martedì
26 Agosto 2025

Omc, la soddisfazione degli organizzatori: «22mila presenze, è record»

L’edizione 2017 della fiera dei petrolieri raccoglie il 10 percento di visitatori in più rispetto al 2015

Record di presenze, secondo le stime degli organizzatori, alla tredicesima edizione di Omc, la fiera biennale dei petrolieri che si è chiusa oggi, 31 marzo, a Ravenna: al Pala De Andrè nella tre giorni dedicata al mondo delle estrazioni si sono registrate 22mila presenze, il 12 percento in più rispetto al 2015. Numeri che vanno di pari passo con la graduale espansione dell’evento. Raddoppiato nell’arco di dieci anni il numero degli espositori: 650, provenienti da 30 Paesi su un’area espositiva (tra interno e esterno) di 35 mila mq, il 30 percento più del 2015.

«Numeri significativi che confermano che Omc, la principale vetrina dell’oil e gas nel bacino del Mediterraneo, è un importante punto di riferimento non solo per le aziende del settore ma anche per i Paesi produttori – ha dichiarato il presidente di Omc, Innocenzo Titone, chiudendo i lavori della tredicesima edizione –. Ma la tre giorni di Ravenna si è distinta soprattutto per l’altissimo livello qualitativo dei panel che hanno visto confrontarsi ministri e Ceo dell’industria energetica per disegnare le strategie che saranno applicate per guidare la transizione verso un mix energetico sostenibile».

Offshore, saranno dismesse 15 piattaforme entro tre anni

I timori degli operatori: «Servono investimenti». Il sindaco propone: «Partiamo con Angela Angelina, entro il 2021»

Saranno 15 le piattaforme che verranno dismesse entro il 2020 al largo della costa ravennate e romagnola. A dirlo è l’ingegner Franco Terlizzese, al vertice della direzione generale per la sicurezza anche ambientale delle attività minerarie ed energetiche del Ministero dello Sviluppo Economico. «Si parla di piattaforme relativamente piccole. Inoltre i rischi per l’ambiente, dato che si tratta di estrazione di gas e non di petrolio, sono minori».

Nel contesto delle dismissioni, le associazioni ambientaliste hanno comunque puntato il dito contro quelli che ritengono  favoritismi alle aziende e, in un duro comunicato, di escamotage studiati per non fare smontare i macchinari giunti a fine vita. Il riferimento è ad un decreto governativo allo studio che – in estrema sintesi – prevederebbe alcune semplificazioni burocratiche per nuove ricerche e dismissioni, con la possibilità di lasciare una parte delle strutture in mare. Terlizzese ha una visione diversa. Secondo il direttore generale, non è detto che sia meno costoso smantellare una piattaforma rispetto all’altra opzione che si ha di fronte: dismetterla solo parzialmente e trasformarla in un luogo diverso, con elevato pregio ambientale. «Per quanto ci riguarda, con le principali associazioni ambientaliste abbiamo un confronto aperto e credo che le piattaforme non più operative possano essere utilizzate ad altri scopi». La memoria va al Paguro, la piattaforma affondata nel 1965 e diventata oggi un luogo protetto, tra quelli più visitati dai subacquei. In ogni caso «per la dismissione saranno seguite precise linee guida per evitare rischi all’ambiente e operare in piena sicurezza». Del tema si è parlato del pomeriggio del 29 marzo, in apertura di Omc.

Di certo le dismissioni possono essere un nuovo mercato per le aziende locali. Sono una quarantina le piattaforme non più operative. Non è detto, però, che vengano smantellate tutte. Alcune potrebbero essere riutilizzate per ammodernamenti ed eventuali nuovi utilizzi. «Le dismissioni sono di certo un’opportunità per le ditte dell’indotto ma si tratta pur sempre di investimenti a somma zero mentre eventuali nuove ricerche possono dare nuove prospettive al settore. Il tutto tenendo presente che in futuro non si potrà perforare all’interno delle 12 miglia». Parte dell’investimento promosso da Eni da 600 milioni di euro – ricorda il dirigente – dovrebbe essere dedicato proprio a smantellamenti e riammodernamento dell’esistente. L’Alto Adriatico può essere ancora una fonte di energia interessante per quanto riguarda il gas? «Va sempre tenuta una riserva su quello che sarà il futuro, ricordando ad esempio che per i pozzi di Rockefeller si prevedeva l’esaurimento negli anni Settanta e Ottanta…».

Alla tavola rotonda del 29 marzo, il presidente del Roca (Ravenna Offshore Contractors Association) Franco Nanni ricorda che le dismissioni sono di certo un bel business ma che non può essere una sostituzione dell’attuale settore: «Per smantellare una piattaforma servono diecimila ore lavoro, per costruirla duecentomila». In altre parole «ben venga il decommissioning ma a questo deve seguire una fase di nuovi investimenti». Alcune aziende hanno già progetti e studi per trasformare le piattaforme in luoghi da sfruttare per altri tipi di energie ma Massimo Marani, sindacalista della Filctem-Cgil, frena gli entusiasmi: «Non è pensabile trasformare il tecnico dell’offshore in un installatore di pannelli fotovoltaici. Di certo il mix energetico è la ricetta del futuro ma è un’illusione pensare che si creino subito altri 6.700 posti di lavoro, quanti sono quelli di oggi nell’offshore ravennate». Serve quindi una fase di transizione che potrebbe coincidere con i «dieci o 15 anni di riserve di gas che si trovano ancora oggi nella nostra zona». Ma quale può essere la prima piattaforma su cui sperimentare la conversione? Il sindaco Michele de Pascale non ha dubbi: «Angela Angelina. Eni concorda con noi: quella piattaforma ha ormai esaurito la sua storia produttiva e può essere utilizzata per le energie rinnovabili». La piattaforma in questione ha la concessione per estrarre fino al 2027 ma il Comune ha chiesto ad Eni di anticiparne la chiusura, anche in un recente ordine del giorno. La trattativa col Cane a Sei Zampe è aperta e punta a chiudere i rubinetti del pozzo nel 2021.

Le rubano la bicicletta al supermercato: denunciati due ladri bambini  

Le telecamere incastrano ragazzini di 10 e 12 anni

52494Due ragazzini di 10 e 12 anni sono stati denunciati per aver rubato una bicicletta nel parcheggio del supermercato di piazzale Adriatico, a Marina di Ravenna. La proprietaria ha denunciato il furto ai carabinieri che hanno individuato i due giovani ladri grazie alle immagini registrate dalle telecamere. I due dovranno rispondere dell’accusa di furto in concorso aggravato.

Confesercenti cambia presidente e traccia bilanci: in 8 anni perse oltre 6mila aziende

Nominata la cervese Monica Ciarapica. Il presidente uscente Manzoni fornisce i dati delle imprese del commercio e del turismo

L’assemblea provinciale della Confesercenti riunita al Teatrino della Casa delle Aie, a Cervia, al termine di una impegnativa giornata partita dalla tavola rotonda su legalità, usura e sicurezza e conclusa dall’intervento del segretario generale Mauro Bussoni, ha eletto all’unanimità i nuovi organismi dirigenti provinciali dell’associazione.

Come annunciato, Monica Ciarapica, operatrice turistica alberghiera cervese, è stata eletta nuova presidente provinciale dell’associazione. È la prima imprenditrice al vertice dell’Associazione dal 1949 ad oggi.

Eletti inoltre i componenti della nuova presidenza provinciale – Patrizia Battistini, Andrea Casadei Della Chiesa, Bruno Checcoli, Monica Ciarapica, Valter Dal Borgo, Pietro Livio Dalla Vecchia, Filippo Donati, Vincenzo Ioli, Roberto Lucchi, Roberto Manzoni, Danilo Marchiani, Giacomo Melandri, Giancarlo Melandri, Celso Montanari, Nevio Ronconi, Maurizio Rustignoli, Mauro Tagiuri, Chiara Venturi – e del Collegio di Garanzia: Matilde Brignani, Eros Mazzolani, Silvano Platani, Pier Paolo Ranieri, Maurizio Sabbioni, nonché i componenti negli organismi regionali e nazionali.

Il presidente uscente Roberto Manzoni, al termine di un incarico ventennale, è stato nominato presidente onorario, il primo anche in questo per l’associazione provinciale.

Con l’elezione degli organismi di ieri si è conclusa la fase elettiva provinciale che ha visto rinnovati diversi organismi locali, a partire dai presidenti: 3 su 5 sono nuovi (appunto Monica Ciarapica, Bruno Checcoli a Lugo e Mauro Tagiuri a Ravenna).

Ecco alcuni dati presentati nel corso della giornata da Manzoni. «Solo per restare alle imprese del commercio e del turismo le imprese registrate in provincia nel commercio al dettaglio (da fine 2009 a fine 2016) sono state 500 in meno, meno 158 quelle di ingrosso e agenti d’affari; +176 quelle che commerciano autoveicoli e sappiamo il perché, peraltro proprio a Ravenna c’è una specificità in questo dato, mentre crescono nel turismo (+26 negli alberghi e +157 in Bar e ristoranti). Ma il dato più preoccupante e che deve far riflettere – ha dichiarato il presidente provinciale uscente – sono le 4.619 attività che in provincia hanno cessato in 8 anni nel commercio e 1.712 nel turismo mentre quelle che hanno aperto (e che non sono come quelle che hanno chiuso) sono 3.077 nel commercio e 1.028 nel turismo che danno un saldo di -1.542 nel commercio e -684 nel turismo, circa 318 aziende in meno all’anno come saldo medio con tutto ciò che ha significato».

Manzoni ha poi concluso ribadendo una richiesta della Confesercenti: «una nuova normativa regionale urbanistica ad hoc di effettivo governo del territorio e riduzione vera di consumo del suolo a partire da una moratoria sulle grandi strutture».

Nasce Destinazione Romagna: nel cda tre ravennati su 14

Nel nuovo ente pubblico per il turismo entrano Costantini (assessore a Ravenna), Coffari (sindaco a Cervia) e Isola (vicesindaco a Faenza)

52490Il sindaco di Cervia Luca Coffari, l’assessore al Turismo di Ravenna Giacomo Costantini e il vicesindaco di Faenza Massimo Isola sono i rappresentanti della provincia di Ravenna tra i 14 componenti de cda di Destinazione Romagna, il nuovo ente pubblico nato con l’obiettivo di sviluppare iniziative di promozione e valorizzazione dei territori e sostenere azioni promo-commerciali realizzate dagli operatori privati. La presidenza è andata a Andrea Gnassi, sindaco e presidente della provincia di Rimini.

L’elezione è avvenuta all’unanimità alla presenza dei rappresentanti delle Province di Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini e Comuni soci nel corso del primo insediamento dell’Assemblea degli Aderenti che si è svolta ieri, 31 marzo, al Palazzo del Turismo di Rimini. Per quanto concerne il consiglio di amministrazione, il numero dei membri per ogni provincia è stato definito in base al peso turistico dei territori: cinque consiglieri per la Provincia di Rimini e tre rispettivamente per quelle di Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara.

«Saluto con grande soddisfazione la nascita del cda di Destinazione Romagna – ha commentato Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo – e auguro buon lavoro al neo presidente e ai neoeletti consiglieri, che già dai prossimi giorni saranno all’opera, in vista di una stagione turistica che per la riviera romagnola e il suo entroterra si preannuncia sotto i migliori auspici».

Questi gli altri eletti del cda. Provincia di Rimini: oltre a Gnassi, Enzo Ceccarelli (sindaco di Bellaria-Igea Marina), Immacolata della Curti (commissario prefettizio del Comune di Riccione), Stefano Giannini (sindaco di Misano Adriatico), Alice Parma (sindaco di Santarcangelo). Provincia di Forlì-Cesena: Mirko Capuano (assessore al Turismo del Comune di Bertinoro), Cristian Castorri (assessore a Sport, Cultura e Turismo del Comune di Cesena), Matteo Gozzoli (sindaco di Cesenatico). Provincia di Ferrara: Marco Fabbri (sindaco di Comacchio), Massimo Maisto (vice sindaco e Assessore a Cultura e Turismo del Comune di Ferrara) e Sabina Mucchi (sindaco del Comune di Fiscaglia).

Congresso Pd, il deputato Pagani per Orlando: “Martina? Solo una copertura”

Il ministro sarà a Ravenna l’1 aprile alle 16 alla sala Strocchi

Sono al voto i circoli con gli iscritti Pd chiamati a scegliere tra Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano per la segreteria del partito. In provincia sta votando in media la metà degli aventi diritto e i primi risultati danno Renzi in vantaggio quasi dappertutto e un Orlando che ottiene risultati importanti, molto staccato resta Emiliano. Le votazioni nei circoli si chiudono il 2 aprile, mentre il 30 sono chiamati al voto anche simpatizzanti ed elettori.

Come noto si tratta di una competizione nata dopo che alcuni membri di spicco, tra cui l’ex segretario Pierluigi Bersani e l’ex presidente dell’Emilia Romagna Vasco Errani, hanno deciso di lasciare il partito. E gli ex bersaniani rimasti che fanno? Tra questi c’è Alberto Pagani, ex segretario provinciale del Pd, oggi deputato e sostenitore del ministro Orlando che sarà a Ravenna alle 16 alla sala Strocchi l’1 aprile.

Un tempo qui il gruppo dirigente è sempre stato piuttosto compatto, la sorprende che, a Ravenna, tanti abbiano scelto Renzi a cominciare dal sindaco?
«Che gran parte del gruppo dirigente decidesse di sostenere Renzi, pensando che sia il candidato che ha maggiori probabilità di vincere, era scontato. Poiché peraltro la maggioranza esprime i dirigenti anche sul piano locale è naturale che i dirigenti tendano a collocarsi in maggioranza. Questa non è una novità. La novità è che Renzi senta il bisogno di una copertura a sinistra per favorire questo fenomeno e inventi il ticket con Martina, indicandolo come suo vice».
Perché parla di copertura?
«Se Renzi vince le primarie sarà il segretario del Pd a tempo pieno, a cosa gli serve un vice che deve fare anche il ministro se non a convincere chi è insoddisfatto di come è stato guidato il Pd in questi anni, o è stato comunque critico, a votarlo con l’alibi “però c’è anche Martina”».
In effetti Martina è visto come pungolo per l’ex premier su alcuni temi come il lavoro…
«Il pungolo lo può essere solo chi si oppone a Renzi, non chi gli porta i voti. Al massimo potrà essere l’aiutante, ma la croce sulla scheda non si può mettere per Martina. Si può mettere solo per Renzi, oppure per Orlando o Emiliano. Se voti Renzi, Renzi ha ragione di considerare suo quel voto».
Insomma, chi spera di votare Martina-Renzi per “rompere le scatole” con più efficacia all’ex segretario sbaglia?
«Se uno pensa di votare Renzi per rompergli le scatole sta facendo due errori, a mio parere. Il primo è quello di volergli rompere le scatole. Io spero che vinca Orlando, perché Renzi non mi pare in grado di far il lavoro di ricomposizione del centrosinsitra necessario per vincere le elezioni, ma se dovesse vincere Renzi sarebbe sbagliato rompergli le scatole. Il secondo errore è pensare che Martina possa esercitare da dentro la maggioranza una funzione critica che condizioni Renzi. L’ho visto in questi mesi che non è così. Martina, come Orlando, come Franceschini o come Delrio, hanno tentato inutilmente negli ultimi mesi più volte di portare Renzi su posizioni più ragionevoli consigliandolo bene. Ma Renzi se ne frega dei buoni consigli, e fa come Pinocchio con il grillo parlante. Se gli rompe troppo le scatole lo prende a martellate».
E tuttavia, considerato che Renzi è dato per superfavorito, non rischiate come minoranza di essere ancora più marginali?
«Si va in campo sempre per vincere, ma se dovesse malauguratamente vincere Renzi ogni voto che avrà preso Orlando lo faremo pesare per affermare nel Pd le cose che diciamo nella mozione. Prima di tutto la necessità di lottare per ridurre le diseguaglianze sociali, tema che non compare nemmeno nel documento della mozione Renzi».
E comunque non è che Orlando rappresenti chissà quale novità o segni chissà quale distanza da Renzi: oggi è Ministro così come lo era con Renzi presidente…
«Il fatto che Orlando sia stato Ministro del Governo Renzi, a mio parere, dovrebbe essere garanzia che non si candida per “rompere le scatole” a Renzi. Non siamo sabotatori. Vogliamo discutere, senza la pretesa di avere ragione, ma per dare una mano. In questi anni abbiamo dimostrato lealtà al partito e al segretario, crediamo di meritare almeno la fiducia sufficiente ad ascoltare le nostre opinioni senza pregiudizi».
Un vero passo indietro è stato fatto sui voucher, eppure lei non ha gioito come altri, insomma, non è mai contento.
«Siamo sempre nel troppo o niente. Quando uscirono i decreti del jobs act chi avvertiva del rischio che, abolitico.co.co e co.pro potesse esplodere l’uso dei voucher veniva sbeffeggiato come gufo rosicone. Però aveva ragione. Quando la Cgil ha raccolto le firme per il referendum abbiamo depositato una proposta di legge che non li aboliva, ma li riportava all’originario utilizzo, limitato al lavoro occasionale. I renziani ci hanno detto che i voucher andavano mantenuti così, perché necessari alle imprese, e che sarebbe bastato introdurre la tracciabilità. Allora con i sindacati e il ministro abbiamo tentato una mediazione: lasciare i voucher per le famiglie ed eliminarli per le imprese. E invece si è deciso di eliminarli del tutto, lasciando un vuoto legislativo sul lavoro occasionale che, se non si interviene nella normativa, ritorna a essere lavoro nero».
Quali rapporti immagina con i fuoriusciti di Mdp?
«Credo che si debba ricostruire un centrosinistra che possa tentare di vincere le elezioni, anche perché con il sistema proporzionale che avremo non è possibile vincere e governare da soli. Per farlo dobbiamo dialogare con le forze politiche attorno a noi. Chi pensa che questo sia sbagliato deve considerare che le sole alternative possibili sono fare il governo con Berlusconi o scegliere di perdere certamente le elezioni e consegnare il Paese a Grillo, Salvini e Meloni, o a Berlusconi, se rimette insieme il centrodestra».
Come stanno andando le cose in Parlamento?
«Il Governo Gentiloni sta lavorando bene e il Parlamento sta completando il lavoro avviato, e non finito, dai governi precedenti. Tuttavia su temi importanti, quali la modifica della legge elettorale, vedo un nostro atteggiamento di immobilismo tattico, come se fosse utile fare melina, continuiamo a parlare di mattarellum pur sapendo che non ci sono i voti per approvarlo. Non vorrei che facessimo solamente finta di voler correggere la legge elettorale per votare poi con il proporzionale e scaricare la responsabilità sugli altri. Sono molto preoccupato da questa prospettiva».

Acmar ai sindacati: “La conflittualità mette a rischio la cooperativa”

Sciopero contro i 104 licenziamenti, la replica del presidente: «Non hanno accettato la proposta economica di risoluzione»

«Ci spiace constatare che i lavoratori non abbiano accettato la proposta economica di risoluzione volontaria del rapporto di lavoro che è stata formulata nonostante le chiare difficoltà economiche in cui si trova la cooperativa». È la replica del presidente di Acmar, il geometra Roberto Guerrini, alla decisione dei lavoratori di proclamare una giornata di sciopero per il 5 aprile per protestare contro i 104 licenziamenti annunciati. A proposito della scelta, annunciata dai sindacati, Guerri dice di non comprendere «quale sia stato il criterio di valutazione adottato in assemblea visto che non ci risulta essere stata alcuna votazione».

Il dirigente ribadisce che la volontà della cooperativa «è di onorare gli impegni di risanamento assunti per garantire un futuro alla maggior parte dei lavoratori in forza e alle loro famiglie. In questa prospettiva, dopo aver svolto fino ad oggi oltre 30 mesi di cassa integrazione, gestire questa crisi in modo conflittuale o continuando ad insistere su un percorso di ammortizzatori sociali, significherebbe mettere gravemente a rischio la continuità aziendale».

M5s: “Ponte danneggiato sulla A14 bis”. Autostrade: “Difetti non strutturali”

La replica della società dopo l’interrogazione in Senato sul cavalcavia di Lugo-Cotignola: «Lavori di ripristino già affidati»

«Il cavalcavia presenta difetti non riconducibili ad aspetti strutturali tali da inficiare la funzionalità dell’opera». La società Autostrade per l’Italia risponde così alla segnalazione partita dal Movimento 5 Stelle a proposito dei danni riscontrati al ponte 508 che passa sopra l’autostrada A14 Bis all’altezza dello svincolo Lugo-Cotignola. Autostrade specifica che «non si ritiene necessario adottare provvedimenti restrittivi per la circolazione» ma informa che i lavori di ripristino della struttura «sono già stati consegnati all’impresa Edda Rossi di Napoli e il loro inizio era già stato programmato per la prossima settimana». Intanto si è provveduto ad anticipare la cantierizzazione dell’area e a mantenere il monitoraggio costante dell’opera fino a ultimazione dei lavori.

La risposta arriva a seguito del sopralluogo tecnico effettuato il 29 marzo da personale tecnico di Autostrade con i vigili del fuoco e con un’ulteriore ispezione approfondita effettuata da Spea Engineering Spa, società di ingegneria incaricata: «Si è potuto constatare che la struttura non presentava ulteriori evoluzioni rispetto a quanto già indicato nei nostri report d’ispezione trimestrali». Il presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna Luca Piovaccari ha richiesto ad Autostrade per l’Italia una tempestiva verifica delle condizioni di sicurezza di tutti i ponti presenti sul territorio della Bassa Romagna di competenza della società.

I grillini avevano presentato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture: «Lo stato manutentivo di alcuni piloni è a dir poco alquanto scadente», denuncia il senatore M5s Andrea Cioffi, ingegnere civile e capogruppo M5s alla commissione Trasporti e Lavori Pubblici al Senato. Le segnalazioni riguardavano «il pessimo stato dell’appoggio della travata con uno stato molto deteriorato delle armature trasversali».

L’ex torre dell’acquedotto diventa una parete per l’arrampicata sportiva

Per 4.200 euro il Comune assegna l’immobile a ridosso della statale Adriatica in concessione per sei anni

Ravenna avrà una nuova arrampicata sportiva ma non sarà quella che si sta smantellando in questi giorni a Marina di Ravenna, nell’area della taverna Bukovski, e che dovrebbe rimanere nella località litoranea. Pochi giorni fa la giunta comunale ha deliberato infatti la concessione di una ex torre piezometrica ad una società d’arrampicata sportiva, i Gravity Fighters. Il manufatto si trova in via Vicoli, ben visibile dalla statale Adriatica.

Secondo la convenzione firmata nei giorni scorsi, la società dovrà farsi carico della verifica e messa in sicurezza del manufatto – vale a dire una perizia tecnica che attesti la conformità dell’immobile, una torre che supporta un serbatoio utilizzato un tempo per la fornitura idrica, all’attività di arrampicata sportiva – e non potrà utilizzare il serbatoio. La concessione dura sei anni, con un canone concordato di 700 euro annui. Ovviamente l’immobile potrà essere utilizzato soltanto allo scopo di attività sportiva.

L’immobile è stato concesso in seguito ad una richiesta di manifestazione di interesse che è stata pubblicata nel 2014: scopo del Comune era trovare qualcuno interessato all’area per realizzare un “centro sportivo ricreativo allo scopo di mantenere il decoro dell’area, attualmente inutilizzata”. All’appello avevano risposto soltanto i Gravity Fighters che hanno dovuto attendere il parere favorevole del Consiglio territoriale e quello del Servizio Edilizia (arrivati rispettivamente nel 2015 e nel 2016). La delibera conclusiva di Palazzo Merlato è arrivata lo scorso 14 marzo.

In arrivo interventi da quasi mezzo milione di euro per tre scuole

Alla Ricci Muratori, all’istituto Verdi e alla materna di Lido Adriano

Nel corso delle ultime sedute, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, la giunta comunale di Ravenna ha approvato tre progetti esecutivi del valore complessivo di 450mila euro relativi a interventi in altrettante scuole e strutture di formazione: la scuola media Ricci Muratori, l’istituto superiore di studi musicali Giuseppe Verdi, la scuola dell’infanzia Imparo Giocando di Lido Adriano.

Alla Ricci Muratori sarà completamente rifatto il tetto, escludendo dall’intervento solo la nuova parte di scuola, completata nel 2013. I lavori costeranno 350mila euro. Si realizzerà una coibentazione con pannelli isolanti in polistirene espanso rivestiti sulla faccia superiore con velo di vetro bitumato; e sulla nuova coibentazione si realizzerà un sistema di impermeabilizzazione. Saranno inoltre rifatti tutti gli scarichi pluviali e le lattonerie, che saranno in acciaio inox. Infine le facciate est, nord e sud dell’edificio saranno interessate da un intervento di battitura e ripristino degli intonaci e copri ferro delle strutture in elevazione in cemento armato e successivamente dall’esecuzione di un rivestimento termo isolante (cosiddetto cappotto) in grado di migliorare sensibilmente le prestazioni energetiche delle pareti.

Nella sede dell’istituto Verdi è previsto un intervento da 50mila euro di manutenzione straordinaria degli infissi esterni in legno che verranno ripristinati e, ove necessario, sostituiti. Saranno inoltre riverniciate le finestre e le portefinestre in legno, creata una rampa esterna per l’eliminazione delle barriere architettoniche e occorrerà abbattere un albero di alloro in prossimità del muro di confine, in quanto ha danneggiato il muro stesso, che dovrà essere ripristinato.

Nella scuola dell’infanzia Imparo Giocando di Lido Adriano saranno invece sostituiti tutti i pavimenti in gomma, ad esclusione della quarta sezione, ottenuta con un ampliamento recente e i cui pavimenti sono in perfetto stato di conservazione. Saranno sostituiti anche alcuni pavimenti in ceramica che necessitano di essere cambiati e in alcuni locali sarà realizzato un nuovo intonaco deumidificante. Anche in questo caso i lavori costeranno 50mila euro.

Crisi Acmar: lavoratori in sciopero per impedire 104 licenziamenti

Sindacati contro la decisione della cooperativa. Il 5 aprile presidio in piazza del Popolo a Ravenna dalle 9.30

Dopo la decisione unilaterale della cooperativa Acmar, che ha inviato ai primi di marzo alle organizzazioni sindacali e alle Rsu la comunicazione formale di apertura della procedura di mobilità con l’intenzione di licenziare 104 persone, si è aperto un difficile confronto tra le parti. Nella partecipata assemblea del 24 marzo è stato proclamato lo stato di agitazione con il blocco di tutte le prestazioni aggiuntive e una giornata di sciopero per mercoledì 5 aprile con presidio in piazza del Popolo a Ravenna dalle 9.30.

Nell’ambito della discussione le organizzazioni sindacali hanno ritenuto completamente insufficienti le proposte della direzione sugli incentivi all’esodo e hanno ribadito la necessità di utilizzare la cassa integrazione straordinaria per crisi, ancora nella disponibilità della cooperativa, con un percorso di mobilità volontaria e incentivi: «La direzione della cooperativa si è dimostrata irremovibile e sorda alle richieste presentate e, inoltre, ha evitato qualsiasi confronto ufficiale con la propria base sociale, con i lavoratori e con le istituzioni che hanno provato a porsi come interlocutori».

«Procedere con il licenziamento di più della metà dell’organico della cooperativa in questo momento, considerata la non superata crisi dell’edilizia e la fase che stra attraversando l’Acmar, è distruttivo e non sostenibile dal punto di vista sociale – dichiarano i responsabili dei sindacati edili Fillea, Filca e Feneal -. La cooperativa deve aprire un confronto vero che porti all’utilizzo della cassa integrazione straordinaria. Invitiamo tutta la cittadinanza ad unirsi ai lavoratori per evitare il dramma dei licenziamenti».

Il nuovo Ravennaedintorni.it si presenta con Bonini e Bosetti e la satira di Lercio

Tra bufale e inchieste, con i giornalisti di Repubblica e Presa Diretta, martedì 4 aprile alla Sala D’Attorre. Poi lo show in serata al Mariani

Chiamatele bufale all’italiana o fake news all’anglosassone ma sempre la stessa cosa sono: notizie false che inquinano il giornalismo, soprattutto quello di qualità, in maniera sempre più dilagante rispetto al passato grazie alla maggiore penetrazione e facilità di condivisione dei mezzi online rispetto alla vecchia carta. E tutto diventa uno scenario che offre spunti stuzzicanti alla satira. Di tutto questo e di altro che riguarda il mondo dell’informazione, e di come stia cambiando, si parlerà durante un incontro pubblico organizzato da Ravenna&Dintorni il 4 aprile a Ravenna (dalle 18 alla sala D’Attorre di via Ponte Marino) con i giornalisti Carlo Bonini di Repubblica e Giulia Bosetti di Presa Diretta e Federico Righi e Silvio Perfetti, autori  del celebre sito satirico Lercio.it.

L’occasione dell’evento è data dal lancio della nuova veste grafica del sito di R&D che andrà online il 4 aprile e verrà presentata durante l’incontro: il portale di news online del settimanale free press diventa capace di adattarsi agli schermi dei dispositivi mobili, conserva spazio per le opinioni e per la satira e si arricchisce di nuovi contenuti come una pagina Gusto completamente rinnovata, lo sport e le sezioni dedicate alle altre testate del gruppo Reclam come Casa Premium e R&D Cult.

Gli ospiti della serata sono figure del mondo della comunicazione capaci di leggere la realtà con lenti diverse: quella investigativa del giornalismo d’inchiesta o quella ironica della battuta sarcastica. Da quindici anni Carlo Bonini, nato a Roma nel 1967, firma sul quotidiano romano dopo aver lavorato per Manifesto e Corriere delle Sera. Specializzato in giornalismo investigativo e giudiziario, come inviato di Repubblica ha condotto inchieste sui più importanti temi dell’attualità nazionale più recente: si è occupato del rapimento dell’imam Abu Omar, del caso Cucchi, delle violenze al G8 di Genova, di Telekom Serbia, della morte di Giulio Regeni.
La redazione della trasmissione Presa Diretta di Riccardo Iacona, su Rai Tre, dal 2012 include Giulia Bosetti. Dopo un inizio di carriera sulla carta stampata, la giornalista nata a Pietrasanta nel 1979 è passata alla tv nel 2005 firmando i primi servizi a L’Infedele con Gad Lerner su La7. In Rai è diventata autrice delle inchieste di Annozero di Michele Santoro. Nel 2011 ha seguito Santoro nell’avventura di Servizio Pubblico, mandato in onda per la prima volta sulla multipiattaforma del web. Tra le sue inchieste più importanti vanno ricordate quelle sulle infiltrazioni della camorra in Veneto, sugli abusi delle forze dell’ordine, sulla morte di Regeni.
Per capire cos’è Lercio la cosa migliore è lasciare spazio al titolo di una delle loro notizie, pubblicata subito dopo le polemiche scoppiate per il caso di sessismo sulle donne dell’Est nella trasmissione Parliamone Sabato: “Ragazza ucraina vende decine di pigiamoni causa inutilizzo”. Ma altrettanto esplicativo è questo: “Donna senzatetto chiede aiuto alla Boldrini e lei l’accontenta coniando il termine clocharda”. Insomma, irriverente e sfacciato: Lercio.it è un sito satirico italiano di fictional news, notizie di taglio umoristico, comico e grottesco che fanno il verso agli articoli tipici di certa stampa sensazionalistica. Dal 6 marzo realizza anche un tg trasmesso in tv sul canale Dmax. A Ravenna arriverà per la prima volta “Lercio Live”, lo spettacolo che sta girando l’Italia con un sottotitolo ben chiaro: “All’insegna della sporca informazione”. L’appuntamento è sempre il 4 aprile al Mariani Lifestyle di via Ponte Marino a partire dalle 20.30 con cena e spettacolo (menù alla carta, è consigliata la prenotazione al 0544-215206).

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