e di Faenza e Lugo (dottoressa Marisa Bianchin), con l’intendimento di «dare un forte impulso alle cure territoriali in un ambito, quello della provincia di Ravenna, in cui sul fronte dell’integrazione e collaborazione coi medici di medicina generale e coi pediatri di libera scelta, vi sono ancora importanti margini di miglioramento. Ad ulteriore riprova dell’importanza attribuita alle cure territoriali, sono in corso di espletamento le procedure per la copertura della direzione delle Cure Primarie di Ravenna, Faenza e Lugo».

Sono stati inoltre già nominati, a livello ospedaliero, i primari di Ematologia (dottor Francesco Lanza), di Gastroenterologia (dottor Omero Triossi), di Oncologia (dottor Federico Cappuzzo), di Neurologia (dottor Pietro Querzani), di Geriatria di Faenza (dottoressa Maria Laura Spinelli), di Chirurgia Generale di Faenza (dottor Giampaolo Ugolini), e le direzioni mediche degli ospedali di Ravenna (dottor Stefano Busetti) e di Lugo (dottoressa Marisa Bagnoli). «Sette strutture complesse – si legge nella nota stampa – che vanno a riassestare un quadro che presentava lacune, e che specialmente nell’area oncologica (coi primariati di oncologia ed ematologia) esce fortemente rafforzato».

È stato inoltre nominato in questi giorni il primario della Medicina Interna di Lugo, dottor Pierluigi Giacomoni, e sono in corso di svolgimento le selezioni per le coperture dei primariati di Anatomia Patologica di Ravenna, Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza di Lugo.

Sono state infine già bandite le selezioni per la copertura del Centro di Salute Mentale, area su cui si concentra una grande attenzione da parte delle associazioni dei famigliari (che ne denunciano esplicitamente le carenze, come evidenziato anche di recente su queste pagine), e dell’Ostetricia e Ginecologia per dare una guida stabile ai tre punti nascita di Ravenna, Faenza e Lugo.

Sarà inoltre richiesta a breve, in Regione la coperture del primariato di Pneumologia.

Si tratta, complessivamente, di 18 direzioni di struttura complessa, cui si aggiungono quelle di livello aziendale, che riguardano dunque anche Ravenna, vale a dire la Farmacia Centralizzata di Pievesestina, la Genetica Medica ed il servizio di Immunologia e Medicina Trasfusionale (il concorso è in corso di espletamento).

A quanto sopra si aggiungeranno le stabilizzazioni di circa 220 posizioni, di personale sia medico sia infermieristico e tecnico, oggi coperte da dipendenti a tempo determinato e rispetto alle quali si provvederà gradualmente alla copertura a tempo indeterminato.

«Inoltre – conclude l’Ausl toccando un tasto dolente – va ben sottolineato che si provvederà alla copertura dell’intero turnover dei pensionamenti, del personale sia medico sia del comparto, operazione di grande rilievo in particolare considerando che da diversi anni il turnover non era mai stato coperto al 100 per cento, ma con percentuali significativamente più contenute».

Donato un defibrillatore a Porto Fuori grazie agli incassi della Festa dell’Unità

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L’inaugurazione del defibrillatore a Porto Fuori

Una parte dei ricavi della Festa dell’Unità di Porto Fuori è stata utilizzata per donare un defibrillatore alla località ravennate. La macchina salvavita è stata installata presso l’area dove si è svolta la festa, nei pressi della discoteca.

«Grazie alla straordinaria partecipazione – hanno comunicato gli organizzatori – la festa è stata un successo e gli incassi ci hanno permesso di raggiungere l’obiettivo di fornire ai cittadini un apparecchio che può salvare la vita. Il merito va a tutti i volontari che in maniera generosa, con passione ed entusiasmo, hanno contribuito alla realizzazione di questo evento. Il cuore è importante, anche per amare la propria comunità».

Casalinghe e disoccupate russe in Italia come turiste, poi si prostituivano

In manette all’aeroporto di Madrid la donna, 54enne, che ne gestiva gli impegni, anche a Ravenna, e le sistemava negli appartamenti

ProstituteCon l’esecuzione di un mandato di cattura europeo in Spagna, la squadra mobile di Forlì ha definitivamente smantellato un giro di prostitute originarie di paesi dell’ex Unione Sovietica e gestito da due coniugi, tra Forlì, Cesena, Imola, Ravenna e Bologna.

Il marito, uno spagnolo di 59 anni, era stato arrestato nel 2015 in un albergo di Forlì ed è già stato condannato, mentre la moglie, una russa 54enne, è stata rintracciata il 17 luglio all’aeroporto di Madrid.

Una dozzina le donne identificate nel corso dell’indagine “Golden Gate”, arrivate in Italia con semplice visto turistico.

L’arrestata teneva i contatti con loro, le sistemava negli appartamenti e ne gestiva impegni e inserzioni per un giro d’affari di 15mila euro al mese. Le straniere sfruttate erano consenzienti, casalinghe o disoccupate che avevano trovato nell’agenzia un modo per superare le difficoltà economiche, facendo turni di due-tre settimane in Italia e poi tornavano in Spagna in attesa di una nuova convocazione. (fonte Ansa.it)

Striscione su Lepanto alla moschea di Ravenna: il tribunale condanna Forza Nuova

Due mesi alla segretaria provinciale del movimento di estrema destra, che commenta: «Una medaglia al valore»

Lo striscione incriminato

Condannata a due mesi, pena sospesa, Desideria Raggi, responsabile provinciale di Forza Nuova, per aver appeso uno striscione con la scritta “Lepanto ce l’ha insegnato, l’Islam va fermato” ai cancelli della moschea di Ravenna, nel 2013. Un gesto subito rivendicato dal movimento di estrema destra.

«Ove l’allarme terrorismo dovrebbe avere precendenza assoluta, in una città dove già 7 foreign fighters son partiti arruolati nell’Isis, ove si spalancano le porte ad una selvaggia immigrazione clandestina atta ad un becero business e alla sostituzione etnica, la repressione contro i nazionalisti è all’ordine del giorno – è il commento della segretaria provinciale Raggi –. Una condanna che equivale ad una medaglia al valore per la perenne difesa della patria e del suo popolo: attendiamo curiosi la sentenza motivata del giudice Galanti».

Prelevava di nascosto con la carta aziendale: rubati 40mila euro in un anno e mezzo

Denunciato un 44enne dipendente dell’area amministrativa di una ditta di abbigliamento faentina

Carabinieri Faenza Dipendente Infedele
Uno dei filmati che hanno inchiodato l’impiegato infedele

Da qualche mese aveva notato strani ammanchi nel conto corrente della sua azienda e, dopo aver informato il figlio, la titolare di una ditta di abbigliamento del Faentino – una 73enne di Castel Bolognese – ha fatto denuncia ai carabinieri. Che, in collaborazione con la banca dove l’azienda ha il conto corrente, sono riusciti a risalire al colpevole. Si tratta di un dipendente dell’azienda, un faentino di 44 anni, sorpreso dalle telecamere di videosorveglianza a prelevare in totale circa 40mila euro spalmati in un anno e mezzo di tempo.

L’uomo, dipendente dell’area amministrazione della ditta, aveva attivato una nuova tessera magnetica digitale (oltre alle due già in uso da titolare e figlio) con la quale era ormai solito prelevare allo sportello del bancomat.

L’uomo – oltre che licenziato – è stato denunciato dai carabinieri per “appropriazione indebita aggravata dal rapporto lavorativo”.

Allarme caldo: “temperature estreme” fino a mezzanotte di domenica

Allerta meteo dell’Agenzia regionale di protezione civile per il comune di Ravenna. Ecco come proteggersi

CaldoDalla mezzanotte di oggi, 22 luglio, alla mezzanotte di domani, 23 luglio sarà attiva nel territorio del comune di Ravenna l’allerta meteo numero 71, per temperature estreme, emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia Romagna. L’allerta è gialla.

Il Comune in una nota «raccomanda di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso: non uscire nelle ore più calde, dalle 12 alle 18, soprattutto ad anziani, bambini molto piccoli, persone non autosufficienti o convalescenti; in casa, proteggersi dal calore del sole con tende o persiane e mantenere il climatizzatore a 25-27 gradi (se si usa un ventilatore non indirizzarlo direttamente sul corpo);bere e mangiare molta frutta ed evitare bevande alcoliche e caffeina (in generale, consumare pasti leggeri); indossare abiti e cappelli leggeri e di colore chiaro all’aperto evitando le fibre sintetiche (se in casa c’è una persona malata, fare attenzione che non sia troppo coperta)».

Nasce a Ravenna il videoclip ufficiale della canzone “Il pescatore” di De André

Le riprese tra città e lidi. Diventerà l’unico, acquisendo tutte le visualizzazioni anche delle immagini non autorizzate

Il Pescatore
Le riprese del videoclip de “Il Pescatore” di Fabrizio De André a Marina di Ravenna in una foto postata su Facebook dal sindaco Michele De Pascale

Il Comune di Ravenna, accogliendo il progetto “Capolavori immaginati” proposto dalla Daimon film srl, in accordo con Sony Music Italia, ha deciso di aderire e contribuire alla realizzazione del videoclip ufficiale de “Il Pescatore” di Fabrizio De Andrè.

A firmare la regia è Stefano Salvati che in questi giorni sta dirigendo gli attori ravennati Derek Boschi e Alessandro Braga. Partecipano anche molti cittadini di Ravenna che sono stati scelti dopo il casting di fine maggio a Palazzo Rasponi dalle Teste, tra loro il fotografo Alfredo Lando e Manuel Furfari, 8 anni. I dettagli del videoclip sono stati presentati in municipio dal regista e dall’assessore al Turismo Giacomo Costantini. Le riprese sono iniziate giovedì 20 luglio e termineranno sabato 22 luglio in luoghi, scelti in collaborazione tra Comune e produzione: centro storico (via di Roma e via Dante Alighieri), a Marina di Ravenna alla diga foranea sud, al faro e in alcune aree del Canale Candiano, con la collaborazione di S.e.r.s di Ravenna che, avendo deciso di aderire e contribuire al progetto, ha messo a disposizione alcuni rimorchiatori.

Questo progetto culturale, sostenuto dal Comune e da S.e.r.s., anticipa e si fa portavoce del Festival Mondiale del Videoclip, che si terrà a Cesena dal 13 al 15 ottobre, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, Apt servizi e con le tre più importanti case discografiche (Sony, Universal e Warner), nonché le relative consorelle internazionali.

Infatti, il videoclip sarà lanciato, per la prima volta, al Festival e caricato ufficialmente sui social, in modo da diventare l’unico videoclip ufficiale associato alla canzone di Fabrizio De André, acquisendo tutte le visualizzazioni che, al momento, sono rappresentate dalle immagini non autorizzate, che verranno tolte da Internet, sempre per opera degli aventi diritto, Sony Music Italia.

«De André e altri cantautori della storia della musica Italiana – ha commentato dell’assessore al Turismo Giacomo Costantini – continuano a vivere attraverso le loro canzoni, anche attraverso canali web come youtube dove contano milioni di visualizzazioni. È un’ottima occasione di visibilità per Ravenna, che sarà raccontata attraverso luoghi suggestivi e rappresentativi che sono nel cuore di noi cittadini, nei ricordi di tanti turisti e, perché no, nei desideri di potenziali futuri visitatori».

Un progetto per parco, bar, ristoranti e negozi allo stadio. Il mercato? In Darsena

L’idea messa in campo grazie a una borsa di studio e presentata pubblicamente a Ravenna

Progetto Stadio BenelliPresentato pubblicamente un progetto per la “rifunzionalizzazione” dello stadio Benelli di Ravenna, realizzato grazie alla Fondazione Flaminia che – in collaborazione con il Panathlon Club di Ravenna, l’Università di Bologna, il Comune di Ravenna, la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e il Comitato Regionale Coni Emilia Romagna – ha messo a disposizione una “borsa di perfezionamento”, destinata a neo laureati in Ingegneria dei Sistemi Edilizi ed Urbani nei corsi dell’Università di Bologna a Ravenna, assegnata a Giacomo Neri sulla base di un bando di concorso.

Rendering Stadio BenelliLa  borsa, intitolata ad Afredo Cavezzali, importante attore del mondo sportivo ravennate scomparso nel 2011, è stata finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, dal Panathlon Club e dalla Scuola Superiore di Studi sulla Città e il Territorio dell’Università di Bologna che ha curato la gestione scientifica del progetto sotto la direzione di Massimiliano Casavecchia e Luca Cipriani.

Hanno collaborato con Giacomo Neri: Valeria Balella, Carlotta Piraccini e Teresa Ravaioli.

Lo studio, partito dalla ricerca storica del materiale di archivio relativo progetto originale degli anni 50, elabora un’idea strategica di utilizzo che comprende non solo dell’area strettamente di pertinenza dello stadio, ma anche delle zone circostanti che concorrono così alla rigenerazione urbana di un ambito molto più vasto.
Ciò è reso possibile dall’ipotesi di spostamento del mercato ambulante, trasferito lungo la banchina della darsena, sviluppando le indicazioni del Piano Operativo Comunale del Comune di Ravenna.

Per quanto riguarda l’operazione-stadio, il progetto tiene conto degli interventi di riqualificazione sullo stadio già in parte avviati dal Comune di Ravenna sulle gradinate e prevede la rimozione delle tribune metalliche per restituire alla città la struttura originaria. Un esempio di architettura per lo sport, progettata dallo studio CGS di Roma, generata nel tempo in cui Pier Luigi Nervi andava definendo la struttura dello stadio Flaminio di Roma.

Il progetto, accanto al restauro e rifunzionalizzazione dello stadio, ha come obiettivo quello di realizzare un grande parco urbano attrezzato dedicato allo sport, dilatando la fruizione della struttura esistente oltre gli eventi sportivi calcistici. La soluzione offre l’area come uno spazio di incontro e socializzazione, luogo di ricreazione, anche per gli studenti del polo scolastico adiacente, ma luogo funzionale all’accesso e deflusso degli spettatori che attraverso dei ponti raggiungono lo stadio accedendo in sicurezza ai diversi settori.

La proposta, nella parte che interessa la via Sighinolfi, in adiacenza con il polo scolastico, prevede la riorganizzazione della viabilità e la sistemazione degli spazi di sosta dimensionandoli correttamente in relazione alla capienza dello stadio (sulla superficie libera dalle auto, in assenza delle maggiori manifestazioni sportive, si potranno ospitare eventi temporanei), la realizzazione di una struttura commerciale dedicata prevalentemente allo sport, ospitata sotto una grande duna erbosa, con bar, ristoranti, sedi di associazioni sportive e spazi di intrattenimento e di formazione della cultura sportiva. Dall’atro lato sulla piazza Brigata Pavia, lungo la via Cassino, una piastra su due livelli con tetto verde al cui piano terra si mantiene il parcheggio, sopra si realizza uno spazio wellness e fitness con in copertura una piscina immersa in un tetto giardino.

Non manca l’integrazione dell’offerta sportiva quali campi da calcetto, paddle, tennis e basket che nell’ambito della riorganizzazione genera una dotazione di servizi separata di rispetto a quella del campo centrale che ne consente una fruizione autonoma.

Il progetto prende anche in considerazione il bilancio economico dell’intervento, capace di sostenersi, almeno in parte, con la realizzazione degli spazi dedicati alle varie attività.

Taglia su Igor il Russo, 50mila euro per chi fornirà indicazioni utili

Nel caso il latitante venga ritrovato morto il compenso sarà della metà

Killer Ricercato: Ha 2 Identità,Igor Russo E Ezechiele Serbo

Cinquantamila euro al primo che fornirà indicazioni utili alla cattura di “Igor il russo”, il latitante ricercato per mesi ai confini della provincia di Ravenna e accusato anche dell’omicidio della guardia giurata alla cava di Savio.

È questa – citiamo un’agenzia dell’Ansa – una delle condizioni della taglia che il comitato degli amici di Davide Fabbri, il barista di Budrio assassinato nel suo bar la sera del primo aprile, ha deciso di formalizzare.

La forma è quella della “promessa al pubblico”, spiega il legale della vedova Maria Sirica, l’avvocato Giorgio Bacchelli, e il pagamento del compenso, «verrà fatto ad avvenuto ed effettivo ritrovamento» del latitante Norbert Feher alias Igor Vaclavic, «assicurato alla giustizia». Se invece venisse trovato il cadavere del killer «sempre a favore di colui che fornisce per primo notizie in merito, verrà riconosciuta una ricompensa pari al 50% dell’importo». La promessa al pubblico scadrà tra tre mesi, o prima, se nel frattempo il latitante dovesse essere rintracciato «dalle forze dell’ordine o da altri». Le segnalazioni dovranno essere indirizzate o al presidente del Comitato, Augusto Morena.

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