domenica
13 Luglio 2025

Non esce più acqua dal Lamone a Reda ma non ancora riparate le rotture dell’argine

La sindaca di Russi in diretta su Facebook per un aggiornamento a fine giornata. Permane il divieto di dormire al piano terra a Russi e Godo per il rischio di nuovi allagamenti dovuto all’esondazione del Cer

IMG 9752Nella serata di oggi, 19 maggio, non sono ancora state riparate le due rotte nell’argine destro del fiume Lamone nei pressi di Reda, frazione di Faenza, da cui è fuoriuscita l’acqua che ha contribuito in maniera consistente agli allagamenti di San Pancrazio e Godo nel comune di Russi, poi Villanova e Fornace Zarattini nel comune di Ravenna. Tuttavia l’acqua nell’alveo del fiume è scesa entro il limite golenale e non esonda più. Lo rende noto Valentina Palli, sindaca di Russi, con una diretta su Facebook.

Questo ha fatto sì che il flusso di acqua andasse calando nel corso delle ore. Nel pomeriggio odierno la situazione è molto migliorata a Godo. Via Croce è tornata percorribile e via Franguelline ora è interrotta solo nei pressi dell’incrocio con via Godo. Nel frattempo il cavalcaferrovia è diventato un enorme parcheggio per chi ha scelto il posto più alto per salvare l’auto. Vetture e camper anche in doppia fila su tutto il ponte.

La riparazione delle brecce nel Lamone dovrà fare i conti con il previsto maltempo per domani, 20 maggio. Nuove piogge in quota collinare, attese di debole entità, non farebbero che aumentare la portata del fiume con la probabilità che questa fuoriesca di nuovo.

Per Godo e Russi rimane ancora in vigore la disposizione che vieta di dormire ai piani terra e impone l’evacuazione per chi non dispone di un piano rialzato in cui mettersi in sicurezza. La disposizione è arrivata dopo che il Consorzio di bonifica ha accertato che il Canale emiliano-romagnolo stava esondando. «Il problema sembra rientrato – dice la sindaca –. Non era possibile prevede il deflusso dell’acqua perché questa alluvione ha modificato completamente la morfologia del territorio».

In chiusura della diretta, Palli ha voluto ringraziare quelli che ha ribattezzato come “angeli del trattore” affianco agli “angeli del fango”: «Un gruppo di ragazzi con i propri mezzi e mettendo a rischio la propria incolumità ci ha dato una mano fondamentale andando su e giù per le strade allagate per soccorrere persone isolate o distribuire viveri».

Le forze dell’ordine presidiano il cantiere sul Lamone per tenere lontani i curiosi

Nel comune migliorano le situazioni nella zona artigianale, a Glorie e Traversara. Evacuazioni in corso a Villanova. Tante donazioni di abiti e prodotti per la persona da distribuire agli sfollati

Lavori Presso Argine BoncellinoIl cantiere per ripristinare la rottura dell’argine del fiume Lamone a Boncellino, nel comune di Bagnacavallo, è presidiato dalle forze dell’ordine anche per evitare l’avvicinamento di persone comuni incuriosite dai lavori in corso. Lo si apprende da una nota scritta divulgata dal Comune di Bagnacavallo nella serata di oggi, 19 maggio, per fare il punto della situazione nel territorio.

L’impresa incaricata e il Servizio Tecnico di Bacino sono al lavoro per la riparazione della breccia nell’argine nel minore tempo possibile. Come noto, nel punto a ridosso del ponte di Traversara sulla provinciale 254 l’argine si è rotto la prima volta il 3 maggio e poi di nuovo nei giorni scorsi dopo che era stato riparato.

A Bagnacavallo la situazione degli allagamenti è in miglioramento sia nella zona artigianale sia in quella di via Redino inferiore. A Glorie e Traversara la situazione è sotto controllo e continuamente monitorata.

Resta critica la situazione di Villanova, dove sono in corso le evacuazioni delle persone che non possono recarsi ai primi piani. Nella notte infatti gli allagamenti si sono ulteriormente estesi, coinvolgendo le strade della zona di viale Dante e arrivando fino a Bologna Nuova e a lambire via Superiore. Dall’altro lato di via Ungaretti l’acqua è poi arrivata fino al cimitero di guerra canadese. È stato predisposto da Comune e gruppo comunale di Protezione Civile un punto di coordinamento dei soccorsi in piazza Lieto Pezzi. Chi avesse notizie di persone in difficoltà può recarsi al punto di coordinamento.

Perdura il guasto alle linee telefoniche fisse, ci sono inoltre problemi con la Tim. Il Comune sta lavorando per individuare una soluzione. Nel frattempo questi sono i numeri attualmente disponibili per le emergenze:
0545 1816507 (numero unico del Comune di Bagnacavallo per segnalazioni e necessità dovute all’alluvione – ore 8-18)
334 2829709 (emergenze della Polizia Locale/Protezione Civile)
115 (Vigili del Fuoco)
112 (Numero unico per le emergenze).

Oggi si è svolta sotto il portico del municipio di Bagnacavallo una raccolta di abiti e beni per la cura della persona per iniziativa di una cittadina in collaborazione con l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e la Protezione civile in favore della popolazione colpita dall’alluvione. Centinaia di persone in poche ore hanno donato.

Per quanto riguarda la raccolta fondi dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna in aiuto ai territori colpiti dall’alluvione, da oggi è possibile fare donazioni anche attraverso Satispay. La donazione su Satispay è possibile semplicemente inquadrando il Qr code disponibile nei canali di divulgazione della campagna (sul sito www.labassaromagna.it, nella pagina Facebook “Unione dei Comuni della Bassa Romagna” ecc.). È stato inoltre attivato il sistema di pagamento online a cui si accede tramite il portale dei pagamenti dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna (servizionline.labassaromagna.it selezionare Unione dei Comuni della Bassa Romagna – Pagamento spontaneo – Raccolta Fondi Emergenza Alluvione). È sempre possibile fare una donazione anche tramite l’Iban IT66A0627013199T20990000380, scrivendo nella causale «Raccolta fondi emergenza alluvione». I fondi saranno utilizzati per fronteggiare i danni subiti dal territorio della Bassa Romagna nel mese di maggio.

Domani le scuole saranno chiuse e non si terrà il mercato del sabato a Bagnacavallo.

Anche per domani è stata emanata un’allerta rossa per criticità idraulica.

Alluvione, il sindaco di Ravenna: «Non sappiamo dove riusciremo a fermare l’acqua»

Michele de Pascale apprezza l’invio dell’esercito per affrontare i problemi degli allagamenti attorno alla città

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L’area di Fornace Zarattini dove sorgono Famila e Obi in una foto scattata da Erika Pappalardo

«Non sappiamo dove riusciremo a fermare l’acqua». Sono le parole del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, rilasciate nel tardo pomeriggio di oggi, 19 maggio, in quello che lui stesso definisce «il giorno più difficile per la città dall’inizio di questa tragica alluvione che ha colpito il territorio della Romagna e tutta la provincia».

Il primo cittadino apprezza l’arrivo dell’esercito per dare supporto al personale della protezione civile, delle forze dell’ordine e delle amministrazioni locali: «Nei giorni scorsi già si parlava di ricostruzione e di fine alluvione. Io invece ho lanciato un appello perché venissero in provincia di Ravenna e nel nostro territorio tutti gli uomini e tutte le risorse disponibili. Siamo stati esauditi; c’è l’esercito, ci sono tantissimi e tantissime grandissimi uomini e donne venuti qui da tutta Italia con professionalità straordinarie, che stanno salvando persone, che ci stanno aiutando a montare pompe, quindi siamo in una fase in cui stiamo combattendo».

Il comunicato firmato dal primo cittadino non contiene dettagli operativi sul tipo o sul numero di interventi compiuti (come ad esempio il taglio di un argine di un canale) per la gestione dei flussi di acque che dalla serata di ieri, 18 maggio, hanno raggiunto la cintura della città a partire da Fornace Zarattini, ritrovatasi sommersa da un metro di acqua.

Nei giorni scorsi la priorità è stata evacuare le persone in attesa dell’arrivo delle grandi piene di tutti i fiumi che avevano devastato le altre città della Romagna e Ravenna da questi eventi aveva avuto piccoli danni, piccole fuoriuscite d’acqua che hanno coinvolto alcuni paesi. Ora il nuovo fronte da gestire è il deflusso verso il mare degli enormi quantitativi d’acqua fuoriusciti da tutte le fratture degli argini nelle città: «Questo ha colpito la città di Ravenna, Cervia, sta colpendo Lugo, sta colpendo tanti luoghi di pianura della nostra provincia e del nostro territorio con effetti devastanti. Vengono completamente ricoperte d’acqua porzioni enormi del territorio. Le rete scolante, che dobbiamo all’impegno di uomini e donne straordinari che hanno bonificato la nostra terra, non può essere in grado di sostituirsi al corso naturale dei fiumi».

Non sapendo ancora dove si riuscirà ad arrestare l’avanzata delle acque, vale il principio di stare ai piani alti, di non andare in interrati, di non stare se possibile al piano terra o, se si è al piano terra, già prepararsi ad avere soluzioni alternative: «È un principio valido per tutti i ravennati di ogni quartiere in questo momento, soprattutto dal centro verso la zona nord della città, che in questo momento è quella più colpita».

De Pascale raccomanda la massima prudenza e la massima attenzione sia alle telefonate automatiche dal numero 0544-485848 che a tutte le altre forme di comunicazione che sono esclusivamente volte alla sicurezza e incolumità: «Le uniche comunicazioni affidabili e ufficiali sono quelle su www.comune.ra.it, su Facebook e Instagram del Comune e del sindaco e che arrivano dallo 0544-485848. Diffidate di qualsiasi altra comunicazione».

Nuove evacuazioni: si allarga l’area da sgomberare nella cintura di Ravenna

Le disposizioni del sindaco per fronteggiare l’avanzata delle acque

Piantina EvacuazioneSi allarga l’area del comune di Ravenna per cui è stata disposta l’evacuazione preventiva in previsione di possibili allagamenti previsti dall’espansione delle acque che i canali di scolo non riesco più a contenere.

Il sindaco di Ravenna alle 15 di oggi, 19 maggio, ha disposto l’evacuazione totale e immediata della zona dell’abitato di Serraglio, comprendente via Canalazzo (civici dall’80 al 179) e via Coda Rondine, le ultime case di via Faentina sotto il ponte nel tratto verso Fornace Zarattini, la zona del centro iperbarico e le case sparse. «È obbligatorio lasciare l’abitazione, fino a cessata esigenza».

L’area interessata dall’evacuazione è indicata in blu sulla cartina in questa pagina che fa riferimento a questa specifica evacuazione. Altre aree non azzurre sono già state oggetto di analoghi provvedimenti di sgombero.

Per chi non dispone di luoghi dove ripararsi, è stato istituito come punto di accoglienza, presidiato da apposito personale e attrezzato per offrire vitto e alloggio il PalaCosta in piazza Caduti sul Lavoro 13 a Ravenna.

Le ruspe rompono un argine per allagare 200 ettari di campi e proteggere Ravenna

L’operazione si chiama “rottura controllata”: è stata richiesta dalla prefettura, viene eseguita a nord delle Bassette, le acque andranno su campi e pineta di proprietà della Cab Terra nei pressi della discarica di via Romea

Schermata 2023 05 19 Alle 16.48.16L’argine sinistro di uno dei canali che scorrono a nord della città di Ravenna è stato rotto dalle ruspe nei pressi delle Bassette per riversare le acque in un’area di circa 200 ettari di campi e pineta prospicienti alla discarica di via Romea, in modo da alleggerire la piena e ridurre la pressione sulla città nel tentativo di limitare più possibile gli allagamenti che da questa mattina, 19 maggio, si stanno avvicinando al capoluogo da ovest.

È un’operazione che in gergo viene chiamata “rottura controllata” per creare una sorta di cassa di laminazione provvisoria, viene svolto dai tecnici dei Consorzi di bonifica.

Il taglio è stato eseguito in via degli Zingari, a poca distanza dall’idrovora. In quel punto due canali scorrono paralleli. Quelllo non tagliato è il canale Magni che sfocia in valle.

I terreni che verranno sommersi sono di proprietà della Cab Terra. È stato proprio il presidente della cooperativa, Fabrizio Galavotti, a rendere noto l’intervento con un post sulla pagina Facebook della coop: «La prefettura ci ha chiesto il permesso di tagliare le canale dove c’è l’idrovora e allagare i nostri 200 ettari in via Romea per cercare di alleggerire la pressione dell’acqua e salvare il salvabile, le idrovore non riescono a pompare tutta l’acqua che c’è. Naturalmente abbiamo acconsentito sperando serva a qualcosa».

Si era avuta notizia di un’operazione analoga svolta nella Bassa Romagna nei giorni successivi alla prima ondata di maltempo del 2-3 maggio. In quel caso ci si ritrovò con un campo allagato a una quota superiore rispetto a quella di un canale di scolo. La rottura dell’argine venne fatta per svuotare il campo e far defluire l’acqua.

Il Cer in provincia: 28 km e 180 milioni di mc di acqua distribuiti ogni anno

Il canale emiliano-romagnolo è 135 km in totale, da Bondeno a Rimini, il più lungo corso d’acqua artificiale in Italia. Da 70 anni fornisce il petrolchimico

CERIl Canale emiliano-romagnolo, noto anche con l’acronimo Cer, è lungo 135 km in totale, il più lungo corso d’acqua artificiale in Italia che parte da Bondeno (Ferrara) e raggiunge Rimini. Il tratto che ricade in provincia di Ravenna è 28 km.

Il Cer rappresenta la principale derivazione di acqua dal fiume Po. I volumi distribuiti nel Ravennate ogni anno sono in media 180 milioni di metri cubi fino al record del 2021 a quota 220. Per avere un termine di paragone si può considerare che il bacino della diga di Ridracoli è 30 milioni di mc.

L’acqua attinta dal Cer serve per l’irrigazione delle campagne, per la bonifica e successivamente per uso idropotabile a beneficio della costa adriatica grazie alla collaborazione con l’impianto potabilizzatore di Ravenna gestito dalla società Romagna Acque.

Nel Ravennate c’è una delle prime opere realizzate, la Traversa mobile sul fiume Reno in località Volta Scirocco, costruita già alla fine degli anni ’50 del secolo scorso per rifornire il nascituro polo petrolchimico di Ravenna. La società Ravenna Servizi Industriali (Rsi), attiva dal dicembre 2004 nel sito petrolchimico, è un associato storico del Cer da cui attinge acqua per uso industriale. Ci sono poi nel Ravennate altre realtà come Conserve Italia, Bunge Italia e Nuova Termica che ricevono acqua dal Cer.

Le ultime opere realizzate invece fanno parte degli “Usi plurimi” cioè quelle opere che spiccano dall’asta principale del canale stesso formando una sorta di spina di pesce nel territorio: si tratta di impianti di distribuzione dell’acqua in pressione, quindi interrati e non impattanti sull’ambiente circostante: sono il  Lamone-Cupa 1 e 2, Selice-Santerno, Senio-Lamone 1 e 2 e Bevano-Fiumi Uniti 1 e 2.

Sono in partenza gli iter che porteranno presto alla realizzazione di nuove opere utili nella zona del Faentino. Si tratta della distribuzione di risorsa idrica indispensabile per il comparto agricolo nei distretti Merlaschio e San Silvestro, nel comprensorio dei corsi d’acqua Senio e Lamone, interventi importanti per un importo finanziato dal ministero dell’Economia di complessivi 3,5 milioni di euro. La progettazione e l’opera saranno una condivisione di intenti e di risultati frutto della partnership tra consorzio Cer, Romagna Occidentale e le imprese agricole che ne hanno bisogno sul territorio.

L’attività di consegna dell’acqua sul territorio a beneficio delle terre attraversate comporta anche la vera e propria creazione di habitat dove in passato non erano presenti e la conseguente alimentazione costante anche di alcune aree cosiddette umide e oasi ambientali diventate vocate alla contestuale difesa dell’habitat e allo sviluppo della biodiversità. Nella sua attività di ricerca sessantennale condotta dallo staff tecnico scientifico di Acqua Campus-Anbi, il Cer, che ha ideato e creato lo spazio in campo, approfondisce da sempre anche le tematiche ambientali legate all’uso dell’acqua. Gli argomenti trattati sono i più svariati: dal miglioramento naturale delle acque superficiali mediante fitodepurazione alla tutela della biodiversità e monitoraggio costante delle falde freatiche sotterranee.

Nel territorio ravennate sono in corso due importanti progetti per la tutela dell’ambiente. Il primo prevede lo sviluppo di sistemi di analisi e gestione delle falde per contrastare il fenomeno della subsidenza ed intrusione delle acque salmastre in aree di acqua dolce. Il secondo filone di studio si svolge presso Acqua Campus Natura, sede del terzo polo della ricerca del Cer nei pressi dell’Oasi di Volta Scirocco. In questo laboratorio a cielo aperto, un sito unico per la salvaguardia della biodiversità, l’obiettivo è duplice: quello di contrastare la progressiva salinizzazione delle acque determinata dalla scarsità di pioggia dell’ultimo decennio e il contestuale recupero al fine del ripopolamento delle testuggini di acqua dolce.

Esonda il Canale emiliano-romagnolo: «Chi abita a Russi e Godo vada ai piani alti»

La sindaca Palli invita chi non può salire in alto a chiedere ospitalità ai vicini prima di scegliere il centro accoglienza come soluzione. Le acque del Cer potrebbero raggiungere gli abitati ma ancora non si sa in che quantità

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L’incrocio tra via Franguelline e via Croce a Godo nella sera del 17 maggio

Il Canale emiliano-romagnolo (Cer) sta esondando nella mattinata di oggi, 19 maggio, e le acque potrebbero raggiungere l’abitato di Russi e la sua frazione di Godo. Il Comune, anche attraverso una diretta della sindaca su Facebook alle 11 di oggi, ha dato disposizioni ai cittadini di queste zone di recarsi ai piani alti. Per chi non ne avesse la possibilità l’indicazione è di chiedere prima di tutto ospitalità a parenti, amici o vicini di casa e solo come ultima possibilità quella di recarsi al punto di accoglienza allestito alla scuola superiore Itis di Ravenna in via Cassino.

È necessario ricordare che i collegamenti stradali tra Russi e Ravenna sono di fatto interrotti dagli allagamenti che stanno interessando Fornace Zarattini, frazione alle porte della città di Ravenna.

Il dispositivo di evacuazione relativo al caso Cer non riguarda Pezzolo, Chiesuola e San Pancrazio ma per queste tre frazioni resta in vigore l’ordine di evacuazione che già era stato diffuso ieri.

«Il Consorzio del Cer – spiega la prima cittadina Valentina Palli – non è ancora in grado di definire con più precisione i punti dei due abitati che potrebbero subire l’arrivo delle acque e nemmeno che quantità e a che ora. La situazione è monitorata continuamente».

Palli rivolge l’invito ai cittadini di non riversarsi sulle strade per non intasare il traffico finendo così per ostacolare i soccorsi.

Costruita una duna di terra alla rotonda di Fornace per difendere Ravenna dall’acqua

In un VIDEO dall’alto l’allagamento alle porte della città

Duna Ravenna

Fornace Zarattini e tutta l’area a ovest di Ravenna sono allagate, con le squadre della protezione civile impegnate a fare quanto possibile per evitare che l’acqua arrivi a Ravenna città.

A questo scopo è stata realizzata una sorta di piccola duna di terra, portata questa mattina da tir scortati da forze dell’ordine.

La drammatica situazione di Ravenna Ovest è ben documentata da questo video realizzato nella mattinata di oggi, 19 maggio, con l’ausilio di un drone.

C’è un nuovo numero verde per chiedere informazioni sull’emergenza alluvione

Lugo allagata, foto di Robert Gavrelescu
Lugo in una foto di Robert Gavrelescu

Quando verrà riattivata la corrente elettrica? Come faccio a raggiungere il paese dei miei parenti?  Ho bisogno di generi di prima necessità, mi aiutate? Ma anche: come posso dare una mano o diventare volontario di protezione civile o donare cibo, coperte, denaro alle persone alluvionate?

Per dare risposte a queste e altre domande, la Regione Emilia-Romagna attiva da oggi, venerdì 19 maggio, il numero verde 800 024662 che risponderà 7 giorni su 7, dalle ore 8 alle 20.

È un sistema informativo pensato a supporto dell’emergenza alluvione in corso e che, in questa fase, cercherà di rispondere ai quesiti e di indirizzare le persone ai giusti referenti.

Tutti i cittadini potranno quindi chiamare l’800 024662 per richieste di informazione o problematiche legata all’emergenza.

Quei libri avvolti dal fango alla biblioteca manfrediana di Faenza

Oltre un metro d’acqua ha invaso la sala ragazzi e la sezione letteratura

Biblioteca Manfrediana Faenza Alluvione Libri FangoIl disastro che ha stravolto Faenza avrà un bilancio pesante anche nel mondo culturale.

Tra i vari locali allagati, per esempio, oltre alla scuola di musica Sarti, anche la biblioteca comunale manfrediana.

Le foto con i libri infangati postate dall’assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna sono un colpo al cuore per tutti gli appassionati di lettura e non solo.

D’altronde, come ha scritto la stessa biblioteca, oltre un metro d’acqua ha invaso la sala ragazzi e la sezione letteratura, oltre ad aver allagato la cantina.

Il pilota giapponese di Formula 1 che aiuta a pulire Faenza dal fango

Yuki Tsunoda della Alpha Tauri impegnato in questi giorni nella città che lo ospita dal 2021

Yuki Tsunoda Faenza

Tra le immagini che stanno facendo il giro del web in questi drammatici giorni ce ne sono fortunatamente anche molte che raccontano la forza di tante persone che stanno facendo di tutto per tornare alla normalità.

Una di queste è quella di Yuki Tsunoda, pilota giapponese di Formula 1, impegnato con il badile a spalare il fango da Faenza. Città dove ha sede la scuderia per cui gareggia, l’Alpha Tauri, e che lo ha adottato in questi ultimi due anni e mezzo.

A questo link un nostro recente articolo sulla scuderia faentina, in cui si parlava anche di Tsunoda.

Il Comune di Ravenna ai cittadini: «Spostarsi solo in caso di necessità»

Intanto evacuazioni anche a Piangipane e Santerno

Fornace Zarattini 19 Maggio
L’area allagata di Fornace Zarattini in una foto postata sui social nella mattinata del 19 maggio

 

Il Comune di Ravenna lancia un appello alla popolazione (l’aggiornamento è delle 9.20 di venerdì 19 maggio): «Spostarsi solo in caso di necessità».

«Chi non deve evacuare e non ha una indifferibile ragione per farlo non deve assolutamente spostarsi».

La circolazione è congestionata e le strade devono essere lasciate libere per la gestione dell’emergenza.

Nel frattempo, il Comune ha disposto l’evacuazione di Piangipane, Santerno e case sparse della zona, che si aggiunge a quelle della notte delle abitazioni della via Canalazzo e di quelle prospicienti la vicina via Canala.

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