venerdì
05 Settembre 2025

Crescono le procedure concorsuali delle imprese

Aumentano fallimenti, concordati e liquidazioni. Dato provinciale in line con quello regionale ma in controtendenza rispetto al nazionale.

Sono in crescita le procedure concorsuali (fallimenti, concordati preventivi, amministrazioni straordinarie e liquidazioni) all’esame del tribunale di Ravenna. La fotografia scattata da It Auction – advisor nazionale e internazionale per le procedure concorsuali con sede a Faenza – fornisce un quadro esaustivo ma significativo dello stato di salute del nostro tessuto imprenditoriale. Nel primo trimestre 2016 a Ravenna si sono contate 28 procedure di cui 22 fallimenti. Nello stesso intervallo di tempo dell’anno scorso erano state dieci in meno.

In totale a livello regionale, da gennaio a marzo, sono state 333 le procedure attivate (280 fallimenti, 27 concordati, 26 liquidazioni coatte amministrative e 1 amministrazione straordinaria) relative ad imprese operanti sul territorio regionale contro le 300 (259 fallimenti) dello stesso trimestre 2015. Un trend, quello emiliano-romagnolo, che evidenzia una contro-tendenza negativa rispetto all’andamento nazionale: in Italia, infatti, le imprese che hanno aperto una procedura fallimentare in questo inizio 2016 sono state 3.600, il 4,5 percento in meno rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

It Auction, come detto, è advisor per le procedure concorsuali, le esecuzioni mobiliari ed immobiliari e le eredità giacenti. Opera in sinergia con tribunali e curatori perseguendo l’obiettivo del massimo realizzo nelle vendite mediante il meccanismo dell’asta online. Dalla sua nascita, avvenuta nel 2011, il network con base a Faenza, conta oggi oltre 1.000 procedure curate e 11.000 lotti venduti a più di 50.000 compratori nel mondo.

Cervia conta i visitatori in base ai telefonini Tim

Attivo un programma che conteggia le sim e stima le presenze totali. È il secondo comune italiano, dopo Roma, a dotarsi dello strumento per elaborazioni statistiche o pianificare interventi di protezione civile

A Cervia le presenze di visitatori si calcolano con i telefonini che abbiamo in tasca. Il comune costiero è infatti il secondo in Italia dopo Roma a dotarsi di Tim CityForecast: un programma di analisi delle presenze in base al numero di sim in un territorio che consente, nel rispetto della privacy, di sapere ogni 15 minuti esattamente quante sim Tim sono attive nel territorio. A quel punto partendo dal dato di mercato che vede Tim con una penetrazione del 30 percento si raggiunge un dato che dall’amministrazione pubblica definisco «senza precedenti a livello statistico».

Il programma è già in funzione e in particolare sabato 4 giugno ha calcolato 105mila presenze medie durante il giorno, con un picco di 110.380 presenze nella fascia oraria serale. Il sabato precedente, 28 maggio, si sono stimate circa 67.875 presenze medie giornaliere.

Il Comune lo considera anche uno strumento fondamentale, non solo per leggere le presenze in spazi anche molto ridotti, quindi le affluenze a singoli eventi, ma anche per programmare deflussi, o per interventi della protezione civile.

«Per noi – dichiara il sindaco Luca Coffari – questo programma è un utile supporto per fare analisi statistiche che contemplino con rapidità tutte le presenze, non solo quelle classiche delle strutture ricettive, ma anche quelle delle seconde case, oppure di semplici escursionisti giornalieri. Oltre ad un uso a finalità turistiche ha usi interessanti per quanto riguarda la mobilità o la protezione civile. Ovviamente, poiché Tim non ha il 100 percento delle sim, stiamo affinando un sistema statistico che ci permetta sempre più una maggiore precisione e di sfruttare al massimo le potenzialità dello strumento».

LpR raduna i militanti per decidere le strategie pro Alberghini sindaco

Ancisi convoca l’assemblea della lista del centrodestra, il 10 giugno alle 20.45, alla Sala Buzzi del Centro Civico di via Berlinguer

LpRMentre De Pascale si farà intervistare dai giornalisti della stampa locale sul suo programma politico per insediarsi a Palazzo Merlato, sempre venerdì 10 giugno (ore 20.45, alla Sala Buzzi di via Berlinguer), Alvaro Ancisi raduna militanti e simpatizzanti di Lista per Ravenna con l’obiettivo di mettere a punto le mosse vincenti della campagna elettorale per il ballottaggio a favore del candidato a sindaco del centrodestra Massimiliano Alberghini. Il civico Alberghini, sostenuto com’è noto oltre che da LpR, anche da Lega Nord Romagna, Forza Italia e Fratelli d’Italia, sarà presente all’assemblea. In ballo, nel ballottagio elettorale di domenica 19 giugno – scrive nella convocazione dell’incontro Ancisi –  c’è la prospettiva «…se mantenere Ravenna schiava del Pd o restituirla ai cittadini. Prenderemo le decisioni utili alla prospettiva di riscatto».

De Pascale: «Alberghini maschilista Noi cambieremo le disparità di salario»

Il candidato del centrosinistra promette interventi per le politiche di genere: oggi a Ravenna 7 donne su 31 presidenti di partecipate

A Ravenna su trentuno presidenti di enti a partecipazione pubblica le donne sono sette. Partendo da questo dato e con la convinzione che «favorire l’ascesa delle donne alle posizioni di vertice è urgente per assicurare una crescita sostenibile dell’economia», il candidato sindaco del centrosinistra Michele de Pascale prende un impegno con i cittadini sul fronte delle politiche di genere per conquistare il loro voto al ballottaggio del 19 giugno: «Entro i cinque anni garantiremo equità di trattamento e parità di rappresentanza nelle professioni pubbliche e nelle partecipate. Ogni anno promuoveremo un’analisi che, in continuità con il Bilancio di Genere, permetta di intervenire sulle disparità salariali a partire dalla stessa amministrazione».

Proseguendo nel nuovo solco della campagna elettorale che da alcuni tempi vede un De Pascale non solo capace di incassare i colpi ma anche pronto a contrattaccare, arriva l’affondo contro l’avversario della sfida a due: «Contro il maschilismo imperante delle destre e di Alberghini, il quale non si è nemmeno degnato di presentarsi al confronto tra i candidati alla Casa delle donne e accoglie nella sua coalizione figure politiche che si sono da sempre distinte per le offese verso le donne, noi riteniamo che questo divario di genere debba essere subito colmato».

La nota scritta diffusa dal portavoce del candidato riassume alcune statistiche raccolte dall’assessorato comunale e dalla Regione: «In Emilia Romagna le donne hanno uno stipendio medio mensile inferiore di 302 euro a quello degli uomini, differenza che aumenta a 509 per le dirigenti, a 391 per i quadri, scende a 261 per le impiegate per risalire a 318 per le operaie. Dunque più alto è il livello professionale, maggiore è la differenza di reddito uomo/donna. Nel lavoro dipendente, le donne guadagnano in media il 22 percento in meno degli uomini. Il reddito da lavoro autonomo delle donne è inferiore in media a quello degli uomini di quasi la metà (46,8%). Per quanto riguarda le pensioni, le donne guadagnano mediamente quasi il 26 percento in meno rispetto agli uomini».

L’eroica vita di Nelson Mandela in un’opera-musical in tre atti

Mandela TrilogyComincia dall’atmosfera innocente, sacrale e profetica di un oratorio il “cammino sulla lunga strada della libertà” di “Madiba”, icona del Novecento cui è dedicato il 2016 del Ravenna Festival.
In prima nazionale al Teatro Alighieri, dal 9 al 12 giugno, arriva infatti Mandela Trilogy, opera scritta e diretta da Michael Williams e prodotta dalla Cape Town Opera (la principale struttura produttiva di ambito operistico attiva in Africa) che ripercorre la vita del rivoluzionario sudafricano attraverso tre atti in altrettante “tinte” musicali, incentrati su alcune delle principali svolte della sua esistenza, partendo dalla giovinezza nella regione del Transkei, fino alla storica pagina legata all’epilogo dell’apartheid.

Nelson Mandela, rivoluzionario prima e uomo di governo poi, è stato una delle principali figure del Novecento, capace di scuotere le coscienze dei suoi connazionali anche dal carcere, dove durante i ventisette anni di detenzione continuò a gridare la sua rabbia nei confronti delle leggi razziali che, dalla fine degli Anni ‘40, condizionarono il Sudafrica fino alla scarcerazione nel 1990 e all’elezione a capo di Stato nel 1994.

mandela Trilogy tribuÈ indubbiamente un’impresa non facile, la sfida di Williams: riportare un tema così politicamente controverso sulla scena, e al contempo intrattenere il pubblico trattando argomenti di una drammaticità tanto profonda. Ma la riuscita omogeneità tra musical, opera e musica folk produce un bilanciamento perfetto che non tradirà le aspettative di chi cerchi una lettura storicamente fedele e uno spettacolo appagante.
Il lavoro apre sulle melodie dei canti tradizionali africani, affrontando inizialmente l’infanzia del giovane Mandela, l’amicizia col cugino Justice, la tribù Thembu: si ricorda poi la figura di Makhanda, primo martire della libertà, ribellatosi agli inglesi ma sconfitto e imprigionato a Robben Island, dalla quale tentò una fuga a nuoto nel 1819 morendo però annegato. L’espulsione dall’università e il rifiuto di un matrimonio combinato chiude il primo atto col protagonista che si sposta a Johannesburg.
Sulle note jazzate della seconda parte, il sipario si alza sul primo Mandela attivista, i disordini a Sophiatown, sobborgo della città, il rapporto conflittuale con la prima moglie, la ratifica a Kliptown del Freedom Charter, documento programmatico antirazziale. Dopo l’intervallo, il terzo atto si apre infine con la sentenza di carcerazione, la morte della madre, il sostegno della moglie Winnie durante la lunga prigionia e la fine della reclusione, col suo primo discorso da uomo di nuovo libero a Cape Town.

L’autore Michael Williams, artista premiato ed esperto, ha diretto in passato molte opere in Sudafrica, tra cui Rigoletto, Madama Butterfly, La traviata e Turandot ed è oggi managing director della prestigiosa Cape Town Opera. Ha scelto compositori diversi, che riflettessero per ogni atto le tematiche affrontate: toni vibranti del jazz e del blues di Mike Campbell, uno dei più prolifici musicisti jazz del Sudafrica per la parte centrale, mentre Péter Louis van Dijk, compositore i cui lavori sono conosciuti e riproposti a livello internazionale, si è occupato del primo e del terzo atto. Saranno anche tre i diversi interpreti che daranno voce a Mandela. Due compositori per tre atti in contrasto tra loro solo formalmente, ma tutti improntati a mettere in luce la drammaticità delle vicende.

Mandela Trilogy lottaCome lo stesso Williams ha ricordato, è questo un lavoro dove la libertà diventa il motore immobile delle vicende, e «questione chiave che spiega perché diventi per noi così importante», citando altresì la parte iniziale legata alla formazione di Mandela come la più interessante, perché fulcro di quella che sarà la sua vita e soprattutto teatro di vicende che la maggior parte del pubblico ignora a proposito di un personaggio noto per le sue battaglie, ma non per le sue origini. Per il regista ogni buona opera parla di conflitti, e così questo potente affresco di una delle pagine più importanti della storia africana.
Alle coreografie Sibonakaliso Ndaba, che ha lavorato in passato col il Jazzart Dance Theatre di Cape Town come performer, danzatrice e insegnante dal 1994 al 2001, anno in cui tornò a Durban dove si affermò per la sua originale commistione di danza africana e contemporanea.
È questa una realizzazione che affonda le sue radici nella cultura sudafricana, e ne rivendica sia le battaglie che l’orgoglioso moto di rivalsa a livello storico e artistico: non solo un lavoro a più mani e più interpreti che ne mostra le capacità musicali e interpretative, ma un modo per riproporre, attraverso il personaggio di maggior spicco della sua storia, il carattere fiero di un popolo che nell’arco di un secolo ha raggiunto la libertà rifiutandosi di chinare la testa.
E sono proprio gli artisti, molti dei quali cresciuti in questo contesto, a farsi portavoce dello spirito stesso dell’appassionante dramma musicale che riuscirà a catapultare lo spettatore all’interno di un percorso di formazione e ribellione di rara potenza.

A corredo di questo importante appuntamento, il Ravenna Festival propone altri incontri che mettono a fuoco la ricchezza musicale del Sudafrica: dopo il concerto a 28 maggio a Forlì la Chiesa di San Giacomo del celebre gruppo vocale dei Ladysmith Black Mambazo (già partner artistico di Paul Simon), il 20 giugno è la volta della Rocca Brancaleone che mette in scena For Mandela di Pino Minafra, progetto intorno alla figura di Louis Moholo, batterista tra i più significativi artisti del suo Paese che guiderà un concerto dedicato al ricordo della drammatica pagina dell’apartheid e dei suoi protagonisti. Al suo fianco due protagonisti della musica sperimentale inglese (fra jazz e progressive rock) a partire dagli anni ’60 come Keith e Julie Tippet. Il quintetto di Louis Moholo-Moholo e la coppia Tippet saranno protagosti anche di altro appuntamento al Rasi il 21 giugno. Per concludere il trombettista Hugh Masekela, compagno di Miriam Makeba e fra i più noti della scena jazz africana, attivamente impegnato della campagna per la scarcerazione di Mandela, si esibirà il 23 giugno, sempre al Teatro Rasi.

Tratto dal Ravenna Festival Magazine 2016, rivista ufficiale del festival (edizioni Reclam)

De Pascale risponde a giornalisti e cittadini: una serata sulla graticola

Appuntamento il 10 giugno alle 20.30 nel comitato elettorale

Una serata in cui alcuni giornalisti delle testate locale e i cittadini che lo desiderano potranno rivolgere al candidato del centrosinistra Michele de Pascale qualsiasi domanda su programma e prospettive. L’appuntamento, pensato come una sorta di “graticola” organizzato ovviamente in vista del ballottaggio di domenica 19 giugno che lo vede avversario di Massimiliano Alberghini (sostenuto da Lega Nord, LpRa, Forza Italia e Fratelli d’Italia), si svolge nel comitato elettorale di Michele de Pascale, in via san Mama 73, venerdì 10 maggio, alle ore 20.30. I cittadini possono inviare le domande: via mail a info@micheledepascale.itmailto:info@micheledepascale.it, su Facebook, con un messaggio privato alla pagina di Michele de Pascale, su Twitter, con #energiaxravenna, mention @mdepascale.

 «Mentre Alberghini, sotto dettatura dei suoi tutori della Lega Nord, continua con i soliti sterili attacchi e luoghi comuni, non presentando nessuna proposta concreta per la città. Noi ci presentiamo davanti a tutti, organizzando un incontro in cui risponderò a tutte le domande che giornalisti e cittadini vorranno rivolgermi – spiega De Pascale. – La richiesta di un cambio di passo molto deciso ci era già chiaro fin dall’inizio di questa campagna elettorale, l’abbiamo ricevuto e compreso e saremo coerenti, seri e onesti nel portare questa svolta a Ravenna. Noi continuiamo a confrontarci con i cittadini, con chi ci ha votato e che tornerà a farlo il 19 giugno e con coloro che hanno voluto darci un segnale forte per indirizzarci ancora di più verso innovazione e cambiamento. Cambiare non significa privatizzare l’acqua pubblica, finanziare l’acquisto di armi o far dilagare l’odio, cambiare per noi significa sicurezza, qualità e quantità del lavoro, cura e manutenzione del territorio in centro e nel forese, potenziare ancora di più la nostra offerta culturale, servizi sociali a difesa dei più deboli, una nuova stagione di politiche per l’integrazione e soprattutto un grande progetto di rilancio turistico di Ravenna. Cambiare significa anche presentarsi al dialogo e al confronto con i cittadini, ascoltare i problemi e le proposte, proporre soluzioni e coinvolgere tutti i Ravennati nella nuova pagina della nostra città».

 

Sinistra per Ravenna: «Dialogare e includere in vista del ballottaggio»

La lista in appoggio a De Pascale impegnata per il 19 giugno: «Dare voce ai progetti propositi e innovativi anche di altri programmi»

In vista del ballottaggio di domenica 19 giugno tra il candidato del centrosinistra Michele de Pascale e il candidato del centrodestra Massimiliano Alberghini si mobilitano naturalmente anche le liste che fanno parte delle due coalizioni. In particolare dalla lista Sinistra per Ravenna, che ha ottenuto il 2,4 percento dei voti e che in caso di vittoria di De Pascale eleggerebbe la propria capolista, l’ex assessore Valentina Morigi, arriva un messaggio dove si immagina un’apertura anche verso progetti delle altre liste escluse dal ballottaggio e un dialogo sia con chi domenica 5 giugno non è andato a votare (l’affluenza è stata appena del 61,3 percento) e chi ha fatto altre scelte. Ecco il messaggio integrale.

«Cambiare e Vincere sono due parole potenti. Potenti e ingannevoli. Sulla retorica del cambiamento Alberghini ha costruito la sua campagna elettorale: ma è il cambiamento che serve alla città, quello che passa per la svendita del patrimonio pubblico, quello che passa per la chiusura dei luoghi di culto, per l’azzeramento dei progetti sociali dedicati all’inclusione? È questa l’idea di città che abbiamo in mente, quando pensiamo al cambiamento? Anche vincere è potente, ma vincere deve significare, oggi come non mai, andare a raccogliere il consenso di chi non ha votato domenica scorsa, dare voce a quei progetti positivi e innovativi contenuti nel programma del centrosinistra, ma anche nei programmi degli altri schieramenti che hanno partecipato alle elezioni. Vincere e cambiare, coinvolgendo, includendo e aprendosi agli altri. Sono certa che Michele De Pascale saprà farlo, per vincere e cambiare, nel modo giusto. Sinistra per Ravenna sarà impegnata in queste due settimane, ad incontrare e ascoltare i cittadini e le cittadine, a fianco del centrosinistra, a fianco di Michele De Pascale».

Pigna: «Disponibili ad allearci contro il Pd ma Alberghini rifiuta l’accordo»

Bucci critica di nuovo il candidato del centrodestra ora al ballottaggio
«Perché rinuncia ai nostri 4mila elettori che vogliono il cambiamento?»

«Quando ha preso consistenza l’ipotesi ballottaggio, il nostro candidato Maurizio Bucci ha dato immediata disponibilità ad Alberghini di creare un’intesa per mandare a casa il Pd ma abbiamo preso atto che Alberghini non vuole fare alcun accordo con altre formazioni». In vista del secondo turno in programma il 19 giugno a Ravenna, la lista civica Pigna esterna il suo malumore per la strategia imbastita dal candidato sindaco della coalizione di centrodestra in gara nella sfida contro Michele de Pascale e il centrosinistra. «Perché rinunciare al consenso di circa 4mila cittadini che hanno chiaramente dimostrato, votando La Pigna, di voler rompere con l’attuale sistema di governo?», è la domanda rivolta allo sfidante chiamato a tentare l’impresa.

E così Bucci torna a ribadire una critica rivolta agli avversari nell’ultimo periodo: «Alberghini e i suoi sostenitori tra cui Ancisi e Pini, sono l’altra faccia della medaglia del Partito Democratico. Si sono guardati bene dal dichiaralo prima delle elezioni del 5 giugno, profittando probabilmente di quei moltissimi ravennati, che li hanno votati convinti che Alberghini e la sua coalizione rappresentassero concretamente una forza alternativa al Pd. Certo segnali di questa uniformità di intenti politici si erano già palesati nel corso della campagna elettorale, come non ricordare, ad esempio, che sulla questione del Porto e dell’Autorità Portuale, Alberghini non abbia mai rilasciato dichiarazioni in opposizione con il programma del Partito Democratico. E come ancora non ricordarsi l’assenza di una proposta di rottura o di una concreta alternativa sul dibattito politico sul mantenimento delle partecipazioni comunali in società “inutili” e quindi sulla conservazione di quel sistema clientelare di assegnazione delle poltrone costruito dal Pd?».

Ma la speranza è l’ultima a morire, come si suole dire. E vale anche per Bucci in questo caso: «Ci auguriamo vivamente che Alberghini e la coalizione da lui rappresentata possano in brevissimo tempo dare dimostrazione di fare tutto quello che è in loro possesso per ottenere il maggior consenso possibile. Le premesse fino ad oggi non sono state incoraggianti e ne prendiamo atto e ribadiamo pertanto il nostro impegno di programma preso con le cittadine e i cittadini che ci hanno votato e sostenuto il 5 giugno».

Polpette di carne con topicida Chiuso il parco all’ex villaggio Anic

Bocconi avvelentati ritrovati e consegnati alla polizia municipale. Si attendono le analisi dell’Ausl. Indagini per individuare i responsabili

Il parco pubblico in via Lago di Garda, al quartiere San Giuseppe di Ravenna, è stato chiuso dalla polizia municipale dopo che alcuni cittadini hanno ritrovato nel prato tre polpette di carne cruda contenente un cubetto di sostanza blu che verosimilmente potrebbe essere veleno topicida. Il ritrovamento è avvenuto verso le 13 di oggi, 8 giugno. La pattuglia dell’ufficio Antidegrado adottava il protocollo previsto provvedendo ad allontanare le persone accompagnate da cani presenti nell’area ed affiggendo nella recinzione del parco, cartelli indicanti la presenza di potenziale pericolo di avvelenamento per animali e bambini. Il materiale rinvenuto veniva posto in ambiente refrigerato in attesa di essere consegnato al servizio veterinario dell’Ausl per gli accertamenti tossicologici da parte dell’Istituto Zooprofilattico. Al momento sono in corso le indagini per l’individuazione dei responsabili.

«Tra De Pascale e Alberghini al ballottaggio annullerò la scheda»

Le riflessioni del capogruppo uscente M5s, sostenitore di Guerra (Cambierà al primo turno) e candidato sindaco nel 2011 con i grillini

«Il 19 giugno andrò a votare al ballottaggio per il sindaco di Ravenna e annullerò la scheda perché con De Pascale e Alberghini siamo davanti a due modi diversi di essere peggio». Pietro Vandini, capogruppo uscente del Movimento 5 Stelle in Comune, esce allo scoperto e fa la sua personale dichiarazione di voto in vista del secondo turno per le amministrative. Il 37enne ha lavorato affianco a Michela Guerra, candidata sindaco del movimento civico Cambierà nato dopo la mancata certificazione dello staff centrale di Beppe Grillo e uscita dalle urne come terza forza comunale, e ora mette in fila le sue riflessioni: «Mi adeguerò a qualsiasi decisione presa dagli elettori che invece ritengono in qualche modo di essere rappresentati da De Pascale o da Alberghini».

Nel 2011 Vandini si candidò a sindaco con il simbolo M5s raccogliendo il 9,8 percento dei voti. Oggi sintetizza i motivi per i quali annullerà la scheda: «Dare indicazioni di voto è completamente in antitesi con il mio concetto di partecipazione alla vita politica ed è significativo che queste richieste arrivino proprio dai partiti che invece sono abituati ad indirizzare i propri militanti a seconda delle necessità. Tutto questo è svilente. Se volete convincere gli elettori non servono indicazioni di voto ma precisi impegni programmatici che considerino in modo importante, e non solo di facciata, l’idea di città che altri cittadini sostenevano e sostengono. L’unica indicazione che voglio dare è quella di muoversi secondo coscienza, e se loro ritengono di sentirsi in qualche modo rappresentati da qualcuno dei due contendenti, che vadano ad esprimere dunque la propria preferenza. Io ho scelto di adeguarmi perché ho la forte convinzione che cambiare non significa solo cambiare colore, e il 19 a mio avviso questa è l’unica cosa che potrà succedere». Scaricabile dal link in fondo alla pagina il pdf con il testo integrale delle riflessiono di Vandini.

L’ex bar Silvano va a un albergatore Per il Comune 3.300 euro al mese

Dieci offerte arrivate all’asta per il locale di via Diaz: la spunta il titolare del Millepini a Marina Romea. Il pub Ghinea invece torna ai vecchi gestori

Con un’offerta di 40mila euro all’anno di canone (oltre il doppio rispetto alla base d’asta) l’imprenditore albanese Fatmir Kapidani si è aggiudicato la gara del Comune per la concessione dei locali che ospitavano il Caffè Silvano in centro storico a Ravenna all’angolo tra via Diaz e piazza Einaudi, proprio alle spalle del teatro Alighieri. Il bar, come noto, era chiuso da diverso tempo e ora potrebbe tornare a nuova vita sempre nel solco della piccola ristorazione grazie al titolare dell’albergo MIllepini di Marina Romea che gestisce insieme alla famiglia. Come dichiarato dalle pagine de Il Resto del Carlino in edicola oggi, che riporta la notizia dell’esito dell’asta, Kapidani ancora non si sbilancio sui tempi della riapertura dovendo fare i conti con i permessi dell’amministrazione pubblica. Erano state dieci le buste con offerte presentate a Palazzo Merlato.

Sempre la giornata di ieri ha visto la chiusura di un’altra asta, quella che riguardava i locali del pub Ghinea a Marina di Ravenna in via Trieste. Anche questo è di proprietà comunale. L’Amministrazione nel 2012 l’aveva addirittura messo in vendita con una base d’asta di 560mila euro, ma la gara era andata deserta e per evitare di dover applicare ribassi sul prezzo il Comune ha dunque deciso di proseguire con il contratto a scopo commerciale. Una sola l’offerta pervenuta con un rialzo di un euro rispetto alla base di 27.400 euro annui: ad aggiudicarselo è la società Rodi di Ravenna che l’aveva già in gestione. Tra le destinazioni consentite non c’è solo la ristorazione (gli attuali locali furono autorizzati nel 1975) ma anche la possibilità di farne un punto vendita e addirittura realizzare una struttura ricettiva. L’immobile – che si sviluppa solo sul piano terra per circa 430 metri quadrati ed è privo di allacciamenti alla rete di distribuzione gas e alla fognatura pubblica – naturalmente è sottoposto a vari vincoli data la posizione in cui sorge, nella pineta a ridosso della piallassa e però non lontano dalla spiaggia, e le eventuali modifiche devono sottostare agli specifici regolamenti.

Ballottaggio, Alberghini ci crede «No apparentamenti, dialogo con tutti»

Il commercialista sostenuto dal centrodestra ripete l’impresa compiuta da Brini nel 1993: «Occasione storica, un treno da prendere»

Per tentare l’impresa di battere il favorito della vigilia Michele de Pascale, Massimiliano Alberghini non farà inciuci: «Nessun apparentamento con altre liste in vista del ballottaggio, ma semplicemente un patto da stringere soltanto con quanti, soprattutto i semplici cittadini, ma anche esponenti di formazioni politiche o sociali, che vogliono realmente cambiare Ravenna». Il candidato sindaco del centrodestra (Lega, Lpr, Forza Italia, Fdi) è pronto per affrontare le due settimane di campagna elettorale aggiuntiva «per spiegare come amministrare questa città, senza perdere tempo in sterili polemiche».

Il 19 giugno si ripeterà quanto non accadeva da ventitrè anni a Ravenna, un ballottaggio per l’elezione del sindaco: «Un’occasione è storica – dice il commercialista 50enne che è riuscito a bissare l’impresa che fece nel 1993 l’ingegnere Ezio Fedele Brini –. Sta passando un treno sul quale dobbiamo salire tutti insieme, noi che vogliamo risollevare questa città. Se lo perdiamo, rischiamo di non vederne più per altri vent’anni e tutto tornerà come prima».

Nella sfida uno contro uno fanno gola i voti raccolti dalle altre tre liste (Pigna, Ravenna in Comune, Cambierà) al primo turno. In totale un pacchetto di 17mila voti che il 5 giugno valevano il 24 percento. Ma Alberghini sceglie la strada della linearità: «Non ho intenzione di fare apparentamenti con altre liste né di andare a elemosinare alcunché; rispetto tutti i candidati sindaco che hanno proposto un’alternativa al Partito Democratico, rispetto i loro elettori che sono persone libere e non hanno bisogno di indicazioni su come comportarsi nelle urne. Chi vuole cambiare Ravenna, sa cosa deve fare: il 19 giugno deve andare a votare e votare Alberghini. A chi è convinto che in fondo si può anche continuare ad essere governati dal Partito Democratico ed è contento di come vanno le cose dico fate bene a disertare il ballottaggio, che significa di fatto sostenere il Pd».

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