venerdì
22 Agosto 2025

La modella ravennate ha vinto la prima tappa del reality Pechino Express

Barbara Prezja è in coppia con l’ex Miss Italia Carolina Stramare

Barbara Prezia
Barbara Prezia, a sinistra, esulta dopo la vittoria della prima tappa

La modella (e cantautrice) ravennate Barbara Prezja ha vinto la prima tappa di Pechino Express, in coppia con l’ex miss Italia Carolina Stramare. Insieme, nel reality show di Sky, sono “Le Mediterranee”, una delle nove coppie in gara nell’edizione di quest’anno che ha visto i concorrenti sfidarsi lungo oltre 8mila km tra India, Borneo Malese e Cambogia, durante 37 giorni di riprese in cui hanno dovuto fare affidamento sull’ospitalità della gente del posto, tra passaggi in auto e notti trascorse ospiti dei residenti.

La prima puntata è andata in onda ieri sera, giovedì 9 marzo, con partenza dalla metropoli di Mumbai, e ha visto appunto le Mediterranee arrivare prime al traguardo.

Carolina Stramare E Barbara Prezia Sono Le MEDITERRANEE
Barbara Prezia (a sinistra) e Carolina Stramare

Il format del programma consiste in una gara tra coppie di conoscenti, famosi e no, che si sfidano lungo un percorso attraversante più nazioni per raggiungere una determinata meta in un viaggio a tappe di alcuni giorni.

Nata a Durazzo, in Albania, Barbara Prezja è pero cresciuta a Ravenna, dove ha vissuto fino a due anni fa, prima di trasferirsi a Milano per studiare canto e musica. La famiglia vive ancora a Ravenna (il padre è manutentore, la madre Oss all’ospedale e la sorella barista a Fornace Zarattini), dove Barbara torna spesso.

Pechino Express tornerà ogni giovedì, su Sky e sulla piattaforma di streaming Now, fino alla finale in programma l’11 maggio.

Torna “Cantine in città”: oltre 100 vini da degustare all’Almagià

Sabato 11 marzo (dalle 12 alle 19) la vetrina-mercato di etichette di 31 produttori italiani di eccellenza

Cantine In Città 2023 Promotori
I promotori di “Cantine in città 2023”. Da sinistra, Francesco della Torre, Andrea Rondinelli e Matteo Bergamaschi

Torna “Cantine in Città”, la vetrina-mercato enogastronomica ravennate, in una veste rinnovata e in una nuova location, le Artificerie Almagià in Darsena. Qui l’11 marzo dalle 12 alle 19 si svolge la giornata di incontro tra i produttori (presenti da ogni parte d’Italia) e i consumatori. Lo staff di esperti del mondo enologico che ha organizzato le precedenti edizioni è pronto per ripartire sotto la guida dell’imprenditore Andrea Rondinelli dell’Osteria Dalla Zabariona con la collaborazione di Matteo Bergamaschi del Teodora Caffè, Francesco Della Torre e altri appassionati cultori del vino.
Tra le 31 cantine presenti, si è puntato sia su una forte rappresentanza del territorio romagnolo, anche se più della metà delle cantine viene da diverse regioni italiane, dal Piemonte alla Sardegna passando per Friuli e Campania.

Il criterio di invito e scelta dei produttori, hanno sottolineato i promotori, è quello della serietà, esperienza ed autenticità dei vitivinicoltori coinvolti e della qualità delle loro etichette. Si tratta perlopiù di piccole aziende che lavorano con grande cura artigiale, e molti dei vini (fra cui alcunie etichette bio, biodinamiche e “naturali”) sono gà stati testati dagli organizzatori in occasione di appuntamenti fieristisci nazionali e di visite diretta nella cantine.
Ecco l’elenco delle cantine present: Aquila Del Torre (Friuli), Ca Passion (Veneto), Cantine degli Astroni (Campania), Casale Vitali (Marche), Casali del Toppello (Umbria), Castello Santanna (Friuli), Criolin (Piemonte), Fattoria Zerbina (Romagna), Fondo San Giuseppe (Romagna), Gallegati (Romagna), Giovanna Madonia (Romagna), Il Teatro (Romagna), Ilaria Addis Winery (Sardegna), La Bandina (Emilia), Le Driadi (Lombardia), Lu.Va. (Romagna), Marco Wolf (Trentino), Maso Grener (Trentino), Pezzalunga (Veneto), Socci (Marche), Tenuta Casali (Romagna), Tenuta La Viola (Romagna), Tenuta Maraveja (Veneto), Tenuta Uccellina (Romagna), Tenute Bacana (Romagna), Terra e Sale (Romagna), Terrasolata (Puglia), Vigne dei Boschi (Romagna), Vini Apuani (Toscana), Weinhof Kobler (Alto Adige), Zanardi (Emilia).
Punto di forza della manifestazione è l’Ugolino: un oggetto che ciascun partecipante riceverà compreso nel prezzo d’ingresso, valido come buono acquisto da 5 euro per ogni prodotto in vendita.

All’Almagià saranno presenti anche due banchi di street food per chi volesse mangiare in ogni momento della giornata (non compresi nel prezzo d’ingresso): da Verucchio si potranno gustare i salumi de La Madia di Verucchio di Messer Michele pronto a presentare le specialità romagnole; dalle Marche Le Terre del Cardinal Montelpare, un collettivo composto da produttori di vino, di salumi genuini prodotti dalle carni di maiali allevati allo stato semi-brado come una volta, di confetture sapientemente lavorate dai frutti tipici della zona, come la mela rosa, di olive e olio, di cereali e farine.

Il costo del biglietto in cassa è di 25 euro, mentre in prevendita online, disponibile alla pagina https://www.eventbrite.it/e/biglietti-cantine-in-citta-2023-530882643277, il costo è di 20 euro + d.p.

 

Coraggiosa contraria al trasferimento del rigassificatore di Piombino a Ravenna

Secondo il partito di maggioranza «aumenterebbero gli indici di rischio e l’impatto ambientale»

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Ravenna Coraggiosa dice no all’ipotesi di un secondo rigassificatore al largo delle coste di Punta Marina, ipotesi di cui si sta ragionando in queste settimane come nuovo collocamento dell’impianto di Piombino che fra tre anni dovrà lasciare le acque toscane. La lista che sostiene la maggioranza di governo a Ravenna chiede un chiarimento da parte del governo nazionale.

«Condividiamo la giusta e forte critica – si legge in una nota di Coraggiosa – espressa dal sindaco De Pascale nei confronti del governo nazionale che pare stia ragionando su ipotesi e proposte senza alcun confronto con la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Ravenna. Una mancanza di rispetto istituzionale inaccettabile nei confronti di un territorio che ha dato prova di grande responsabilità nazionale».

La contrarietà al secondo impianto è motivata da «evidenti ragioni di equilibrio territoriale e perché tale ipotesi aumenterebbe considerevolmente gli indici di rischio e l’impatto ambientale». Secondo Coraggiosa «Ravenna non ha bisogno di un secondo rigassificatore. Ci piacerebbe che il Governo parlasse della nostra costa per capire come velocizzare la realizzazione del progetto Agnes e che si sviluppassero le condizioni per avviare le Comunità Energetiche Rinnovabili, al fine di riequilibrare il rapporto fra fonti fossili e energie rinnovabili, favorendo un nuovo sviluppo economico, sociale e civile più moderno e sostenibile».

È morto Guido Capponi, fondatore della Karate Dojo Ravenna nel 1973

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Guido Capponi

Si è spento a 91 anni Guido Capponi, personaggio molto conosciuto in diversi ambiti a Ravenna.

Attivo per diversi anni nel Comitato cittadino di Porto Fuori, era conosciuto soprattutto come maestro di karate, molto impegnato nella promozione dello sport per i bambini: tanto che la sua Karate Dojo Ravenna, fondata nel 1973, è stata la prima associazione sportiva ravennate ad essere riconosciuta Centro Coni di Avviamento allo Sport.

Capponi era nato a Smirne (Turchia) nel 1931; nei primi anni 60 arrivò in Italia e a Ravenna e fu i primi professionisti, all’epoca tutti di “importazione”, nel settore delle spedizioni e forniture marittime. Venne poi chiamato dalla Cmc per lo sviluppo del settore estero.

Da quando era in pensione ha spesso prestato la sua collaborazione al Tribunale di Ravenna come interprete di varie lingue; nel 2017 fu anche fra i cittadini ravennati che parteciparono alla “chiamata pubblica” di Marco Martinelli, prendendo parte a diverse repliche dell’Inferno.

Il funerale si svolgerà sabato 11 marzo alle ore 11 presso la cappella della Camera mortuaria di Ravenna

“Operazione occhio verde”: una passeggiata di 3 ore in mezzo alla natura

Iniziativa in programma domenica 19, 26 marzo e 2 aprile. Partenza dal piazzale della Ca’ Vecchia a Ravenna

Parco Naturale CerviaUna passeggiata di circa cinque chilometri in mezzo alla natura, per conoscere gli ambienti naturali ravennati e gli animali che li abitano: iniziativa in programma a Ravenna per tre domeniche (19, 26 marzo e 2 aprile) nell’ambito del progetto “Operazione occhio verde”. Il ritrovo e la partenza sono previsti alle 9 dal piazzale della Ca’ Vecchia, nei pressi dell’oasi di Punte Alberete, e il rientro intorno alle 12. Il percorso è ad anello e prevede una sosta per una merenda dedicata a bambini e adulti.

L’obiettivo è quello di contribuire alla costruzione di una coscienza rispettosa dell’ambiente, degli animali e degli uomini, facendo conoscere ambienti tipici e peculiari e consentendo un primo approccio al birdwatching.

L’iniziativa, promossa dall’assessorato al Decentramento del Comune in collaborazione con le associazioni Amici del 243, Ekoclub e Federazione italiana della Caccia (Fidc), i cui volontari accompagneranno i gruppi durante il percorso, è rivolta a bambini a partire dai sei anni e alle loro famiglie.

Per informazioni e iscrizioni telefonare al numero 0544 482815, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30, martedì e giovedì anche dalle 14 alle 17.

Aggiornato il piano per la ricerca di persone scomparse, 20 casi nell’ultimo anno

Il prefetto De Rosa: «Strumento flessibile e adattabile ad ogni circostanza». Nelle situazioni più complesse si attiva una cabina di regia

PrefettoApprovato in prefettura a Ravenna l’aggiornamento del piano per la ricerca delle persone scomparse: ricerche più precise e tempestività della notizia di scomparsa sono i punti principali.

Nell’ultimo anno sono state venti le persone scomparse per cui si è attiva la macchina delle ricerche e due non sono state rintracciate. Basandosi sulle esperienze passate, il piano è stato rivisto e aggiornato, grazie al contributo di tutti i rappresentanti delle forze di polizia e dei vigili del fuoco.

Il piano distingue la gestione degli interventi, la fase di allarme e l’informativa alla prefettura sulla base delle diverse tipologie di scomparsa. Nelle situazioni più complesse la prefettura potrà attivare una cabina di regia e modulare il sistema secondo i contesti operativi, gestendo i rapporti con i familiari e la comunicazione con i media.

Al piano sono allegati i vari modelli procedurali, di segnalazione e l’autorizzazione all’eventuale pubblicazione di foto e dati anagrafici della persona scomparsa.

Tutte le forze di polizia e le autorità locali saranno coinvolte nelle varie fasi del piano.

«L’obiettivo – ha affermato il prefetto Castrese De Rosa – è quello di avere a disposizione uno strumento agile, flessibile, adattabile ad ogni circostanza, implementando i mezzi e le risorse per la ricerca, coinvolgendo anche i canali di informazione».

Un ballerino di Solarolo al talent show in tv in Romania: «Se vinco aiuto i bambini»

Il 38enne Marco “Kira” Cristoferi ha cominciato a fare breakdance nelle strade del paese, si è esibito al Festival di Sanremo e a X-Factor e ora è in semifinale a Romania’s Got Talent: «Il primo premio è di 120mila euro, li userei per una struttura dove lavorare tramite la psicomotricità». L’idea è nata dall’esperienza in una comunità minorile durante la pandemia

Marco Kira CristoferiUn ballerino di 38 anni di Solarolo è in semifinale nello show televisivo Romania’s Got Talent, versione romena del programma in onda anche in Italia dove si esibiscono artisti con vari talenti e dove lo stesso 38enne performer di breakdance e parkour partecipò nel 2016. Marco Cristoferi, noto in arte come “Kira”, ha già un piano ben preciso: «Se vincessi porterei a casa un montepremi di 120mila euro che utilizzerei per aprire una struttura autonoma o trasformare la mia casa di campagna a Barbiano di Cotignola in un luogo dove si incontrano arte, ginnastica, cultura e amore».

L’idea nasce da un’esperienza vissuta durante la pandemia: «Ho lavorato in una comunità minorile e mi sono accorto dello strumento che ho in mano, che mi permette di lavorare tramite la psicomotricità sulla consapevolezza della persona stessa. Un lavoro per motivare qualsiasi fascia d’età, ma soprattutto i bambini che rendendosi conto dell’esercizio che prima pensavano impossibile, vedono manifestarsi una possibilità e mantengono questo atteggiamento in tutte le cose che affrontano nella vita quotidiana».

L’ingresso nello show romeno è arrivato su invito dei talent scout del programma. Grazie alla sua esibizione, Cristoferi ha ottenuto il pass per l’accesso diretto alle fasi finali del talent che si svolgeranno il 28 aprile e il 5 maggio. Sarà il voto del pubblico a decidere chi si esibirà nella finale del 12 maggio.

Marco Kira CristoferiMarco ha iniziato ad appassionarsi alla breakdance all’età di 14 anni, nelle strade di Solarolo, per poi passare al parkour. «La mia performance – racconta – nasce quando si ha un’irrequietezza, per qualunque situazione, che butta a terra. L’unica energia su cui si può contare in quel momento è l’ignoranza della vita, l’impeto che la vita stessa ha e che permette di tornare su con molta più energia. Bisogna cercare di essere il proprio miracolo, attraverso le scelte e gli sforzi che si fanno».

Per Cristoferi, come detto, questa non è la prima esperienza in televisione: nel 2016 arrivò terzo a Italia’s Got Talent. «Come concorrente – afferma –, oltre a queste due partecipazioni, non ho preso parte ad altre trasmissioni. Come professionista, invece, mi sono esibito in varie occasioni come Festival di Sanremo, Amici, X-Factor, Eurovision Song Contest e altre».

Il lavoro ha portato il 38enne a spostarsi spesso: «Ho avuto la fortuna di vedere tanti luoghi e mi sono reso conto che casa è il posto più bello che ci sia. Adesso vivo a Barbiano e mi sposto solo per fare lavori irrinunciabili o di spettacolo». Le tempistiche televisive non sono facili da reggere e per ora Cristoferi ha deciso di concentrarsi su spettacoli nel privato. «Ho tante date singole in programma come performer. Di recente – spiega il ballerino – sono stato anche in Arabia Saudita per il Saudi Tour. Oggi sono disposto a fare qualsiasi cosa pur di riuscire a realizzare il mio progetto educativo, indipendentemente dalla vittoria al talent».

 

Raccolta fondi per il nuovo albergo che occuperà 20 giovani in condizioni fragili

L’Albergo del Cuore aprirà a Ravenna a fine 2023 con dieci stanze: per sostenere il progetto della cooperativa San Vitale si possono prenotare cene al bistrot o soggiorni da gustare e godere quando sarà in funzione

Procedono spediti i lavori di ristrutturazione dell’immobile al 42 di via Rocca Brancaleone a Ravenna che ospiterà l’Albergo del Cuore, il progetto di turismo sociale di cui è titolare la cooperativa San Vitale che vedrà l’inserimento di 20 giovani in condizione di fragilità in percorsi formativi e professionalizzanti. L’apertura al pubblico della struttura ricettiva da 10 stanze è prevista per la fine del 2023 e per accompagnare questi ultimi mesi di lavoro è stato lanciato il nuovo sito web dell’albergo con una campagna di raccolta fondi. Chi volesse già da ora sostenere il progetto può regalarsi una cena nel bistrot e potrà usufruirne una volta che l’attività sarà avviata. Qualche mese prima dell’apertura al pubblico dell’albergo, il sito sarà implementato e sarà possibile prenotare online le stanze, magari donando a qualcuno un soggiorno nella struttura.

«Il sito è stato sviluppato insieme allo studio di consulenza Romboli Associati ed è pensato per presentare al pubblico il progetto di ristrutturazione in ogni suo dettaglio – dice la presidente Romina Maresi -. Al suo interno si possono trovare sia informazioni relative all’organizzazione delle stanze e degli altri servizi, come ad esempio il bistrot e lo shop enogastronomico, sia relative agli aspetti di rigenerazione urbana e di impatto sociale».

L’Albergo del Cuore si è dotato anche di un logo rinnovato: una chiave a forma di cuore che rimanda ai valori di comunità, accessibilità e inclusione, per una struttura progettata per rimuovere le barriere architettoniche e culturali che limitano la permanenza a Ravenna di turisti con disabilità o esigenze speciali (famiglie con bambini autistici, ad esempio).

«Con questo albergo – continua Maresi – siamo passati dal concetto di “struttura fisicamente accessibile” a quello più inclusivo di “ospitalità accessibile”, che si realizza attraverso un’accoglienza senza stereotipi, prevede servizi personalizzati ed allestisce gli spazi per garantirne la massima fruibilità senza nulla togliere allo stile e al design».

I cittadini possono dare opinioni sulla mobilità con un questionario online

La raccolta delle esigenze e criticità sulle abitudini di spostamento serviranno per realizzare il piano urbano della mobilità sostenibile

Pista Ciclabile 600x400Residenti e frequentatori abituali del territorio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna possono esprimere la propria opinione sui temi salienti della mobilità del territorio, con particolare riferimento alle abitudini di spostamento, alle esigenze e alle criticità percepite anche dai soggetti maggiormente vulnerabili, quali studenti e anziani. L’indagine con un questionario online compilabile entro il 20 marzo 2023 fa parte del percorso partecipativo per la definizione del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) della Bassa Romagna

Si tratta di uno strumento di pianificazione territoriale di lungo periodo il cui obiettivo è quello di migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema della mobilità declinato in tutti i modi e le forme di trasporto, favorendo lo sviluppo delle modalità più sostenibili. Si tratta quindi di uno strumento cardine verso una mobilità a basso impatto. Il compito del Pums sarà quindi quello di definire le strategie di pianificazione riguardanti il futuro della mobilità sostenibile, del trasporto pubblico, della ciclabilità e della pedonalità, della sicurezza nella circolazione, del miglioramento dell’accessibilità, del trasporto merci e della regolazione del traffico nelle aree urbane.

Il questionario è propedeutico a un percorso partecipativo che si svilupperà nelle prossime settimane, in quanto la definizione del Pums prevede un confronto continuativo e dinamico con i cittadini e i portatori di interesse del territorio: si tratta infatti di un piano in cui al centro non vi sono le infrastrutture, ma i comportamenti di mobilità e gli stili di vita e ha come finalità il benessere socio-ambientale dell’intera comunità.

Ecco gli stradelli senz’auto, «quasi pronti» per Pasqua. Le FOTO dal cantiere

Il nostro sopralluogo a Marina e Punta. Il “direttore creativo” del progetto Parco Marittimo: «Il nostro intervento vuole favorire l’evoluzione della natura»

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Un rendering del Parco Marittimo

Il sindaco lo ha definito «il più grande intervento di riqualificazione turistica mai stato fatto a Ravenna, almeno da quando sono state create le pinete». Un investimento da 17 milioni di euro complessivi che entro il 2026 dovrà trasformare i 35 chilometri di costa dei lidi ravennati.

Già quest’anno, però, si vedranno i primi risultati, attesi da tempo, a Marina di Ravenna e Punta Marina, dove sono in corso i lavori del primo stralcio del progetto Parco Marittimo, ossia la riqualificazione degli stradelli retrodunali dei bagni e delle pinete che caratterizzano le due località. Si tratta di un primo intervento da oltre 6 milioni di euro (è notizia recente la spesa aggiuntiva di quasi 300mila euro rispetto ai 5,8 milioni dell’appalto), finanziati in gran parte da un bando regionale sui “waterfront”.

La vera rivoluzione, in questo caso, soprattutto per i ravennati più “abitudinari”, è rappresentata dal fatto che in spiaggia (fatta eccezione per i mezzi per disabili e alcuni a servizio degli stabilimenti) non si potrà più entrare in auto, né tantomeno parcheggiare. Sono quasi 2mila i posti auto stimati che andranno persi. E che saranno compensati da quelli nei parcheggi scambiatori già esistenti (in parte ampliati) e soprattutto da più corse del bus navetta.

A fronte di questa perdita, però, gli stradelli di accesso e la passeggiata che corre sul retro degli stabilimenti balneari potranno essere totalmente riqualicati, all’insegna della natura. Nonostante le proteste di questi giorni degli ambientalisti (Italia Nostra parla di «devastazione ambientale della pineta» in riferimento a quelle che il Comune chiama «opere di taglio e diradamento»).

«Per rivitalizzare la pineta è necessario farci entrare luce – spiega quello che è una sorta di “direttore artistico” del progetto, Antonio Stignani, agronomo specializzato in architettura del paesaggio che rappresenta il gruppo di imprese che ha vinto il concorso di progettazione – così da permettere ai semi di crescere e di avviare il rinnovamento della pineta stessa». Sono 55mila le piante che verranno complessivamente piantate, contro le 1.500 eliminate, sottolinea l’assessora competente del Comune, Federica Del Conte.

La pineta, però, al momento non è al centro dei pensieri degli imprenditori balneari, impegnati (chi non ha già aperto il proprio ristorante) nei lavori propedeutici alla riapertura di Pasqua e preoccupati di quanto possa danneggiarli un cantiere in quei primi giorni di aprile. A tranquillizzarli è ancora l’assessora Del Conte. «Abbiamo previsto di arrivare a Pasqua con la sistemazione degli stradelli e dei tratti di pista ciclo pedonale in terra solida. E stiamo lavorando per garantire questa sistemazione a tutti gli stabilimenti interessati dai lavori, per evitare loro disagi».

Più nel dettaglio: il percorso ciclopedonale che praticamente dal primo bagno all’altezza del centro di Marina arriverà fino alla rotonda al termine di viale Colombo di Punta Marina – lungo circa 5 chilometri – in queste settimane è stato battuto, scavato e in gran parte terminato, come abbiamo potuto constatare anche noi stessi durante un sopralluogo il 7 marzo (qui sopra una gallery completa di quel giorno). Sono ora in corso gli interventi per i cosiddetti “sottofondi” dei percorsi, in modo da renderli stabili, prima di passare alla stesura appunto della terra solida, che costituirà il materiale di oltre metà dell’intervento. Il resto sarà in legno, con passerelle sopraelevate di pochi centimetri (su tronchi in castagno in parte già installati) da realizzare anche per preservare le aree naturali.

La parte in terra solida (sorta di cemento ma del tutto naturale, color sabbia) che verrà completata entro Pasqua è quella di fronte agli ingressi degli stabilimenti, per evitare disagi, mentre per gli stradelli di collegamento con la viabilità stradale (oggi praticamente chiusi al pubblico) c’è ancora un ragionamento in corso.

Nel frattempo sono già stati installati i primi lampioni per l’illuminazione, che verrà completata con il passare delle settimane, mano a mano che arriveranno i materiali, in un periodo particolarmente complicato per i cantieri in questo senso. Al momento ne sono stati installati (a venti metri circa di distanza uno dall’altro) i primi cento e altri cento sono in arrivo.

Per quanto riguarda invece gli arredi, come le finiture del percorso e le aree di sosta con le sedute, saranno completati con calma, durante la stagione o al termine della stessa.

«Sono soddisfatto – commenta ancora Stignani – inizio a vedere nella realtà quello che ci immaginavamo nel progetto. Voglio sottolineare però ancora una volta come il nostro sia un intervento che ha l’obiettivo di avviare un processo di evoluzione della natura e che quello che vedremo quest’anno sarà diverso tra uno, due, dieci anni. Difficile farlo capire a un occhio inesperto, che è un progetto in continua evoluzione».

La cronistoria. La riqualificazione dei cosiddetti stradelli retrodunali dei lidi ravennati è un tema di cui le amministrazioni locali parlano da ormai quindici anni. Il primo a provarci sul serio fu l’ex sindaco Fabrizio Matteucci – e in particolare l’allora assessore comunale, oggi regionale, Andrea Corsini – con un concorso di idee bandito nel 2010 (in quel caso però solo per il tratto Marina di Ravenna-Punta Marina), corrispondendo circa 40mila euro complessivamente ai due progetti vincitori, che però erano rimasti solo idee sulla carta, essendo poi venuti a mancare i finanziamenti necessari alla sua realizzazione. Nel 2017 il concorso di progettazione del sindaco Michele de Pascale, che aveva individuato nel cosiddetto “Parco Marittimo” uno dei progetti principali del suo primo mandato. L’obiettivo iniziale era infatti quello di poter partire con i lavori nel 2019, si disse nel febbraio 2018. Obiettivo però che già pochi mesi dopo slittò al 2020, con il progetto definitivo approvato nel luglio del 2019. L’arrivo della pandemia e un ricorso della ditta esclusa dall’appalto hanno però fatto ritardare ulteriormente i tempi. Fino all’annuncio, con tanto di foto, dell’avvio del cantiere nell’ottobre 2021 e l’obiettivo di terminare il primo stralcio (quello di cui parliamo nel pezzo principale di queste due pagine, relativo a Marina di Ravenna e Punta Marina) entro fine 2022 (prevedendo, come è poi successo, la sospensione dei lavori durante la scorsa stagione balneare). Il cantiere in realtà fu invece subito sospeso per ripartire il 14 febbraio, definendo come nuovo termine per l’ultimazione il 26 gennaio scorso. Nelle ultime settimane la nuova proroga, con la conclusione definitiva del primo stralcio programmata ora in autunno, ma con la maggior parte delle lavorazioni che saranno terminate in queste settimane, per proseguire durante l’estate solo con quelle meno impattanti.

Al parco uno spazio per attività sportive cinofile. Un bando per trovare il gestore

Entro il 7 aprile le domande per avere in concessione una parte del parco in via Tarroni

Cane Che CorreUna porzione del parco pubblico di via Tarroni a Bagnacavallo, nella zona artigianale/industriale a est del centro abitato, verrà destinata allo svolgimento di attività e discipline cinofile. L’ha deciso il Comune che intende procedere all’affidamento in concessione del servizio integrativo di pulizia e manutenzione dell’attigua area destinata allo sgambamento cani e di una residua porzione del parco. Il bando, al quale possono partecipare sia associazioni che privati, sarà pubblicato sul sito web del Comune dove è a disposizione tutto il materiale utile. Le offerte dovranno giungere entro le 12 del 7 aprile 2023.

«Il nuovo bando – spiega l’assessora ad Ambiente e Gestione del territorio Caterina Corzani – riguarda il servizio di attività sportiva cinofila, di educazione cinofila e di rispetto degli animali in via Tarroni: un’attività che in passato ha avuto un’esperienza positiva e che contiamo di riaffidare, anche in un’ottica di vitalità di una parte dell’area cittadina. Verranno valutati i progetti che, oltre alla disponibilità alla manutenzione di tutta l’area, proporranno un progetto di promozione di un corretto rapporto con l’animale ed eventuali collaborazioni specialistiche con medici veterinari ed esperti del settore. Confidiamo diventi un luogo bello per gli amici a quattro zampe, utile alla loro cura e un luogo di incontro e di socializzazione per i proprietari».

Marina di Ravenna, torna il festival Beaches Brew. Con 13 artisti internazionali

Annunciati i primi protagonisti della rassegna del bagno Hana-Bi, in programma dal 5 all’8 giugno

Beaches Brew Crowd Francesca Sara Cauli 2017 Low Res 8 Copia
Un’immagine dall’edizione 2017 del festival Beaches Brew scattata da Francesca Sara Cauli

Torna da lunedì 5 a giovedì 8 giugno a Marina di Ravenna il festival musicale Beaches Brew, che quest’anno celebra la decima edizione (sempre a ingresso gratuito).

Nato nel 2012 sulla spiaggia dell’Hana-Bi, dalla sinergia del team di Bronson con un pool di curatori diviso tra Olanda e Stati Uniti, Beaches Brew ha saputo affermarsi negli anni come uno dei “boutique festival” più amati e partecipati, punto di riferimento per quanto riguarda la sperimentazione e i nuovi suoni nel panorama italiano e internazionale.

Sono 13 gli artisti in cartellone, da 12 diversi paesi del mondo, per una line-up tutta internazionale, in attesa di un secondo annuncio che prevede anche il contingente italiano: dall’’R&B intimo e sperimentale della producer losangelina Liv.e, il cui secondo disco Girl in the Half Pearl è Best new album di febbraio per Pitchfork, alle sperimentazioni tra calypso ed elettronica occidentale dell’angolana Pongo, nuova diva del Kuduro (genere di musica dance elettronica nato negli anni 80 in Angola dal mix tra musica locale e europea); dall’alt-folk rituale contaminato con la drone music degli irlandesi Lankum, prodotti da Rough Trade, a Billy Woods, icona del rap underground dell’east coast; la miscela di pop, ambient e sperimentazioni della violoncellista guatemaleteca Mabe Fratti, che ha saputo valorizzare la lunga esperienza nella scena impro di Città del Messico; l’innovativo progetto Slauson Malone 1, a cavallo tra pop music e performance, firmato dall’artista e musicista americano Jasper Marsalis, figlio del grande trombettista jazz Wynton; il country rock psichedelico della Rose City Band, creatura del visionario chitarrista di Portland Ripley Johnson; gli olandesi in rampa di lancio Nusantara Beat, con la freschezza del loro approccio psych folk band ispirato alle canzoni tradizionali indonesiane degli anni 60 e 70; il beat propulsivo del trio sudafricano Phelimuncasi e del loro gqom, una potente miscela di house music nata nelle periferie di Durban nei primi anni 2010; il duo londinese O., che dalla sua base-studio di Peckham (sede di una delle comunità artistiche più attive della capitale inglese) ha portato a nuova forma l’accoppiata sax/batteria grazie all’utilizzo di pedali, amplificatori e strumenti digitali; infine, le sperimentazioni tra garage, post-punk e shoegaze del neozelandese Dion Lunadon, chitarrista e cantante dei The D4 e istrionico bassista degli A Place To Bury Strangers, e il songwriting a tinte classiche, tra vene dark e aperture melodiche luminose, della cantautrice di Philadelphia Rosali.

L’artwork originale della X edizione di Beaches Brew è opera di Davide Bart Salvemini, illustratore e digital artist con base a Bologna.

Info sul sito beachesbrew.com e sui canali social del festival.

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