domenica
14 Settembre 2025

Incidente sulla circonvallazione Al Molino: in ospedale scooterista e ciclista

Chiusa la strada per i rilievi. Le condizioni dei due feriti non destano preoccupazioni

Paura nella mattinata di oggi, 22 marzo, a Ravenna, per un incidente tra uno scooter e una bicicletta. Lo scontro è avvenuto lungo la circonvallazione Al Molino nel tratto tra viale Randi e il semaforo di via Port’Aurea.

Per cause in corso di accertamento, lo scooterista ha colpito la ciclista all’altezza di un attraversamento pedonale, ma non è ancora chiaro se la donna stesse cercando di attraversare e neppure se fosse in sella alla biciletta o la stesse portando a mano.

I due feriti sono stati accompagnati in ospedale, ma le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni.

Sul posto per i rilievi la polizia locale, costretta a chiudere momentaneamente la strada.

Le foto sono di Massimo Argnani

Una mostra dedicata ad Alberto Salietti, grande della pittura romagnola

Dal 23 marzo al 12 maggio a Palazzo Rasponi

Salietti

Dal 23 marzo al 12 maggio gli spazi di palazzo Rasponi dalle Teste, in piazza Kennedy a Ravenna, ospiteranno nell’ambito del percorso Novecento Rivelato, l’ esposizione pittorica Alberto Salietti, pittore dedicata alla figura di Alberto Salietti (Ravenna, 1892 – Chiavari, 1961). L’inaugurazione è prevista per domani, sabato 23 marzo, alle 18.

Considerato tra i protagonisti della vicenda figurativa italiana del primo Novecento e degli anni centrali del secolo scorso, oggi viene riproposto alla città in cui è nato e alla quale è stato sempre profondamente legato e dove, nella collezione d’arte della Pinacoteca del Mar di via di Roma, è presente uno dei suoi dipinti più amati, Ritratto di Signora, esposto alla II Biennale di Roma del 1923.

Salietti è stato un punto di riferimento per i pittori romagnoli, soprattutto nel periodo tra le due guerre. Trasferitosi giovanissimo con il padre decoratore a Milano, frequenta l’Accademia di Brera fino al 1914. Dopo la Biennale d’Arte di Venezia del 1924 (ma saranno ben 14 le presenze a questa straordinaria rassegna internazionale, comprese tra il 1920 e il 1952) entra a fare parte del movimento Novecento e nel 1927 è tra i fondatori del Gruppo dei sette pittori moderni assieme ad altri importanti artisti come Sironi, Carrà, Tosi,  Funi,  Marussig e Bernasconi.

La mostra, a cura di Claudio Castellini e Paolo Trioschi, è promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune, Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Chiavari, Società Economica Chiavari, Associazione  culturale “Tecnica Mista” di Chiavari, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e Cassa di Risparmio di Ravenna.

La mostra sarà visitabile in ogni giorno feriale, dal martedì al venerdì, dalle 15.30 alle 19; sabato, domenica e festivi, dalle 11 alle 19. Chiusura il lunedì.

L’ingresso è gratuito. Per informazioni: 0544 35404.

A Solarolo e Casola corsa contro il tempo per riaprire le piscine dopo l’alluvione

Investimenti necessari per riparare i danni di allagamenti e frane

Solarolo
Una vista aerea della zona della piscina di Solarolo nei giorni dell’alluvione a maggio 2023

Alluvioni e frane di maggio 2023 hanno danneggiato due delle nove piscine comunali in provincia di Ravenna: Solarolo e Casola Valsenio, entrambe gestite dalla cooperativa Nuova Cogi Sport di Faenza (a Solarolo la gestione è in collaborazione con la società Nuoto Sub Faenza). Si tratta di impianti scoperti con apertura solo estiva: l’estate scorsa sono rimasti chiusi, per quest’anno il gestore si augura di arrivare all’apertura tra fine di giugno e inizio luglio.

La rottura dell’argine del fiume Senio sommerse Solarolo. Quando l’acqua si ritirò, sui 1.800 mq di prato e piscina in via Kennedy rimase uno strato di fango fino a 30 cm di spessore in alcuni punti. «Quando riuscimmo a far partire gli impianti idraulici – racconta Roberto Carboni della Nuova Cogi Sport – usciva fango dai tubi. I tecnici hanno elaborato il progetto di recupero e contiamo che la partenza dei lavori possa arrivare in aprile». L’intervento (circa 200mila euro) riguarderà solo la piscina. «La possibilità di aprire a metà giugno dipende da eventuali rallentamenti per il maltempo». Dopo l’estate serviranno altrettanti soldi per intervenire sulla parte bar-pizzeria (un servizio ristorazione sarà comunque attivo con un chiosco temporaneo).

A Casola Valsenio invece sono stati gli smottamenti a rendere inutilizzabile lo spazio all’aperto. E qui il percorso di ripristino è più indietro: «Ci auguriamo di farcela per l’inizio di luglio, ma ci sono passaggi burocratici da affrontare».

A Russi via Garibaldi si è rifatta il look

Restyling da 286 mila euro che ha riguardato marciapiedi, alberi, arredi urbani, illuminazione e parcheggi. Nei prossimi mesi sono previste migliorie anche in Piazza Dante e Piazza Gramsci Via Garibaldi prima e dopo 2

A Russi è stata terminata la riqualificazione di spazi, parcheggi e marciapiedi in via Garibaldi, nel tratto compreso tra l’incrocio di via Trieste fino all’incrocio con via IV Novembre su entrambi i lati della carreggiata.

Il restyling, iniziato lo scorso aprile, ha riguardato il rifacimento della pavimentazione in pietra, con l’eliminazione della barriere architettoniche e l’inserimento di percorsi tattili per ipovedenti, la piantumazione di 14 alberi (robinie, liquidambar e peri ornamentali), con una maggiore superficie permeabile e dotati di impianti di irrigazione, in sostituzione di 7 piante abbattute perchè ammalorate e quindi potenzialmente pericolose per la sicurezza dei cittadini. È stato inoltre modificato l’arredo urbano, con l’inserimento di 5 panchine e di portabiciclette, e un’illuminazione implementata e più efficiente. La riorganizzazione degli spazi, ha permesso di aumentare sia la superficie a disposizione per i pedoni che il numero dei parcheggi, salito da 4 a 8.

L’intervento è stato realizzato per migliorare l’accessibilità al centro storico e la connessione tra i percorsi ciclopedonali perimetrali e l’area centrale. Tra gli scopi dei lavori anche quello favorire l’attrattività dei negozi della zona, che rappresentano una parte fondamentale dell’economia della cittadina.

La riqualificazione ha beneficiato di un finanziamento di 192 mila euro, ottenuto con la Legge regionale 41/1997, che permetterà di coprire oltre la metà dei costi complessivi del progetto (286 mila euro). Il contributo consentirà nei prossimi mesi di installare nuovi elementi di arredo come dissuasori, panchine, porta-biciclette e fioriere, anche in Piazza Dante e Piazza Gramsci.

«Siamo soddisfatti di questo lavoro sinergico – spiega la sindaca Valentina Palli -, inserito all’interno di un accordo quadro con le Associaciazioni di categoria del territorio e funzionale alla riqualificazione progressiva del centro storico. Questo è il primo stralcio dei lavori che verranno realizzati grazie al finanziamento regionale, ottenuto dal Comune due anni fa. Siamo partiti da via Garibaldi con l’intenzione di estendere il progetto anche al Mercato coperto, che verrà ritinteggiato integralmente all’esterno entro la primavera. L’obiettivo futuro sarà intervenire anche in Piazza Farini e lungo il Corso, per arrivare alla riqualificazione integrale del centro storico».

Tutti “gialli” per il Tour de France: ecco il percorso che attraversa il Ravennate

Il palazzo del Comune di Cervia illuminato a tema. Appuntamento storico il 30 giugno

Palazzo Comunale Giallo
Il palazzo comunale “giallo” di Cervia

Ieri, giovedì 21 marzo, sono scattati i “cento giorni dalla partenza della Grande Boucle“, che per la prima volta quest’anno partirà in Italia, e che con la seconda tappa (Cesenatico- Bologna il 30 giugno) attraverserà il territorio della provincia di Ravenna.

Come altri Comuni vicini, anche Cervia in omaggio al Tour de France ha scelto di “tingere” di giallo uno dei monumenti cittadini più significativi. Fino a dopo Pasqua il Palazzo comunale sarà illuminato con il colore simbolo del Tour.

Come detto, dopo la prima tappa Firenze-Rimini, la seconda tappa attraverserà il 30 giugno buona parte del territorio della provincia di Ravenna. Si tratta di un percorso di 200km prevalentemente pianeggiante con circuito finale a Bologna sulla salita di San Luca. Dopo Cesenatico, l’itinerario proseguirà attraversando nell’ordine Cervia, Milano Marittima, Savio, Classe, Ravenna, San Michele, Godo, Russi, Mezzeno, Faenza, Errano, Rontana, Riolo Terme e poi verso Imola fino a Bologna.

Tour De France

Nuova proroga per il cantiere della ciclopedonale di Marina Romea. «Pasqua nel caos»

Ancisi (Lista per Ravenna) chiede al sindaco di intervenire

Cantiere Ciclabile Marina Romea

La nuova ciclopedonale di Marina Romea lungo la metà di viale Italia verso Casal Borsetti, a completamento della metà esistente, fu inserita dal Comune di Ravenna tra le opere di “Rigenerazione urbana” finanziate dall’Unione Europea. Un’ordinanza comunale dell’autunno 2023 ne fissò l’esecuzione, articolata in quattro stralci, tra il 27 ottobre e il 10 gennaio 2024.

Lo ricorda il decano dell’opposizione in consiglio comunale, Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, che il 29 gennaio aveva chiesto lumi al Comune sui ritardi. Due giorni dopo, il verbale di ripresa dei lavori allungò il termine al 14 marzo. Ma in quei giorni, il cantiere, tutt’altro che concluso, «impediva quasi totalmente l’accesso agli stalli di sosta su tutto viale Italia, da viale Ferrara in poi (vedi foto fornita dallo stesso Ancisi, ndr)». Di qui le forti preoccupazioni, esposte a Lista per Ravenna da residenti e operatori del posto, sulle sorti della stagione turistica, a cominciare dalla prossima settimana pasquale, quando si prospetta un primo affollamento degli stabilimenti balneari.

«A questo punto, dobbiamo purtroppo rivelare pubblicamente – continua Ancisi -, in assenza di qualsiasi altra comunicazione istituzionale, che il 13 marzo l’amministrazione comunale, accogliendo la richiesta di proroga presentata dall’impresa appaltatrice, ha dilazionato il termine dei lavori addirittura di 90 giorni, cioè fino al 12 giugno 2024. Per non dilungarci, stendiamo al momento un velo pietoso sulla gestione e sull’andamento a singhiozzo dei lavori, pur avendo molto da obiettare».

Ancisi chiede quindi al sindaco di intervenire, in particolare sulla disponibilità di parcheggi, sottolineando le inevitabili ripercussioni sulla fruibilità del litorale, «considerando anche lo stato dei parcheggi retrodunali, in parte occupati dal cantiere del Parco Marittimo».

In auto con 31 kg di cocaina: l’imbianchino in silenzio in tribunale, resta in cella

La vettura non era intestata al 40enne arrestato, un incensurato che ha moglie e due figli e vive a Godo di Russi

L’imbianchino 40enne di origini albanesi arrestato a Ravenna il 18 marzo perché trovato con 31 kg di cocaina, nascosti in due vani laterali della vettura che stava guidando, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’udienza di convalida in tribunale oggi, 21 marzo. L’uomo resta quindi in carcere.

L’indagine nasce da Torino e proseguirà per fare luce sugli aspetti che lasciano margine di ulteriori approfondimenti. L’arrestato non ha alcun precedente, ha un lavoro con il fratello, è sposato e ha due figli. Insomma, quello che viene definito un insospettabile. La vettura che stava guidando, una Volvo C30, non è intestata a lui ma a un altro uomo di nazionalità albanese.

Una food influencer alla Bocconi: «Cucinare mi ha aiutata nel rapporto con il cibo»

La ventenne ravennate Eva Andrini ha 265mila follower su Instagram e studia economia. Caso Ferragni: «Io cerco la massima trasparenza, seleziono con cura le collaborazioni». Ora arriva il suo primo libro di ricette: «Preparazioni alla portata di tutti, pensate soprattutto per i giovani e indaffarati fuori sede come me». La presentazione il 22 marzo a Ravenna da Ubik

Eva AndriniEva Andrini ha 20 anni e, dopo la maturità conseguita al liceo classico di Ravenna, come tanti coetanei ha lasciato la sua città per trasferirsi a Milano dove studi economia all’Università Bocconi. Dal 2019 però Eva affianca allo studio la carriera di food blogger e content creator, che l’hanno portata in pochi anni a contare oltre 260mila follower sulla sua pagina Instagram @evasfoodaddiction, grazie all’invenzione di un format fresco e diretto e alla divulgazione di ricette veloci e sfiziose, adatte anche a giovani alle prime armi con i fornelli.

Dopo decine di reels da migliaia (e milioni) di views, le ricette di Andrini arrivano anche in libreria con il suo primo libro: “Per Passione – Ricette facili e veloci per trasformare ogni occasione in un momento di gusto”, edito da De Agostini. Il libro, uscito il 19 marzo, sarà presentato alla libreria Ubik-Liberamente di Ravenna il 22 marzo, con un momento firma-copie.

Come e quando nasce la passione per la cucina?
«È un grande amore che mi è stato trasmesso dalla mia famiglia, fin dall’infanzia. Tra i miei ricordi più cari ci sono le mattinate trascorse insieme alla nonna, preparando cose buone per il pranzo con i parenti. Anche mia madre e mio padre sono ottimi cuochi, mi hanno insegnato il valore e la soddisfazione delle preparazioni home made».

Qual è la storia di questo primo libro?
«Sono stata contattata direttamente da De Agostini. Devo ammettere di avere avuto qualche timore iniziale: divido le mie giornate tra studio e lavoro, e la stesura di un libro è un progetto molto impegnativo. Però era una grande opportunità, quindi ho deciso di buttarmi. È stata un’esperienza bella e formativa, anche se un po’ stressante: quando qualcosa porta il tuo nome sopra vuoi che ti rispecchi e che sia come l’hai immaginato. Sono felice di essere riuscita nell’intento, sia nella ricette, sia nella parte grafica, che immaginavo colorata e minimalista, dall’animo pop. Ci sono voluti tre giorni di shooting per ottenere il risultato, ho cucinato 60 ricette “no-stop”, con un team di tre fotografi a realizzare gli scatti».

Vuole raccontarci qualche ricetta?
«Si tratta di preparazioni alla portata di tutti, pensate soprattutto per i giovani e indaffarati fuori sede come me, in cerca di ricette sfiziose e veloci per “salvare una cena” o un pranzo all’università. All’inizio del libro si trova qualche piatto tipico romagnolo, secondo la tradizione di famiglia. Nelle pagine dedicate alla moussaka e ai cookies ci sono i ricordi delle vacanze in Grecia e Stati Uniti con papà, per insalatone e overnight oat (una variazione del porridge, ndr) ho lasciato spazio alla fantasia, sperimentando sapori e abbinamenti. La maggior parte delle ricette sono inedite, le poche già pubblicate sui social hanno un Qr code abbinato, che rimanda alla spiegazione video. La suddivisione secondo momenti della giornata vuole dare anche alle persone più impegnate spunti per il “meal prep” settimanale e, per essere più inclusivi possibile, oltre a ricette naturalmente vegetariane, gluten free o senza lattosio, ho creato un box per le sostituzioni utile ad adattare le ricette a vari regimi alimentari».

Nella prefazione colpiscono le poche righe dedicate alla paura e al rifiuto del cibo durante l’adolescenza. In che modo cucinare l’ha aiutata a riappropriarsi del suo rapporto con il cibo?
«Qualche anno fa mi sono ritrovata ad attraversare un periodo particolare, che purtroppo accomuna molte ragazze. Avevo sviluppato un rapporto conflittuale con la mia immagine e con il cibo: mangiavo pochissimo e poi mi abbuffavo. Avevo smesso di cucinare perché vedevo il cibo come una tentazione, poi ho capito che se questa condizione mi stava allontanando dalla mia più grande passione, doveva esserci qualcosa di sbagliato. Ho ripreso a cucinare, sperimentando anche nuove ricette, fino a riprendere il controllo sul mio appetito. Ho avuto la fortuna di salvarmi grazie alla mia passione, ma so che per molte non è così, e tornando indietro probabilmente mi sarei rivolta anche all’aiuto di professionisti».

Come è iniziata invece la carriera da blogger?
«Era il 2019, pubblicavo le mie ricette su Instagram, per condividerle con gli amici. Sono state proprio le mie amiche a convincermi ad aprire un profilo dedicato, dove però postavo senza costanza, ed ero seguita solo da vicini e conoscenti. Durante il primo lockdown ho dedicato molto più tempo al progetto, ottenendo un discreto successo a livello locale. Nel 2021, complici le nuove restrizioni imposte dalla pandemia e l’introduzione dei reel su Instagram, c’è stata una vera e propria “esplosione” (che avevamo raccontato in questo articolo, ndr). Certo, mostrarmi davanti alla camera, girare e montare da sola i video ha richiesto più coraggio, più impegno e più tempo, ma sono stata ripagata dall’affetto della mia community e dalle prime collaborazioni, prima su tutte quella con GialloZafferano».

Ha raggiunto il successo su Instagram in un periodo in cui il mercato social veniva già considerato saturo, crede che oggi si possa ancora avere seguito su Instagram partendo da zero?
«Secondo me è ancora possibile, ma sempre più difficile. Il mercato era saturo nel 2020 e lo è ancora di più nel 2024, per emergere è necessaria una forte specializzazione. Nel settore del food, ad esempio, è fondamentale costruirsi una propria nicchia, un segmento di riferimento. Può essere quello della cucina vegana, dei lievitati, o delle ricette veloci e “salvatempo”, come nel mio caso. Un altro aspetto importante è quello di essere se stessi e fare solo ciò che davvero si ama fare, perché questo viene trasmesso al di là dello schermo. Chi inizia a fare il content creator solo con l’idea di guadagnare e trasformarlo in un lavoro è destinato a fallire».

A tal proposito, qual è il suo punto di vista sulle nuove strette a blogger e influencer (anche e soprattutto nel settore food) dopo il “caso Ferragni”?
«Credo che sia sbagliato generalizzare, come in tutte le professioni c’è chi non rispetta le regole. Si tratta di un settore cresciuto troppo in fretta e per questo poco regolamentato, credo sia possibile confondersi anche se in buona fede. Al tempo stesso, però, per chi è del settore ormai è facile capire e rispettare le linee guida. C’è chi evita di usare hashtag come #adv e #suppliedby per nascondere la pubblicità e non perdere credibilità agli occhi dei follower, ma è sbagliato. Personalmente, cerco di essere sempre trasparente al massimo con chi mi segue, selezionando con cura le collaborazioni e scegliendo solo quelle che danno un valore aggiunto ai miei contenuti, prodotti in cui credo, e che non devo “nascondere”, ma promuovere sinceramente con la mia community».

Nel suo futuro immagina una carriera legata al food e alla comunicazione social o al settore economico?
«Il futuro è tutto da delineare, ma so che voglio lavorare nell’ambito del food, sia esso intrattenimento o ristorazione. Forse può sembrare strano, ma il mio percorso di studi mi sta aiutando molto anche in questa direzione».

Una mostra su Dante tra documenti storici e intelligenza artificiale

L’esposizione alla basilica di Sant’Agata si ispira alla lettera apostolica Candor Lucis Aeternae di Papa Francesco e al rapporto tra il poeta e Ravenna. In occasione del Dantedì saranno organizzate visite guidate gratuite

289) PASCOLI, DANTE, PINETA

Dante Alighieri tra documenti storici e intelligenza artificiale. La basilica di Sant’Agata a Ravenna, in via Mazzini, ospita la mostra “Dante, profeta di Speranza. Candor Lucis Aeternae e Dante a Ravenna”: inaugurazione venerdì 22 marzo (ore 18), visitabile fino al 31 maggio.

L’esposizione, voluta dall’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia e curata da “Dante in rete”, è un viaggio nell’opera di Dante e nella Ravenna del Sommo Poeta, con la chiave di lettura della lettera apostolica pubblicata il 25 marzo 2021, in occasione del 700esimo anniversario della morte dell’Alighieri.

«Papa Francesco ce l’aveva preannunciata quando eravamo stati in udienza, come delegazione ravennate, nell’ottobre del 2020 – spiega Manuela Mambelli, principale curatrice della mostra assieme a Piergiorgio Benini, Silvia Perini e Ruggero Cornacchia –. Avevamo quasi un debito morale nei suoi confronti. E così abbiamo pensato a questa mostra per divulgare e far conoscere meglio i contenuti di questa lettera apostolica. La Candor Lucis Aeternae ha tanto da dire agli uomini e alle donne del nostro tempo».

La mostra consiste in 24 pannelli avvolgibili ed è divisa in due sezioni: la prima specificamente sulla Candor Lucis Aeternae, che verrà illustrata attraverso immagini dei mosaici di Ravenna e descritta, capitolo per capitolo, con brani del testo e Qr code per approfondire.

La seconda sezione invece sarà incentrata su Dante a Ravenna: «Qui – aggiunge Mambelli – abbiamo voluto parlare di com’era Ravenna al tempo del Poeta, dei suoi figli, del “cenacolo degli amici” e dei mosaici nella sua Commedia. Ci sarà anche un focus su Rinaldo da Concorrezzo, il vescovo di Dante». In questa parte del percorso, i curatori hanno cercato di valorizzare il patrimonio dei documenti dell’Archivio arcivescovile e del Centro Dantesco, utilizzando anche l’intelligenza artificiale per ricostruire un ritratto della famiglia di Dante e dei suoi amici.

All’inaugurazione del 22 marzo saranno presenti l’arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni e Manuela Mambelli, coordinatrice di Dante in Rete. La mostra sarà aperta al pubblico il venerdì e sabato dalla 9 alle 13, domenica dalle 9 alle 17. In occasione del Dantedì sono in programma alcune visite guidate gratuite: sabato 23 marzo, alle 11 e domenica 24 marzo, alle 15.15 e alle 16.

Opera falsa nella mostra di Banksy? Il Comune: «La responsabilità è dei curatori»

L’amministrazione comunale interviene nella vicenda sul prsunto falso in esposizione al Magazzino del Sale

IMG 20240229 172552 2048x1536Il Comune di Cervia prende le distanze dalla vicenda della presunta opera falsa in esposizione alla mostra di Banksy nel Magazzino del Sale. «L’amministrazione comunale ha stipulato una convenzione con Metamorfosi Eventi, prestigiosa associazione che ha organizzato la mostra e ha la piena responsabilità del progetto di allestimento generale, della selezione delle opere e pertanto dell’autenticità e della validità delle stesse e di quanto esposto. Metamorfosi Eventi ha deciso di ritirare l’opera contestata dalla mostra».

Il Comune ricorda che quella dedicata a Banksy è la mostra che completa la trilogia dedicata alla street art che prese inizio nel 2022 con Keith Haring e proseguì nel 2023 con Obey. «Le opere esposte sono di indubbio valore artistico e stanno riscuotendo un notevole successo di pubblico, rappresentando un importante momento di crescita culturale per la città e un’occasione in più da offrire ai tanti turisti nel periodo primaverile».

L’amministrazione comunale afferma di avere piena fiducia nell’operato delle indagini delle autorità competenti ed evidenzia ulteriormente l’importante valore culturale e artistico della mostra.

Salgado in mostra a Ravenna: 180 foto che raccontano la galassia delle migrazioni

Al Mar di Ravenna fino al 2 giugno la mostra fotografica Exodus di Sebastiao Salgado. L’evento fa parte del Festival delle Culture

 NGL7479La condizione di profugo, l’istinto di sopravvivenza, i momenti di esodo, i disordini urbani e le tragedie di continenti ormai alla deriva, la paura e la povertà, la volontà, la dignità e il coraggio: c’è tutto questo nelle 180 fotografie di Sebastiao Salgado che compongono la mostra “Exodus” inaugurata oggi, 21 marzo, al Museo d’arte della città di Ravenna (Mar) all’interno del calendario del Festival delle culture. L’esposizione curata da Lélia Wanick, moglie del fotografo, sarà visitabile fino al 2 giugno 2024.

Queste le parole del fotografo nato in Brasile 80 anni fa: «La mia speranza è riuscire – come individui, come gruppi, come società – a fermarci per riflettere sulla condizione dell’umanità alla soglia del nuovo millennio. Oggi più che mai, sento che il genere umano è uno. Vi sono differenze di colore, di lingua, di cultura e di opportunità, ma i sentimenti e le reazioni di tutte le persone si somigliano. Noi abbiamo in mano la chiave del futuro dell’umanità, ma dobbiamo capire il presente. Queste fotografie mostrano una porzione del nostro presente. Non possiamo permetterci di guardare dall’altra parte».

Nel 1993 Salgado ha iniziato il suo viaggio fotografico, fisico ed esistenziale nella galassia delle migrazioni. In sei anni il reporter brasiliano ha percorso quattro continenti con opere che catturano partenze e approdi, campi profughi dove milioni di persone vivono un destino incerto. Da allora la mappa del mondo appare cambiata, ma l’esodo di intere popolazioni è quanto mai attuale e le condizioni di profughi o migranti rappresentano uno scenario che assume dimensioni sempre più globali.

«Quasi tutto ciò che accade sulla Terra è in qualche modo collegato – afferma la curatrice, Lélia Wanick –. Siamo tutti colpiti dal crescente divario tra ricchi e poveri, dalla crescita demografica, dalla meccanizzazione dell’agricoltura, dalla distruzione dell’ambiente, dal fanatismo sfruttato a fini politici. Le persone strappate dalle loro case sono solo le vittime più visibili di un processo globale. Le fotografie che qui presentiamo catturano i momenti tragici, drammatici ed eroici di singoli individui. Eppure, tutte insieme, ci raccontano anche la storia del nostro tempo. Non offrono risposte, ma al contrario pongono una domanda: nel nostro cammino verso il futuro non stiamo forse lasciando indietro gran parte del genere umano?».

Come è organizzata la mostra Exodus di Salgado

La mostra si compone di varie sezioni a carattere geo-politico. La prima sezione, intitolata Migranti e profughi: l’istinto di sopravvivenza, tratta in particolar modo le motivazioni che tristemente accomunano i profughi: la povertà e la violenza, il sogno di una vita migliore, la speranza. Si prosegue poi con La tragedia africana: un continente alla deriva, si concentra sul trauma della sofferenza e disperazione di popoli profondamente segnati dalla povertà, dalla fame, dalla corruzione, dal dispotismo e dalla guerra nonostante l’Africa sia un continente con una storia importante per l’umanità, in grande fermento, ricco di energie e vitalità, oltre che di materie prime e ricchezze naturali. La terza sezione, L’America latina: esodo rurale, disordine urbano, racconta una parte del mondo segnata dalla migrazione di decine di milioni di contadini, spinti dalla povertà, verso le aree urbane come Città del Messico e San Paolo, circondate da baraccopoli, dove persino la vita privilegiata è assediata dalla violenza. La sezione Asia: il nuovo volto urbano del mondo si concentra sull’esodo di massa dalla povertà rurale alla creazione di megalopoli in cui i migranti vivono in condizioni precarie, pur credendo di aver fatto un passo verso una vita migliore. Chiude la mostra una sala dedicata ai ritratti di bambini, rappresentativi di altre decine di milioni che si possono incontrare nelle baraccopoli, nei campi profughi e negli insediamenti rurali di America Latina, Africa, Asia ed Europa. La particolarità di questi ritratti risiede nel fatto che hanno scelto di essere fotografati, scegliendo loro la posa da assumere davanti alla macchina fotografica del grande fotoreporter, compiendo così un fiero atto di autodeterminazione di quelle che sono le vittime principali dei fenomeni migratori, senza alcun controllo sul proprio destino.

 

Aperto il bando per rifare piazza XIII giugno, il Comune stanzia 1,4 milioni di euro

L’annuncio del sindaco per lo spazio al centro di una vicenda giudiziaria tra amministrazione e una società privata

Piazza XIII GiugnoÈ aperto il bando pubblico di gara per il rifacimento di piazza XIII giugno a Lugo. Lo annuncia il sindaco Davide Ranalli in un video sui propri social. Il bando di gara sarà aperto fino al 22 aprile e il Comune di Lugo finanzia in proprio con 1,4 milioni di euro. La piazza, realizzata alla fine degli anni 2000, è al centro di una lunga querelle giudiziaria che contrappone l’Amministrazione e la società Foro Boario srl.

«In questi anni abbiamo agito per tutelare il Comune in una vicenda che abbiamo ereditato. Abbiamo cercato di chiudere la partita giudiziaria con un risarcimento adeguato per la nostra Amministrazione – ha spiegato il sindaco Ranalli -. Il Tribunale Amministrativo Regionale ci ha dato ragione a metà ed proprio per questo, perché pensiamo che le nostre ragioni siano fondate che agiremo al Consiglio di Stato. Nel frattempo, però per noi la piazza va rifatta. Risolvere questo problema, sapevamo non essere cosa facile, e infatti non lo è stato, ma noi abbiamo cercato come è nostro dovere di essere parte di questa soluzione».

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi