domenica
27 Luglio 2025

Code e disagi in ospedale per lo sciopero: appuntamenti rinviati di un mese

Testimonianze da Faenza, con i prenotati costretti a ripresentarsi in un’altra occasione

Ospedale Faenza Sciopero

Lunghe code e disagi a Faenza, nella palazzina 13 dell’ospedale, dove ha sede il Cup e si effettuano anche i prelievi degli esami di laboratorio. Il motivo risiede naturalmente nello sciopero di Cgil e Uil contro la manovra finanziaria del Governo e in particolare nell’adesione del personale del laboratorio di Pievesestina, dove confluiscono i campioni prelevati dagli ospedali romagnoli.

All’ingresso un’addetta ha dovuto spiegare alle decine di persone prenotate i motivi dell’impossibilità a effettuare i prelievi oggi (17 novembre), indirizzando tutti agli sportelli per differire gli appuntamenti di esami particolari o a ripresentarsi domani, quando si aspetta un’altra giornata calda sul fronte degli afflussi.

Diversi utenti, ai quali erano stati prescritti esami particolari, si sono visti slittare gli appuntamenti, nella stessa sede, di circa un mese.

Bassa Romagna, la tassa rifiuti aumenta fino al 7 percento: «Ma non per l’alluvione»

I sindaci dei nove comuni dell’Unione fanno chiarezza dopo le lettere dei cittadini che stanno ricevendo i bollettini Tari: «Aumenti derivanti da una modifica del calcolo della tariffa avviata nel 2020. Abbiamo chiesto al Governo di esentare il pagamento 2023 per gli alluvionati»

Rifiuti Differenziata PlasticaLa tassa sui rifiuti (nota con la sigla Tari) nei nove comuni della Bassa Romagna è aumentata per l’anno in corso con una forbice che si attesta tra il 4 e il 7 percento. L’Unione dei Comuni fa sapere che sono aumenti generalizzati a livello provinciale: «Sono trasversali per tutti i Comuni e sono stati definiti ad aprile per l’anno in corso, dunque senza nessuna correlazione con l’alluvione. In nessun caso è stato tenuto conto delle spese che il gestore ha sostenuto per l’alluvione dello scorso maggio». La precisione delle istituzioni arriva dopo alcune lettere di cittadini e a articoli pubblicati dalla stampa locale.

«Gli aumenti sono contenuti entro i limiti già definiti e condivisi, derivanti da una modifica del calcolo della tariffa avviata nel 2020 – chiariscono i sindaci dell’Unione della Bassa Romagna -. Esiste un’Autorità nazionale per la regolazione dell’energia, reti e ambiente (Arera) che determina il piano economico finanziario del ciclo dei rifiuti, tenendo conto di costi variabili (come la quantità di rifiuti prodotti e smaltiti) e fissi (come per esempio la pulizia delle strade); entrambe le voci sono aumentate secondo paramenti determinati dalla legge e per le modifiche effettuate ai servizi. Il potere discrezionale nella determinazione delle tariffe Tari da parte di Comuni è pertanto nullo».

Le rate per il 2023 sono due invece di tre, come negli anni passati e come stabilito a seguito della sospensione di tutte le bollette disposta per l’emergenza; «anche per questo motivo l’importo dovuto può sembrare più alto se confrontato con una singola rata degli anni precedenti».

Già lo scorso settembre, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, alla struttura commissariale e al presidente Atersir (ente territorialmente competente in Emilia Romagna), gli amministratori locali della provincia di Ravenna hanno segnalato la forte criticità connessa alle agevolazioni tariffarie da disporre per gli utenti del servizio idrico integrato e rifiuti e per richiedere un provvedimento urgente.

«Abbiamo chiesto al Governo di esentare integralmente dal pagamento della tassa rifiuti per il 2023 i cittadini e le imprese colpiti dall’alluvione e dagli eventi calamitosi di luglio – proseguono i sindaci -, sollecitazione effettuata anche per le utenze luce, acqua e gas. Auspichiamo e sollecitiamo, anche tramite l’Autorità, una risposta concreta in tempi utili per la scadenza perentoria della seconda rata, prevista a dicembre. Nella delicata situazione finanziaria che anche i Comuni stanno vivendo non ci sono, infatti, altre possibilità se non un intervento della struttura commissariale».

I sindaci ricordano che in Bassa Romagna è stato scelto di destinare le donazioni ricevute attraverso la raccolta fondi dell’Unione a oltre 1.300 famiglie del territorio, per un totale di oltre 600mila euro (oltre i 150mila destinati al bando imprese della Camera di commercio), che hanno ricevuto subito un contributo per sostenere le spese di ripristino. «Restiamo convinti di questa scelta e ne rivendichiamo il valore per la nostra comunità, e cogliamo l’occasione per ringraziare gli assistenti sociali per lo straordinario lavoro di supporto che hanno affrontato e stanno tutt’ora affrontando».

Si dimenticano il bidoncino della differenziata fuori casa: multa da 118 euro

Lo sfogo di una famiglia ravennate: «Almeno avrebbero potuto lasciarci prima un avviso…»

Organico
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Una multa da 118 euro per aver dimenticato fuori casa il bidoncino dell’umido. A riceverla, una famiglia del quartiere Nullo Baldini, a Ravenna.

Lo racconta con ulteriori dettagli il cittadino multato al Corriere Romagna, in edicola oggi, 17 novembre. Che non farà ricorso, dice, senza però riuscire a trattenere il rammarico, sottolineando come il bidone non fosse certo d’intralcio alla circolazione. «Avremmo auspicato almeno un avviso, prima della multa» – dice ancora al Corriere il ravennate, che spera di aver messo così almeno in guardia altri concittadini.

Un libro per aiutare le biblioteche: esce la raccolta di racconti “Riemersi”

In libreria (e in allegato al Corriere della Sera) dal 17 novembre. Con diversi autori, a cura dallo scrittore ravennate Cavezzali: «Hanno aderito tutti con grande entusiasmo»

Cavezzali Presentazione Riemersi
Cavezzali e Camporesi, con il sindaco Michele de Pascale, alla presentazione della Classense

Esce oggi (17 novembre) per l’editore Solferino in libreria – e in edicola con il Corriere della Sera – un volume di racconti dal titolo Riemersi, Romagna 2023 storie per un’alluvione (240 pagine, 15,50 euro) che unisce alcune tra le più importanti e interessanti penne nostrane per la curatela di Matteo Cavezzali, scrittore ravennate, organizzatore di festival letterari e sperimentatore di linguaggi narrativi (a Cesenatico si è appena conclusa la prima edizione di una rassegna dedicata al podcast curata dallo stesso Cavezzali), nonché storico collaboratore di questa testata per cui cura una rubrica di recensioni letterarie.

Il tema e filo conduttore è proprio quello dell’alluvione di sei mesi fa e Cavezzali per questo progetto è riuscito a mettere insieme firme di autore di chiara fama quali Carlo Lucarelli, Marco Missiroli, Silvia Avallone, Mariangela Gualtieri, Simona Vinci, Cristiano Cavina, Lorenza Ghinelli e autori altrettanto interessanti, per quanto forse ancora meno noti, come Gianni Gozzoli e Francesco Zani. Il tutto impreziosito dalle foto di Silvia Camporesi, che in quei giorni sono diventate il simbolo della tragedia ma anche della resistenza di questi territori. Gli introiti sono destinati alle biblioteche colpite dall’alluvione di maggio.

Dopo l’anteprima alla Classense di Ravenna il 15 novembre alle 17.30, tra i primi appuntamenti in cui il libro sarà presentato ci sarà quello di Lugo il 22 novembre alle 21 alla Biblioteca Trisi con Gozzoli  e poi il 28 novembre a Faenza (sempre in biblioteca, alle 20.30 con Cavina). 

Matteo, quando e come nasce l’idea del libro?
«Quando dopo l’alluvione vidi i danni terribili procurati alle biblioteche di Faenza e di Lugo, due luoghi a cui sono molto affezionato, ho subito iniziato a pensare a cosa potevo fare per aiutarle. Sono andato a spalare il fango e sistemare, ma poi mi sono detto che potevo fare di più. visto che l’unica cosa che so fare è raccontare le storie ho pensato che forse si potevano aiutare le biblioteche con un libro. Ho chiamato un po’ di amici scrittori e hanno subito aderito tutti con grande entusiasmo, così abbiamo creato questo bel gruppo di lavoro».

Come hai scelto gli autori e che risposta ti hanno dato quando li hai contattati?
«Ho pensato agli autori che amo di più leggere e che hanno un legame forte con queste zone. Così ho sentito autori che sono nati e cresciuti qui, come Simona Vinci e Carlo Lucarelli, ma anche romagnoli che ora vivono fuori come Marco Missiroli, o autrici che hanno deciso di trasferirsi qui, come Silvia Avallone. Ne è emerso un bel gruppo, molto affiatato». 

Quali racconti ti hanno sorpreso di più?
«Mi ha sorpreso la varietà. C’è chi si è concentrato sull’alluvione, come Zani o Cavina, chi invece ha preferito raccontare lo spirito romagnolo come Missiroli, chi invece ha calato le sue storie noir nell’ambientazione della alluvione, come il racconto di Carlo Lucarelli. C’è poi chi è ricorso alla poesia come Mariangela Gualtieri, e l’originale testo di Gianni Gozzoli che è stato letto anche in eurovisione e musicato da un’orchestra di giovani talenti europei». 

Come ricordavi prima, sei stato a Faenza alla Manfrediana, una delle biblioteche più colpite, a spalare fango. Che ricordi hai di quei giorni a sei mesi di distanza?
«Terribili. Sono immagini e sensazioni che non dimenticherò mai. C’era molta tristezza e rassegnazione, perché pareva una sfida impossibile. Poi nei giorni seguenti, grazie ancora ai molti arrivati ad aiutare, l’umore è cambiato, sono arrivati l’entusiasmo e la fiducia, e ci siamo rimboccati le maniche». 

A sei mesi di distanza, cosa ti aspettavi sarebbe successo e non è successo o cosa è successo che non ti saresti mai aspettato?
«Beh, se da una parte ci sono stati grandi progressi, dall’altra c’è ancora moltissimo da fare, e c’è tanta rabbia per le tante promesse fatte dal governo e non mantenute. Per questo credo siano importanti iniziative come Radici di Rai Radio3 e come questo libro nato in collaborazione con Il Corriere della Sera, perchè tengono accesi i riflettori sulla alluvione in Romagna, perchè nel resto d’Italia in molti si sono già dimenticati di noi». 

A chi andrà esattamente il ricavato delle vendite?
«Andranno alle biblioteche pubbliche colpite dall’alluvione, quelle di Faenza, di Lugo e le altre più piccole che hanno subito moltissimi danni. Ovviamente non sono fondi sufficienti, ma sono comunque un sostegno».  

Lo stabilimento affossato dall’alluvione: quasi 100 lavoratori ancora senza certezze

All’Essentra di Cervia la produzione delle confezioni dei medicinali è ferma. Danni da oltre 20 milioni, la proprietà non esclude la chiusura definitiva

alluvione essentra

Tra le vittime dell’alluvione c’è anche l’ex Farmografica di Cervia, oggi Essentra Packaging – Mayr-Melnhof, colosso internazionale della produzione di imballaggi e confezioni in campo farmaceutico e medicale.

Quello di Cervia è uno dei due stabilimenti italiani: a Piacenza si producono le confezioni di alluminio dei medicinali e i foglietti illustrativi; nella Città del Sale invece le confezioni esterne e si completa il confezionamento. Ma solo fino allo scorso maggio, quando l’alluvione ha praticamente distrutto i macchinari della sede di via Di Vittorio, con danni stimati in almeno 20-25 milioni di euro. Da allora si è in attesa di un annuncio ufficiale dell’azienda, che ancora invece non si è espressa e mette sul tavolo tre diverse ipotesi. Come confermato nell’incontro in prefettura del 14 novembre con istituzioni e sindacati e in quello in Confindustria del 16 novembre.

Le possibilità sono quelle di tornare a produrre nello stesso stabilimento, da riqualificare e rinnovare, o in alternativa traslocare in una sede vicina, sempre nel comune di Cervia. Ma non è esclusa neppure l’ipotesi peggiore, quella della chiusura definitiva.

Le istituzioni – ci racconta Saverio Monno, segretario generale della Slc Cgil della provincia di Ravenna – hanno dimostrato una grande disponibilità, promettendo garanzie in vista di investimenti futuri dell’azienda, sottolineando come «in Romagna le aziende le attiriamo, non siamo soliti farle andare via».

«Ora ci aspettiamo che l’azienda passi ai fatti, dopo che in questi mesi ha comunque garantito e anticipato ai dipendenti, attraverso lo strumento della cassa integrazione, lo stipendio al cento per cento». Sono poco meno di cento i lavoratori a Cervia, che in questi mesi, nonostante il fermo produttivo, sono stati operativi negli uffici e nei controlli di qualità delle confezioni la cui produzione è stata momentaneamente delocalizzata in Spagna e in Polonia. Il 19 novembre scade la cassa integrazione e ora i sindacati si aspettano – oltre a una proroga degli ammortizzatori sociali (per cui l’azienda si sarebbe già impegnata, oltre a garantire lo stipendio per i restanti dieci giorni di novembre) – che l’ipotesi della chiusura svanisca in fretta. «Anche perché una chiusura a Cervia ci farebbe pensare male anche per l’altra sede di Piacenza…». 

L’omaggio post-punk al calciatore “nostalgico” Pierluigi Casiraghi

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Di NotteÈ uscito venerdì 10 novembre su tutte le piattaforme digitali Casiraghi, il singolo d’esordio del duo post punk Di Notte, formato dal chitarrista ravennate Luca Malatesta (dei The Doormen) e dal cantante bolognese Domenico Aloi.

Si tratta di un tributo a Pierluigi Casiraghi, iconico calciatore in attività negli anni ’90 in particolare in Juventus, Lazio e Chelsea. La dedica è inequivocabile: il brano esordisce con un riff di chitarra elettrica sovrastata dalla telecronaca di una partita.

Il singolo è stato pubblicato da Mia Cameretta Records ed è distribuito da GoodFellas.

A Ravenna un rito laico in memoria delle vittime di transfobia

Al Centro Antidiscriminazioni Lgbti+ un rituale dedicato alle persone scomparse a causa di violenza e intolleranza

Eva Sassi CroceIl Centro Antidiscriminazioni Lgbti+ in collaborazione con Arcigay Ravenna propone un’occasione per onorare e commemorare le vite delle persone trans perse a causa della violenza e dell’intolleranza. Il rito laico si svolgerà il 18 novembre alle ore 18, al Centro Antidiscriminazioni Lgbti+ di via Berlinguer 7.
A guidare il cerimoniale, Eva Sassi Croce (attivista transfemminista), attraverso un’esperienza «artistica e coinvolgente» con campane di cristallo. Durante la serata, Christian Leonardo Cristalli, responsabile delle politiche trans in segreteria nazionale Arcigay, offrirà riflessioni e prospettive sullo stato attuale e sulle azioni necessarie per combattere la transfobia.
L’evento è gratuito e aperto a tutti. Per ulteriori informazioni, chiamare il numero 0544.1796279 o contattare sportello@antidiscriminazione.lgbt

La scrittrice ravennate Alice Keller nella terzina finalista del Campiello Junior

Nella sezione 11-14 anni, con il suo romanzo “Fuori è quasi buio”. Sabato 18 novembre alla Rocca la presentazione

Alice Keller Legge Fuori E Quasi Buio Risma Edizioni

La scrittrice ravennate Alice Keller è finita pochi giorni fa nella terna finalista della terza edizione del Premio Campiello Junior (categoria 11-14 anni) con il suo ultimo romanzo Fuori è quasi buio. La cerimonia di premiazione si terrà in marzo.

Nel frattempo, Keller – autrice di molti libri per l’infanzia e per ragazzi, tra albi illustrati, romanzi e graphic novel tradotti anche all’estero – lo presenterà sabato 18 novembre (ore 18) a Ravenna, alla Rocca Brancaleone, nell’ambito della rassegna del sabato pomeriggio curata da Ivano Mazzani, in dialogo con Lisa Bentini, docente e collaboratrice di testate culturali.

Fuori è quasi buio è la storia di due fratelli che, dopo la morte della mamma, scappano senza una meta precisa e trovano riparo in un capanno abbandonato. Simone, il più grande, deve stare attento a non far agitare Mattia, che altrimenti smette di respirare. E Mattia non parla, se non a gesti: la mano sul gomito è pane, il cerchio sul petto è abbraccio, il pugno è neve. L’incontro con Mercy, una ragazza con una famiglia altrettanto difficile ma piena d’amore, farà capire ai fratelli che non c’è niente di male a chiedere aiuto e che un’altra idea di “casa” è possibile.

Comune e privati insieme per promuovere il turismo: ecco la fondazione Cervia In

Fanno parte della squadra, tra gli altri, l’aeroporto di Forlì, Mirabilandia e le Terme

fondazione cervia in

È stata presentata ufficialmente alla città la fondazione Cervia In – operativa già da questa estate – che nasce dalla volontà di collaborazione tra il Comune e operatori privati territoriali, con l’obiettivo di promuovere e commercializzare Cervia come destinazione turistica.

La fondazione è composta dal Comune di Cervia e da sei diversi operatori privati, che ne sono i fondatori: Consorzio Welcome Cervia, Terme di Cervia, Cooperativa Bagnini Cervia, Atlantide Soc. Coop. Sociale, Adriatic Golf Club Cervia, Forlì Airport srl. Ad aggiungere il proprio sostegno sono poi stati Mirabilandia, che è entrata da subito nella compagine, e alcuni operatori privati che hanno già presentato domanda di adesione quali Arcadia Viaggi, Media Tip, Adriasport. A questi si aggiunge la Cassa di Ravenna, unico parner bancario del progetto.

I compiti che le sono stati assegnati alla fondazione sono la promozione della città di Cervia e la sua immagine turistica a livello nazionale ed internazionale, la gestione dei servizi turistici e di attività che hanno come obiettivo principale il rafforzamento del brand della destinazione. A questo si aggiunge poi il servizio di commercializzazione attraverso la creazione di una rete capillare che veda protagonista il sistema ricettivo, ristorativo, di intrattenimento e culturale in grado di fornire un’offerta adeguata ad una domanda sempre più esigente e meno fidelizzata.

Per quanto riguarda i progetti futuri, il 2024 sarà l’anno di Discover Cervia, portale di destinazione fortemente innovativo. La sua realizzazione permetterà non solo di commercializzare i prodotti e snellire il lavoro degli attuali operatori ma diventerà uno strumento diretto per tutti coloro che sul territorio vorranno vendere stanze ma soprattutto servizi ed experience.

La Fondazione dovrà affrontare la riforma degli uffici di informazione turistica, fortemente voluta dalla Regione Emilia-Romagna, rendendoli degli strumenti altamente innovati e a misura del “Turismo 4.0”. Contestualmente sarà potenziato l’ufficio Iat della Torre San Michele con nuovi servizi e aperture serali durante la stagione estiva.

Infine uno sguardo alla formazione: la fondazione si è fatta promotrice in collaborazione con Iscom e Accademia dell’Ospitalità, di corsi totalmente gratuiti rivolti agli operatori turistici aventi a tema il revenue marketing.

«Un compito importante quello che ci è stato assegnato e cercheremo di svolgerlo al meglio con il supporto di tutti – ha commentato il presidente Luca Sirilli -. Il nostro obiettivo è quello di far crescere l’appeal della destinazione e al contempo sostenere il tessuto economico. Si tratta di strutture ricettive certo, ma anche di piccole e medie imprese dell’indotto, fino ad arrivare a stakeholder che credono nello sviluppo della nostra destinazione e ci hanno sostenuto e accompagnato. Mi auguro che da oggi le adesioni crescano perché solo con una squadra robusta e la creazione di un sistema virtuoso si possono affrontare le sfide difficilissime del nuovo mercato turistico».

Ruspe e motoseghe in pineta: «Abbattuti pini secolari in perfetto stato»

La denuncia di Italia Nostra. L’intervento si sarebbe reso necessario per realizzare la linea antincendio antistante le abitazioni vicine alla pineta

La pineta di Milano Marittima presa d’assalto da ruspe e mezzi per l’abbattimento di numerosi alberi di tutte le specie. La denuncia arriva dall’associazione Italia Nostra, che rivela come il Comune abbia motivato la scelta al fine di realizzare la linea antincendio antistante le abitazioni vicine alla pineta, come da obbligo di legge.

«Ma per gli abitanti della cittadina lo sconcerto è stato enorme – si legge in una nota di Italia Nostra -: pini secolari in perfetto stato sono stati abbattuti dalle motoseghe nel giro di pochi secondi, alberi del paradiso e pioppi, sede di nidificazione di molte specie stanziali e migratrici, come ad esempio gli ormai rarissimi caprimulghi che si sentivano cantare al crepuscolo nelle sere d’estate e casa per tanti rapaci diurni e notturni e svariati uccelli in genere, scoiattoli, coleotteri ed altri invertebrati, perduti per sempre. Il viottolino alberato parallelo al viale Matteotti è completamente sgombro da alberi e arbusti di sottobosco per parecchi metri: spazzato via il bosco e il sottobosco, che oltre ad apportare una fresca ombra a chi passeggia in bicicletta o a piedi nella pineta e alle stesse abitazioni limitrofe, rappresenta da sempre il rifugio di molte specie di animali. Davvero non erano possibili soluzioni meno drastiche?».

«Entro il primo semestre 2024 il 100% delle quote del Ravenna Fc passerà a Cipriani»

La società giallorossa conferma la trattativa in fase avanzata, ma si dice al momento «focalizzata sulla stagione in corso»

Ignazio Cipriani Ravenna Sammaurese
Ignazio Cipriani (con la giacca chiara) tra i tifosi del Ravenna domenica scorsa a San Mauro Pascoli

A distanza di settimane dalle prime voci, il Ravenna Football Club conferma ed entra nel merito della trattativa di cessione dell’intero pacchetto delle quote societarie a Ignazio Cipriani, con cui è già stato sottoscritto un accordo preliminare. La società comunica che «tra le due parti è stato predisposto un percorso di condivisione delle informazioni che permetterà alla futura proprietà di prendere visione di tutti gli aspetti operativi della realtà giallorossa».

Un iter definito «che porterà al passaggio del 100% delle quote nel primo semestre del 2024», si legge in una nota del Ravenna Fc, in cui si informa che «alcune persone di fiducia individuate da Ignazio Cipriani sono state incaricate di portare avanti questo percorso nei mesi a venire».

«Tutto l’ambiente – termina la nota – è al momento completamente focalizzato sulla stagione in corso, con la ferrea volontà di dare continuità ai risultati, fin qui entusiasmanti, prodotti dallo staff e dalla squadra giallorossa». Il Ravenna è al momento primo in classifica nel girone D del campionato di calcio di serie D.

Il rigassificatore porta un bosco di cento ettari, due ciclabili e un viale nuovo

Per il rigassificatore al largo di Punta Marina e il metanodotto di 32 km a terra previste opere di mitigazione e compensazione a carico di Snam per 25 milioni di euro

In verde l'area di cento ettari che sarà riforestata Rigenerazione urbana, mobilità sostenibile, riforestazione e risparmio energetico sono i quattro temi in cui rientrano le opere con un valore complessivo di 25 milioni di euro a carico di Snam come mitigazione e compensazione per la collocazione e l’allacciamento del rigassificatore in mare al largo di Punta Marina.

Questi gli interventi:

  • adeguamento e collegamento della pista ciclabile fra via Canale Molinetto e via delle Americhe a Punta Marina (450mila euro);
  • realizzazione di una pista ciclabile in via dell’Idrovora a Punta Marina (1,4 milioni);
  • riqualificazione e ammodernamento di viale dei Navigatori a Punta Marina (4,6 milioni);
  • realizzazione di un parco con la riforestazione di circa cento ettari di campagna a monte di Punta Marina con 108mila nuove piante tra arboree e arbustive (la piantumazione di tutte le piante è prevista entro la fine del 2024);
  • sostituzione di diecimila punti luce della pubblica illuminazione con lampade con tecnologia led a basso consumo per un risparmio complessivo annuo di 3,2 milioni di kWh.

Non sono previste altre agevolazioni fiscali per la popolazione (in fase di dibattito si era parlato di sconti in bolletta o altri riconoscimenti) così come non ne sono state riconosciute ai residenti di Piombino dove a luglio è entrato in funzione un rigassificatore gemello di quello ravennate. Sulla questione di eventuali sconti fiscali o per le utenze, il sindaco Michele de Pascale ha commentato così: «La Toscana aveva chiesto misure del valore di un miliardo per la popolazione. Noi abbiamo comunicato al governo che intendiamo avere lo stesso trattamento che verrà eventualmente riconosciuto per la Toscana, ma sinceramente dubito che accadrà qualcosa anche perché ci sono già rigassificatori attivi in Italia e non ci sono misure di questo tipo per i residenti nelle zone».

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