giovedì
21 Agosto 2025

Dal consiglio comunale via libera al rigassificatore, senza voti contrari

Approvati anche tre ordini del giorno: la richiesta è di avere gli stessi sconti e ristori di Piombino

RigassificatoreNella seduta del 18 ottobre il consiglio comunale ha approvato la delibera con la quale ha espresso parere favorevole alla variante urbanistica che consente la realizzazione del progetto del rigassificatore al largo della costa di Ravenna e tre ordini del giorno sullo stesso argomento, chiedendo in particolare gli stessi sconti previsti per il primo impianto che entrerà in funzione a Piombino.

La delibera è stata approvata con la seguente votazione: 23 voti a favore (Pd, Lista de Pascale sindaco, Ravenna Coraggiosa, Partito repubblicano italiano, Movimento 5 Stelle, Gruppo misto, Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier) e un astenuto (Lista per Ravenna). L’assessora Federica Del Conte, che ha presentato la delibera, ha riassunto il progetto del rigassificatore: con l’approvazione dell’atto, esprimendo parere favorevole alla variante urbanistica che consente la realizzazione del progetto, «si riconoscono la strategicità e la pubblica utilità dell’opera, indifferibile e urgente, finalizzata all’incremento della capacità di rigassificazione nazionale». I passaggi successivi saranno l’autorizzazione da parte del Commissario Bonaccini e la definizione di mitigazioni, compensazioni e ristori. Sul progetto, anche se attraverso una procedura con tempistiche il più possibile serrate, si sono espressi tutti i soggetti preposti.

Il primo ordine del giorno “Ristori, compensazioni e mitigazioni per il progetto rigassificatore di Ravenna” è stato presentato dal consigliere Lorenzo Margotti (Pd) e sottoscritto da Daniele Perini (Lista de Pascale), Luca Cortesi e Francesca Impellizzeri (Ravenna Coraggiosa), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna); è stato approvato con 22 voti favorevoli (Pd, Lista de Pascale, Ravenna Coraggiosa, Partito repubblicano italiano, Movimento 5 Stelle, Gruppo misto, Lista per Ravenna) e 2 astenuti (Fratelli d’Italia e Lega Salvini premier).

Il secondo ordine del giorno “Affrontare l’emergenza rispettando gli obiettivi della transizione ecologica” è stato presentato dal consigliere di Ravenna Coraggiosa Luca Cortesi e sottoscritto anche da Francesca Impellizzeri (Ravenna Coraggiosa) e Lorenzo Margotti (Pd) ed è stato approvato con 20 voti a favore (Pd, Lista de Pascale, Ravenna Coraggiosa, Partito repubblicano italiano, Movimento 5 Stelle), un voto contrario (Gruppo misto) e 3 astenuti (Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier e Lista per Ravenna).

Infine è stato approvato anche l’ordine del giorno “Responsabilità e sicurezza” presentato dal consigliere Giancarlo Schiano (Movimento 5 Stelle) con la seguente votazione: 19 voti favorevoli (Pd, Lista de Pascale, Ravenna Coraggiosa, Movimento 5 Stelle), 2 voti contrari (Gruppo misto e Partito repubblicano italiano) e 3 astenuti (Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier e Lista per Ravenna).

Il gruppo Pd si è detto a favore del progetto, sottolineando l’importanza nazionale del rigassificatore, «progettato in sicurezza nonostante l’iter si sia concluso in tempi brevi».

Il gruppo Lista per Ravenna ha condiviso la necessità del rigassificatore, «anche se rimangono alcune perplessità: servivano ad esempio a parere del gruppo più tutele per l’ambiente».

Il Movimento 5 Stelle ha spiegato che il progetto «deve garantire le adeguate sicurezze e permessi finalizzati alla sicurezza e incolumità dei cittadini e spinge inoltre sulle rinnovabili».

Per il Partito repubblicano italiano si tratta di un’importante delibera «che delinea la politica energetica e che è di utilità non solo per Ravenna, ma per tutto il Paese».

Il Gruppo misto si è detto a favore, ritenendo «l’impianto di necessità assoluta per raggiungere l’indipendenza dal gas russo e sostenendo che si devono riprendere anche le estrazioni in mare».

Il gruppo Lega Salvini premier si è detto favorevole, sottolineando anche come sia necessario trovare il modo di avere delle risorse per Ravenna da investire sul territorio e dei ristori.

Il gruppo Viva Ravenna ha messo l’accento sulla necessità di avere dei ristori significativi per il territorio e ha inoltre criticato il percorso di partecipazione.

Il gruppo Fratelli d’Italia ha sottolineato che si batterà per far sì che il rigassificatore sia un’opportunità per la città e ha sottolineato che servono ristori per tutta la comunità ravennate.

Il gruppo Ravenna Coraggiosa ha sottolineato che «si deve evitare di confondere le necessità dettate dall’emergenza con una strategia di lungo periodo» e si deve potenziare l’uso delle rinnovabili.

Il gruppo Lista de Pascale sindaco ha sottolineato per dare il via al progetto sono importanti la sicurezza e l’ambiente, due aspetti che secondo il gruppo non mancheranno certamente.

Via libera alla quinta dose del vaccino anti-Covid: può averla chi ha più di 60 anni

La Regione ha recepito le indicazioni del ministero: consigliata per i soggetti con fragilità

Vaccino AntinfluenzaleArrivato il via libera dal ministero della Salute, l’Emilia-Romagna è pronta a partire con la somministrazione della quinta dose di vaccino anti Covid-19.

La quinta dose è raccomandata a tutte le persone di 80 anni e oltre, agli ospiti delle strutture residenziali per anziani e ai cittadini di 60 e più anni con elevata fragilità legata a patologie o stati elencati nella nota ministeriale (v. allegato); su richiesta potrà essere somministrata anche a tutti i soggetti dai 60 anni in su.

Per questa ulteriore dose di richiamo, che sarà effettuata con vaccini a m-RNA bivalenti adattati alle varianti (original/omicron BA.1 o original/omicron BA.4-5), è necessario che siano trascorsi almeno 120 giorni (4 mesi) dalla somministrazione della terza o quarta dose con vaccino monovalente o dall’infezione da SARS-CoV-2; in questo caso deve essere considerata come data la positività del test diagnostico.

In Emilia-Romagna sono più di 3,8 milioni gli over12 vaccinati con ciclo completo, con una copertura che raggiunge il 94,6%.

«Questa ulteriore dose di richiamo – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – è molto importante per proteggere i più fragili, soprattutto in questa fase in cui assistiamo ad un aumento della circolazione del virus e all’avvio della stagione influenzale. L’invito, quindi, è a proteggersi, per consolidare la difesa che il vaccino garantisce soprattutto nei confronti delle forme gravi di SARS- CoV-2».

La somministrazione dei vaccini anti Covid-19 – come specificano le indicazioni nazionali – può essere effettuata contemporaneamente o a qualsiasi distanza di tempo prima o dopo, con i vaccini antinfluenzali (in Emilia-Romagna la campagna partirà lunedì 24 ottobre) e qualsiasi altro vaccino compresi quelli a virus vivo attenuato, con la sola eccezione del vaccino contro il vaiolo delle scimmie per il quale resta valida l’indicazione di un intervallo minimo di 28 giorni tra una vaccinazione e l’altra.

Qui si può consultare l’elenco del ministero della Salute delle patologie/condizioni di fragilità nei soggetti di 60 e più anni per i quali è raccomandata la quinta dose.

Da 24 anni “Non solo carta”: «Oggi è un mercato di nicchia che punta sulla qualità»

La testimonianza dei titolari della bottega in centro: i biglietti di auguri sono il prodotto più venduto

159321511 4082145268463263 797952309951291412 N«Il biglietto d’auguri che accompagna un regalo è sempre un’emozione perché ormai non è così frequente ricevere qualcosa scritto a mano. Chi decide di usarlo, di solito ci tiene a sceglierne uno di qualità». Emanuela Brasini è titolare, con il marito Lucio Fossati, del negozio Nonsolocarta in centro a Ravenna. In quel nome scritto tutto attaccato c’è già tutto: da 24 anni l’attività commercia prodotti di carta e piccolo artigianato. «Nel 1998 abbiamo rilevato il negozio e all’inizio c’era anche una vasta parte dedicata alla carta da servizio per uso alimentare: dai piatti alle tovaglie. Poi un po’ alla volta l’abbiamo lasciato e ci siamo concentrati sulla cartotecnica».

Album di foto, quaderni, agende, scatole decorative. Nel corso degli anni si sono ridotti i numeri ma si è alzata la qualità ricercata: «Pensiamo a quando per vedere le foto eravamo costretti a stampare tutto il rullino. Non sempre era necessario un album speciale. Adesso invece stampiamo solo le foto che scegliamo e di solito si fa per occasioni particolari, è ovvio che a quel punto si cerca un contenitore più pregiato».

Stessa cosa che succede con le agende. Computer e telefonini offrono memorie e allarmi infiniti, chi sceglie di stare sulle pagine lo fa cercando qualcosa di qualità: «È un segno distintivo». Che si può anche avere personalizzato: «Se a qualcuno piace una certa carta posso far realizzare l’agenda su ordinazione da un artigiano di Firenze». Un mercato di nicchia, fatto di appassionati, ma anche di insospettabili: «In negozio capitano anche giovani per acquistare un foglio da lettera con la busta».

Ma in un mercato che può contare sul gusto per la qualità, diventa più difficile individuare fornitori: «Rispetto a quando abbiamo iniziato – dice Fossati – avranno chiuso circa una trentina di cartotecniche in Italia che realizzavano prodotti. Ne sono rimaste un paio da quel tempo». E così la ricerca va oltre confine: «Alcune cose si trovano solo all’estero. I calendari dell’avvento sono tipici del mondo inglese, ad esempio». E così nel tempo il negozio ha allargato la proposta anche ad altro piccolo artigianato. Dalle borse di tessuto naturale o oggetti in legno: «Il tratto comune è la manifattura artigianale».

Storie e incontri su braccianti e cooperazione per celebrare il Socjale

Al teatro di Piangipane dal 19 al 23 ottobre “Volta e rivolta” serie di letture-spettacolo tra passato, presente e futuro. VIDEO

Teatro Socjale Facciata Origini

Dal 19 al 23 ottobre sul palco del Socjale di Piangipane va in scena “Volta e rivolta. Storie di braccianti e cooperazione”, mini rassegna organizzata da Ravenna Teatro, Fondazione Teatro Socjale e Legacoop Romagna – sul format di succcesso delle “Storie di Ravenna” – per riflettere sul senso di essere cooperatori oggi, in occasione dei cento (e uno) anni dalla nascita dello storico teatro del paese, costruito nel 1920 proprio dai braccianti della locale cooperativa di lavoratori agricoli.

In programma (in fondo all’articolo il video di presentazione) una serie di letture-spettacolo, ideata da Alessandro Argnani e Laura Orlandini, con Alessandro Luparini, Roberto Magnani, Gianni Mazzotti, Tito Menzani e la stessa Orlandini e la regia di Argnani. Musica e canto ad accompagnare le serate sono affidati Christian Ravaglioli e Ottavia Sisti. Per ognuno degli appuntamenti, a margine dello spettacolo, sarà protagonista un esponente del mondo cooperativo in dialogo con la giornalista Federica Ferruzzi.

Si comincia mercoledì 19 ottobre (ore 20) con “Volontariato protagonista”, serata dedicata ai tanti volontari e volontarie del Teatro Socjale di Piangipane. Era il 1911 quando la cooperativa agricola braccianti Piangipane acquistò un terreno per destinarlo alla costruzione di un teatro sociale che venne edificato nel 1920 e inaugurato nel 1921. Da allora questo luogo è vissuto grazie allo sforzo e la passione di uomini e donne che, ancora oggi, svolgono un ruolo fondamentale per la sua attività. Dopo le storie le riflesssioni di Daniele Lorenzi, presidente nazionale Arci.

Giovedì 20 ottobre (ore 20) il tema è “Che senso ha se tu solo ti salvi?”, sul ruolo ricoperto in particolare durante la pandemia dalle cooperative sociali, nell’ambito dell’assistenza alle persone in condizione di fragilità. Sul palco anche Romina Maresi, presidente di Cooperativa San Vitale.

Venerdì 21 ottobre (alle 20) l’appuntamento è con la storia della Compagnia Portuale: “Nel cuore del Porto con Ravenna nel cuore”. Nata nel 1994, questa Compagnia di lavoratori del porto succede a quella fondata nel 1929 offrendo servizi di imbarco, sbarco e movimentazione per ogni tipologia di merce. A raccontare come sia cambiato il modo di fare cooperazione in questo settore negli ultimi anni sarà il direttore dell’associazione nazionale imprese portuali, per diversi anni a capo dell’organizzazione ravennate, Roberto Rubboli.

Sabato 22, sempre alle 20, si racconta la “Cooperazione tra ieri e domani”: cosa significa, oggi essere cooperatori? Quali sono gli onori, e gli oneri, di questa modalità aggregativa? In coda alle storie, un quadro del settore tra ieri e domani è riservato alle parole del presidente di Legacoop Romagna Mario Mazzotti.

Domenica 23 appuntamento invece alle 11 del mattino con “Una città senza periferia, l’esempio di Olinda”. È possibile costruire una città che cresce senza periferia? Thomas Emmenegger, psichiatra svizzero allievo di Basaglia, c’è riuscito con Olinda, cooperativa sociale che da vent’anni lavora alla trasformazione del Paolo Pini, ex manicomio di Milano.

C’è anche un evento fuori programma, 3 novembre sempre al teatro Socjale di Piangipane (ore 20.30) dedicato a “Il lato nascosto di Nullo Baldini” sul padre della cooperazione ravennate. Sarà un ritratto inusuale, privato, quello tracciato dal presidente della Federazione delle Cooperative della provincia di Ravenna, Lorenzo Cottignoli, basato sul racconto scaturito dall’incontro con la figlia ultimogenita di Baldini, Maria Luigia, inevitabilmente intrecciato alla storia ravennate e ai suoi protagonisti.

Ingresso agli eventi 7 euro. Degustazione cappelletti al termine dell’evento (8 euro). Info e prenotazioni al 333 7605760.

La rassegna letteraria “Il Tempo Ritrovato” torna (anche) nella sua Ravenna

Dopo il taglio dei contributi della Regione, fondamentale il sostegno del gruppo Hera e il contributo di Comune e Classense. Si parte il 5 novembre

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Marco Missiroli, tra i protagonisti della rassegna

Dopo l’iniziale trasferimento a Cesenatico, la rassegna letteraria Il Tempo Ritrovato, curata dallo scrittore Matteo Cavezzali, torna anche nella “sua” Ravenna, alla Biblioteca Classense con un ciclo di incontri autunnali, grazie al sostegno del Gruppo Hera, al contributo del Comune di Ravenna e alla collaborazione dell’Istituzione Biblioteca Classense – a fronte del taglio operato dalla Regione.

In primavera tornerà invece ScrittuRa festival, che festeggerà la sua decima edizione.

«Siamo molto felici di ripresentarci alla città con un nuovo ciclo di appuntamenti – dichiara Cavezzali -. La presenza al nostro fianco dell’Amministrazione Comunale e della Biblioteca Classense, che hanno sempre dimostrato attenzione per questa iniziativa, si conferma un punto di forza specialmente in momenti di incertezza come quelli che tutti stiamo vivendo. Anche quest’anno avremo ospiti alcune delle voci più interessanti del panorama letterario italiano. Autori molto diversi tra loro che ci permetteranno di conoscere a fondo la nostra letteratura contemporanea nelle sue molte sfaccettature».

La rassegna inizierà sabato 5 novembre alle 11 con Carlo D’Amicis e il suo “La regola del bonsai” (Mondadori).
D’Amicis è autore dei programmi di Rai 3 “Quante Storie” e “Le parole per dirlo” e del programma di Radio 3 Rai “Fahrenheit” ed è stato finalista al Premio Strega. Nel romanzo si racconta la storia di Werner Wolf che a sette anni, mentre assiste con il padre Rudolf allo sbarco del primo uomo sulla luna, viene a sapere qualcosa che gli cambierà la vita per sempre: sua madre Klara è il frutto segreto della relazione tra Eva Braun e Adolf Hitler.

Mercoledì 9 alle 18 Ilaria Iacoviello, giornalista Sky di origini ravennati, presenta il suo romanzo per ragazzi “Due settimane, forse un anno” (Giunti).

Mercoledì 23 alle 18 sarà ospite Stefano Tura, storico inviato Rai a Londra, con il suo giallo dalle tinte londinesi “Jack is Back” (Piemme) in cui Tura si muove tra presente e passato sfumando i confini e reinterpreta in chiave contemporanea uno dei disegni criminosi più efferati della storia, portando Jack lo Squartatore alla Londra di oggi e rendendolo ancora più crudele e affamato.

Mercoledì 30 alle 18 la libraia scrittrice Cristina Di Canio parlerà de “La libraia tascabile” (Giunti) in cui svela che cosa accade quando la serranda si abbassa, contagiando i lettori con la sua incrollabile fiducia nel potere trasformativo delle parole.

Sabato 3 dicembre alle 17 Marco Missiroli, reduce dal grande successo di “Fedeltà” (Einaudi) da cui è stata tratta l’omonima serie tv Netflix, racconta del suo nuovo romanzo “Avere tutto” (Einaudi).

Lunedì 5 alle 18 il grande narratore delle montagne Paolo Malaguti porta il suo “Il moro della cima” (Einaudi). Agostino Faccin, che tutti chiamano «il Moro», la felicità la scopre da ragazzo, tra le montagne di casa, nell’esatto momento in cui capisce che più sale di quota e più il mondo gli assomiglia.

Mercoledì 14 alle 18 Matteo Caccia, tra i più importanti podcaster italiani e autore di Radio24, porterà “Voci che sono la mia” (Il Saggiatore).

Mercoledì 21 alle 18 il collettivo di scrittori Wu Ming presenta l’ultimo lavoro “Ufo 78” (Einaudi), mirabolante romanzo sul rapimento di Aldo Moro.

Aggredisce un carabiniere con un’ascia: arrestata ex guardia giurata

L’uomo, incensurato, è stato poi liberato dal giudice. In casa aveva anche una pistola e una baionetta

25Ha tentato di colpire con un’ascia un carabiniere, che ha reagito mettendolo ko con un taser, la pistola a impulsi elettrici in dotazione alle forze dell’ordine. È successo nella prima serata di domenica, a Ravenna, nell’abitazione dell’uomo poi finito in manette – un’ex guardia giurata – nella zona di viale Alberti.

I carabinieri erano intervenuti su richiesta dei sanitari del 118, a loro volta chiamati dai famigliari dell’uomo che, completamente ubriaco, si era ferito alla testa (verrà poi dimesso dall’ospedale con una prognosi di una decina di giorni).

La notizia è riportata con ulteriori dettagli sulle pagine dei due quotidiani in edicola oggi, 19 ottobre.

A casa dell’uomo sono state trovate dai militari altre armi, tutte sequestrate: una pistola carica, una baionetta da guerra e altre due accette.

L’uomo è stato quindi arrestato anche per detenzione abusiva di armi da guerra, oltre che per violenza, minaccia aggravata e resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice lo ha però rimesso in libertà, in attesa del processo, nonostante il pm chiedesse il carcere. Decisivi sono stati il suo essere incensurato e anche lo stato psicofisico alterato da alcol e un farmaco che aveva iniziato da poco ad assumere per curare lo stress e che tra gli effetti collaterali avrebbe proprio “cambiamenti di personalità, instabilità e manifestazioni psicotiche”.

Il fantastico di “Prodigy Kid”, narrazione rizomatica di Pivi e Cavaliere

La mostra dei due artisti al Mar di Ravenna, in occasione della Biennale del Mosaico, è più complessa di quello che appare

Cavaliere Pivi “Atto Di Preghiera”
Francesco Cavaliere – Leonardo Pivi, “Atto Di Preghiera”

Una mostra apparentemente semplice eppure complessa quella appena inaugurata al Mar di Ravenna – come spiega fin dalle prime battute Daniele Torcellini, curatore di “Prodigy Kid” – a cominciare dal fatto che si presentano i lavori di due artisti, Leonardo Pivi e Francesco Cavaliere, che dal 2019 lavorano insieme, ma non sempre perchè continuano a operare anche in totale autonomia. A Ravenna sono quindi esposti al primo piano del Mar i loro lavori individuali precedenti alla loro collaborazione mentre al secondo quelli realizzati come insieme artistico. La complessità aumenta se si considera la distanza genera- zionale dei due artisti e dal fatto che nessuno dei due utilizza in modo esclusivo la tecnica musiva. Quest’ultimo aspetto in realtà è poco influente, anche se si tratta della mostra di rilievo della Biennale del Mosaico: chi si occupa di arte contemporanea sa che l’ibridazione e il nomadismo tecnico e linguistico è una porta varcata da molto tempo così come lo è l’esperienza di lavoro a varie mani, sdoganata ormai in tutti campi espressivi e creativi.

Detto questo, è interessante vedere i lavori dei due artisti eseguiti negli anni precedenti al loro incontro a Milano, avvenuto nell’ambito di un progetto di residenze d’artista che li ha resi da allora collaboratori simbiotici.

Leonardo Pivi si è formato negli anni ’80, in pieno dibattito postmoderno. Per quanto la sua traiettoria di lavoro sia tenuta ben salda da un immaginario onnivoro che si nutre di immagini pubblicitarie e di cronaca, tratte da fiction, videogiochi, sci-fi movie e fumetti, cartoni animati e fantascienza, e imbastardite con reperti immaginari ispirati in modo vario – dalle civiltà precolombiane ai particolari dei dipinti di Bosch, dai dipinti medievali ai Transformers –, in realtà la costante è costituita da un andamento oscillatorio: il livello delle opere si alza grazie ad esempio alla sapiente tecnica del mosaico oppure si abbassa mediante l’inserimento di materiali biologici come denti, l’utilizzazione di objets trouvés o di tecniche che mescolano cemento armato a materiali organici.
La risultante di questa oscillazione è una tensione continua interna al lavoro di Pivi, disposta a spiazzare lo spettatore con immagini conosciute – provenienti dall’infanzia o dalla memoria collettiva – ma sempre poco rassicuranti. L’emissione di un sapore sgradevole si rileva nella posa di una figura colta nell’agonia, in alcune tessere a forma di dente, nel particolare di un sesso che appare partorire un sesso opposto, nell’insieme di ossi impiegati in una scultura.
La lezione appresa dal postmoderno legittimava la possibilità di usare qualsiasi elemento dal passato – presente – futuro e constatava come dato di fatto il collasso del senso: l’esito dei lavori di Pivi porta invece in altra direzione, in territori dove si affrontano temi come il dolore, la nostalgia, la differenza, gli effetti della dimensione mediatica e la morte, soggetti carichi di senso ma recitati con un distacco adamantino. La passione c’è, ma è del tutto controllata formalmente.

Francesco Cavaliere è figlio culturale della seconda metà degli anni ’90, un periodo che apre gli orizzonti a un nomadismo espressivo e culturale che si legge fisicamente negli spostamenti abitativi dell’artista, nelle sue collaborazioni, nel modo di operare in modo concettuale trattando di politica con Lejla Hassan, attraversando poi il campo della musica come compositore e come sperimentatore performativo, in solitaria o in collaborazione – ad esempio con Tomoko Sauvage –, ampliando senza porsi limiti i media espressivi che comprendono ad oggi scrittura, disegno, scultura, allestimento, performance, calembour linguistici e opere concettuali. La passione c’è e si vede anche se i temi, meno drammatici che in Pivi, derivano semplicemente da un processo di creatività diffusa e continua, con esiti di alto e basso, di lavoro preciso o sporco, di esperimento giocoso o cerebrale.

I due artisti si incontrano a Milano e da questa sorta di illuminazione sulla via di Damasco ha inizio una collaborazione proficua che si basa su un’intesa personale, un affidamento reciproco. Come aspetti comuni si possono considerare la matrice surrealista dei lavori di entrambi, l’ispirazione condivisa a realtà, sogno e finzione, la disinvoltura nel mescolare passato, presente e futuro, nell’utilizzo di registri linguistici e tecniche diversi.

Nel primo ciclo prodotto in collaborazione dal titolo Solimandantes (esposto a Ravenna) il motivo ispiratore è stato la lettura di un romanzo di Raymond Roussel, scrittore amato da Breton e dai Surrealisti. La trama di Locus Solus – sinceramente non riducibile ad un plot coeso – dà luogo alla creazione di personaggi e oggetti che aderiscono al romanzo ma vanno contemporaneamente oltre, essendo frutto del processo immaginifico dei due artisti. Le opere che nascono da questa cascata creativa – mosaici accompagnati da titoli che sono giochi linguistici, sculture in argilla o resina – restituiscono un sistema labirintico di specchi in cui i fili conduttori sono la produzione fantastica dei due artisti e la loro attività performativa.

Analogo è il progetto ispirato all’antico mosaico riminese di epoca imperiale, integrato esso stesso nell’installazione Anubis vs Baboon del 2019. I due artisti dilatano lo spazio interno all’opera recuperando alcuni particolari naturali che si trasformano in opere autonome, realizzare in materiali plastici; producono una copia dell’originale senza rispettarne l’originale, riprendono dettagli senza vincoli di nessun tipo, o realizzano pesanti armature di terracotta (utilizzate nelle performance da Cavaliere) per proseguire un’affabulazione che ha lo scopo di coinvolgere, stupire, ammaliare lo spettatore, in una sorta di replica esperienziale di quanto è già accaduto ai due artisti.

La mostra nella mostra al Mar prende il nome di Prodigy Kid, un progetto site specific che si collega alla città. L’ispirazione infatti è data dalla storia del mostro di Ravenna, un bimbo deforme nato (forse) a Ravenna nel 1512, la cui apparizione venne interpretata come presagio al terribile saccheggio della città da lì ad un mese di distanza. L’incertezza documentaria rimescola le carte: il bimbo forse nacque a Ravenna, ma forse a Firenze o a Ratisbona, nel 1512 ma anche qualche anno prima; la creatura aveva due gambe di cui una deforme ma viene attestata anche con un solo arto inferiore, ali al posto delle braccia, doppio sesso uno accanto all’altro oppure – non si sa con certezza – uno sopra all’altro. I dubbi e i vari utilizzi dell’avvenimento in senso oracolare, religioso e politico, non fermano l’invasione di testi e immagini teratologici che irrompe in tutta Europa e trapassa dal Cinque al Seicento. L’interesse verso il mostro è testimoniata da centinaia di immagini fra cui – opportunamente messe in mostra come parte dell’allestimento – il disegno del codice Ambrosiano attribuito a Leonardo e i disegni e le stampe del bolognese Aldrovandi. Ma non è tanto la verità storica sul mostro a essere sottoposta ad analisi quanto il senso dell’immaginazione, la sua capacità di cavalcare secoli e paesi dispiegando un’indomita potenza creativa.

Per Pivi e Cavaliere, la storia, i documenti, le iconografie del passato, costituiscono uno schermo bianco su cui proiettare un’azione fantastica che può riprodurre luoghi e oggetti in cui i protagonisti redivivi narrano performativamente la loro storia ai posteri. Dalla narrazione documentaria per via rizomatica nascono mosaici di fondali occupati da alghe e animali unicellulari, sorgono mostriciattoli da videogiochi dimenticati, spuntano scenografie create da frantumazioni di conchiglie fossili, un materiale che riconferma le profondità dell’immaginazione. Le opere archeologiche esposte provenienti dal “Napoli in mostra”, a corredo di Prodigy Kid, non sono che ulteriori riprove della suggestione potentissima e incompresa del passato, della loro perfetta futilità storica, almeno qui, nel paese delle Meraviglie.

“Prodigy Kid”. Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi; Mar Ravenna; fino a 8 gennaio 2023; orari di apertura: Mar-Sab 9-18; Dom e festivi 10-19; per aperture speciali controllare mar.ra.it; ingresso a pagamento.

Caro energia, il Comune di Russi spegne l’illuminazione pubblica dalle 23.30

Tutti i giorni, con riaccensione alle 5.30. E riscaldamento al minimo nelle strutture sportive

Illuminazione Stradale 0Il Comune di Russi spegna l’illuminazione pubblica dalle 23.30 alle 5.30 di ogni giorno, a partire da oggi, martedì 18 ottobre.

L’annuncio è arrivato in diretta Facebook direttamente dalla sindaca Valentina Palli che ha motivato la decisione snocciolando i numeri delle bollette. Il Comune di Russi, nel 2021, ha pagato complessivamente poco più di mezzo milione di euro tra energia elettrica e gas. Nel 2022, le proiezioni parlano di 1 milione e 495mila euro, quasi il triplo.

Da qui una decisione non più rinviabile, ha detto la sindaca, quella di spegnere completamente l’illuminazione pubblica di notte, fatta eccezione per le vie principali di maggiore scorrimento, quindi via Faentina a Russi e Godo e via Molinaccio a San Pancrazio, per esempio (oltre alle strade limitrofe “attaccate” allo stesso generatore).

Un’ulteriore novità per contenere le spese sarà quella di tenere «drasticamente il riscaldamento al minimo» nelle palestre, dal palazzetto alla tensostruttura di Russi, dove la temperatura massima non dovrà superare i 10 gradi, sfruttando quindi le strutture unicamente come protezione nei confronti degli eventi atmosferici.

Il Porto Robur Costa rompe il digiuno: torna a vincere dopo 26 sconfitte consecutive

Successo al tie-break a Castellana Grotte in più di due ore di gioco. L’ultima gioia della Consar Rcm risale a venti mesi fa. Bovolenta da record: 36 punti a 18 anni

Esultanza Finale Consar RcmSi è interrotta dopo 26 partite la striscia nera di sconfitte consecutive per il Porto Robur Costa: ieri, 16 ottobre, la squadra di Ravenna con un 3-2 a Castellana Grotte (seconda giornata di A2 di volley maschile) ha chiuso un digiuno di vittorie che andava avanti da venti mesi. L’ultima gioia risaliva al 3 febbraio 2021 con un 3-1 in casa contro Padova.

Il sodalizio bizantino è tornato a esultare nella seconda giornata del campionato di A2 (dove è tornato a giocare con la retrocessione che ha chiuso un decennio in Superlega) chiudendo un incubo iniziato all’ultima giornata della A1 2020-2021 e proseguito per tutta la scorsa stagione (24 sconfitte in altrettante gare).

Nella massima categoria della pallavolo maschile italiana non si assisteva a una retrocessione con zero vittorie da 28 anni: l’impresa era riuscita a Firenze nel 1993-94.

Il ritorno alla vittoria per la Consar Rcm non è stato una passeggiata: per avere la meglio sulla Bcc ci sono volute 2 ore e 21 minuti di gioco. La gara di ieri passerà alla storia del volley ravennate anche per il record di Alessandro Bovolenta: ad appena 18 anni ha siglato 36 punti.

Arasomwan Passa Il Muro PuglieseIl commento di coach Marco Bonitta: «C’è stato di tutto in questa vittoria: una squadra che ha ricevuto molto bene e che ha potuto quindi attaccare al meglio, ragazzi che sono rimasti sul pezzo sia dopo avere perso il primo set, regalando qualche situazione di troppo, sia dopo avere subito un po’ la forza degli avversari nel quarto. I passi in avanti rispetto alla prima partita sono tanti e i ragazzi, smaltito il peso dell’esordio e pagato lo scotto del noviziato, hanno giocato davvero una buona gara».

Vaccino antinfluenzale, si parte il 24 ottobre. Gratuito per gli over 60

L’obiettivo della Regione è raggiungere il 75 percento di copertura. Le info utili

Vaccino AntinfluenzaleEmilia-Romagna pronta a partire da lunedì 24 ottobre con la campagna di vaccinazione antinfluenzale: a fissare la data di avvio, le indicazioni organizzative per la somministrazione del vaccino e la sorveglianza dell’influenza, la nota che è stata inviata alle Aziende sanitarie dalla Direzione generale dell’assessorato alle Politiche per la salute, sulla base delle disposizioni del ministero della Salute.

A disposizione ci sono già 1.150.000 dosi di vaccino, che potranno aumentare fino a 1.380.000 ed essere somministrate in qualsiasi momento della stagione influenzale anche se la persona si presenterà in ritardo, cioè oltre il 31 dicembre.

Si punta a raggiungere il 75% di copertura vaccinale nei cittadini dai 65 anni in su (fascia d’età per cui l’Emilia-Romagna è già al primo posto tra le grandi regioni italiane come percentuale di copertura), e comunque a confermarne il trend in aumento e le buone coperture vaccinali del personale sanitario.

La vaccinazione antinfluenzale viene offerta gratuitamente alle persone di età uguale o superiore a 60 anni con particolare riguardo a operatori e residenti di strutture assistenziali, con o senza patologie croniche; donne in gravidanza, indipendentemente all’età gestazionale o in post partum; medici e personale sanitario di assistenza nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali; soggetti di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti;  persone rientranti nella fascia d’età 6 mesi-59anni con patologie croniche che espongono ad elevato rischio di complicanze o di ricoveri correlati all’influenza (compresi i conviventi); addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo (forze dell’ordine e protezione civile, compresi i Vigili del fuoco, Carabinieri, Militari e la Polizia municipale; personale dei trasporti pubblici, delle poste e delle comunicazioni, volontari dei servizi sanitari di emergenza e dipendenti della pubblica amministrazione che svolgono servizi essenziali); personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani; volontari in ambito sociosanitario e donatori di sangue. Su richiesta degli interessati, è prevista la gratuità anche per bambini sani dai 6 mesi ai 6 anni.

Il vaccino potrà essere somministrato presso i servizi vaccinali regionali a pagamento su richiesta degli interessati a soggetti sani che rientrano nelle fasce d’età 7 anni – 59 anni, ma solo a condizione che venga prioritariamente garantita la vaccinazione delle categorie per le quali il ministero prevede l’offerta attiva gratuita.

In questi casi, trattandosi di prestazioni facoltative e non incluse nei Livelli essenziali di assistenza, si applica il pagamento di 22 euro a dose (comprensivo del costo del vaccino sostenuto dal servizio sanitario regionale).

A somministrare il vaccino saranno i medici di medicina generale aderenti alla campagna 2022-2023, i servizi di Igiene e sanità Pubblica, i servizi di Pediatria di Comunità; le farmacie convenzionate aderenti al progetto vaccinazioni antinfluenzali, che continueranno anche a vaccinare contro il Covid-19; mentre è ancora in corso la discussione sull’apposito tavolo di trattative per il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta.

Vaccinazione antipneumococcica. Non solo il vaccino antinfluenzale. La vaccinazione antipneumococcica viene offerta attivamente e gratuitamente in età pediatrica (nel corso del primo anno di vita), alle persone di qualunque età con patologie croniche che rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie invasive da pneumococco e, dal 2017, alle persone che compiono 65 anni nell’anno in corso. Anche in questo caso i vaccini verranno consegnati dalle Aziende Usl ai medici di medicina generale, che potranno effettuare le somministrazioni durante tutto l’anno. È possibile la co-somministrazione del vaccino antinfluenzale con i vaccini contro lo pneumococco e con altre vaccinazioni, comprese quelle antiCovid-19.

Sul sito www.vaccino-antinfluenzale.it tutte le informazioni utili e i link per ulteriori approfondimenti

Ravennantica: 26 candidati per il posto da direttore, il cda decide entro ottobre

Fioravanti in pensione a fine 2022 dopo vent’anni sulla poltrona. In corso i colloqui con la commissione per la preselezione da cui uscirà una rosa di tre nomi

Classis PratoSono 26 le candidature arrivate a Ravennantica, la fondazione del Comune per la tutela e gestione di alcuni importanti siti culturali della città, per il posto da direttore che a fine anno si libererà con il pensionamento di Sergio Fioravanti, sulla poltrona da vent’anni. Il termine per la presentazione delle domande è scaduto il 30 settembre (dopo una proroga di 15 giorni) e sono in corso i colloqui al termine dei quali la commissione proporrà una rosa di 3 candidati che saranno portati in cda a fine ottobre.

In relazione alle esigenze organizzative dell’ente, la copertura del posto e l’assunzione sono programmate con decorrenza entro l’1 novembre 2022.

Il bando per assegnare l’incarico prevede un’assunzione con contratto a tempo determinato della durata di tre anni, con possibilità di proroga fino a cinque anni complessivi. Il trattamento economico annuo di circa 67mila euro, quantificati da dallo stipendio tabellare del relativo Ccnl (45.260,77) e integrato da un’indennità “ad personam” (22.162,92) per l’esercizio delle specifiche funzioni dirigenziali. È inoltre previsto un premio di risultato di 13mila euro legato alla valutazione del raggiungimento degli obiettivi. A questo link maggiori informazioni.

Palasport, sentenza definitiva: vince il Comune, giusto escludere la Passarelli

Il pronunciamento del Consiglio di Stato mette la parola fine al contenzioso tra l’amministrazione pubblica e la ditta di Napoli destinataria di una interdittiva antimafia nel 2020

2Una sentenza del Consiglio di Stato del 6 ottobre scorso, favorevole al Comune di Ravenna, chiude il contenzioso tra Palazzo Merlato e la ditta Passarelli spa che aveva presentato ricorso nell’ambito dell’appalto da 15 milioni di euro per la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport. È la stessa amministrazione comunale a rendere noto il pronunciamento del tribunale: «La sentenza conferma la correttezza dell’operato del Comune e condanna la ricorrente al pagamento delle spese di lite».

La vicenda si era innescata nel 2020 con un’interdittiva antimafia da parte del prefetto di Napoli, con conferma del Tar della Campania, nei confronti della Passarelli, precedentemente designata come consorziata esecutrice dei lavori del palasport dal consorzio Research, capogruppo del raggruppamento temporaneo aggiudicatario dell’appalto. «Sono io il mafioso», ci disse al telefono il responsabile della ditta.

L’interdittiva antimafia, come noto, è un provvedimento amministrativo che ha l’effetto di limitare fortemente la capacità giuridica della società destinataria relativamente ai rapporti con la pubblica amministrazione e in particolare ai rapporti contrattuali. A seguito di tale interdittiva, il consorzio Research aveva escluso la Passarelli dalla compagine consortile e aveva fatto subentrare un’altra impresa consorziata nell’esecuzione dei lavori del palasport.

18Il contenzioso si era aperto in seguito all’accoglimento della domanda della Passarelli, da parte della Corte di appello di Napoli, di accedere al controllo giudiziario e di essere riammessa nella compagine del consorzio Research, che a quel punto aveva designato la Passarelli a riprendere a lavorare al palasport in affiancamento alla ditta subentrata.

Il Comune aveva espresso il proprio dissenso motivandolo col fatto che la reintroduzione della impresa Passarelli, oltretutto in “affiancamento”, non rientrasse nelle previsioni del codice degli appalti.

Da qui il ricorso della Passarelli contro il Comune. Ricorso che è stato respinto per ben quattro volte, comprendendo le richieste di sospensiva, due dal Tar e altrettante dal Consiglio di Stato, l’ultima e definitiva appunto il 6 ottobre, confermando la legittimità della posizione e dell’azione dell’amministrazione comunale, che era stata oggetto di varie prese di posizione politica anche in sede consiliare circa la correttezza del comportamento seguito.

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