giovedì
21 Agosto 2025

Ravenna, anche l’anagrafe trasloca nei nuovi uffici comunali

Resterà operativa nella vecchia sede fino al 21 ottobre

Nuovo Ingresso Anagrafe
Il nuovo ingresso dell’anagrafe di Ravenna

Si svolgerà nella settimana dal 17 al 22 ottobre a Ravenna il trasloco dello Sportello polifunzionale (anagrafe) nella nuova palazzina degli uffici comunali in viale Enrico Berlinguer n. 30, al piano terra.

Il trasferimento sarà progressivo, a seconda delle diverse tipologie degli uffici, consentendo di non interrompere l’erogazione dei servizi ai cittadini se non nei pomeriggi di martedì e giovedì e il sabato mattina, durante i quali gli uffici saranno chiusi.

Nell’attuale sede, a pochi passi, di viale Berlinguer n. 68  viene garantito il servizio di anagrafe e stato civile fino a venerdì 21 ottobre, solo su appuntamento ad eccezione delle dichiarazioni di nascita e morte.

Per informazioni è possibile contattare lo 0544 482482.

Prendeva la cassa integrazione Covid, ma in realtà lavorava: contestati 4mila euro

Verifiche dell’Ispettorato in un pubblico esercizio tra il 2020 e il 2021

InpsPercepiva la cassa integrazione per Covid, ma in realtà lavorava, in un pubblico esercizio del Ravennate. È quanto ha accertato il personale dell’Ispettorato del Lavoro.

I fatti contestati risalgono alla fine del 2020 e hanno interessato gran parte del periodo lavorativo del 2021.

Nelle buste paghe venivano annotate intere giornate di sospensione dal lavoro, con conseguente richiesta di pagamento da parte dell’Inps, quando invece è emerso che il dipendente prestava regolare servizio.

A conclusione degli accertamenti è stata rilevata dell’Ispettorato del Lavoro una indebita percezione della integrazione salariale, in conto Inps, pari a 4 mila euro.

Per un impianto di cattura e riutilizzo della Co2: un incontro a Ravenna

Al mercato coperto i sindacati rilanciano il progetto. Interventi di ricercatori e addetti ai lavori

Polochimico
Polo Chimico da fotoaeree.com

La Filctem Cgil di Ravenna organizza per domani, mercoledì 12 ottobre, alle 18 nell’area dibattiti del Mercato Coperto di Ravenna in piazza Andrea Costa, l’incontro pubblico “Ravenna in transizione – Azioni concrete e opportunità della Ccus per il sito industriale”.

Sono previsti gli interventi di Filippo Brandolini – vice presidente di Utilitalia, federazione che riunisce le aziende operanti nei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas -, Diego Marazza del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali Unibo, Tecnopolo di Ravenna; Sergio Persoglia, già segretario generale CO2GeoNet, e Mario Tozzi, primo ricercatore Cnr e divulgatore scientifico.

Parteciperanno inoltre all’evento – coordinato dal giornalista di Collettiva Davide Colella – il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem nazionale, e Alessio Vacchi, segretario generale della Filctem Ravenna.

Partendo dagli indirizzi del Green New Deal, l’incontro propone un’analisi delle azioni praticabili e realizzabili sul territorio ravennate, dove tante aziende hard to abate (forti emettitrici di Co2) sono concentrate nell’area del petrolchimico.

«Della realtà ravennate – commentano gli organizzatori della Filctem Cgil – verrà analizzata la fattibilità di un impianto di captazione e di riutilizzo della Co2, tecnologia già conosciuta, sperimentata e applicata in altre città europee sia in siti industriali che in contesti abitativi. La continua ricerca ha raggiunto oggi livelli tali da offrire soluzione tecnologiche che consentono di ottenere significativi benefici in termini ambientali ma anche miglioramenti dei singoli cicli produttivi di tante aziende, offrendo nuove opportunità di sviluppo fino a ieri non considerate economicamente sostenibili ma che da oggi, con l’entrata in vigore dell’Ets – il Sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra (European Union Emissions Trading Scheme) appena entrato nella fase 4 di realizzazione e regolamentato dal 1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2030 dal dlgs 9 giugno 2020 – sarà uno dei principali strumenti dell’Ue per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2 nei settori industriali».

Rigassificatore: un bosco a protezione dell’impianto a terra, esproprio di 90 ettari

In Regione la riunione congiunta di due commissioni competenti. La nave a mare a 8,5 km dalla costa sarà protetta da cassoni annegati e non da palancole ancorate ai fondali. Snam assicura che dall’uso del cloro non sono previsti effetti, non ci saranno schiume e le temperature restano inalterate. L’assessore: «La zona è già vietata alla pesca»

BW Singapore Bird View 2 1A Punta Marina saranno espropriati 90 ettari per creare un bosco a protezione dell’area dove sorgerà uno degli impianti a terra necessari per l’attività del rigassificatore a mare. Un microtunnel eviterà l’attraversamento della pineta. Si tratta di integrazioni al vaglio della seconda Conferenza dei servizi.

Sono informazioni emerse in consiglio regionale a Bologna dalla riunione congiunta delle commissioni Territorio, ambiente e mobilità e Politiche economiche.

La giunta ha riferito che la procedura autorizzativa è definita e, anche se esentata dalle procedure della Via (Valutazione di impatto ambientale), ha compattato i tempi di valutazione, compresa la fase partecipativa e di condivisione, anche per quanto riguarda gli espropri. Entro il 28 ottobre, ha affermato la giunta, il procedimento si chiuderà con le autorizzazioni, compresa l’intesa della Regione e le normative Seveso e antincendio. Poi, si avrà il decreto del Commissario. Per domani, 11 ottobre, a Ravenna è prevista una presentazione pubblica al Palazzo dei Congressi (posti a sedere esauriti ma l’evento è visibile in streaming).

La Regione ha presentato le integrazioni e gli aggiustamenti previsti dopo la richiesta di modifica, a Snam, arrivate dalla Conferenza dei servizi.

Uno dei punti importanti riguarda la scelta dell’ancoraggio che avverrà con cassoni annegati, invece che tramite palancole fissate sul fondo del mare. Una protezione maggiore dell’ancoraggio dalle mareggiate e dal moto ondoso.

Il rigassificatore sarà ormeggiato alla piattaforma Petra a 8,5 km dalla costa in corrispondenza di Punta Marina. Un collettore di 8,5 km porterà il gas alla costa e una condotta a terra di oltre 30 km – che non attraverserà più la pineta di Punta Marina e aggirerà la città – farà affluire il gas all’impianto che lo immetterà nella rete nazionale.

Altre misure di ottimizzazione riguardano i fondali marini e la barriera frangiflutti. Ci sarà, inoltre, l’ottimizzazione dell’area di dragaggio. I materiali saranno portati e dispersi a 31 km dalla costa, in aree idonee (è previsto un deposito sul fondo di 6 centimetri, anche se Ispra consente fino a 10 cm).

«Dall’uso del cloro non sono previsti effetti, non ci saranno schiume e le temperature restano inalterate – si legge nel comunicato diffuso dalla Regione –. Su questi punti ci sono le rassicurazioni di Snam».

Nella stessa seduta dele commissioni è stata respinta una risoluzione del consigliere Marco Mastacchi (Rete Civica) che impegnava la giunta a installare rigassificatori con funzioni solo a circuito chiuso per limitare gli effetti negativi sul settore ittico, chiedendo al ministero dell’Ambiente di monitorare l’alterazione della fauna e l’impatto ambientale. «Il rigassificatore preleverà l’acqua dal mare risucchiando tutto ciò che c’è (pesci, plancton, avannotti), poi l’acqua ritornerà in mare in una zona sterile priva di vita. Inoltre, la differenza del costo energetico fra circolo chiuso e aperto è poco rilevante: una percentuale di consumi sotto all’1 percento. In nord Europa si stanno dismettendo i circuiti aperti». Riguardo ai dubbi di Mastacchi sulle emissioni inquinanti, la Regione ha affermato che Snam ha escluso per ora la perdita di produttività per il settore della pesca e dell’acquacoltura. Alle sollecitazioni riguardanti l’economia del mare, in particolare la pesca e tutto l’indotto, l’assessore Vincenzo Colla ha risposto che l’area individuata per il rigassificatore di Ravenna è già vincolata come area non soggetta alla pesca

I consiglieri di maggioranza hanno giudicato positivo il progetto, mentre quelli di minoranza hanno chiesto spiegazioni su diversi aspetti tecnici e politici.

Il consigliere Fabio Rainieri (Lega) ha chiesto a che altezza sia la battimetria e se il sedimento che viene allontanato dal moto ondoso sarà riportato nel tempo. La giunta ha risposto che la profondità è di 12,50 metri, ma i fondali saranno dragati fino a 15,5 per garantire maggiore sicurezza alle navi a pieno carico (in genere 170mila metri cubi di gas liquido). «La verifica del dragaggio sarà annuale – è stato precisato – per garantire il pescaggio in sicurezza della nave rigassificatore».

Gianni Bessi, consigliere del Partito democratico, ha sottolineato «l’esperienza che si fonda sulla qualità di competenze tecniche e ambientali di questa regione, che procede nella verifica e non solo sull’autorizzazione. Negli ultimi 20 anni viviamo l’epoca dell’emergenza. La normativa Seveso è importante, dal 2015 prescrive le procedure di sicurezza per tutto il sistema territoriale. Abbia,o fiducia perché conosciamo le capacità delle autorità di controllo di tenere monitorato anche un intervento come questo».

Il consigliere della Lega, Emiliano Occhi, ha chiesto chiarimenti sull’ipotesi alternativa avanzata da alcuni cittadini di spostare la nave a 20 km al largo di Casalborsetti perché «C sarebbe meno necessità di dragaggi, in quanto il fondale è più profondo». Il consigliere vuole anche sapere quali siano, a livello politico, le perplessità a livello locale e quali possano essere le valutazioni dell’impatto su pesca e fauna ittica in relazione alla caratteristica dell’impianto, cioè se a circuito aperto o chiuso.

Per Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) «preoccupa la durata della concessione, 25 anni. Non è la risposta né per abbattere le bollette né per limitare la dipendenza energetica. Sono perplessa per i timori di un errore di progettazione, in quanto non si sarebbe considerata la dilatazione dei materiali in fase di collaudo». La capogruppo M5s ha concluso: «Pare che la risposta di Snam non sia esaustiva per fugare i dubbi».

Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) ha rimarcato come si tratti di «un progetto fondamentale per guardare avanti, ma anche per poter superare il prossimo inverno. Vogliamo assicurarci l’inverno 2023-24 con imprese aperte e famiglie al caldo. La nave sarà attiva dal 2024, ma se non iniziamo adesso ipotechiamo il sistema. Il circolo chiuso comporta la combustione del gas e le conseguenti emissioni; meglio quello aperto con l’uso di acqua di mare per il processo di rigassificazione».

La capogruppo di Forza Italia, Valentina Castaldini, si è detta «contenta che ci sia questo investimento in regione. Questo percorso lungo è positivo anche se ci dimentichiamo della cattiva politica energetica degli anni scorsi». Anche Castaldini ha chiesto chiarimenti su un eventuale impianto al largo e per quanti anni è prevista l’autorizzazione. «Nei giacimenti di gas esauriti – infine – si pensava di stoccare anidride carbonica: a che punto è la situazione?».

Marco Fabbri (Pd) ha ricordato «che l’obiettivo 2024 è vicino. La procedura è in corso, non facciamo salti in avanti, attendiamo la commissione tecnica. Alcune risposte già oggi ci sono, così come la preoccupazione soprattutto per pesca e acquacultura (2mila imprese e 3mila addetti). Il settore ittico è importante e va ascoltato. Va approfondito lo shock termico e assicurati i monitoraggi».

Dalla Lega, Stefano Bargi, ha detto che «è complicato parlare di rigassificatori. In sostanza, stiamo passando da un fornitore a un altro: prima era la Russia – con intese fatte sia dal centrodestra sia dal centrosinistra – con un accordo che metteva un po’ tutti d’accordo. Il fornitore sapeva quanto incassava e pianificava gli investimenti, l’acquirente aveva un prezzo che oscillava poco. La guerra in Ucraina rischia di essere il tappeto sotto cui nascondere la polvere: c’è un conflitto di interessi tra gli Usa e l’Ue. Oggi ci sposta a comprare gas da Usa e Qatar. Ma i costi per il trasporto con le navi cisterna aumentano, i prezzi salgono con la speculazione della Borsa Ttf … quale strada intraprendiamo? In Emilia-Romagna abbiamo un presidente che fa la battaglia per il rigassificatore e la sua vice che sostiene sia una misura transitoria. Personalmente non credo sia una misura transitoria».

Il cibo dalle regioni italiane e vini dalle cantine locali: è un weekend di gusto

Dal 14 al 16 ottobre due eventi nelle piazze del centro per assaggiare sapori particolari

DSC 9463Un weekend all’insegna del gusto quello che si prospetta dal 14 al 16 ottobre a Faenza: in piazza della Libertà la mostra mercato Bell’Italia dedicata alla tradizione culinaria di tutte le regioni italiane, in piazza del Popolo il nuovo evento promosso dal Consorzio Faenza C’entro con venti cantine del territorio per un percorso di degustazioni.

Bell’Italia Tour è organizzato dalla società Explicom, alla sua ottava edizione sul territorio faentino. Da venerdì 14 a domenica 16 ottobre dalle 9.30 alle 20 (venerdì e domenica) mentre sabato dalle 9.30 alle 22. Dal pecorino sardo ai cannoli siciliani, dalla piadina romagnola al lardo di colonnata e allo speck alto atesino: la piazza di Faenza si animerà per un fine settimana di profumi ad allietare i gusti di tutti i golosi e degli amanti del prodotto tipico di qualità. I protagonisti dell’evento saranno gli stessi espositori che grazie ai loro prodotti trasformeranno il centro di Faenza in un “gustoso percorso” attraverso il quale scoprire il meglio delle produzioni alimentari tipiche regionali.

Per assaggiare i vini delle cantine locali dalle 18 alle 23 di sabato 15 ottobre sarà possibile acquistare il kit di degustazione, che comprende il calice, la taschina e i ticket per le degustazioni, al costo di 10 euro, direttamente presso la cassa situata nella piazza centrale. Queste le cantine coinvolte: Randi Vini, Tenuta Uccellina, tenuta Lovatella, Bacana Wines, Poderi Morini, Terra e Sale – Pian del Vedreto, Trerè Agriturismo e Cantina, Zinzani Vini, Tenuta La Viola, LU.VA, Cantina Vespignano, Cantina Gallegati, Cantina Casadio, Costa Archi, Villa Liverzano, Giovanna Madonia, Cantina San Biagio Vecchio, Relais Mevigo, Podere Torre Mazzolano, Azienda Agricola LUVA.

La serata sarà accompagnata da atmosfere musicali, dalle 18 alle 20, con il duo pop G&M e, a seguire, dalle 20.30 alle 22.30, il ritmo irlandese e il folk pop con gli Afterglow violin and guitar.

Il festival del vintage tra Sofia Loren, musica su vinile e mercatino dell’usato

Il 15 e 16 ottobre eventi culturali come la mostra delle foto della diva del cinema in città per le riprese de La Riffa. Oltre trecento espositori negli spazi del centro

Lugo Vintage Festival, Passate Edizioni (3)La moda del passato a quella del futuro si uniranno per la nuova edizione di Lugo Vintage Festival in programma il 15 e 16 ottobre nel centro storico con il patrocinio del Comune. La kermesse dedicata alla cultura vintage prevede eventi che parleranno di cinema, moda, musica e motori.

Alle Pescherie della Rocca in piazza Garibaldi avranno luogo la maggior parte degli eventi culturali. In particolare La Riffa 60° – promossa da Lugo Music Festival in collaborazione con 12 Pollici Social Club. Proiezioni, forum, talk musicali ed esposizioni di motori e auto d’epoca, arricchiti da un’importante mostra con gli scatti inediti di Sophia Loren a Lugo (foto archivio Paolo Guerra): ricorrono infatti i 60 anni da quando fu girato a Lugo l’episodio La Riffa del film Boccaccio 70, per la regia di Vittorio de Sica.

Sabato dalle 15.30  l’iniziativa a cura di 12 Pollici “Generazione Ll”: da Flexi Dischi in regalo un vinile 45 giri a tutti gli under 18 (al fine di sensibilizzare i giovani alla musica che si tocca). E alle 18 alle Pescherie la presenza di Massimo Oldani, voce illustre di Radio Capital che parlerà della sua collezione di vinili, con aneddoti riguardanti la sua passione per la musica Soul.

A seguire per l’occasione sabato sera dalle 20 si terrà “La Riffa Vintage Party” (dress code anni 60-70) e DJ set in vinile (funky disco) e live sax con Alessandro Scala.

Domenica grande giornata di Esposizioni con moto vintage, vespe, mosquitos (in collaborazione con Vespa Club Romagna) e proiezioni dell’episodio La Riffa a cura di Lugo Music Festival e, per non dimenticare, la Giostra d’epoca con tiro a segno!

Il Vintage Festival parla anche di futuro con l’evento “Backstage: dalla ricerca all’abito”. Piazza Trisi si trasformerà in un Archivio a cielo aperto. Uno tra i più rilevanti brand della moda italiana ha scelto di donare parte dell’archivio  a Quid Impresa Sociale Onlus. Grazie alla donazione di migliaia di capi, sarà possibile una vendita straordinaria al fine di finanziare la formazione e l’inserimento lavorativo di donne con un trascorso di fragilità in Quid. In occasione del Vintage Festival questi capi verranno per la prima volta esposti e torneranno a nuove strade e ai guardaroba di chi sceglierà di supportare questo progetto.

Il consueto vintage market conta oltre 300 espositori da tutta Italia con abbigliamento, oggettistica, modernariato, ceramiche e galleria dedicata ai vinili attende il pubblico a Lugo sabato 15 ottobre dalle 10 alle 20 e domenica 16 ottobre dalle 10 alle 19 (ingresso libero).

In tremila tra museo e palazzo Rasponi per la prima notte (d’oro) della biennale

Gli ingressi registrati sabato 8 ottobre. Soddisfatti gli assessori

Notte d'oro 2022Sono stati circa tremila gli ingressi registrati nella giornata di sabato a Ravenna tra il Mar (per la mostra “Prodigy Kid” e la performance di Magma) e palazzo Rasponi dalle Teste, dove sono allestite altre quattro delle mostre della Biennale del mosaico contemporaneo: “Opere dal mondo”, “Sergio Cicognani. Pittore del mosaico”, “LATO Sensu – Declinazioni del mosaico contemporaneo” e “Oscar Dominguez – Solaris”.

Da ricordare che per l’occasione l’ingresso era gratuito.

La città ospitava infatti, con la notte bianca di Ravenna, l’avvio della settima edizione della Biennale, che prosegue fino al 27 novembre.

Animati anche tutti gli altri luoghi del centro – a partire da piazza del Popolo dove si è esibito Maurizio Lastrico – per inaugurazioni, eventi, mostre e visite guidate.

Soddisfatti gli assessori alla Cultura Fabio Sbaraglia e al Turismo Giacomo Costantini: «La nostra città si è animata non solo di turisti e visitatori, ma anche di tanti ravennati desiderosi di vivere i luoghi del proprio territorio e di partecipare alle numerosissime iniziative pensate in occasione dell’inaugurazione della Biennale e per la Notte d’Oro. I due appuntamenti si sono ‘contaminati’ e rafforzati a vicenda, facendo scoprire e riscoprire la vocazione internazionale della città e le tante opportunità offerte da questa stagione autunnale».

La Motorizzazione civile di Ravenna trasloca a Cesena? Si muove anche il prefetto

Dai sindacati alle autoscuole, monta la protesta per il possibile trasferimento. E il sindaco minacci di ricorrere al Tar

Motorizzazione CivileInterviene anche il prefetto Castrese De Rosa nel caso dell’annunciata chiusura della sede di Ravenna della Motorizzazione civile, sollevato in questi giorni dai quotidiani locali.

Una chiusura – a quanto è emerso in questa fase – dovuta a un mancato accordo con i proprietari dello stabile di via Trieste dove attualmente ha sede la Motorizzazione, che non avrebbe trovato sul mercato un’area alternativa in città. Con la conseguente decisione di trasferirsi a Cesena.

Già diverse le proteste, a partire dai sindacati, preoccupati per i 18 lavoratori che andrebbero incontro a un trasferimento coatto in una sede fuori provincia.

Contrario anche Yuri Gentilini, segretario provinciale Unasca e presidente di Au.Ra. Autoscuole Ravenna, che sottolinea come questo «servizio pubblico fondamentale deve rispondere alle esigenze dei circa 400.000 abitanti della provincia di Ravenna, oltre a tutto l’indotto che deriva dal porto commerciale (il sesto a livello nazionale per flusso di merce movimentata), e da tutte le aziende di autotrasporto che operano in questo settore strategico».

Gentilini ricorda anche come una conseguenza «cadrebbe su chi deve sostenere l’esame di teoria per la patente di guida: siccome è obbligatorio farlo esclusivamente presso le aule informatizzate della Motorizzazione, tutti gli utenti della provincia di Ravenna sarebbero costretti a convergere sulla sede di Cesena. Per ultimi, anche noi operatori professionali – agenzie, autoscuole – dovremmo spostarci a Cesena per l’espletamento di qualsiasi pratica». Non cambierebbero invece le modalità per gli esami di pratica: le sedute di guida sono svolte in conto privato presso le sedi delle autoscuole.

Anche il sindaco Michele de Pascale ha espresso preoccupazioni per il servizio a rischio per i cittadini e ha minaccia di voler ricorrere al Tar contro l’atto di trasferimento.

Ora si muove appunto anche il prefetto, aprendo alla possibilità di aprire un tavolo di confronto in prefettura per cercare di trovare una soluzione condivisa.

Torna Giovinbacco, tre giorni a Ravenna tra degustazioni di vini e cibo di strada

Dal 28 al 30 ottobre la ventesima edizione, carnet da 10 a 20 euro

Giovinbacco Banco Assaggio“GiovinBacco in Piazza”, la manifestazione enologica del Romagna Sangiovese e degli altri vini romagnoli, festeggia il traguardo dei 20 anni dal 28 al 30 ottobre in centro a Ravenna, con centinaia di etichette di vino, cibo di strada, punti di ristorazione, assaggi, incontri.

Saranno oltre 200 le etichette presenti. Il pubblico potrà gustare i vini di Romagna – sangiovese, albana e tutti gli altri vini dei produttori locali – in piazza del Popolo e in piazza Garibaldi. Le cantine romagnole presenti saranno oltre 50, compresi i viticoltori della Strada della Romagna. In piazza del Popolo sarà presente anche una selezione di spumanti di Romagna metodo classico.

In Piazza XX Settembre invece i 2 capanni di Slow Food e di Confagricoltura, accanto allo stand dei vini italiani e regionali della Guida Slow Wine.[pro_ad_display_adzone id=”271047”]

Gli stand per la degustazione del vino chiudono alle 23, ma è possibile continuare la consumazione dei tagliandi fino alla mezzanotte presso lo stand di piazza Garibaldi, dove i sommelier prolungheranno il servizio di mescita.

Spazio poi al cibo di strada, con gli artigiani di Cna in piazza Garibaldi e 7 punti di ristorazione in piazza Kennedy, a cura di Cucina del Condominio, Griglia e Filari – Borgo dei Guidi, Osteria Bartolini del Gran Fritto, Osteria La Campanara, Pecora Nera (locanda calabrese della Sila), Ristorante Amarissimo, Ristorante del Mercato Coperto Ravenna.

All’interno di palazzo Rasponi dalle Teste in Piazza Kennedy, il piano terra e il giardino sono dedicati ai formaggi del territorio. Ritorna così a GiovinBacco l’idea di proporre un appuntamento biennale dedicato ai prodotti caseari. Nella sala del giardino si tengono gli incontri e le degustazioni.

La formula. In piazza l’ingresso è libero. Per gli assaggi di vino sono a disposizione carnet per le degustazioni, che si acquistano online oppure in Piazza del Popolo e in Piazza Garibaldi o ancora in prevendita presso lo Iat di Ravenna in Piazza San Francesco. I carnet sono da 4, 6 e 10 degustazioni e il costo va da un minimo di 10 a un massimo di 20 euro con il calice, e da un minimo di 9 a un massimo di 19 euro senza il calice.

In piazza del Popolo sarà allestita una postazione dell’Unità di Strada del Servizio Dipendenze Patologiche Ravenna che offrirà al pubblico informazioni utili per la guida sicura e la prova etilometro monouso.

Durante la manifestazione si terranno diversi incontri, laboratori, chiacchierate, fra Piazza XX Settembre (con gli stand di Slow Food e di Confagricoltura), Palazzo Rasponi dalle Teste e Circolo Aurora di via Ghibuzza 12.

Torna anche “Il Piatto GiovinBacco“, iniziativa volta a promuovere il Romagna Sangiovese di qualità sulle tavole e in cucina. Gli oltre 40 ristoranti aderenti – fino a domenica 30 ottobre – presentano ai loro clienti piatti a base di Sangiovese o abbinamenti di pietanze con bottiglie di Romagna Sangiovese.

Info: www.giovinbacco.it.

A Ravenna il respiro mondiale dell’Aicm fra artisti da tre continenti e congresso

Conversazione con Rosetta Berardi, vicepresidente dell’associazione che vanta 250 soci provenienti da 48 paesi diversi e che è stata testimone nel 1980 della nascita del sodalizio che tuttoggi ha sede al Mar di Ravenna

Rosetta Berardi Aimc

Con l’Aimc (Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei) la Biennale del mosaico ravennate si apre verso orizzonti internazionali, con due eventi espositivi e un congresso che – in programma il 10 e 11 ottobre – torna in città dopo 22 anni.
Ne parliamo con la vicepresidente, l’artista Rosetta Berardi, che è stata nel 1980 a Ravenna testimone della nascita dell’associazione, avvenuta durante due giornate di studio sul mosaico contemporaneo, per volontà di Isotta Fiorentini (1925- 2016) e di Peter Fisher (1922-2000). Fin dalla fondazione l’Aimc ha sede al Mar di Ravenna.

Rosetta è tutto pronto per il congresso Aimc che torna dopo più di un ventennio nella sua sede originaria?
«Si siamo pronti e soddisfatti di questa occasione. Il congresso che è il 17esimo della nostra storia, innanzitutto ha un titolo: “Il mosaico: un’arte sacra fra culture e teccnologie” su cui si svolgeranno ben 25 relazioni diverse. Culture è evidenziato al plurale, perché la nostra associazione è composta da 250 soci provenienti da 48 paesi del mondo e da tre continenti. Peraltro al congresso si sono già iscritte come uditori 83 persone, provenienti da Europa ma anche Australia, Argentina Cile, tanto per fare gli esempi più lontani. E voglio sottolineare che in diverse nazioni sono cresciuti centri che promuovono e fanno corsi dedicati al mosaico e sono gestiti da artisti che hanno un legame con Ravenna, dove hanno fatto esperienze artistiche e di studio della tecnica».

Ogni quanto tempo vi riunite per discutere dei temi che vi stanno a cuore e dell’associazione?
«Il congresso si svolge ogni due anni, negli anni pari. A tutt’oggi ci siamo incontrati in Germani, Belgio, Russia, Giappone, in Egitto e Brasile, Australia, Jugoslavia, Austria, Francia, Cipro, Turchia, in Grecia, in Italia nel 2000 a Ravenna e qualche anno fa a Spilimbergo».

Come mai dopo tante tappe questo ritorno a Ravenna?
«Era previsto nel 2020, ma poi la pandemia ha scombussolato tutto e per la necessità di riunire i soci in un’unica sede – che quest’anno era stata fissata a Monreale – siamo approdati nella nostra città con la Biennale, grazie anche all’interessamento di sindaco e assessore alla cultura. In Sicilia, a questo punto, sbarcheremo nel 2024».

Oltre agli incontri c’è una sezione espositiva che coinvolge l’associazione, che resterà aperta al pubblico fino al 27 novembre.
«È allestita “Opere dal mondo” a Palazzo Rasponi dalle Teste con 34 opere selezionate di artisti provenienti da 21 Paesi diversi, mentre i lavori di 57 soci Aimc sono ospitati nella nuova sede dell’Accademia di Belle Arti, al Polo delle Arti sempre in piazza Kennedy. Queste mostre collettive sono molto interessanti perché esplorano i vari modi di creare opere d’arte con il mosaico in diversi paesi del mondo. Ed offrono un ampio sguardo su molteplici sensibilità tecniche e estetiche».

Anche il tema del sacro e delle tecnologie che anima il congresso si riflette nelle opere esposte?
«Il sacro ovviamente va intenso come gestualità spirituale, cioè la sacralità del fare mosaico, mentre le tecnologie riguardano quanto e come molti artisti ormai vadano oltre la tecnica tradizionale del mosaico, nella composizione dell’opera e nella scelta dei materiali utilizzati. Sono innovazioni che fanno entrare a pieno titolo il mosaico nel circuito dell’arte contemporanea. Spesso nell’arte contemporanea si trovano opere create con lo sguardo e la mano del mosaicista anche se non sono considerate mosaici veri e propri».

Un tempo il mosaico era considerato un’arte ancella della pittura, oggi quanta autonomia creativa e tecnica ha guadagnato rispetto a questa tradizione…
«Ci sono da tempo esempi notevoli di questa autonomia, perchè se andiamo in giro per mostre troviamo opere con la poetica e la filosofia del mosaico anche all’Arte Fiera di Bologna e alla Biennale di Venezia, tanto per citare un certo ambito di qualità espositiva. E poi diversi mosaicisti ravennati, ormai affermati, è da tempo che praticano questa autonomia nella creazione artistica. Le loro opere hanno una paternità e uno stile originale, in tutti sensi».

Un battuta conclusiva, cosa bisognerebbe fare per rendere più autorevole e più attraente la Biennale?
«Prima di tutto facendola uscire da Ravenna, non solo con esposizioni in altre città italiane, ma anche promuovendola nei mezzi di informazione specializzati per attirare pubblico. Certo servono risorse ma è l’unico modo per sprovincializzarla. E poi serve più coraggio, un progetto proiettato nel futuro, a cui lavo- rare con grande anticipo. Non si può organizzare una Biennale artistica in pochi mesi».

Gli artigiani del mosaico tra rincari del vetro e ordinativi dall’estero

Cna associa dieci attività, la maggior parte sono botteghe individuali. Un temporary shop a Casa Dante e una mostra all’Oriani sulla Divina Commedia

Casa Dante Ingresso

Una delle novità della Biennale del Mosaico ravennate 2022 è un temporary shop (aperto fino a gennaio) dove sarà possibile acquistare una selezione di lavori a sfondo dantesco di alcune delle mosaiciste ravennati associate a Cna. L’iniziativa è allestita a Casa Dante, lo spazio polifunzionale con sale espositive, un bookshop, un laboratorio didattico e una corte meditativa inaugurato un anno fa in una dimora nobiliare trecentesca di fronte alla Tomba del Sommo Poeta a completamento del percorso espositivo del Museo Dante.

Il temporary shop è una sperimentazione che intende proporre nuove opportunità di promozione e valorizzazione dell’artigianato musivo ravennate. «Si troveranno realizzazioni che normalmente non si trovano nelle botteghe dei mosaicisti – spiega Andrea Alessi, referente di Cna per la categoria –. È un’idea nata con l’assessore Fabio Sbaraglia per dare spazio alle imprese di artigianato artistico».
Cinque le mosaiciste presenti. La gestione sarà curata dal personale di RavennAntica che già opera nella biglietteria.

Gli arredi del negozio sono forniti da altri associati di Cna: «Abbiamo utilizzato mobili di due aziende che li producono o li restaurano. È l’esempio perfetto di quello che intendiamo per “artigianato che fa rete”».
Sono una decina le imprese artigianali di mosaico iscritte a Cna: «La maggior parte sono piccole botteghe con imprese individuali. Due o tre hanno una di- mensione un po’ più importante e magari occupano qualche collaboratore. Sono tutte concentrate a Ravenna città».
Ben più ampio invece il mercato di riferimento: «C’è quello locale fatto di turisti di passaggio e ravennati. Ma c’è anche quello nazionale e internazionale fatto di commesse nate magari dalla scoperta dopo una visita in città. E non sono solo committenti privati, ci sono anche accordi con imprese pubbliche. Accanto alla produzione di nuovi lavori c’è tutta la parte del restauro di pezzi esistenti».

Tra le iniziative della categoria, Alessi ricorda “Fiori di Ravenna” la collaborazione con Linea Rosa, l’associazione contro la violenza di genere: una mattonella specifica che le attività commerciali possono acquistare per installare nella propria sede contribuendo a sostenere l’attività a favore delle donne vittime di violenza: «Una parte del ricavato viene devoluto, c’è una parte imprenditoriale che sposa il sociale. È bello vedere che ci sono strade e quartieri che si organizzano per partecipare in maniera unitaria e avere un certo fiore che contraddistingue tutti».
Ma anche una piccola bottega di mosaico deve fare i conti con il caro energia. «Ogni opera è fatta con tessere di vetro e il vetro è uno dei materiali che ha risentito dei grandi rialzi per l’aumento delle materie prime e dei costi di produzione».

La mostra alla biblioteca Oriani: una trilogia dedicata alla Divina Commedia

La Biblioteca Oriani ospita l’ultimo atto dell’omaggio che le mosaiciste ravennati associate alla Cna hanno dedicato alla Divina Commedia. La mostra “La Commedia in Bottega – Beatrice Racconta Dante” è l’occasione per vedere l’intera trilogia cominciata con il tema dell’Inferno nella Biennale 2017, proseguita con il Purgatorio nel 2019 e giunta a conclusione quest’anno con i mosaici ispirati al Paradiso. Il percorso si completa con un’istallazione, sempre dedicata alla Divina Commedia, realizzata da artigiane fiorentine associate a Cna. Le opere in mostra potranno essere eventualmente ordinate per essere replicate e acquistate.

Schianto fra due auto all’incrocio sul Dismano a Osteria. Sette feriti non gravi

L’impatto, devastante per i danni fortunatamente non per le persone. Secondo il consigliere comunale Ancisi (LpR) è urgente realizzare una rotonda

Incidente Osteria 81022 4

Ennesino scontro, ieri serà 8 ottobre, intorno alle 20, fra due auto all’incrocio delle vie Lunga e Dismano a Osteria. I veicoli, un suv Nissan e una Cinquecento sono rovinosamente caranbolate e ribaltate, hanno abbattuo un palo della luce, fracassato un’altra auto e uno scooter parcheggiati e sono finiti a ridosso del bar Mancini della località che si affaccia sulla strada, terrorizzando titolari e avventori del locale.
Il bilancio dell’incidente è di sette feriti, fortunatamente di media e lieve gravità, trasportati dalle ambulanze del 118 sia a all’ospedale di Ravenna che al Bufalini di Cesena. Sul luogo dell’incidente oltre ai mezzi del soccorso sanitario, i Vigili del Fuoco e la Polizia Locale per i rilievi del caso.

Sull’incidente è intervenuto con una nota stampa il consigliere di opposizione di LpR Alvaro Anciso che da qualche tempo punta l’indice sulla pericolosità dell’incrocio di Osteria e chiama in causa il Sindaco perché si risolva definitivamente, con la realizzazione di una rotonda, la pericolosità dell’incrocio. Ancisi aveva in passato presentato anche uno studio di fattibilità di questo genere di modifica per la viabilità del Dismano a Osteria, visto che l’autovelox fisso installato sulla strada nei pressi della località risulta un deterrente poco efficace ad evitare gli scontri.

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