mercoledì
20 Agosto 2025

Premio “Impresa, lavoro, donna”: nove imprenditrici e le loro storie

Terza edizione dell’iniziativa promossa dal Comune di Ravenna per dare visibilità alle aziende femminili

317070870 423819103276788 3675576997776767970 NIl premio “Impresa, lavoro, donna” promosso dal Comune di Ravenna – con lo scopo di rendere visibili le imprese e il lavoro femminile e di continuare a operare sui margini di crescita e sviluppo dello stesso – è arrivato alla terza edizione e oggi, venerdì 25 novembre in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, sono state premiate le nove vincitrici (su 49 candidature).

Quest’anno l’iniziativa ha valorizzato le storie delle imprenditrici femminili: come sono nate, cresciute e si sono consolidate nel tempo e le difficoltà che hanno incontrato lungo il loro percorso. Il premio si inserisce nella rassegna che viene organizzata da otto anni dal Comune contro la violenza sulle donne, che prevede interventi, spettacoli e mostre tra l’inizio di novembre e fino al 3 dicembre.

Ecco le donne premiate (a questo link un pdf con i profili più dettagliati di tutte):

  • Sara Panzavolta, Alice Keller e Veronica Truttero della libreria per ragazzi Momo; Panzavolta ha una lunga esperienza in campo educativo e ha scoperto l’amore per i bambini durante gli studi universitari di teatro. Keller, attrice e violoncellista, è anche autrice di romanzi, graphic novel e albi illustrati pubblicati in Italia e all’estero. Truttero si occupa di illustrazione per l’infanzia e ha all’attivo già nove titoli pubblicati con i migliori editori del panorama italiano per l’infanzia.
  • Letizia Cortesi di Cam che sta portando avanti un’impresa fondata con la madre nel settore dell’automotive.
  • Beatrice Bendazzi è la titolare del forno pasticceria nonna Iride di Ravenna, aperto nel 1956 dalla nonna.
  • Eleonora Casadio è una batterista libera professionista e vice presidente di Officina della Musica, una scuola di musica, teatro, musical e cinema, che ha fondato nel 2013 insieme al compagno.
  • Sara Ferretti porta avanti Karma Parrucchieri, il negozio che le è stato lasciato da Paola che oggi non c’è più.
  • Sara Segati, biologa marina di professione, nel 2014 ha fondato il Cestha che ad oggi è il primo centro di recupero per la fauna ittica presente sul territorio nazionale.
  • Valentina Valentini fin da ragazzina è nel settore turistico ricettivo. Tredici anni fa ha coniugato l’attività di famiglia con il suo settore d’impiego, prendendo in mano la gestione dell’agriturismo “La Casina” a Lido di Classe.

I premi sono stati assegnati da una commissione nominata dalla Giunta comunale, in rappresentanza delle istituzioni locali e composta da: Carmelina Angela Fierro, consigliera di parità della provincia di Ravenna; Elena Zini, dirigente dell’area servizi alla cittadinanza e alla persona, partecipazione, volontariato e politica di genere del Comune di Ravenna; Danilo Zoli, in rappresentanza della Camera di Commercio di Ravenna.

«È importante porre l’attenzione sulle difficoltà – ha dichiarato Federica Moschini, assessora alle Politiche e cultura di genere del Comune di Ravenna – che riscontrano ancora oggi molte donne nel conciliare la vita privata con quella professionale; lo scopo di questo premio è proprio quello di rendere visibili le imprese e il lavoro femminile e di continuare a operare sui margini di crescita e sviluppo dello stesso, in un’ottica di continuo miglioramento».

Tra inquietanti scenari cyberpunk e mosaici “rassicuranti” della modernità

Ultimi giorni per vedere le mostre “Posthistorica” e “Tessere” allestite a Ravenna per la Biennale del Mosaico Contemporanea 2022

Scarpellini Installazione Posthistorica
Lorenzo Scarpellini, installazione “Posthistorica”

Sul filo della chiusura di questa edizione della Bennale del mosaico (domenica 27 novembre), fra le varie mostre ancora visitabili è da vedere “Posthistorica”, un’installazione site-specific realizzata da Lorenzo Scarpellini nella galleria MonoGAO21 di via Alberoni. Le due vetrine sulla strada e il piccolo spazio espositivo hanno abituato il pubblico a mostre e installazioni interessanti, eseguite sempre con un respiro metropolitano.

Scarpellini Installazione Posthistorica, Part
Scarpellini, Installazione “Posthistorica”, particolare

Scarpellini è un artista giovane che ha al suo attivo numerosi interventi in città: questo ultimo lavoro rimanda ad alcuni suoi precedenti per un utilizzo come sempre innovativo di tecniche e materiali. L’installazione attuale trasforma lo spazio della galleria in uno spaccato sabbioso, arido, entro al quale si trovano elementi zoomorfi verosimilmente ibridi e sculture acefale di animali disposti lungo un sentiero tortuoso, intralciato da tondini e grate di ferro arrugginito. L’associazione che viene spontanea è con una delle scene più memorabili di Siccità, l’ultimo film di Virzì, dove il letto del Tevere appare in secca, fra terra spaccata e una massa enor- me di rifiuti essiccati nel fango. Come una discarica a cielo aperto sotto le ceneri di una rinnovata Pompei, l’immagine rimanda a un museo di oggetti di scarto che descrivono senza giri di parole la sconfitta del moderno. Quello che avvicina la sua installazione al film è solo la percezione di un clima, la sensazione di trovarsi di fronte a una congiuntura impossibile fra pre-istoria e post-istoria.

Ci si trova quindi davanti – purtroppo l’immersività è impossibile – ad uno spaccato apocalittico, privo di presenze umane a eccezione della propria, dello spettatore-testimone. Lo spazio è invaso da insetti ossidati dalle dimensioni giganti, bloccati in una sorta di still life fatto di sculture in legno, mosaici di frammenti e forme che potenzialmente potrebbero muoversi. Nello spazio dell’installazione avanzano alcuni animali decapitati – ricoperti di placche terrose o di una finta lanugine – come figure manomesse, bloccate da una tempesta nucleare. Il repertorio di immagini che rimandano alla fine definitiva ricorre nelle fantasie di queste ultime ultime generazioni, idealmente e inconsapevolmente vicine a quel mondo e tempi inquieti, del tutto privi di albe, che negli anni ’80 univano Fuga da New York, il cyberpunk, Blade Runner e i testi di William Gibson o Philip K. Dick. La proposta rimanda a quelle che vorremmo dichiarare semplici fantasie ma che con timore ipotizziamo essere piuttosto un preludio di giorni a venire. Di fatto, l’arte ha sempre formulato non solo domande ma condensato anche le paure più profonde.

Sfere Mosaico Nittolo
Felice Nittolo, installazione, sfere mosaico

Una seconda mostra, più rassicurante e tradizionale, corrisponde invece pienamente al tema della Biennale e alla centralità della tecnica musiva: allestita nei chiostri francescani in via Alighieri, con la curatela di Giovanni Gardini, l’esposizione prende il titolo di “Tessere. Il filo del mosaico”. In esposizione sono opere per la maggior parte realizzate negli ultimi 10 anni da vari e noti mosaicisti ravennati – Giuliano Babini, Sergio Belacchi, Marco Bravura, Marco De Luca, Francesca Fabbri, Giovanna Galli, Verdiano Marzi, Stefano Mazzotti, Felice Nitto- lo, Luciana Notturni, Paolo Racagni, Daniele Strada e Enzo Tinarelli – che rendono con i loro lavori le varie anime e la versatilità del mosaico contemporaneo.

Questa mostra, così come anche l’esposizione alla Manica Lunga della Classense e Palazzo Rasponi, dedicata a mosaicisti appartenenti a generazioni più recenti, possono chiarire come una tecnica antica e colta, profondamente radicata nel nostro territorio, possa dialogare con la contemporaneità manifestando a volte accezioni più decorative, altre volte più pop, classiche oppure astratte.
Riconducono a questa multiforme diversità l’allestimento colorato delle sfere di Nittolo al centro del primo chiostro, un linguaggio pop riconoscibile come firma certa della produzione dell’artista.
L’allestimento di Babini che accoglie all’entrata è costituito da Tre volpi (2018) realizzate a mosaico lapideo, vitreo e conchiglie, personificazioni di attitudini morali la cui ambiguità viene amplificata dalla presenza di particolari incongruenti come i lunghi corni. La stessa incertezza caratterizza il Teschio eseguito nel 2021 con una tecnica simile: questa sorta di memento mori innalza la funzione della memoria grazie all’alloro ma decade a un livello ironico nelle sue caratterizzazioni istrioniche, fra maschera e fumetto.
Le linee dinamiche e la figurazione astratta, concertata su un equilibrio formale ricercato, sono alcune delle caratteristiche della produzione di Tinarelli di cui è esposto un mosaico a smalto e marmo dal titolo Nata (2008).

Notturni Mosaico Voltafaccia
Luciana Notturni, “Voltafaccia”

Luciana Notturni è autrice di un lavoro interessante del 2009 dal titolo Voltafaccia, un mosaico a parete tridimensionale con il doppio ritratto in bianco e nero di Giustiniano e Teodora rappresentati in distorsione anamorfica, quindi visti – o uno, o l’altro – solo da una particolare posizione dello spettatore.

“Posthistorica – personale di Lorenzo Scarpellini” – fino al 27 novembre, Ravenna, galleria MonoGAO21 (via Alberoni 5). Ven-Dom dalle 18 alle 22 – ingresso gratuito.

“Tessere. Il filo del mosaico” – fino al 27 novembre, Ravenna, Antichi Chiostri Francescani. Tutti i giorni dalle 10 alle 17.30 – ingresso gratuito.

Alla Classense un ciclo di visite guidate per conoscere meglio edificio e patrimonio

La prima è in programma sabato 26 novembre, ore 17

ClassenseAppuntamento sabato 26 novembre, ore 17, alla biblioteca Classense di Ravenna per un ciclo di visite guidate gratuite allo scopo di far conoscere meglio il monumentale edificio che la ospita, ma anche il patrimonio e i servizi offerti dalla biblioteca stessa, sede centrale del Sistema Bibliotecario Urbano che comprende anche altre sette biblioteche sul territorio, tre punti letture e il bibliobus.

Un bibliotecario condurrà un gruppo di venti persone a visitare ambienti quali la sala Dantesca (antico refettorio), i chiostri, la sala del mosaico e il corridoio grande, dove si potrà ammirare la grande carta di Ravenna realizzata a mano da Gaetano Savini nel 1903.

«Si tratta di occasioni straordinarie – dichiara l’assessore alla cultura Fabio Sbaraglia – per riscoprire magnifici luoghi carichi di storia a cui ravennati e turisti hanno dimostrato già a più riprese di essere molto affezionati. Per una città come la nostra la presenza così forte di un’istituzione culturale grande e prestigiosa come la Classense è motivo di grande orgoglio e motore di tantissime iniziative».

«Le visite guidate alla biblioteca, al patrimonio e ai servizi – afferma la direttrice Silvia Masi – rappresentano un’opportunità per far conoscere la Classense ai visitatori di Ravenna, ma anche e soprattutto a quei ravennati che ancora non frequentano la biblioteca o che potranno condurvi amici e familiare, per renderla sempre di più un patrimonio della comunità».

L’ingresso è su prenotazione fino ad esaurimento posti telefonando al numero 0544 482116 o scrivendo all’indirizzo email segreteriaclas@classense.ra.it, indicando nominativo, numero di visitatori e recapito.

Le date delle successive visite guidate saranno comunicate a breve.

I vertici delle principali religioni monoteiste firmano contro il cibo in provetta

Il vescovo, il rabbino capo e il cofondatore del Centro di Cultura e di Studi Islamici tra i duemila sostenitori in provincia di Ravenna per la petizione di Coldiretti

Firma VescovoSono oltre duemila le firme raccolte da Coldiretti in provincia di Ravenna per la petizione contro il cibo sintetico. In totale 200mila sottoscrizioni su tutto il territorio nazionale, delle quali oltre 20mila in Emilia Romagna. Tra i firmatari sul territorio locale, oltre al prefetto Castrese De Rosa e alla quest’ora Giuseppina Stellino e all’assessore comunale Giacomo Costantini, anche il vescovo Lorenzo Ghizzoni, il rabbino capo della comunità ebraica Beniamino Goldstein e il cofondatore del Centro di Cultura e di Studi Islamici della Romagna Mustapha Toumi. I tre sono stati protagonisti, ieri sera 24 novembre, di un confronto sul significato spirituale, culturale e sociale del cibo nelle tre tradizioni religiose.

«L’obiettivo della petizione – come ribadito dal presidente di Coldiretti Ravenna Nicola Dalmonte a conclusione del convegno “La sacralità del cibo, tre tradizioni in dialogo” – è fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, delle campagne e dei pascoli e dell’intera filiera del cibo Made in Italy promuovendo una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte ‘senza mucche’ fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Prodotti, questi, che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech, principali finanziatori dell’alimentazione sintetica».

RelatoriLa petizione può essere sottoscritta in tutti gli uffici Coldiretti della provincia, al Mercato Coperto di Campagna Amica, in via Canalazzo 59 a Ravenna, ma anche alla Giornata Provinciale del Ringraziamento che quest’anno Coldiretti Ravenna organizza a Solarolo, presso la chiesa Arcipretale di piazza Gonzaga, domenica prossima, 27 novembre con l’obiettivo di sensibilizzare le comunità locali alla tutela della buona agricoltura, oggi minacciata dalle agromafie e dagli interessi economici mondiali.

Il programma della Giornata del Ringraziamento ravennate prevede la santa messa alle ore 11.15 officiata dal Vescovo della Diocesi di Faenza, Monsignor Mario Toso, cui seguirà, come da consuetudine, la benedizione dei prodotti della terra offerti dalle Sezioni locali della Coldiretti e delle macchine agricole, come segno di buono auspicio per la nuova annata agraria.

Raccolta porta a porta: rimossi i cassonetti in strada, ecco i giorni di passaggio

A Castel Bolognese è partito il nuovo sistema domiciliare dal 31 ottobre. Ecco i dettagli e a chi rivolgersi per risolvere i problemi

Rifiuti DifferenziataEntrano nel vivo le attività di Hera propedeutiche all’estensione, partita il 31 ottobre, del porta a porta integrale a tutto il Comune di Castel Bolognese per raggiungere il 79 percento di raccolta differenziata stabilito dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.

È stata appena ultimata la distribuzione del volantino che, oltre a ricordare i giorni della raccolta settimanale dell’organico (lunedì e giovedì), dell’indifferenziato (venerdì) e dei presidi sanitari assorbenti (lunedì, su richiesta), riporta le date esatte di ritiro dei contenitori dei rifiuti raccolti a settimane alterne: carta cartone (mercoledì), plastica/lattine (martedì) e vetro (sabato).

Lo stesso volantino è stato distribuito anche nel forese e nella zona industriale, dove il porta a porta integrale era già attivo, per cui le utenze continuano ad utilizzare i contenitori già in dotazione, ma con lo stesso calendario del centro storico e della zona residenziale.

Per supportare al meglio le oltre 3.700 utenze delle zone in cui il nuovo sistema integrale (che riguarda tutti i tipi di rifiuti: indifferenziato, organico, carta, plastica/lattine e vetro) è stato attivato ex novo (centro storico e zone residenziali), e rendere il passaggio più agevole possibile, sono state messe in campo alcune attività, a cominciare dalla rimozione di tutti i contenitori stradali, che inizierà lunedì 28 novembre.

È stato attivato un servizio aggiuntivo in stazione ecologica per le famiglie che hanno prodotto un’eccedenza insolita e non prevista di rifiuto indifferenziato o organico o che per vari motivi non hanno potuto rispettare il calendario, ove è reso disponibile il conferimento di tali rifiuti, purché correttamente differenziati.

La fase di avvio del porta a porta, soprattutto quello integrale, è un momento di maggior impegno e assestamento anche per il gestore: ad esempio, se i contenitori non venissero svuotati nella mattinata si suggerisce ai cittadini di lasciarli esposti anche nelle ore pomeridiane del giorno di raccolta, così da consentire agli operatori di completare il servizio e, nel caso di riscontro di anomalie, segnalarle ai canali sotto riportati.

Per fare correttamente la raccolta porta a porta è necessario disporre degli appositi contenitori che, se non ancora ritirati, si devono chiedere e ritirare alla stazione ecologica in via Canale 466 (orario annuale: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17; sabato dalle 9 alle 18 e domenica dalle 9.30 alle 12.30). Inoltre, nella stazione ecologica è possibile richiedere la compostiera, ritirabile gratuitamente se utilizzata in alternativa alla raccolta dell’organico: tale opzione dà diritto ad uno sconto di 5 euro/anno per ogni componente del nucleo familiare (sconto 10 euro/anno per utilizzo di una concimaia).

Le famiglie con neonati o con persone che utilizzano presidi sanitari assorbenti (da conferire nell’indifferenziato), possono fare richiesta (con apposita autocertificazione) di un servizio aggiuntivo, già compreso nella Tari, che consente di beneficiare di una giornata di raccolta extra, come da calendario e/o di un contenitore extra. E’ inoltre possibile richiedere contenitori aggiuntivi per famiglie numerose (più di 4 persone).

Per dubbi e informazioni sull’avvio dei nuovi servizi consultare www.ilrifiutologo.it, oppure la sezione del sito dove, selezionando il Comune di Castel Bolognese, è possibile visualizzare e scaricare lettera o consultare le Faq (risposte alle domande più comuni). Se su questi canali non si è trovato quello che serve o non si dispone di un collegamento internet, chiamare il Servizio Clienti Hera 800 999 500 (famiglie) e 800 999 700 (attività). Infine per servizi aggiuntivi (tipo contenitori dedicati, ad esempio per nuclei familiari numerosi, o per esigenze particolari certificate) e per segnalazioni è ancora disponibile la mail dedicata all’attivazione del nuovo progetto di porta a porta differenziatacastelbolognese2021@gruppohera.it.

Il ponte sul Senio: una serata tra storia e progetti di consolidamento

Il 28 novembre al Granaio un incontro aperto al pubblico in occasione dell’anniversario della grande alluvione del 1949

Ponte Di Masiera Sul SenioIl 26 novembre ricorre l’anniversario della grande alluvione che colpì Fusignano nel 1949 e da qualche anno l’amministrazione comunale ha scelto questa data come “Giornata del fiume”, occasione per parlare di tematiche legate al Senio. Lunedì 28 novembre alle 20.30 al Granaio, in piazza Corelli 16, ci sarà un convegno dedicato al ponte sul Senio.

Nel corso della serata interverranno Osvaldo Contarini, per raccontare la storia dei ponti tra Fusignano e Masiera, e Michelangelo Micheloni, per presentare il progetto di consolidamento del ponte. Saranno presenti Paolo Nobile, Caterina Mancusi, Fabio Minghini e Rodolfo Gaudenzi, rispettivamente in rappresentanza degli uffici tecnici della Provincia di Ravenna, del settore assetto idraulico bacino del Senio e Santerno della Regione Emilia-Romagna, del coordinamento Lavori pubblici della Bassa Romagna e del comune di Fusignano.

La serata, a partecipazione libera, è organizzata dal Comune di Fusignano con il supporto dell’associazione Amici del fiume Senio. Per ulteriori informazioni, rivolgersi allo 0545 955653, email urp@comune.fusignano.ra.it.

«Non c’è un’emergenza femminicidi, il dramma vero è la violenza domestica»

La criminologa e scrittrice Cristina Brondoni con l’ultimo romanzo prova a portare il tema anche fuori dai convegni: «Le vittime spesso si sentono colpevoli perché rispondono al canone che impone di essere madri e mogli». Il 25 novembre alle 18 la presentazione del libro al Caffè Letterario

CrisbrondoniCristina Brondoni, criminologa, giornalista e scrittrice, si occupa di violenza domestica, omicidi e femminicidi da diverse angolazioni e utilizzando strumenti e linguaggi diversi. Venerdì 25 novembre alle 18 sarà al Caffé Letterario di via Diaz a Ravenna per presentare il suo terzo romanzo, appena uscito in libreria con l’editore ravennate Clown Bianco, dal titolo L’inferno degli eletti, il terzo che vede Enea Cristofori protagonista e che si concentra proprio e in particolare sul tema della violenza tra le mura di casa. La sua è dunque una voce tanto autorevole in materia di violenza sulle donne, quanto fuori dal coro.

Lei sostiene che non c’è un’emergenza femminicidi, c’è dunque una percezione sbagliata da parte di tante persone? Per lungo tempo abbiamo sentito dire che a fronte di un calo degli omicidi, il dato dei femminicidi restava stabile.
«I numeri sono molto chiari, gli omicidi in Italia nei primi nove mesi del 2022 sono stati 221, di questi 82 hanno come vittime delle donne, delle quali 42 sono state uccise dall’ex o dal partner. Un numero in calo del 9 percento rispetto allo stesso periodo del 2021. Non voglio minimizzare, naturalmente, parliamo di 42 donne che non dovevano morire, ovviamente, ma non sono numeri che giustifichino l’emergenza. Cosa dire altrimenti dei cinquemila suicidi l’anno in prevalenza tra giovani uomini? O degli ottomila morti per incidente domestico? La nostra percezione è influenzata dal fatto che ne sentiamo parlare così tanto, mentre il dramma vero è piuttosto la violenza domestica».

Un tema che è al centro del suo ultimo romanzo, un thriller in cui ci troviamo a vivere tra le pareti della casa in cui una donna subisce violenza. Perché ha scelto questo linguaggio? C’era anche l’intento di diffondere una maggiore consapevolezza su questo tema?
«Sì, è così, è vero. Ho cercato di utilizzare il romanzo per riuscire ad andare oltre alle platee dei convegni o delle manifestazioni che in genere coinvolgono persone già consapevoli, impegnate in una battaglia, ma che rischiano di non sfiorare nemmeno chi invece è direttamente coinvolto. Questo accade perché le vittime tante volte non si rendono nemmeno conto di esserlo, si sentono in qualche modo colpevoli, si sentono in dovere di rispondere a canoni imposti dall’educazione ricevuta che vuole le donne innanzitutto madri e mogli. Troppe donne subiscono violenze psicologiche senza reagire perché sono state cresciute da padri-padroni che le hanno abituate al silenzio e, una volta adulte, tendono a riprodurre lo stesso modello famigliare, a trovare uomini che le trattano allo stesso modo».

Ma su questo non si sono fatti progressi, penso per esempio alle politiche attive per portare le donne al potere…
«Direi invece l’opposto. Si era fatto qualche progresso, ma ora stiamo involvendo. Basta guardare le pubblicità delle auto: per le donne quelle piccole che frenano e si parcheggiano da sole, per gli uomini quelle grandi e aggressive. O a Masterchef: i giudici sono tutti uomini, mentre le pubblicità per la spesa quotidiana del cibo sono rivolte alle donne. E gli esempi possono essere tantissimi. In politica poi l’affermarsi di personaggi come Pillon è il segno di come stiamo facendo passi indietro e non in avanti: questa gente vuole le donne in casa, a crescere figli. Ma in generale, il fatto che al G20 l’unica premier fosse Giorgia Meloni mi pare significativo che il problema è diffuso non solo in Italia».

Ecco, la prima premier donna è un segnale positivo anche se promuove politiche per la famiglia di stampo, diciamo, tradizionale?
«A me che un politico sia uomo o donna di per sé non interessa, voto per le proposte e per le idee, se sono necessarie quote rosa, significa che la società non pensa in modo equo. Se fosse equa, non servirebbero quota rosa. Ma direi che anche nel caso di Meloni un segnale di arretramento c’è stato, perché io ricordo bene come per anni non ci sia stato nessun problema a definire Nilde Iotti “la presidente della Camera”. Questa richiesta dell’articolo maschile è un gioco che consiste nel farci arrovellare su questioni di lana caprina invece di andare al sodo e cioè a ciò che davvero impedisce a tante donne di far carriera, che è proprio il ruolo sociale in cui vengono educate. Lo stesso ruolo sociale che rende così diffuso un altro dramma poco riconosciuto, quello della violenza economica».

Sta dicendo quindi che il basso tasso di occupazione femminile è dovuto più a un fattore sociale che economico?
«Torniamo sempre all’idea per cui la la donna deve essere prevalentemente madre e magari si convince lei per prima che non lavorare ed essere mantenuta dal marito sia un privilegio, una dimostrazione d’amore da parte del compagno, mentre è un fattore di dipendenza che non a caso ricorre spesso nei casi di violenza domestica».

È così anche per uno dei suoi personaggi, che per lungo tempo non capisce di essere vittima del marito. Ma in generale, la sua galleria di personaggi femminili vede caratteri molto sfaccettati e uno sguardo critico verso i comportamenti di alcune donne, penso per esempio all’ex del protagonista che non si rassegna alla fine della relazione…
«Anche lei è vittima dell’idea per cui una donna non può stare da sola, deve avere un compagno e possibilmente dei figli. Tutte abbiamo un’amica così, se ci pensiamo bene. In generale, scrivo romanzi anche perché mi ero stufata delle donne nei libri perfette che fanno e sanno fare tutto. Sono stata criticata per tante scelte che ho fatto nei miei romanzi. Ma il mondo è più complesso di come a volte vogliamo vederlo e il mostro da combattere è più vicino di quanto pensiamo».

Piscina: dal Comune altri 46mila euro per le bollette, a Natale un mese di chiusura

La spesa energetica annuale dell’impianto nel 2022 è aumentata di 217mila euro rispetto al 2021. In primavera l’Amministrazione aveva già versato 30mila euro aggiuntivi

PiscinaIl Comune di Lugo verserà 46mila euro al gestore della piscina per far fronte all’aumento delle bollette. Si tratta di un corrispettivo aggiuntivo, previsto da una delibera approvata nell’ultima riunione di giunta, rispetto agli accordi di gestione in vigore con la società Sport Ravennate. Il contributo va ad aggiungersi ai 30mila erogati la scorsa primavera e copre parzialmente l’aumento per costi energetici che nell’anno è stato di oltre 217 mila euro. La delibera stabilisce anche l’anticipo della liquidazione del corrispettivo di gestione al 31 dicembre 2022 di quasi 21 mila euro.

Come già comunicato dal gestore ai frequentatori della piscina l’impianto sarà chiuso dal 18 dicembre al 20 gennaio compresi, una pausa natalizia più lunga per contenere la spesa energetica che, nonostante le tariffe siano in diminuzione, si mantiene comunque a livelli doppi rispetto al 2021.

«Lo sforzo di Comune e Sport Ravennate – si legge in una nota dell’Amministrazione – ha consentito di confermare il servizio ai cittadini riducendo al minimo i periodi di chiusura». Il Comune ha sempre affermato che rimane prioritario garantire l’apertura dell’impianto per la valenza sociale e sportiva che ha per la cittadinanza.

«Intendiamo fare tutto quello che è nelle nostre possibilità perché l’impianto rimanga aperto, senza variazioni di orario e di offerta per chi lo frequenta – spiega il vicesindaco Montalti – . In questi mesi difficili non è mai mancato il confronto con il gestore e siamo soddisfatti del risultato. La piscina effettuerà una pausa natalizia che rimarrà contenuta a quattro settimane».

Bagnara di Linea Rosa: «La violenza domestica è un problema culturale»

«Le leggi ci sono, ma non sempre vengono applicate». «A Ravenna, fino a settembre 2022, abbiamo accolte quasi 250 donne, negli anni pre Covid circa 400». «È Fondamentale affrontare gli stereotipi di genere anche in famiglia, durante tutto il percorso educativo»

Alessandra BagnaraCome ogni anno, la “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne” del 25 novembre è l’occasione per promuovere eventi e fare il punto sul tema anche a Ravenna dove, da oltre trent’anni, è attiva l’associazione Linea Rosa, presieduta da Alessandra Bagnara.

Alessandra, partendo dai dati, quante sono le donne accolte quest’anno dal vostro centro antiviolenza?
«Dall’1 gennaio al 30 settembre scorso ne sono state accolte 220 a Ravenna, 17 a Cervia e 11 a Russi. Nello stesso periodo ne sono state ospitate invece 16 (di cui 12 con figli, per un totale di 22 bambini), oltre a una figlia maggiorenne».

A livello numerico, cosa è cambiato rispetto allo scorso anno e al periodo pre-Covid?
«Nel 2021 si sono rivolte a noi 390 donne, con un netto aumento rispetto al 2020 quando erano state appena 324. Questo dato è sicuramente correlato, almeno in parte, alla pandemia che per alcuni mesi ha fortemente limitato la possibilità delle donne di chiedere aiuto. Negli anni pre-Covid, il numero è sempre stato intorno ai 400, questo dimostra che la violenza domestica non è un problema emergenziale ma un fattore culturale».

Qual è la fascia d’età più rappresentata dalle donne che chiedono aiuto?
«Quella fra i 40 e i 49 anni, intorno al 27,9% nel 2021, in aumento rispetto all’anno 2019 (23,4%). A seguire quella fra i 30 e i 39 anni, intorno al 21%. Durante la pandemia, con l’aumento delle comunicazioni sui social, siamo riusciti a raggiungere le donne di fascia più giovane».

Per le sue numerose attività Linea Rosa può contare su alcuni finanziamenti pubblici. Sono sufficienti per far fronte a tutte le esigenze?
«Le iniziative sono finanziate principalmente grazie alla convenzione per la gestione del centro antiviolenza e delle case rifugio stipulata con i Comuni di Ravenna, Cervia e Russi e allo stanziamento di fondi regionali. Sono inoltre numerose le attività portate avanti dalle socie e volontarie del centro e che consentono l’introito di nuove donazioni. L’impegno economico dei Comuni, soprattutto quello di Ravenna, è importante e il centro antiviolenza riesce a far fronte a tutte le principali necessità delle donne e dei minori vittime di violenza. Ma molto apprezzato e importante è anche il contributo dei privati».

Fiori A Mosaico Linea Rosa
I fiori a mosaico di Linea Rosa, simbolo di solidarietà e fonte volontaria di finanziamento per l’associazione ravennate

A livello giuridico, si potrebbe fare qualcosa in più per tutelare le donne?
«Le leggi che tutelano le donne e i minori vittime di violenza ci sono e sono adeguate. A mio parere è importante porre invece l’attenzione sull’applicazione delle stesse che spesso non è puntuale come dovrebbe. Per superare questo impasse si dovrebbe incrementare la formazione di avvocati, giudici e magistrati sul tema della violenza di genere in modo da poter predisporre strumenti applicativi all’altezza della problematica che ha una grandissima valenza sociale e culturale. La formazione di questi professionisti eviterebbe inoltre forme di “vittimizzazione secondaria” a cui le donne vittime di maltrattamenti spesso sono sottoposte proprio in quei luoghi, quali i tribunali, dove invece avrebbero la necessità di essere sostenute e supportate».

Come si può migliore l’educazione delle nuove generazioni già in famiglia, visto che il fattore culturale è importante?
«Le aspettative stereotipate basate su norme socialmente stabilite per ragazzi e ragazze sono tra le cause principali della disuguaglianza di genere. Influenzano la percezione di sé e del proprio benessere, i modi in cui interagiamo con le altre persone e incidono fortemente sul modo in cui gli individui partecipano all’istruzione, alla formazione e al mondo del lavoro. Affrontare gli stereotipi di genere durante tutto il percorso educativo è fondamentale per garantire a bambine e bambini pari opportunità indipendentemente dal genere. Inoltre, può aiutare a ridurre gli squilibri di genere in altri ambiti della vita, come in quello domestico o lavorativo. Linea Rosa è impegnata su più fronti per la formazione dei ragazzi e delle ragazze nelle scuole di ogni ordine e grado».

Progetti per il prossimo futuro?
«Sicuramente il centro antiviolenza ha in cantiere numerosi progetti finalizzati soprattutto all’emersione del fenomeno della violenza di genere e alla prevenzione dello stesso. Abbiamo appena terminato un corso di formazione per nuove volontarie ed è in svolgimento un corso di autodifesa per donne residente nei Comuni di Ravenna e di Russi. Per il prossimo anno speriamo nell’approvazione e finanziamento di alcuni progetti che ci consentirebbero di lavorare con i ragazzi delle scuole superiori sul tema del pregiudizio e dello stereotipo di genere».

Numero Antiviolenza DonneDati Istat: Sos al numero 1522: il picco dopo il lockdown. In regione due chiamate al giorno

I dati Istat elaborati dalle blogger di Angolodonne.it, in base alle chiamate effettuate al numero antiviolenza 1522, fotogrofano una situazione che sembra essere rapidamente precipitata in concomitanza con il lockdown, che ha portato le donne a trascorrere molto più tempo in casa, aggravando molte delle dinamiche familiari che sfociano in azioni violente.
A partire dal 2020 le chiamate al 1522 in Italia sono aumentate vertiginosamente, fi- no a toccare il picco delle 4.310 chiamate nel primo trimestre del 2021 (il doppio rispetto a quelle del 2020 e anche del 2019). La situazione sembra poi “normalizzarsi” nel corso del 2021, registrando una diminuzione delle chiamate, che scendono alle 2.966 segnalazioni del primo trimestre 2022.
La regione che ha il triste ruolo di capofila è la Lombardia, con 495 chiamate registrate nel primo trimestre nel 2022. 191 quelle in Emilia-Romagna. La stragrande maggioranza delle vittime risulta avere un’età compresa tra i 35 e i 45 anni (39,5%), sebbene anche il 2% dei minorenni si rivolga al 1522.

La dottoressa Dalmonte chiude l’incarico, i pazienti distribuiti fra altri 12 medici

Al Cup o sul Fascicolo sanitario elettronico si può scegliere il nuovo medico di base

Dal 30 novembre la dottoressa Elisabetta Dalmonte cessa il suo incarico alla Casa della Salute di Cotignola. Tutti i colleghi del nucleo di Cure Primarie (Lorenza Angelini; Lorenzo Baldini; Antonella Balducci; Patrizia Farolfi; Juliana  Mourao Pires; Giovanni Maria Tabanelli; Maria Grazia Zoli; Paolo Emiliani; Maria Barbara Staffa; Eugenio Caroli; Claudio Mongardi; Nicola Maccarone) hanno dato la loro disponibilità ad accettare i pazienti di Dalmonte fino al raggiungimento della loro soglia limite di 1.800 pazienti ciascuno. I pazienti potranno effettuare la scelta recandosi al Cup di riferimento oppure attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico.

Lampioni spenti di notte, il Comune di Ravenna risparmierà 230mila euro nel 2022

Si accende la polemica, con anche il vicesindaco che teme un aumento della criminalità

LampioneSi accende a Ravenna e nei vari comuni della provincia il dibattito sui lampioni spenti di notte, misura presa dalle varie Amministrazioni per contrastare il caro bollette che si sta abbattendo anche sulle casse comunali. Cittadini e politici di opposizione stanno montando la polemica, preoccupati per la sicurezza e il degrado nelle ore più buie.

A Ravenna, in particolare, l’opposizione sta organizzando una marcia “per la luce”, il 2 dicembre, con la maggioranza che sui social sta facendo però notare come poche settimane fa in consiglio comunale sia stata approvata all’unanimità (quindi anche dalla stessa opposizione) una mozione per il contenimento delle spese energetiche che impegnava sindaco e giunta «ad attuare misure di razionalizzazione e riduzione del servizio di illuminazione pubblica a carico del bilancio comunale, anche in termini di ore di funzionamento, mantenendo comunque alta l’attenzione alle garanzie di sicurezza e di contrasto al degrado». L’opposizione ora lamenta in particolare la decisione presa dalla giunta senza coinvolgere la minoranza.

Sul tema è intervenuto in queste ore anche il vicesindaco Eugenio Fusignani, che sul Carlino Ravenna in edicola oggi (25 novembre) dice di temere un aumento dei furti, annunciando di aver chiesto i dati per fare un raffronto tra la criminalità di queste settimane e quella registrata nello stesso periodo del 2019 e del 2021. «Se dovesse aumentare – ha detto – occorrerà tagliare su altro».

Per completezza d’informazione, ricordiamo i costi e il risparmio previsto per il Comune di Ravenna. Senza la riduzione delle ore di accensione deliberata, il canone annuo 2022 (per 4.028 ore di funzionamento inizialmente previste) aumenterebbe di 2.386.788,73 euro, passando da 3.830.137,52 euro del 2021 a 6.216.926,25 del 2022, Iva compresa. Per il 2023 la previsione dell’importo per la quota di energia relativa agli impianti di illuminazione pubblica per complessive 4.000 ore sarebbe di 6.052.700,47 euro (Iva compresa), calcolata sulla base delle tariffe attuali. In virtù della riduzione delle ore di accensione deliberata, il risparmio atteso su base annuale è di 1.122.062,74 euro, passando dai complessivi 6.052.700,47 euro per 4.000 ore di funzionamento a 4.930.637,73 per 2.713 ore di funzionamento (Iva compresa). Parametrando i calcoli sul periodo che manca alla fine del 2022, il Comune prevede per quest’anno un risparmio di 230.265,91 euro, passando dai complessivi 6.216.926,25 euro a 5.986.660,34 euro (Iva compresa).

Tra fake news e cyber sicurezza: se ne parla con Mezzetti, Bersani e Pagani

Incontro il 26 novembre a Conselice con giornalisti ed esperti dedicato alle nuove frontiere della libertà e della manipolazione informativa

Informazione Fake News

Sabato 26 novembre, dalle 15 alle 19, secondo appuntamento dell’Anpi sui temi della libertà di informazione e sull’attuazione dell’Articolo 21 della Costituzione. Questa volta all’auditorium di Conselice, città che ha dedicato – unica in Italia – un monumento alla libertà di informazione, costituito dalla leggendaria “Pedalina” della stampa clandestina durante la Resistenza.

Questa volta il tema è proiettato nel presente e nel futuro: le insidie alla libertà di informazione nell’era dei “social”, della fake news, della guerra psicologica e degli attacchi alla cyber sicurezza. Come difendere la verità dalla post- verità? Come difendere lo stesso cuore delle democrazie dalla fake news e dagli attacchi informatici alle stesse campagne elettorali e persino dalle falsificazioni dei risultati elettorali?
A questi interrogativi cercheranno di dare risposte studiosi, esperti, protagonisti – e talvolta vittime – di questi conflitti lungo le nuove frontiere della libertà di informazione, tra cui i giornalisti Loris Mezzetti e Serena Bersani, l’ex deputato Alberto Pagani.

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