sabato
28 Giugno 2025

Accoltellato in strada dopo una discussione al pub, si indaga per tentato omicidio

Un 21enne aggredito nella notte tra venerdì e sabato a Milano Marittima. Operato d’urgenza al Bufalini, il giovane ne avrà per una trentina di giorni. Tutto sarebbe cominciato da alcuni screzi tra due gruppi del Cesenate

Carabinieri Notte SpaccataUn 21enne di origine magrebina residente nel Cesenate è stato accoltellato in strada a Milano Marittima nella notte tra il 19 e il 20 luglio. Almeno tre i fendenti tra addome e torace, epilogo violento di una discussione fra due gruppi nata poco prima in un locale. All’ospedale Bufalini di Cesena il giovane è stato operato e ricoverato: la prognosi, inizialmente riservata, è stata poi fissata in almeno una trentina di giorni. La procura di Ravenna ha aperto un fascicolo per tentato omicidio aggravato e per porto abusivo di coltello. I dettagli della notizia sono riportati dai quotidiani locali, Resto del Carlino e Corriere Romagna, in edicola oggi.

L’accoltellamento è avvenuto attorno alla mezzanotte nella zona tra viale Milano e viale Gramsci. In un pub nelle vicinanze erano presenti due comitive di giovani tutti provenienti dalla zona di Cesena. I motivi esatti che hanno acceso la discussione non sono noti, ma dalle parole nel locale si è passati all’esterno per regolare i conti.

Il Resto del Carlino fornisce maggiori dettagli sui fatti, secondo le ricostruzioni raccolte dai carabinieri (il pm di turno è Angela Scorza): l’aggressore avrebbe spaccato un bicchiere in testa al contendente, quest’ultimo ha allora cercato di allontanarsi ma potrebbe essere intervenuto un terzo giovane a ostacolarlo e in quel momento sono partite le coltellate. L’arma non è stata trovata.

Gli investigatori potrebbero avere già un profilo degli autori, sia perché tra i due gruppi c’erano conoscenze reciproche e sia perché ina zona sono presenti telecamere di videosorveglianza.

L’episodio arriva a poca distanza da altri simili, anche se meno violenti: risse e ferimenti in strada tra giovani che frequentano la località. Il vicesindaco Gianni Grandu, ex poliziotto e titolare della delega alla Sicurezza, aveva commentato così appena una settimana fa: «A Cervia non esiste un’emergenza sicurezza relativa all’ordine pubblico, ma singoli episodi che però vanno gestiti con equilibrio e fermezza».

All’indomani di questo nuovo episodio, Grandu torna sul tema sicurezza: «Questo episodio di violenza non è proprio della nostra località, che è sicura e ben organizzata dal punto di vista dei controlli e della prevenzione sulla sicurezza e ordine pubblico. Questi fatti danneggiano fortemente l’immagine della nostra località, e intendiamo tutelarci affinché il lavoro svolto con serietà e professionalità dalle tante attività economiche presenti, non venga danneggiato da questi episodi. Questi gesti possono capitare ovunque, ribadiamo la sicurezza della nostra città sotto ogni aspetto, e come detto qualche giorno fa, tenendo sempre alta l’attenzione su episodi di disordine. Valuteremo se costituirci parte civile per danno d’immagine della nostra località, intanto esprimiamo piena solidarietà e vicinanza alla vittima».

Nell’ultima riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica è stato deciso un ulteriore incremento del dispositivo di sicurezza su Cervia e Milano Marittima: «Nella notte erano impiegati nella sola zona centrale di Milano Marittima, senza considerare il resto della città, i carabinieri con tre pattuglie e altrettante della polizia locale, sei street tutor ed altri operatori delle forze di polizia, oltre all’apertura del presidio estivo nei fine settimana della polizia locale. Ci stiamo organizzando per mettere in campo ulteriori controlli, per riuscire ad avere tolleranza zero e per impedire che avvengano tali episodi a danno delle persone, delle cose e dell’immagine della nostra località».

De Pascale sostenuto da 43 liste civiche comunali dell’Emilia-Romagna

Sono sei quelle radicate nella provincia di Ravenna: ora si aspetta che il candidato alla presidenza dimostri di volerle coinvolgere nel programma

De Pascale2La candidatura alla presidenza della Regione Emilia-Romagna di cervese Michele de Pascale, sindaco di Ravenna dal 2016, incassa il sostegno di 43 liste civiche attive a livello comunale nel territorio regionale. Dalla provincia di Ravenna sono sei: Bagnacavallo Futuro Comune, Con Missiroli Sindaco (Cervia), Faenza Cresce, Faenza Contemporanea, Insieme per Lugo, Ama Ravenna (l’elenco completo delle 43 liste è a questo link).

I rappresentanti delle 43 liste hanno accolto con piacere e interesse le prime dichiarazioni di De Pascale «perché mostrano apertura e attenzione alle esperienze maturate dalle liste civiche nelle amministrazioni comunali, si tratta di un primo segnale che intendiamo verificare concretamente, auspicando possa tramutarsi in una reale volontà di confronto e valorizzazione di queste esperienze civiche, attraverso un coinvolgimento pieno e diretto a partire dalla costruzione del programma di governo per la nostra Regione».

I firmatari ritengono che De Pascale abbia dimostrato di perseguire il dialogo a tutto campo nella sua esperienza di sindaco: «Vogliamo capire se, allo stesso modo, anche in questa fase così importante per il futuro del nostro territorio avrà il coraggio di attingere alle energie del civismo emiliano romagnolo per consolidare una rete di cittadinanza attiva, estesa e innovativa, che ci faccia sentire protagonisti e garantisca pari dignità al contributo di tutti e di ciascuno».

Dalla Regione 1,4 milioni per progetti industriali con intelligenza artificiale

Entro l’11 ottobre 2024 si possono presentare domande per accedere ai contributi dell’Emilia-Romagna a favore di progetti di sviluppo industriale che prevedono l’uso di IA

smart working computerLa Regione Emilia-Romagna ha scelto di promuovere un bando da 1,4 milioni di euro a favore di progetti che prevedano l’implementazione e l’adozione di nuove tecnologie basate sull’intelligenza artificiale.

I potenziali ambiti sono molteplici: dall’automazione alla robotica, dall’ottimizzazione dei processi produttivi e della supply chain fino all’efficientamento dei consumi energetici. Così da realizzare in Emilia-Romagna, in una collaborazione stretta tra Pmi e laboratori accreditati, dei cosiddetti ‘dimostratori industriali di filiera’ ovvero veri e propri laboratori attrezzati con le principali tecnologie di Industria 4.0 a disposizione di imprenditori, tecnici e professionisti che vogliano sperimentare in prima persona le potenzialità dell’Ia.

I dimostratori dovranno essere rivolti a una delle otto specializzazioni produttive previste dalla Strategia di Specializzazione Intelligente 2021-2027 (S3) della Regione: l’edilizia e le costruzioni, la meccatronica e la motoristica, l’innovazione nei servizi, trasformazione digitale e logistica, l’energia e sviluppo sostenibile nonché le industrie della salute e del benessere, culturali e creative e del turismo.

I progetti possono essere presentati da raggruppamenti costituiti da Pmi, in numero non inferiore a 2 e non superiore a 3 e ai raggruppamenti può partecipare anche non più di un Laboratorio accreditato Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna. La scadenza per presentare le domande, che dovrà avvenire sulla piattaforma informatica Sfinge 2020, è fissata alle ore 16 del prossimo 11 ottobre 2024.

Sarà finanziata la realizzazione di dimostratori industriali nella forma di infrastrutture di prova e di sperimentazione: strutture, impianti, capacità e risorse, quali banchi di prova, linee pilota, dimostratori, impianti di prova o laboratori viventi, e relativi servizi di sostegno, che sono utilizzati prevalentemente da imprese, in particolare le Pmi, che cercano sostegno per le attività di prova e di sperimentazione al fine di sviluppare prodotti, processi e servizi nuovi o migliorati e di collaudare e aggiornare le tecnologie per ottenere progressi nella ricerca industriale e nello sviluppo sperimentale.

Confindustria: nel primo semestre 2024 dati positivi grazie all’export

Rilevazione tra le aziende della Romagna per misurare l’andamento annuale

Rimini, 23/11/2021; Assemblea Confindustria Romagna ©Riccardo Gallini/GRPhoto
Roberto Bozzi

Arrivano dai mercati internazionali i segnali migliori nei primi sei mesi del 2024 per le imprese della Romagna, a compensare una domanda interna leggermente sottotono, e a portare tutti gli indicatori in territorio positivo, soprattutto quello relativo all’occupazione. Per il prosieguo dell’anno, prevale un clima di stazionarietà. È quanto emerge dalla rilevazione tra le aziende associate sulle tre province romagnole, effettuata nei primi dieci giorni di luglio dal Centro Studi di Confindustria Romagna, che ha raccolto i dati sulle variazioni nel primo semestre 2024 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, oltre a sondare le aspettative sulla seconda metà dell’anno in corso.

Il campione delle aziende rispondenti rappresenta i comparti di manifattura e servizi, e non comprende il settore edile.

«Dopo un 2023 incerto per l’export della nostra regione, le esportazioni dovrebbero tornare positive nel 2024. Questo dato è già confermato in Romagna, dove nei primi sei mesi il fatturato estero si attesta a un +2,6% – osserva il presidente Roberto Bozzi – A fronte di alcuni eccellenti performance soprattutto da parte di industrie medio-grandi più vocate all’internazionalizzazione, abbiamo poi registrato un clima generale di attesa per i prossimi sei mesi, anche a causa di uno scenario geopolitico globale sempre più complesso. Di certo, questo non si ripercuote sull’occupazione, che resta stabilmente positiva con un +2,3%: le imprese continuano a investire sulle persone, sul proprio capitale umano, che è il vero patrimonio di ogni attività. Non a caso, è continua la ricerca di nuove risorse per rafforzarsi, anche se si conferma spesso difficile trovarle».

I dati in Romagna al 30 giugno 2024

La produzione nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso semestre del 2023 registra un +1,2%, il fatturato un + 2,2% (fatturato interno -0,7% e fatturato estero +2,6%), l’occupazione +2,3%.

Gli ordini sono stati in crescita per il 33,7% dei rispondenti, stazionari per il 38,9% e in diminuzione per il 27,4%.

Gli ordini esteri sono risultati stazionari per il 55,8%, in aumento per il 21,1% e in diminuzione per il 23,1%.

I dati sul costo delle materie prime hanno rilevato stazionarietà per il 48,4% del campione, in aumento per il 37,9% e in diminuzione per il 13,7%. Le giacenze sono in aumento per 11,6% del campione, stazionarie per il 74,7% e in diminuzione per il 13,7%.

Le previsioni per l’utilizzo della cassa integrazione nei prossimi mesi rimangono ancora positive: il 75,5% dei rispondenti ritiene che sia da escludersi il ricorso ad ammortizzatori sociali.

Le difficoltà di reperimento del personale rimangono elevate e molto elevate per il 46,4% delle imprese, nessuna difficoltà solo per il 14,4%.

Previsioni secondo semestre 2024

L’andamento della produzione è atteso in aumento da un 36,8% delle imprese, stazionario da un 49,5%, mentre il 13,7% dei rispondenti prevede una diminuzione.

Per quanto riguarda le previsioni sugli ordini: il 49,5% delle aziende prevede una stazionarietà, il 32,6% un aumento e il 17,9% una diminuzione. Con riferimento agli ordini esteri: per il 45,3% saranno stazionari, per il 34,7% in aumento e per il 20% in diminuzione.

Per quel che riguarda le giacenze, il 61,1% delle imprese le prevede stazionarie, il 32,6% in aumento ed il 6,3% in diminuzione.

Le previsioni sull’occupazione sono infine stazionarie per il 68,4% del campione, in crescita per il 17,9% ed in calo per il 13,7%.

Forza Italia critica l’entusiasmo di Confcommercio per De Pascale candidato

Il presidente dell’associazione di categoria si dice felice per la possibilità che il sindaco di Ravenna diventi presidente della Regione, il capogruppo e il segretario del partito berlusconiano ricordano l’insoddisfazione dei commercianti ravennati

MAURO MAMBELLI1Il presidente provinciale di Confcommercio a Ravenna, il ristoratore Mauro Mambelli, accoglie con entusiasmo la candidatura di Michele de Pascale a presidente della Regione Emilia-Romagna: «Quando ho appreso la notizia ne sono stato felice, perché è una persona seria, schietta e competente che in questi anni, come sindaco di Ravenna, ha lavorato bene».

WhatsApp Image 2024 07 20 At 14.14.03Alle parole di Mambelli replicano Alberto Ancarani e Fabrizio Dore, capogruppo in consiglio comunale e segretario provinciale di Forza Italia, segnalando che nel corso dei due mandati di De Pascale sono stati diversi i commercianti associati a Confcommercio che hanno manifestato insoddisfazione nei colloqui con i forzisti: scarsa vitalità del centro storico; aumento dei centri commerciali e dei supermercati; poca sicurezza in città; aumento dei parcheggi a pagamento e la scarsa disponibilità di parcheggi in generale; concorrenza sleale del sistema cooperativo nei confronti degli imprenditori privati.

Mambelli considera una buona notizia che ci sia un romagnolo come candidato: «De Pascale, recentemente accreditato del terzo posto nella classifica dei sindaci più amati in Italia dal sondaggio del Sole 24 ore, può contribuire a costruire un futuro solido alla regione, una prospettiva dinamica fatta di scelte strategiche, con lungimiranza ed equilibrata accortezza. È certamente l’erede naturale di Stefano Bonaccini il quale ha sempre mostrato attenzione alle problematiche sollevate da Confcommercio e sono certo che si impegnerà in Europa con la stessa determinazione e con il carattere che abbiamo conosciuto nei dieci anni di Presidenza».

Ancarani e Dore non usano mezzi termini: «O Mambelli facendo la cheerleader di De Pascale parlava a titolo personale, oppure l’opinione degli associati insoddisfatti è del tutto irrilevante nella logica consociativa di questa città nella quale un’associazione di categoria che dovrebbe essere superpartes e occuparsi solo della tutela dei suoi associati preferisce sdraiarsi sul partito egemone sperando in qualche piatto di lenticchie».

Mambelli mette in fila i temi che verranno posti all’attenzione del candidato De Pascale: «I collegamenti viari e ferroviari, infrastrutturali, gli aeroporti, il terminal crociere con particolare attenzione allo sviluppo turistico, sostegno al commercio di vicinato, la Zona Logistica Semplificata, il porto di Ravenna con una proiezione europea, impegno sui giovani e sui nuovi talenti. Come sempre, Confcommercio Ravenna ascolterà tutte le forze politiche e mi auguro che anche i candidati di qualunque schieramento tengano in considerazione le nostre proposte che vanno nella direzione di uno sviluppo economico del territorio armonico con fattori economici ed extra economici».

Spiagge Soul, domenica con tre live: Zaccarelli, Malibu e chiusura con Chris Cain

Il festival di musica sulle spiagge ravennati propone tre concerti per il 21 luglio

La prima domenica della sedicesima edizione di Spiagge Soul, il festival di musica che anima le spiagge ravennati, si anima con tre eventi.

Domani, 21 luglio, si inizia alle 18 con due concerti: Sara Zaccarelli, possente soul woman al Bagno Kuta di Punta Marina, e  i Malibu, una fresca proposta che miscela in modo inedito soul jazz, funk e pop al Bagno Tarifa di Porto Corsini. Il chitarrista e cantante blues Chris Cain al Finisterre Beach di Marina di Ravenna alle 22 per uno dei concerti più attesi del programma: il maestro americano ha oltre trent’anni di brillante carriera alle spalle e ha finito per suonare proprio con quei musicisti leggendari che lo hanno influenzato fin da piccolo, come B.B.King, Albert King e Albert Collins.

Chris CainCon oltre trent’anni di tour e quattordici album, Chris Cain è un indiscusso maestro chitarrista e cantante blues, riconosciuto dai maggiori esponenti del genere come un punto di riferimento mondiale. La sua chitarra, influenzata dal jazz, è emotiva e imprevedibile, mentre la sua voce è potente e vissuta. Le sue canzoni originali indimenticabili mantengono un piede nella tradizione del blues ma puntano entrambi gli occhi sul futuro.

Sara ZaccarelliCantante, autrice, compositrice e musicista, Sara Zaccarelli cresce a pane e black music. Un bagaglio culturale che ha accresciuto e ha fatto suo, facendolo sfociare nella sua voce potente ed evocativa. Torna sui palchi dedicati alla musica afro-americana con una band di 7 elementi completa di sezione fiati. Il repertorio conduce lo spettatore in un viaggio tra gli indimenticabili classici soul fino alle più moderne proposte di Amy Winehouse, con incursioni nei ritmi accattivanti di New Orleans e tra i brani originali scritti da Sara.

MalibuI Malibu sono quattro musicisti, con esperienze musicali molto diverse tra loro, messe a servizio di un progetto pronto ad accogliere sonorità che rimodellano brani tra i più iconici del panorama musicale dagli anni ’60 ad oggi. Partendo dal pop, passando dal funk, arrivando al jazz e al soul, riproponendoli in una chiave inedita.

Banana Boat Reggae PartyLunedì 22 invece c’è un appuntamento fisso: la festa reggae coi Banana Boat, un’occasione per ballare tutta la sera (sempre al Finisterre Beach, alle 22). I Banana Boato sono Bruno Orioli e Francesco “King Frisko” Plazzi, accompagnati da una band.

Spiagge Soul fino all’1 settembre porta 30 concerti nelle piazze, nelle strade e negli stabilimenti balneari della Riviera adriatica. Organizzato dall’Associazione culturale Blues Eye con la compartecipazione del Comune di Ravenna e il sostegno della Regione Emilia-Romagna, di Apt Servizi e di Romagna Acque.

La prossima settimana (qui il programma completo) continua con l’originale formazione Orquesta ReuSònica, che suona world jazz con oggetti d’uso quotidiano trasformati (martedì 23). Mercoledì 24 i Ponente propongono il loro show rock-punk caraibico, prima dell’incursione nei ritmi ipnotici di Jedbalak, band marocchina che miscela musica tradizionale africana e nuove tendenze (venerdì 26). Domenica 28 si apre di nuovo all’alba alle 6 col polistrumentista argentino Don Hilario, seguito da Del Barrio “Metalizado”.

Referendum popolari sul lavoro, Cgil ha raccolto 45mila firme in provincia

In totale in Italia 4 milioni di sottoscrizioni in tre mesi, già consegnate alla Corte di Cassazione

Firma ContrattoSono 45.586 le firme cartacee raccolte dalla Cgil in provincia di Ravenna, a cui vanno aggiunte le numerose pervenute digitalmente, per i quattro referendum popolari sul lavoro e fanno parte dei quattro milioni di firme totali dal 25 aprile e consegnate alla Corta di Cassazione il 19 luglio con 1.036 scatolini in tre furgoni.

Attraverso i quattro quesiti referendari, la Cgil promuove molteplici azioni: per dare a tutte le lavoratrici e i lavoratori il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo; per innalzare le tutele contro i licenziamenti illegittimi per le lavoratrici e i lavoratori che operano nelle imprese con meno di 15 dipendenti; per superare la precarietà dei contratti di lavoro; per rendere il lavoro più sicuro nel sistema degli appalti.

Quesito 1, “Lavoro Tutelato”: abrogazione delle norme che impediscono il reintegro al lavoro in caso di licenziamenti illegittimi.

Quesito 2, “Lavoro Dignitoso”: abrogazione delle norme che facilitano i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese.

Quesito ,  “Lavoro Stabile”: abrogazione delle norme che hanno liberalizzato l’utilizzo del lavoro a termine.

Quesito 4, “Lavoro Sicuro”: abrogazione delle norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante.

Il successo della campagna è il frutto dell’impegno di tutte le strutture presenti sul territorio e del contributo di volontari e simpatizzanti che dal 25 aprile in poi si sono messi a disposizione per la riuscita dell’iniziativa. «Centinaia di banchetti, assemblee sul lavoro, punti di raccolta firme nelle varie Camere del lavoro – spiega Manuela Trancossi, segretaria generale della Camera del lavoro di Ravenna – hanno permesso di ottenere un risultato straordinario, che rende più forti le rivendicazioni per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. La raccolta delle firme rappresenta soltanto la prima fase della sfida che la Cgil ha lanciato in favore del mondo del lavoro. Abbiamo raggiunto, e superato, a livello nazionale il numero di firme necessarie per la presentazione dei referendum. Ora ci aspetta un compito altrettanto importante: portare gli italiani a votare per la difesa dei diritti del lavoro. A partire dai prossimi mesi saremo impegnatissimi su questo fronte e ancora una volta organizzeremo assemblee, appuntamenti e incontri sul territorio».

La Costituzione prevede all’art. 75 il referendum abrogativo di una legge o di un atto avente forza di legge. Il referendum può essere totale o parziale, ossia avere per oggetto tutto l’atto normativo o una sola parte di esso. La richiesta della consultazione deve provenire o da cinquecentomila elettori o da cinque Consigli regionali; e deve essere depositata nella cancelleria dell’Ufficio centrale per il referendum della Corte di cassazione entro il 30 settembre di ciascun anno.

Firmato un protocollo di prevenzione contro l’usura

Iniziativa coordinata dalla prefettura con l’adesione di banche e associazione di categoria

PHOTO 2024 07 18 11 18 21In prefettura a Ravenna il 18 luglio è stato firmato un protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’usura per creare una rete territoriale di tutela per imprese e famiglie. Nasce l’Osservatorio provinciale sul tema.

Aderiscono al protocollo il presidente della Provincia, i sindaci di Ravenna, Cervia, Russi e i presidenti delle Unioni della Romagna Faentina e della Bassa Romagna; e ancora il presidente della Camera di Commercio; quello dell’Abi Emilia-Romagna, nonché i rappresentanti di tutte le associazioni di categoria e delle 19 banche aderenti operanti sul territorio.

L’usura non si presenta con atti violenti, ma più spesso con soggetti dai modi compiacenti e dal fare quasi amicale. Il fenomeno criminale non ha al momento evidenze significative e preoccupanti nella provincia.

Operaio ferito nel cantiere del rigassificatore: presentata interrogazione regionale

All’interno del cantiere Rosetti Marino un uomo colpito da un tubo ha riportato diverse fratture. La consigliera regionale Gibertoni vuole spiegazioni

 NGL1335La consigliera regionale Giulia Gibertoni (gruppo misto) ha presentato in un’interrogazione alla giunta per cheidere che si faccia chiarezza sull‘incidente sul lavoro accaduto il 15 luglio a un operaio bengalese all’interno del cantiere del rigassificatore di Ravenna. È stato il quotidiano locale Il Corriere Romagna a riportare la notizia il giorno seguente. Da sottolineare che nel cantiere dell’incidente appena tre giorni prima era stato in visita il ministro Gilberto Pichetto Fratin.

Il luogo dell’incidente è stato il cantiere Rosetti Marino a Marina di Ravenna. L’operaio è stato colpito ad una gamba, riportando lesioni da schiacciamento causate dalla caduta di un pesante tubo mentre lavorava in prossimità di una nave ormeggiata. Gibertoni afferma che l’uomo, dipendente di una ditta esterna (Secom), «stava lavorando in una zona difficilmente raggiungibile dai soccorsi, in caso di incidente, infatti, sia il soccorritore che la barella per il trasporto del ferito, sono stati calati e recuperati con il verricello dall’elicottero».

Le condizioni del lavoratore, inizialmente valutate come di media gravità, si sono poi aggravate una volta giunto all’ospedale di Cesena dove i medici hanno accertato una serie di fratture alla schiena oltre che lesioni a una gamba.

La capogruppo del Misto vuole sapere dalla Regione quali siano state le cause dell’incidente sul lavoro e se non ritenga necessario agire in prima persona affinché nel cantiere del rigassificatore di Ravenna sia garantita una reale sicurezza sul luogo di lavoro, in particolare, laddove le condizioni impongano ulteriori difficoltà nei soccorsi in caso di incidente.

Gibertoni, poi, chiede se la giunta regionale «non ritenga necessario modificare l’accordo del settembre 2022 per la “Tutela della salute e sicurezza sul lavoro” con l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e di una Procura nazionale per la sicurezza del lavoro, che consentirebbero di perseguire i responsabili degli incidenti sul lavoro con maggiore efficienza e senza il rischio di vederli sottrarsi alle proprie responsabilità».

Secondo la consigliera serve una riforma severa di tutto il sistema degli appalti e sub appalti «che rompa con l’abuso di questa forma di fare impresa, che serve solo a migliorare i profitti delle aziende, per un rafforzamento della figura del Rappresentante dei lavoratori sulla sicurezza, a cui va garantita la possibilità di agire senza la preoccupazione di rappresaglie da parte datoriale, per la certezza di controlli effettuati con percentuali predeterminate, note a tutti e tassative, che rendano economicamente non conveniente il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro».

È morto Mario Bozzi, fondatore della Vulcaflex

L’imprenditore trasformò una piccola realtà locale in un’azienda leader nel settore delle materie plastiche

IMG 20240719 WA0000Il fondatore della Vulcaflex di Cotignola, Mario Bozzi, è morto ieri, 19 luglio, a Milano, sua città natale. Bozzi ha fondato la Vulcaflex 59 anni fa, trasformando una piccola realtà locale in un’azienda leader nel settore delle materie plastiche le cui qualità sono riconosciute non solo in Italia ma anche a livello internazionale.

Così si legge in una nota diffusa da Confindustria Romagna: «I valori che hanno ispirato Mario Bozzi lungo il suo percorso sono stati la crescita continua, la dedizione al lavoro e alla famiglia. Questi principi hanno guidato non solo la sua carriera ma anche lo sviluppo dell’azienda, che sotto la sua guida ha sempre puntato a superare i propri limiti e a raggiungere nuovi traguardi. Oltre ad essere un brillante imprenditore, Mario Bozzi era conosciuto per la sua umanità e il suo impegno verso i dipendenti e la comunità locale. La sua eredità continuerà a vivere attraverso Vulcaflex, che si impegna a portare avanti la sua visione e i suoi valori».

Il figlio Roberto è presidente degli Industriali della provincia di Ravenna. Il consiglio generale, i consigli di delegazione, la direzione, unitamente a tutti gli imprenditori e le imprenditrici di Confindustria Romagna, esprimono al presidente Roberto Bozzi le più sentite condoglianze per la perdita del padre e sono vicini a tutta la famiglia in questo triste giorno.

Corsini: «Non mi candido a sindaco di Ravenna, sto valutando altre opzioni»

Il nome dell’assessore regionale circolava tra i papabili per il dopo De Pascale, ma il diretto interessato si tira fuori

Andrea Corsini ©Pietro BallardiniIl nome di Andrea Corsini, assessore regionale con deleghe pesanti come Turismo e Infrastrutture, circola da qualche tempo come possibile futuro candidato sindaco a Ravenna, ma è lo stesso cervese a tirarsi fuori dalla lista dei papabili. In una intervista al quotidiano Il Resto del Carlino, in edicola oggi 20 luglio, risponde così: «Sono molto gratificato che il mio nome sia tra i possibili candidati, ma sto facendo riflessioni che mi portano ad altro, sempre in politica. Sto valutando una serie di opzioni e fare il sindaco di Ravenna non è la mia opzione principale».

Lo stesso quotidiano nei giorni scorsi aveva fatto tre nomi come possibili candidature del centrosinistra alle elezioni comunali di Ravenna nella primavera 2025 (due anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale per la scelta di Michele de Pascale di andare in Regione). Oltre a Corsini, i nomi erano quelli dell’assessora comunale Annagiulia Randi e del segretario provinciale del Pd, Alessandro Barattoni. A proposito di quest’ulitmo, Corsini ha commentato così nella stesso intervista al Carlino: «Ha tutta la mia stima per quanto sta facendo. A parlare per lui sono i risultati ottenuti. Però il Pd ha avviato un percorso per individuare il candidato attraverso un percorso preciso, e quello va seguito».

Le elezioni si terranno la prossima primavera e il centrodestra locale ha già annunciato che andrà compatto con un solo candidato appoggiato da Lega, Fdi e Forza Italia.

Vento e pioggia: alberi caduti (50 chiamate ai pompieri), allagato un bagno al mare

Raffiche fino a 90 km/h. Le piante e i rami hanno colpito anche auto e piccoli edifici. Non ci sono feriti. Grazie al temporale la temperatura è scesa sotto i 20 gradi in alcune località collinari dopo 15 giorni

Viale dei Navigatori a Punta MarinaLa pioggia e il vento forte delle prime ore del mattino di oggi, 20 luglio, hanno lasciato conseguenze nel Ravennate: diversi alberi caduti anche su auto e piccoli capannoni ma senza causare feriti (circa 50 le richieste di intervento ai vigili del fuoco) e uno stabilimento balneare allagato a Marina di Ravenna.

Le zone della provincia da cui provengono le richieste ai pompieri sono la città, i lidi (in particolare Punta Marina) e Conselice. Il bagno finito sott’acqua invece è l’Ulisse. I proprietari affermano che il disagio si sta ripetendo a ogni temporale da quando è stato realizzato il parco marittimo, cioè il progetto di pedonalizzazione e riqualificazione dello stradello retrodunale.

Il bagno Ulisse a Marina di RavennaQuesto il messaggio che si legge sulla pagina Facebook del bagno Ulisse: «Noi capiamo tutti e non siamo soliti fare le vittime e lamentarci, capiamo i casi eccezionali e non abbiamo mai fatto nessuna polemica ma sempre tirato su le maniche e sistemato, ma è possibile che ogni volta che piove, anche un semplice temporale, nell’ultimo anno da quando hanno fatto i lavori negli stradelli, noi ci dobbiamo ridurre così? Abbiamo fatto presente il problema mille volte in Comune, alla cooperativa Spiagge, ma nessuno ci ha mai dato udienza. Sempre inascoltati».

Secondo il sito Emilia-Romagna Meteo il maltempo di stamani sulla Romagna ha toccato raffiche fino a 90 km/h: «Dopo i rovesci, temporali e le forti raffiche di vento della notte, l’aria questa mattina ci sono 3-4 gradi in meno rispetto a ieri ma con valori fino a 8 gradi in meno sulle prime colline. Dopo 15 giorni diverse località sono tornare a registrare valori sotto i +20 gradi».

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi