Il versamento della tassa dei rifiuti da versare entro fine anno è stato rinviato dal Comune per la crisi economica
Slitta all’inizio del nuovo anno il versamento dell’imposta locale sui rifiuti. La scadenza per il pagamento della rata unica della Tari relativa al 2022 è stata posticipata dal 31 dicembre di quest’anno al 15 febbraio del prossimo.
«Lo ha deliberato nella seduta di oggi, martedì 15 novembre, la giunta comunale – si legge in una nota stampa del Municipio – considerato che, come si legge nella delibera, a seguito della crisi economica in atto e delle ricadute su famiglie e imprese, si è reso necessario valutare, nell’ambito della competenza comunale, azioni di sollievo finanziario a beneficio della comunità locale. Tale misura rappresenta solo una delle azioni al centro delle politiche dell’Amministrazione finalizzate a raggiungere il medesimo obiettivo».
Tre appuntamenti dal 16 al 28 novembre al Mercato Coperto con l’associazione degli amici di RavennAntica
In autunno inoltrato tornano a raccontare storie e personaggi di Ravenna “I Malfattori” dell’associazione degli amic di RavennAntica, con un ciclo di tre incontri al Mercato Coperto, a ingresso libero, sempre alle ore 18.
L’esordio, mercoledì 16 novembre è dedicato al tema “Abitare a Ravenna e Pregare a Ravenna: due nuove Sezioni del Museo Classis tra materiale archeologico e racconto storico”. A parlarne il curatore Fabrizio Corbara che presenta i nuovi approfondimenti dell’allestimento del museo: l’attuale apparato espositivo sarà completato da mosaici pavimentali provenienti da edifici di epoca romana e tardo romana sia civili che religiosi, reperti archeologici e ritrovamenti che arricchiscono l’antico scenario del nostro territorio, dandone una lettura ancora più esauriente.
Si prosegue mercoledì 23 novembre, alle ore 18, con “Giochi per adulti, quando la letteratura solletica i sensi”.Ilaria Cerioli ne parla con Mauro Corticelli autore del romanzo HOTEL AmORE. Cosa succede quando l’amore finisce, quando al posto della complicità subentrano i dubbi e le tentazioni? Arriva la routine, carica di quelle abitudini che possono diventare l’anticamera del tradimento. È in questo spazio che si intrecciano le storie clandestine dei protagonisti del romanzo. Il luogo di questi incontri clandestini è uno solo: l’Hotel Pianura Relax; struttura controversa la cui attività desta non pochi malumori…
Ultimo appuntamento lunedì 28 novembre, alle ore 18, con ”l suo nome è Isotta. Una donna medico condotto fra pregiudizio e mito”. Giovanna Montevecchi racconta la vita e l’esperienza di Isotta Gervasi. Nata a Cervia, la sua figura è divenuta quasi leggenda nel territorio ravennate; prima donna medico condotto in Italia, è rimasta nella memoria di chi l’ha conosciuta come la “dottoressa dei poveri” o “l’angelo in bicicletta”. Aveva fatto della sua professione una vera e propria missione, affermandosi con passione e dedizione in un’epoca di dominio prettamente patriarcale.
Il bilancio di Anas e Regione. In corso lavori per altri 145 milioni di euro
Viadotti, ponti, gallerie, rinforzo del piano stradale, barriere di sicurezza. Si va verso la completa riqualificazione e messa in sicurezza della strada statale 3bis ‘Tiberina’ (E45), nel tratto romagnolo di 88 chilometri che collega in direzione nord-sud la provincia di Ravenna alla provincia di Forlì-Cesena (dallo svincolo di “Canili” fino all’innesto con la SS16 “Adriatica”).
Negli ultimi 5 anni, infatti, grazie a un investimento di 495 milioni di euro, i lavori ultimati sono il 32% (160 milioni di euro circa), quelli in corso il 29% (145 milioni di euro circa), quelli di prossimo avvio il 5% (22 milioni circa) e, infine, quelli in progettazione sono pari al 34% (166 milioni circa).
Tra questi ultimi c’è l’intervento da 45 milioni di euro per la manutenzione della galleria Lago di Quarto, che partirà il prossimo mese.
Complessivamente, circa 167 milioni di euro riguardano interventi di manutenzione di ponti, viadotti e gallerie; circa 108 milioni di euro gli interventi di risanamento profondo e di rinforzo del piano viabile mentre circa 34 milioni di euro riguardano la sostituzione delle barriere di sicurezza – principalmente dello spartitraffico esistente – con le barriere di nuova concezione, progettate da Anas. Infine, gli interventi identificati come opere complementari, per un investimento di importo pari a complessivi 152 milioni di euro circa, rappresentano principalmente i cosiddetti interventi per “Tratte omogenee” che hanno lo scopo di attuare un’imponente e massiva azione sull’intera arteria e, al contempo, minimizzare l’impatto dei cantieri sulla viabilità.
Il punto sul piano di attuazione dei lavori svolti da Anas sulla SS 3bis è stato presentato dall’assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti, Andrea Corsini, dal direttore operativo di Anas, Matteo Castiglioni e dal responsabile Anas della Struttura territoriale Emilia-Romagna, Aldo Castellari.
«Si tratta del principale collegamento della Romagna con il centro Italia – ha dichiarato Corsini -. E a questo si aggiunge anche che tutti i territori interessati dalla Tiberina sono connotati da importanti sistemi produttivi, dal pendolarismo scolastico e caratterizzati da una forte peculiarità turistica. Per tutte queste ragioni il punto di oggi su quanto già fatto e sui prossimi cantieri non fa che ribadire l’impegno congiunto di Regione, Anas e dei territori interessati a proseguire con il programma di lavoro per arrivare al più presto alla completa messa in sicurezza e manutenzione di questa strategica rete stradale».
«Garantire collegamenti efficienti e sicuri a chi vive e si sposta ogni giorno su questo corridoio stradale – ha concluso – è priorità assoluta, confermata anche dall’impegno di risorse economiche che ammontano a circa la metà dei finanziamenti programmati da Anas per l’intera manutenzione stradale regionale».
Il 20 novembre al ridotto del teatro Masini. Il ricavato servirà per la promozione del comparto
Sono in corso gli ultimi preparativi per “Aggiudicato!”, l’asta di opere organizzata da Ente Ceramica Faenza per sostenere, attraverso il ricavato, le attività di promozione e valorizzazione della ceramica faentina organizzate dall’associazione.
Si tratta di un evento ormai storico, la prima edizione risale infatti al 2013, ideato e promosso con la Riunione Cattolica Torricelli, che anche quest’anno è partner del progetto. L’ultima edizione si era svolta nel 2018, poi, a causa della pandemia, l’evento era stato annullato.
L’asta si presenta con una veste rinnovata, per la prima volta nella cornice del Ridotto del Teatro Masini, mantenendo comunque gli elementi caratteristici. Saranno oltre 40 le opere in ceramica, donate dai ceramisti faentini, che verranno messe all’asta; tra queste anche una selezione di pezzi realizzati dai tornianti, italiani e stranieri, che hanno preso parte alla 35esima edizione del Mondial Tornianti il 3 e 4 settembre di quest’anno, nei giorni di Argillà Italia: cilindri e pezzi realizzati al campionato Esteta davvero unici, poi cotti, decorati e smaltati dai maestri faentini appositamente per l’Asta.
Nel frattempo è stato realizzato il catalogo digitale disponibile sui social e sul sito di Ente Ceramica Faenza dove sarà possibile vedere in anteprima le opere che saranno messe all’asta di domenica 20 novembre a partire dalle 18 al Masini; battitore d’eccezione Matteo Zauli, grande conoscitore della ceramica faentina e da sempre sostenitore, anche attraverso l’attività del Museo Carlo Zauli, dell’attività di Ente Ceramica Faenza. Già dalle 17,30 le opere saranno visibili al Ridotto, sorseggiando un aperitivo offerto da Lions Club Faenza Lioness.
«L’asta è una delle occasioni in cui i ceramisti si presentano insieme alla città – spiega Elvira Keller, presidente di Ente Ceramica Faenza – dialogando con la comunità e presentando collettivamente l’identità ceramica faentina, che prescinde quella dei singoli artigiani, artisti e botteghe, per sottolineare proprio l’aspetto della squadra, dell’identità plurale dei ceramisti. Tra i prossimi appuntamenti, un nuovo allestimento dedicato alla Tavola delle Feste, al primo piano di Spazio Ceramica Faenza, nel periodo delle festività natalizie».
Si svolgeranno a partire dal 29 novembre al Centro per le famiglie di Lugo
Sono in partenza all’interno della progettazione “Speciale adolescenza 2022” una serie di incontri sul tema dell’affettività e della sessualità in adolescenza: si svolgeranno martedì 29 novembre, lunedì 12 dicembre e martedì 10 gennaio, al Centro per le famiglie di Lugo (viale Europa, 128).
“Le parole per parlarne” è il titolo del progetto, che si sviluppa attraverso una serie di incontri formativi, informativi e laboratoriali sul tema della sessualità, della prevenzione dei comportamenti a rischio e della promozione della salute in adolescenza.
L’iniziativa, promossa dal Centro per le famiglie dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna in collaborazione con il consultorio familiare e la pediatria di comunità dell’Ausl Romagna, è rivolta prevalentemente alle famiglie, con momenti di confronto e coinvolgimento degli operatori che lavorano e si occupano dei ragazzi. Lo scopo del progetto è quello di aiutare i genitori ad acquisire nuove consapevolezze e strumenti utili alla relazione con i propri figli.
Sono in programma tre momenti laboratoriali di gruppo per genitori di adolescenti: martedì 29 novembre “Sesso e amore; strumenti e stimoli sulla comunicazione genitori e figli”; lunedì 12 dicembre “Identità sessuale e orientamento di genere: significati e vissuti oltre le parole e le definizioni”; martedì 10 gennaio “Corpi e Immagini: percezioni e rappresentazioni tra online e offline”.
Gli appuntamenti, tutti alle ore 20.30, saranno condotti da Serena Pederzini, ostetrica del consultorio giovani, e dalla psicologa Daniela Giuliani. Il 10 gennaio parteciperà anche Massimiliano Muccinelli, esperto di social media. Inoltre, giovedì 15 dicembre è in previsione un incontro online per parlare di sessualità responsabile e prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse.
Tutti gli appuntamenti sono a partecipazione gratuita con iscrizione obbligatoria. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al Centro per le famiglie al 366 6156306 oppure scrivere a centrofamiglie@unione.labassaromagna.it.
Le 13mila presenze della corsa chiudono una prima parte di autunno con pochi precedenti. Aspettando un Natale pieno di incognite…
L’Halloween in centro a Ravenna
Tanti, tra gli operatori di Cervia e Ravenna, hanno descritto le ultime settimane di ottobre e le prime di novembre, utilizzando la parola “record”. Mai, probabilmente neanche prima della pandemia, si erano viste le due località turistiche prese d’assalto così fuori stagione.
Il merito, in primis, è stato del meteo, con la cosiddetta “ottobrata” che, per quanto debba preoccupare in termini ambientali, ha però dato una mano agli operatori turistici. Che sono passati dalle “minacce” di chiusura anticipata a causa del caro bollette ai “sold out” di ottobre e ponte di Ognissanti. Le spiagge sono così state frequentate per tutti i weekend, con gli stabilimenti balneari (in particolare nel Cervese) che hanno continuato a servire il pranzo all’aperto e i clienti che si sono lasciati andare anche in alcuni bagni fuori stagione, documentati puntualmente sui social.
A trainare il turismo in queste ultime settimane sono stati però anche gli eventi, con la maratona che ha appena portato in provincia 13mila presenze. Così come un bagno di folla ha salutato “Giovinbacco” in centro a Ravenna, che ha distribuito 10mila calici in tre sere. Sempre nel cuore della città bizantina quest’anno la Trilogia d’Autunno del Ravenna Festival ha portato un migliaio di persone dall’estero, mentre nelle scorse settimane è andata in scena la prima festa di Halloween organizzata dai commercianti, che ha ottenuto un ottimo riscontro tra le famiglie. E la festa del 31 ottobre ha riportato il pienone pure a Mirabilandia, che resta (va sempre ricordato) la principale attrazione turistica del territorio, mentre anche Cervia ha visto arrivare famiglie da fuori, con tanto di polemica tra ristoratori e albergatori, con questi ultimi che hanno accusato i primi di aver abbassato le serrande – in particolare a Milano Marittima – in giornate piene di turisti, rimasti delusi per l’ospitalità non proprio “romagnola”…
Ora si guarda al Natale, con le piste del ghiaccio che hanno già diviso pure gli amministratori pubblici (verranno installate a Ravenna e Faenza, per esempio, non a Cervia e Lugo) e l’incognita del caro energia a pesare sul programma di eventi. A Ravenna torneranno comunque i concerti di Christmas Soul, mentre Milano. Marittima si appresta a ospitare le luci del MiMa in Wonderland. I programma verranno resi noti nei prossimi giorni.
L’evento di solidarietà in programma sabato 19 novembre per le vie del centro storico. Anche con una performance degli studenti del Liceo Scientifico
Sabato 19 novembre è previsto l’evento “Uomini in scarpe rosse contro la violenza alle donne” che si inserisce nell’ambito del cartellone “Una società per relazioni” promosso in vista del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Sarà un corteo formato in particolare da uomini, ma al quale possono partecipare tutti coloro che lo desiderano, che sfilerà per le vie del centro.
Il ritrovo è previsto alle 10 davanti alla sede di CittAttiva in via Carducci 14; mentre alle 10.30 si partirà dai giardini Speyer. Durante il percorso sono previste due tappe nelle quali saranno letti alcuni testi: la prima in via Padre Genocchi, lettura proposta da Carlo Giannelli Garavini, referente di Libera Ravenna e attore di Lady Godiva Teatro; la seconda in piazzetta Serra, davanti al monumento alle vittime di femminicidio, dove la lettura sarà a cura di Ivan Morini, vicepresidente dell’associazione Femminile Maschile Plurale di Ravenna.
Alle 11.30 è previsto l’arrivo in piazza XX Settembre dove avrà luogo l’intervento del sindaco Michele de Pascale e la performance “L’amore non ha il mio volto” degli studenti delle classi 3A e 3B del liceo scientifico Oriani, scritta e diretta dalla docente Giovanna Lacedra. Undici studentesse restituiranno la voce ad alcune delle donne uccise in Italia per mano di un uomo nel 2022 e due studenti, invece, faranno parlare la coscienza malata e criminale di chi uccide in nome di un amore inesistente. Il progetto è realizzato in collaborazione con il centro antiviolenza Linea Rosa di Ravenna, con la compartecipazione del Comune. L’evento si concluderà verso mezzogiorno.
La manifestazione pubblica è realizzata dall’assessorato alle Politiche e cultura di genere del Comune guidato dall’assessora Federica Moschini, in collaborazione con FMP (Associazione Femminile Maschile Plurale), Avis OdV Ravenna, Casa delle Donne Ravenna, CittAttiva e Linea Rosa OdV.
È stato pubblicato il bando 2022 per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica nei Comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Conselice, Cotignola, Fusignano, Lugo, Massa Lombarda.
Le domande potranno essere presentate da lunedì 14 novembre al 16 dicembre compilando l’apposito modulo online disponibile all’indirizzo www.acerravenna.it.
Al bando possono partecipare sia nuovi soggetti interessati all’assegnazione di un alloggio che si rendesse disponibile nel periodo di efficacia della graduatoria, sia coloro i quali – già presenti nella graduatoria definitiva del bando 2021 – abbiano interesse a far valere condizioni diverse.
Il testo del bando è reperibile sul sito www.labassaromagna.it, nonché sui siti di ogni singolo Comune dell’Unione per i quali è aperto il bando.
La decisione del Comune a poche settimane dall’accoltellamento
Polizia in piazza Baracca
Il Comune di Ravenna, dopo le polemiche delle scorse settimane e un recente accoltellamento, ha emesso un’ordinanza, in vigore da domani, martedì 15 novembre, fino al 30 aprile, che vieta il consumo di bevande alcoliche in qualsiasi contenitore (ad eccezione delle aree di pertinenza degli “esercizi pubblici di somministrazione bevande”, “esercizi commerciali” e “attività artigianali del settore alimentare”) e quello di alimenti e bevande in genere in bottiglie di vetro e lattine nell’ambito della zona di piazza Baracca, porta Adriana e dei tratti iniziali di via Maggiore (tra porta Adriana e le vie Fiume Montone Abbandonato e San Gaetanino) e di via Cavour (tra porta Adriana e le vie Barbiani e Manfredo Fanti).
È inoltre vietato abbandonare bottiglie di vetro, lattine e contenitori in genere.
La sanzione prevista in caso di violazioni è di 200 euro.
Sono ammesse deroghe in concomitanza con particolari eventi di interesse per la cittadinanza (feste di quartiere, ricorrenze, eccetera) previa autorizzazione del sindaco, sentito il comando di Polizia Locale.
In più di ottomila fra famiglie e amatori hanno partecipato alla 10 chilometri. Il podio agonistico conquistato da atleti e atlete del Kenia
Sul piano agonistico la 23esima edizione della Hoka Maratona di Ravenna ha visto primeggiare, sia in campo maschile che femminile, atlete e altleti del Kenya, ma come di consueto il raduno all’insegna della corsa podistica per eccellenza è stata una grande festa, per i runners professionisti e gli amatori, tantissime donne, famiglie, gruppi di amici che hanno invaso Ravenna a migliaia, per la precisione 13.653. Un grande risultato sportivo per gli organizzatori del Ravenna Runners Club e per la città, anche sul piano turistico, in una domenica caratterizzata da una cielo velato ma da una temperatura mite e dalla novità dell’Expo Marathon Village del Pala de Andrè dedicato al mondo del running.
Nella gara principale, la classica dei 42 chilometri sono partiti dalla liea di via di Roma in 1.454, mentre gli scritti alla mezza maratona di 21 chilometri erano iscritti 2.514 atleti. A dare il via ai runner al nastro di partenza è stato il presidente della Fidal, Stefano Mei. Il numero più consistente di corridori – ben 8.203 – è stato registrato per il percorso centrale di 10 chilometri con raduno all’ex Ippodromo Candiano che a ha visto il saluto e la partecipazione del sindaco Michele de Pascale e dall’assessore allo Sport e Turismo del Comune di Ravenna Giacomo Costantini. A completare il quadro dei partecipanti i 1.200 iscritti della EasyCoop Family Run e le 282 coppie cane-padrone della Dogs & Run, i due eventi che si sono tenuti nella giornata di sabato 12.
Per quanto riguarda i risultati agonistici ecco il bollettino ufficiale emesso dall’organizzzazione di gara.
Nella Hoka Maratona di Ravenna Città d’Arte 42K, la vittoria è stata conquistata dal keniano Kimutai Nicodemus Kipkurui con il tempo di 2.11.55. A completare un podio maschile della corsa classica tutto keniano, Chelimo Nicholas Kipkorir si è aggiudicato il secondo posto e Kipsang Asbel il terzo. Nella Hoka Maratona di Ravenna femminile, invece, la vittoria è andata alla keniana Sarah Jerop che ha tagliato il traguardo in 2.39.13. A completare il podio sono state le due italiane Giulia Sommi in 2.41.19 e Tappatà Denise in 2.46.07.
Nella Ravenna Half Marathon sono stati abbattuti i due record del percorso. La 21K maschile ha visto il successo del keniano Nyakundi Dickson Simba in 1.01.35 che ha battuto il record della gara abbassandolo di oltre 2 minuti, seguito da Hakizimana John in 1.02.06, proveniente dal Ruanda. Gradino più basso del podio per l’italiano El Fathaoui Yassine in 1.03.51. Anche nella Half Marathon femminile i record non sono mancati perché la vittoria è andata alla keniana Veronicah Njeri Maina, che ha abbattuto il suo stesso tempo conseguito l’anno scorso portandolo a 1.11.30 seguita dalle altre keniane Niabochoa Ronah Nyaboke e da Wameru Ester Wangui.
Quest’anno la Maratona di Ravenna ospitava anche i campionati italiani assoluti della specialità: a vincere il titolo di campione italiano nella categoria maschile è stato Alessandro Giacobazzi che ha fermato il cronometro a 2.17.52, a completare il podio del campionato nazionale Alessio Terrasi (2.19.04) e Manuel Togni (2.25.43). In campo femminile invece, a vincere il titolo di campionessa italiana è stata Giulia Sommi, seconda è arrivata Tappatà Denise, in terza posizione si è affermata De La Cruz Aguirre Nadine
Tutti i risultati ufficiali della giornata sono disponibili sul sito www.endu.net
Nel Museo si ripercorre l’impresa che portò all’apertura dell’esposizione e presenta il nuovo progetto di Salvatore Arancio
Un’0pera di Salvatore Arancio
Doppia novità al Mic di Faenza. Recentemente è stata inaugurata la sala “1908- 1952. A ricordo di un’impresa di sogno”, nuova esposizione permanente, a cura di Valentina Mazzotti, allestita nel soppalco della sezione delle ceramiche classiche.
La rassegna vuole ripercorrere le vicende che portarono alla fondazione del museo e al suo rapido sviluppo fino alle drammatiche distruzioni della seconda guerra mondiale e alla rapida ricostruzione postbellica con la riapertura del Mic nel 1952. Furono anni di attività febbrile, animati dalla grande figura dell’allora direttore Gaetano Ballardini che seppe concretizzare un articolato progetto di museo comprendente le collezioni, la scuola e la biblioteca.
L’inaugurazione è in collegamento con la mostra di Salvatore Arancio intitolata “We Don’t Find The Pieces They Find Themselves” che ha aperto i battenti il 12 novembre e resterà visitabile fino all’8 gennaio. La mostra, a cura di Irene Biolchini, è un progetto che si focalizza sui processi di creazione, restauro e conservazione riflettendo sulla storia della ceramica, sulla sua durabilità e sulla dignità del lavoro silenzioso che avviene nei luoghi meno noti di un’istituzione. Con questo progetto, Salvatore Arancio propone un dialogo con le parti nascoste al pubblico del museo. La mostra è composta da diversi elementi creati usando il linguaggio del video e della scultura, sviluppati durante varie fasi di ricerca e produzione.
Davide Tardozzi è il team manager: «Tutte le novità in MotoGp degli ultimi anni vengono da noi. Per la vittoria è stata fondamentale una scelta di Bagnaia fatta prima del Mondiale»
Francesco Bagnaia, campione del mondo in MotoGp con la Ducati, è nato a Torino nel 1997. Il soprannome Pecco è come lo chiamava la sorella da bambino
Nella vittoria mondiale di Francesco Bagnaia con la Ducati in MotoGp – tredici anni dopo l’ultimo italiano (Valentino Rossi), 15 anni dopo l’ultimo ducatista (Casey Stoner) e 50 anni dopo l’ultimo italiano su moto italiana (Giacomo Agostini-Mv Agusta) – c’è lo zampino anche di un ravennate. «Ogni tanto parlo anche in dialetto romagnolo nel box»: l’ex pilota Davide Tardozzi, nato e tutt’ora residente a Ravenna, da otto anni è il team manager del reparto corse della rossa nella classe regina del motomondiale. «Io sono il ragazzo del box», aveva sintetizzato il 63enne con ironia in un’intervista di qualche tempo fa per definire il suo ruolo accanto a Luigi Dall’Igna (direttore generale) e Paolo Ciabatti (direttore sportivo). Li chiamano il triumvirato di Borgo Panigale.
Tardozzi, com’è il suo weekend classico quando si corre?
«Arriviamo sulle piste già il mercoledì, in totale ci spostiamo in circa 60 persone. Tengo i rapporti istituzionali con l’organizzatore e il gestore del campionato. Il mio compito principale è la gestione del box e dei meccanici e tutto quello che gira attorno ai mezzi. Vedere 5-6 persone che si muovono attorno a una moto è il film più bello di questo sport: le moto sono piccole ma sono talmente sincronizzati che nessuno disturba l’altro».
Per lei è il primo mondiale piloti con la Ducati in MotoGp ma in passato diversi titoli iridati in Superbike. È lei che ha il tocco magico?
«Aver vinto in entrambi i contesti è senza dubbio una soddisfazione ma non c’è mai solo un nome nel merito della vittoria di una squadra. Siamo un gruppo di persone dove ognuno conosce il suo orticello in cui muoversi e fa squadra con chi ha accanto».
La Ducati ci riesce perché conserva ancora un approccio artigianale?
«Artigianato è la parola giusta ed è sicuramente una nostra capacità rispetto alle fabbriche di moto giapponesi. Dalla nostra parte abbiamo l’innovazione. È una grande soddisfazione poter dire che vengono da noi tutte le novità entrate in MotoGp negli ultimi 6-7 anni».
E gli altri copiano?
«Alla fine fa piacere, è stimolante per cercare nuove strade».
Alcune innovazioni, come le ali aerodinamiche, hanno fatto anche discutere…
«All’inizio gli avversari le criticano provando ad accusarci di infrazioni al regolamento, poi si rendono conto che sono regolari e non resta che adeguarsi. In fin dei conti il paddock è un paesone di 1.500 persone e in paese la gente mormora».
Il box Ducati, in alto Davide Tardozzi
Tardozzi con Francesco Bagnaia dopo la vittoria del mondiale
Lo straordinario 2022 è il traguardo di un percorso che per lei è iniziato nel 2014. Erano questi i tempi che aveva in mente?
«Diciamo che speravo di vincere un po’ prima e nel 2017 o 2018 ci siamo andati vicino. Però, senza cercare scuse, dobbiamo riconoscere che in quegli anni siamo riusciti a tenere in gioco il titolo pur con un Marquez straordinario, un fenomeno degli ultimi 50 anni».
A metà stagione, il 19 giugno dopo il Gp di Germania, Bagnaia aveva 91 punti in meno di Quartararo. In quel momento credevate possibile la rimonta?
«Sono sincero: quando Pecco è caduto al Sachsenring ho detto “e anche quest’anno arriviamo secondi”. Però la forza di un gruppo è quella di continuare a crederci sempre, facendosi forza a vicenda. La vittoria nella gara successiva in Olanda ci ha subito ridato morale».
Quindi anche in un mondo dove la tecnologia è all’estremo e si contano i millesimi di secondo, alla fine la differenza la fa l’aspetto mentale?
«Sì. Il distacco di metà stagione poteva essere psicologicamente devastante. I piloti hanno istinti animaleschi e devono capire che il gruppo attorno è con loro. E così è stato».
Festeggiamenti ai box della Ducati per il titolo iridato
A proposito di sintonia tra pilota e scuderia, nello sviluppo della Desmosedici si è detto che è stata importante una valutazione fatta da Bagnaia nell’ultimo test prima del mondiale. Cos’è successo?
«Da Pecco è arrivata una richiesta forte e perentoria, è stata una sua scelta strategica fatta a 15 giorni dall’inizio del campionato. Non è una cosa comune tra i piloti. E la squadra che credeva in lui lo ha seguito e in 10 giorni ha rivoluzionato le cose. Ci vogliono gli attributi da entrambe le parti: dal pilota che si prende questa responsabilità e dal team che lo asseconda».
Bagnaia ha le carte in regola per aprire una striscia rossa di successi?
«È quello che vorremmo. Soprattutto puntiamo a essere protagonisti il prossimo anno fin dalla prima gara, con meno problemi a inizio stagione».
La storia di Bagnaia è quella di un pilota che a un certo punto sembrava un po’ in ombra. La Ducati ci ha creduto sempre?
«Abbiamo visto qualcosa in lui fin dalla Moto3 e lo abbiamo confermato a inizio 2018 quando non aveva ancora vinto il Mondiale in Moto3».
Come si capisce se un pilota ha del manico e vale la pena aspettarlo?
«Pecco in Moto3 vinceva gare con la moto peggiore del gruppo. E poi bisogna investigare sui piloti fuori dalla pista. Il talento ce l’hanno in tanti, qualcuno lo mette a frutto meglio di altri. Un esempio: una decina di anni fa iniziamo a seguire Marco Bezzecchi nelle minimoto. Andava più piano degli altri ma quando finivano le gare lui continuava ad allenarsi mentre i suoi coetanei si mettevano a giocare con le impennate. Ora Bezzecchi è in MotoGp, aveva voglia di arrivare».
Al netto dei venti viaggi in giro per il mondo in nove mesi, vive ancora a Ravenna?
«Da sempre, mai andato via. Perché in estate ogni volta che posso metto le ciabatte e il costume e vado al mare. A Ravenna sono venuti ad abitare anche altri del team, un ingegnere di Torino e un meccanico di Livorno. Poi abbiamo un ingegnere di Forlì. Così se parlo in dialetto nel box qualcuno mi capisce. Quando festeggiamo le vittorie a un certo punto qualcuno mette su “Romagna Mia” e io parto».
Ravenna è la città di Marco Melandri. Il territorio offre altri nomi in questo momento?
«C’è tanta passione ma dubito che nel breve periodo ci possa essere qualcuno al livello della MotoGp. Se guardiamo ai team bisogna fare i complimenti a Evan Bros che sta facendo un ottimo lavoro».