venerdì
22 Agosto 2025

Multa da 600 euro, ne paga 6 e mette due zeri sulla ricevuta: denunciato per truffa

Un 57enne era stato fermato dalla polizia locale e trovato senza assicurazione. Il pagamento della sanzione era necessario per riavere il veicolo

DSC 1308Doveva pagare una multa da 600 euro perché circolava in auto senza assicurazione, ha fatto un versamento da 6 euro e poi ha aggiunto due zeri sulla ricevuta da consegnare alla polizia locale per riavere la vettura. Un 57enne faentino è stato denunciato per truffa aggravata. I fatti risalgono ad agosto ma sono stati resi noti dal comando di via Baliatico ieri, 3 ottobre.

Il Codice della strada dispone che, per poter ottenere la restituzione del veicolo, vada presentato il certificato della riattivazione della copertura assicurativa del veicolo e la ricevuta del pagamento della sanzione amministrativa. Documentazione che l’uomo ha in effetti presentato qualche giorno dopo la multa.

A distanza di qualche tempo, gli uffici della polizia locale hanno rilevato un ammanco di cassa di circa 600 euro. Dopo una serie di verifiche è stato accertato che l’uomo aveva presentato assieme al tagliando dell’assicurazione, regolarmente riattivata, la ricevuta del bonifico della sanzione amministrativa falsificata.

La polizia locale ha provveduto a convocare il faentino al quale è stata nuovamente sequestrato il mezzo, che potrà riottenere dietro pagamento per intero della sanzione.

La provincia di Ravenna resta la prima in Italia per furti in abitazione

Secondo la classifica del Sole 24 Ore dei reati denunciati, che la vede complessivamente al 20esimo posto

LadroLa provincia di Ravenna resta al primo posto in Italia per furti in abitazione.

Emerge dalla tradizionale classifica stilata dal Sole 24 Ore, dove risulta che siano state 1.888 le denunce presentate in provincia nel primo semestre del 2022, in calo comunque rispetto al 2019 pre Covid, quando furono circa 600 in più nello stesso periodo.

Ravenna si posizione al primo posto in Italia anche nella speciale graduatoria delle rapine in banca, mentre è nella top 5 in quella degli omicidi per incidente stradale.

Complessivamente, nella classifica comprensiva di tutti i reati, la provincia di Ravenna è al 20esimo posto in Italia, con 3.698,6 denunce ogni 100mila abitanti.

Scontate le reazioni dell’opposizione politica, che chiede alle giunte di centrosinistra dei vari territori comunali di cambiare passo nell’ambito della sicurezza.

La Regione chiederà il rinnovo della deroga Ue per pescare vongole da 22 mm

La soglia imposta dall’Europa sarebbe 25 ma è una misura a cui non arrivano le “poverazze” dell’Alto Adriatico. L’assessore Mammi: «Studi scientifici dimostrano che il prelievo di taglie minori non ha inciso sulla riproduzione dei bivalvi»

Vongole Molluschi 950x551La Regione Emilia-Romagna è pronta a chiedere alla Commissione europea di introdurre una apposita norma che, a fronte di comprovati studi scientifici, definisca in modo definitivo la misura dei 22 millimetri come soglia minima per la pesca delle vongole di mare (venus gallina). Lo afferma l’assessore regionale alla Pesca, Alessio Mammi, al profilarsi dell’iniziative degli europarlamentari spagnoli pronti a contrastare la deroga per l’Italia per il prelievo in Adriatico in scadenza a fine 2022.

La proroga sarebbe vitale per l’economia della pesca regionale dal momento che l’Ue ha fissato come soglia minima per il prelievo dei molluschi 25 millimetri, una taglia troppo alta per le venus gallina disponibili nelle nostre acque.

«Come già fatto negli anni scorsi – evidenzia Mammi –, siamo pronti a chiedere l’intervento di Bruxelles per salvare la taglia minima per il prelievo delle cosiddette ‘Poverazze’ dell’Adriatico. Come dimostrano gli studi scientifici effettuati in questi anni, la deroga non ha inciso negativamente sulla riproduzione dei bivalvi e sull’ecosistema marino, grazie anche alle azioni ambientali e di sostenibilità dei nostri pescatori. Si tratta di un risultato molto importante per l’economia ittica del territorio regionale: la mancata deroga avrebbe assestato infatti un duro colpo al comparto già colpito dalla pandemia e dalla chiusura dell’Horeca e dai recenti fenomeni di anossia che hanno interessato alcune porzioni di mare dove viene praticata l’acquacoltura».

In Emilia-Romagna la flotta delle imbarcazioni con draga idraulica è composta da 54 unità di cui 18 iscritte al compartimento marittimo di Ravenna e 36 a quello di Rimini, rispettivamente organizzate in due Consorzi di gestione molluschi.

Dieci itinerari tra 14 e 140 km per scoprire il territorio in sella a una bici

Presentato il progetto dell’assessorato al Turismo realizzato nell’ambito del programma Por Fesr Emilia-Romagna: dal centro storico del capoluogo fino ai confini della provincia, per tutti i gusti di visitatori e residenti

Comacchio Ferrara Valli Bici Ph.VisitWellnessValley CC BY NC SALa bicicletta può essere il mezzo ideale per apprezzare le bellezze monumentali e naturalistiche di Ravenna – della città e dell’intero territorio comunale, ma anche provinciale – e così stamani, 3 ottobre, sono stati presentati a Palazzo Rasponi dalle Teste dieci itinerari cicloturistici: proposte interessanti e suggestive, rivolte ai visitatori ma anche ai ravennati. Dal più breve di 14 km al più impegnativo di 138, a seconda dei proprio gusti e abitudini.

  1. Il primo percorso porta alla scoperta della città di Ravenna e dei suoi più importanti monumenti. Un percorso semplice, adatto a tutti, con 17 chilometri di strada asfaltata e 6 di strada bianca.
  2. Sant’Alberto, Pineta San Vitale, Valle Mandriole, Punte Alberete e Pialassa Baiona sono invece i protagonisti del secondo percorso che prevede un’intera giornata in sella, tra storia e natura.
  3. Il terzo percorso porta alla Pineta di Classe, a Ortazzo e Ortazzino, alla Foce del Bevano, a Lido di Classe, a Lido di Savio, alla Pineta di Cervia, lungo un percorso di 56 chilometri, per metà non asfaltato.
  4. Il quarto percorso porta alla scoperta della zona a nord/ovest di Ravenna fino al Parco del Delta, con ben 60 chilometri di strada sterrata.
  5. In poco meno di 50 chilometri, il quinto percorso va da Punta Marina Terme a Casalborsetti, passando per Porto Corsini e permette di assaporare i lidi nord.
  6. Lido di Dante, Lido Adriano e Punta Marina compongono un anello che porta al mare in appena 40 chilometri complessivi; nel sesto percorso è il mare a fare da padrone.
  7. Il fiume Savio, il fiume Ronco e il fiume Montone con 82 bellissimi chilometri, compongono il settimo percorso, dove l’acqua è protagonista.
  8. L’ottavo percorso arriva fino a Comacchio: 113 chilometri per una giornata tra acqua e pini. Un percorso di grandissimo fascino; uno dei più lunghi, ma anche quello che regala scoperte e panorami inimmaginabili.
  9. Il nono percorso è anche l’itinerario più breve. Un’andata e ritorno in appena 14 chilometri da Ravenna a Classe per ammirare la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, gioiello Unesco.
  10. Il decimo percorso tocca Russi, Bagnacavallo e Alfonsine, un itinerario principalmente asfaltato per giungere là dove Ravenna si difendeva dai Longobardi.

I dettagli di tutti i percorsi sono consultabili sul sito del Turismo a questo link. Di ogni itinerario sono indicati punto di partenza, grado di difficoltà, lunghezza, stagionalità e una descrizione testuale. È possibile inoltre scaricare i percorsi in GpX e Kml e sono presenti mappe, video e foto. Oltre che attraverso il web, gli itinerari saranno promossi anche sulle riviste di settore e canali televisivi. Il progetto, dell’assessorato al Turismo, è stato realizzato nell’ambito del programma Por Fesr Emilia-Romagna 2014/2020 – asse 6 – azione 2.3.1. “Città attrattive e partecipate”.

«Siamo molto soddisfatti – afferma l’assessore al Turismo e allo Sport Giacomo Costantini – della realizzazione di questi percorsi che portano alla scoperta del nostro territorio attraverso un’esperienza completamente sostenibile. Gli itinerari non toccano solo il centro storico, ma si spingono fino al nostro splendido entroterra senza dimenticare i lidi; inoltre sono stati pensati sia per i ciclisti più esperti, ma anche per soddisfare famiglie e semplici appassionati».

«La bicicletta – sottolinea l’assessore alla Mobilità Gianandrea Baroncini – è il primo simbolo della mobilità sostenibile, una vera risorsa contro le emissioni di Co2 e al contempo uno strumento per la salute dei cittadini e per il turismo in genere. L’uso della bicicletta in questi anni ha avuto un vero e proprio incremento e tra i ‘turismi ambientali’ quello ciclabile è il più avanzato, quello che può rappresentare un vero e proprio traino per cambiare le abitudini».

È arrivato a Ravenna un disegno di Leonardo da Vinci – FOTO

Tra le opere in mostra al Mar nell’ambito della biennale del mosaico contemporaneo

È arrivato questa mattina (3 ottobre) al Mar di Ravenna il disegno di Leonardo da Vinci che sarà tra le opere esposte alla mostra “Prodigy Kid. Fransceco Cavaliere – Leonardo Pivi”,  a cura di Daniele Torcellini, allestita al museo d’arte della città dall’8 ottobre all’8 gennaio, nell’ambito dell’edizione della biennale del mosaico contemporaneo.

Si tratta di una testimonianza che rappresenta una creatura ibrida largamente aderente alla descrizione del Mostro di Ravenna, per come ne dà nota lo speziale fiorentino Luca Landucci nel suo diario, alla data dell’11 marzo 1512.

L’opera, subito dopo l’arrivo, è stata affissa in una delle pareti del Mar, in attesa che venga completato l’allestimento della mostra.

Arrestati ladri del parcheggio, Casa Spadoni ringrazia: «Clienti erano preoccupati»

L’amministratrice unica dell’azienda apprezza il lavoro dei carabinieri: i furti colpivano soprattutto durante le cene business ripulendo le auto in sosta

RAVENNA 19/06/18. SPACCTA IN VIA CIRCONVALLAZIONE MOLINETTONei giorni scorsi i carabinieri hanno arrestato due malviventi sorpresi a rubare nelle auto parcheggiate nell’area di sosta di Casa Spadoni, in via Granarolo a Faenza. Gli arresti sono il risultato di una serie di servizi predisposti dai militari in seguito alle segnalazioni di furti nelle aree di parcheggio non custodite di diverse attività di ristorazione e ricettive della città. L’amministratrice unica della società proprietaria di Casa Spadoni, Beatrice Bassi, ringrazia la compagnia carabinieri di Faenza e i suoi vertici «per l’elevata professionalità dimostrata nell’affrontare un caso dai risvolti importanti».

Bassi spiega che i due malviventi erano diventati «dei veri e propri persecutori del locale con danni economici rilevanti». I furti avvenivano quasi esclusivamente in occasione di cene business, quindi incontri aziendali, meeting di professionisti, presentazioni di nuovi prodotti: «Era l’occasione di entrare nelle auto per appropriarsi di computer, cellulari, caricabatterie e altra tecnologia».

L’azienda aveva pensato di installare una videosorveglianza nell’area privata destinata a suolo pubblico, ma la scarsa deterrenza di queste apparecchiature in un parcheggio così ampio e comunque l’onere successivo di risalire ai malviventi eventualmente ripresi, hanno fatto desistere dall’installazione. «Con il passare del tempo abbiamo subìto un contraccolpo economico, perché alcuni dei nostri clienti si sono detti molto preoccupati dalla presenza di questi malviventi. Ne abbiamo parlato con le istituzioni e con l’Arma dei carabinieri che ha prontamente messo in atto le più adeguate contromisure».

Compie 105 anni l’ultimo reduce dell’eccidio di Cefalonia

Battista Vasumini è ospite di una casa di riposo a San Pietro in Vincoli: era nella divisione Acqui dell’esercito italiano che occupava l’isola greca durante la seconda guerra mondiale. Dopo l’armistizio gli scontri con i tedeschi, il naufragio, la prigionia in Siberia

Vasumini SoldatoNella casa di riposo di San Pietro in Vincoli è ospitato l’ultimo reduce dell’eccidio di Cefalonia del 1943: il 5 ottobre Battista Vasumini, originario di Gambellara, festeggerà 105 anni con amici e istituzioni locali.

Come ricorda Celso Ceroni, Vasumini faceva parte della divisione Acqui che occupava l’isola greca durante la seconda guerra mondiale. L’8 settembre 1943 fu annunciato l’armistizio che sanciva la cessazione delle ostilità con gli anglo-americani. I tedeschi chiedevano agli italiani di consegnare tutte le armi e di arrendersi, promettendo loro di riportarli in Italia. Cominciarono le ostilità fra i due eserciti fino a poco primi alleati: i tedeschi disponevano di artiglieria e forze aeree, decisione inevitabile fu la resa. A questo punto iniziò il massacro. I tedeschi catturarono il generale Gardin e 193 ufficiali che furono immediatamente fucilati; poi circa cinquemila soldati perirono combattendo o furono trucidati.

Gran parte dei restanti prigionieri italiani furono caricati su navi, molte delle quali poi affondate a causa di mine o bombardate dagli alleati ignari del loro carico umano. Altri trasferiti in Germania nei vari lager dai quali pochi sono ritornati. Si calcola che altri duemila siano morti in questi frangenti.

Vasumini fu tra quelli che si opposero alla consegna delle armi e in seguito fu fatto prigioniero dai tedeschi e caricato su una nave che incappò in una mina, affondando. A nuoto raggiunse la riva assieme ad altri italiani. Furono poi ripresi dai tedeschi e imbarcati su di una altra nave che li portò ad Atene. Pochi giorni dopo furono caricati su un treno merci, chiusi in un vagone senza finestre, attraversando la Jugoslavia e raggiungendo dopo diversi giorni la Polonia fino a Varsavia. Da qui furono trasferiti nella Parte di Russia occupata dalla Germania e internati in un campo di concentramento, costretti ad eseguire lavori vari. In seguito alla avanzata dei russi, i tedeschi furono costretti a ritirarsi, abbandonando i prigionieri.

Battista e alcuni altri romagnoli si trovarono a vagare senza meta cercando di sopravvivere finché vennero catturati dai russi e portati in un altro campo di concentramento e da qui con un treno furono portati in Siberia dove trovarono temperature fino a quaranta gradi sottozero e tanta fame.

Furono anche qui impegnati in vari lavori fino all’estate del 1945 quando, finalmente, furono caricati su un treno diretto in Germania e da qui in Italia.

Con vari mezzi di fortuna il nostro Battista raggiunse finalmente la famiglia di cui non aveva notizie da anni.

Sonora Radio Fest al via: dal 6 al 23 ottobre sei giornate di musica, arte e cultura

Quarta edizione del festival che indaga il mondo della comunicazione: incontri con autori tv, registi, musicisti, da Andrea Segre a Umberto Galimberti, da Stranger Things agli influencer

radio consoleÈ tutto pronto per la quarta edizione del Sonora Radio Fest, il festival delle web radio dell’Emilia Romagna in provincia di Ravenna con appuntamenti ad Alfonsine, Bagnacavallo, Conselice e Lugo dal 6 al 23 ottobre. L’organizzazione è dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna in collaborazione con l’associazione Sonora Social Club, che gestisce Radio sonora, e con il contributo della Regione.

Per ulteriori informazioni consultare il sito www.sonoraradiofest.com, scrivere a sonoraradiofest@gmail.com, o chiamare il 335 8002382.

Si tratta di un progetto che indaga il mondo della comunicazione: linguaggi, metodi e strumenti, dalla radio al cinema, passando per musica, illustrazione e televisione. Nelle giornate di festival si alterneranno musicisti, scrittori, speaker radiofonici, registi, attori e disegnatori e ciascun ospite porterà il proprio contributo e la propria visione della disciplina che rappresenta, aprendo una finestra sulle opportunità per i giovani.

Si comincia giovedì 6 ottobre alle 21 al cinema Gulliver di Alfonsine, con la proiezione del docufilm Po diAndrea Segre; a seguire il regista dialogherà con Andrea Valmori sul cinema documentario come linguaggio.

A Bagnacavallo, all’antico convento di San Francesco, da giovedì 13 a sabato 15 ottobre.

Giovedì 13 ottobre alle 19 si inizia con «Volume alla voce – Il racconto», il resoconto dell’omonimo percorso di partecipazione giovanile dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna realizzato in collaborazione con Itinerari paralleli.

Alle 20.15 è previsto il concerto all’ukulele di G.em e a seguire la conferenza di Umberto Galimberti«La condizione giovanile nell’età del nichilismo», che inizierà alle 21.

Venerdì 14 ottobre aperitivo con dj set curato dai ragazzi di Radio sonora e alle 21 la proiezione deIl grande caldo; al termine un confronto con il pubblico tra i registi Daniele Tinti, Marcello Newman e Dan Bensadoun.

Sabato 15 ottobre si comincia alle 9.30 con una serie di interventi a cui parteciperanno anche gli studenti delle scuole superiori di Lugo, tra cui «Un tot a umiliazione», conversazione tra gli autori televisivi Giovanni Bagnari e Luca Restivo.

Sempre dalle 9.30 sono previste le letture sui modi di raccontare la musica dell’autrice e giornalista musicale Giulia Cavaliere: Dall’orgone al Demogorgone – Kate Bush e il desiderio, da Wilhelm Reich a Stranger Things.

Alle 10.30 doppio appuntamento: un incontro con Silvia Ranfagni autrice del podcast Corpi Liberi sulla disforia di genere e una lezione di cinema della regista Margherita Ferri sugli sguardi differenti per nuove storie: diversità e inclusione nel cinema e nella serialità italiana.

Il festival prosegue nel pomeriggio: dalle 15 una chiacchierata sul mondo transgender con Francesco Cicconetti (su Instagram @Mehths); alle 16 approfondimento sui podcast con gli esperti di Chora Media: dall’idea al tasto play, conversazione tra Valeria Montebello autrice de Il sesso degli altri: sei porno o non porno, l’autore Ivan Carozzi, Massimo Carozzi (musiche e post produzione di «Frigo!!! – L’epopea impossibile di Frigidaire») e Marco Villa di Chora Media.

Alle 17 spazio alla musica con il concerto di Svegliaginevra, e alle 18 incontro con il fotografo e creativo Tommaso «Fotodi?» Biagetti.

Alle 19 si parlerà di radio con gli speaker Federico Russo,Marlen Pizzo e i ragazzi di Radio sonora, e a seguire «Giorni felici», lo storytelling del cantautore Giorgio Poi.

La serata si concluderà con la stand-up comedy di Edoardo Ferrario e il concerto di Panetti.

La quarta edizione del Sonora Radio Fest prevede anche un appuntamento Off: sabato 22 ottobre alle 19 a Lugo, al Parco dei mulini, ci sarà Gramen, una festa con dj set, aperitivi, banchetti e una mostra fotografica.

Il Sonora Radio Fest si concluderà domenica 23 ottobre alle 17 a Conselice, all’Arena «d’dri de teatar» con Apericorto – Futura. La musica di Radio sonora si unisce alla proiezione di tre cortometraggi italiani pluripremiati. Un appuntamento pensato per i giovani con l’obiettivo di stimolarne la creatività promuovendo l’eccellenza del panorama audiovisivo emergente italiano.

Uil: «Perché i Comuni non invitano le multiutility pubbliche a ridurre le bollette?»

Il segretario regionale del sindacato lancia la proposta di un ordine del giorno per contrastare il caro energia attraverso l’azione delle pubbliche amministrazioni che controllano le aziende come Hera con profitti da record per il boom dei costi

BOLLETTA ENERGIA

«Perché i Comuni, soci di maggioranza e con la possibilità di nominare componenti nei cda delle multiutility, non invitano le loro aziende che stanno macinando profitti record, a intervenire per abbattere il costo delle bollette?». La proposta è del segretario generale Uil Emilia Romagna, Giuliano Zignani. Come noto, Hera è una delle più grandi multiutility a maggioranza pubblica.

La Uil regionale si rivolge ai Comuni sottoponendo loro un odg finalizzato a contrastare il caro bollette: «Le multiutility sono nate dalla volontà dei Comuni di dare slancio e forza alle loro aziende di servizi tale da renderle competitive sul mercato. Obiettivo raggiunto». Ora ci sono interrogativi a cui rispondere. Ad esempio: «Perché lo stesso Comune, grazie ai profitti che le aziende riversano nelle sue casse, non mette a punto un meccanismo tale per cui queste risorse possano andare a tutela delle famiglie vessate dal caro bollette?»

Il sindacato assicura di non voler mettere in discussione la solidità delle imprese di fornitura di luce e gas, «ma non dimentichiamo che queste sono a maggioranza pubblica e che quindi spetta ai Comuni dare indirizzi, come spetta ai Comuni attuare ogni tipo di soluzioni per salvaguardare i cittadini sempre più in difficoltà».

Infine, un ultimo aspetto definito etico: «Perché non prevedere un ordine del giorno che metta un tetto al compenso dei manager alla guida di queste multiutility. Proprio come avviene con le società a maggioranza pubblica. Sarebbe un bel segnale, per non dire un atto concreto, di quanto il Vostro Comune riesca a coniugare etica e profitto. Senza scarificare la prima al secondo».

Record di barche alla regata sul Candiano: «La vela può far decollare la darsena»

Oltre 120 iscritti a Navigare per Ravenna, successo anche per i giorni di sport in banchina

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La barca con la vela della Compagnia Portuale di Ravenna

Record storico di partecipazione a Navigare per Ravenna, manifestazione che unisce la città di Ravenna, il suo porto e il suo mare organizzata dal circolo velico ravennate.

Hanno partecipato 123 barche, con in testa la barca dell’associazione Marinando e Uniboat, barca sostenibile dell’università di Bologna portando circa 800 persone imbarcate da Marina in darsena.

Appena arrivate in darsena le barche è partito il Trofeo Porto di Ravenna che ha visto per la prima volta la partecipazione del portacolori della compagnia portuale. Si è imposta la Sapir, seguita da Autorità di sistema portuale e Piloti del porto.

Appena tagliato il traguardo, gli equipaggi delle associazioni sportive hanno cominciato a sfidarsi nel Trofeo dei sodalizi, nato per fare conoscere chi ogni giorno si impegna per promuovere la cultura del mare e della vela ai nostri concittadini. Si è imposto il bagno Baloo, stabilimento balneare che da sempre coltiva la passione della vela estiva, seguito da Uomo a Mare e dal Circolo Velico Ravennate.

«Portare le barche in darsena – ha dichiarato il consigliere del Cvr Carlo Mazzini –  non è solo una scelta del tempo libero, è una scelta fatta per rendere evidente a tutti che il mare e il porto sono pilastri dell’economia ravennate. Abbiamo aiutato la darsena a partire dal 2014, siamo convinti che la vela possa essere il grande motore per faccia decollare la darsena come luogo in cui coniugare sport e turismo».

La domenica era la conclusione di una lunga settimana di sport che il circolo velico organizzava in darsena. Dal 29 settembre all’1 ottobre si è tenuto infatti Sport in darsena, evento di promozione dello sport attraverso il coinvolgimento delle società sportive nato nel 2014 in compartecipazione tra Circolo Velico Ravennate e Comune di Ravenna. Per 3 giorni le scuole di ogni ordine e grado di Ravenna, Mezzano, Piangipane, Punta Marina hanno portato i propri allievi a costruire la propria cultura sportiva. Bambini e ragazzi hanno avuto la possibilità di scoprire i propri talenti e di conoscere le migliori società sportive del territorio.

L’inviata del Tg1 in Ucraina: «La ferocia della guerra va mostrata anche se turba»

La giornalista Stefania Battistini ha partecipato con Nello Scavo (Avvenire) alle iniziative promosse a Conselice in occasione del 16esimo anniversario del monumento alla memoria degli stampatori che contribuirono alla liberazione del Paese dal nazifascismo

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Stefania Battistini in piazza a Conselice l’1 ottobre

«C’è una ferocia della guerra che va mostrata nei telegiornali e va affrontata anche se ci turba e non ci piace. È nostro dovere di giornalisti farla vedere, i parenti delle vittime ci chiedono di consegnare un pezzetto di verità. Se qualcuno non vuole essere turbato durante la cena, guardi altro». Stefania Battistini ha visto con i suoi occhi la crudezza della  guerra in Ucraina, dove è arrivata dieci giorni prima dell’invasione russa come inviata per il Tg1, e non ha dubbi che i reportage dal campo di battaglia debbano anche mostrare immagini forti. «Magari in servizio che va in onda alle 20 ci sta di pixelare certi dettagli perché a quell’ora ci sono anche i bambini. Ma se parliamo di qualcosa che va in onda in altri orari non possiamo nascondere quelle scene».

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Nello Scavo (Avvenire)

La giornalista Rai ha espresso il suo punto di vista nell’auditorium comunale nel municipio di Conselice nella serata del 30 settembre quando ha partecipato a una delle iniziative promosse nel weekend scorso dall’Osservatorio nazionale per la libertà di stampa, costituito un anno fa nel paese della Bassa Romagna in occasione del quindicesimo anniversario del monumento per la libertà di stampa. Insieme al collega Nello Scavo di Avvenire, Battistini ha risposto alle domande e agli spunti di riflessione sollevati da Loris Mazzetti, giornalista e storico collaboratore di Enzo Biagi.

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Le celebrazioni con le scuole nella mattinata dell’1 ottobre

Battistini è arrivata a Kyiv il 13 febbraio: «Nell’aria cominciava a esserci qualcosa, le truppe russe si stavano ammassando ai confini. E la direttrice del Tg1 ha scelto di inviare dei giornalisti. Siamo arrivati senza giubbotto antiproiettili e senza caschetto che poi abbiamo recuperato sul posto dall’esercito ucraino».

Parlato della legittimità di mostrare scene cruente, il dibattito è andato a toccare le accuse di “tv del dolore” che a volte parto dall’opinione pubblica all’indirizzo delle redazioni: «Ci siamo trovati in un contesto in cui bastava chiedere “come stai” e le persone cominciavano a piangere davanti a noi. Sarebbe stato difficile chiedere a quelle persone di trattenersi perché a quel punto sì che sarebbe stato falso».

310424640 445230911034967 7090255756120121178 NInevitabile affrontare il tema della tanto dibattuta neutralità o meno dei media sul teatro di guerra. «C’è un dato oggettivo che è l’aggressione di un Stato a un altro. Abbiamo assistito al passaggio dei carri armati. I civili che muoiono sono solo ucraini e i russi che muoiono sono soldati mandati in guerra. È chiaro che c’è un aggressore e un aggredito». Ma questo non deve portare il reporter a una minore attenzione sull’Ucraina: «È un Paese che vuole entrare nell’Ue e nella Nato e ha chiesto procedure accelerate. Però come giornalisti non possiamo dimenticare la scarsa attenzione di quello Stato alla morte del giornalista Andy Rocchelli nel 2014». Così come non va omesso il racconto di comportamenti oltre il lecito: «Come in tutti gli scenari in cui le città si svuotano – ha spiegato Scavo – compaiono i cosiddetti sciacalli. Se la polizia ucraina li trovava, venivano denudati e legati in strada in esposizione. L’abbiamo raccontato e non significa essere filorussi».

310314628 445230871034971 3505066813483817534 NL’inviato di Avvenire ha poi toccato l’argomento della credibilità del cronista, esprimendo il proprio dispiace per quelle situazioni in cui un giornalista si trova a dover giustificare quello che ha scelto di non mostrare con immagini: «È mio diritto e dovere decidere che una certa immagina non la mostra ma la racconto. Ed è brutto che questo metta in dubbio la fiducia del lettore o dello spettatore perché si pensa che se non c’è la prova allora non è detto che sia vero».

Ma mentre la macchina della propaganda è in moto, come ci si muove? «Sono consapevole che un fatto riportato da un nostro servizio in onda possa fare comodo a una parte o all’altra – ha detto Battistini –. A me interessa che sia vero, mi interessa riuscire a verificarlo». Con l’accortezza per non essere causa di tragedie: «Non mi interessa uno stand-up davanti a una trincea per “fare i fighi” se poi quello rende riconoscibile una postazione e causa la morte di trenta soldati». Però Battistini riconosce anche che troppo spesso l’esercito ha limitato le possibilità dei giornalisti di vedere con i propri occhi: «Dopo sette mesi di guerra non posso rispondere a un capo militare e sentirci dire di stare in albergo». Su quest’ultimo aspetto è stato particolarmente chiaro Scavo: «I peggiori crimini di guerra sono avvenuti dove non c’erano giornalisti a coprire gli eventi».

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Paolo Berizzi

In chiusura del dibattito è poi intervenuto Paolo Berizzi, presidente dell’Osservatorio e giornalista di Repubblica sotto scorta per minacce di matrice fascista: «Credo che il lavoro e la missione dell’Osservatorio siano destinati a crescere nei prossimi mesi per la stagione in cui siamo. Il nostro è un mestiero sotto attacco, dai poteri economici, politici e criminali, dagli estremisti fuori e dentro la Rete. Si sa perfettamente chi mette sotto attacco la stampa in Italia. Per quanto ancora queste centrali avranno margine di movimento?».

Nella mattinata di sabato 1 ottobre, Nello Scavo e Stefania Battistini sono stati premiati per il loro lavoro durante la cerimonia in piazza. Dopo l’introduzione della sindaca Paola Pula, sono intervenuti Paolo Berizzi, presidente dell’Osservatorio, Renzo Savini, presidente provinciale Anpi, Matteo Naccari, presidente Associazione Stampa Emilia-Romagna e Raffaele Lorusso, segretario Fnsi.

Pink Ranning col botto: un fiume di 2.400 persone di corsa per dire no alla violenza

La seconda edizione dell’evento organizzato da Ravenna Runners Club e Linea Rosa migliora i numeri dell’anno scorso. Nella 10 km il primo posto a una turista inglese che si occupa di violenza domestica come avvocata

PINK RANNING PARTENZA 2Si sono presentate 2.400 persone stamani, 2 ottobre, a Ravenna alla darsena di città alla partenza della seconda edizione della Pink Ranning (scritto proprio con la A per un gioco di parole che richiama la sigla di Ravenna), la corsa organizzata da Ravenna Runners Club e Linea Rosa come evento di sensibilizzazione contro la violenza di genere. Un fiume di persone in rosa, con la t-shirt dell’evento brandizzata Destauto e De Stefani, ha invaso la città nella giornata internazionale della nonviolenza indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2007, in onore del Mahatma Gandhi nato proprio il 2 ottobre nel 1869.

Curiosità: la prima a tagliare il traguardo della 10 km non è stata una turista inglese che nel suo Paese come avvocata si occupa di casi di violenza domestica e ha scoperto la manifestazione passando dalla darsena nel pomeriggio di ieri.

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Ravenna Runners Club ha deciso di iscrivere alla manifestazione tutti i volontari di qualunque associazione, devolvendo l’intera quota di iscrizione a Linea Rosa. «Siamo felicissimi di aver raccolto numeri così importanti e nettamente superiori a quelli dello scorso anno – afferma Stefano Righini, presidente di Ravenna Runners Club –. È stata una giornata di festa meravigliosa che ha testimoniato l’importanza di voler mettere l’accento su un tema molto delicato come quello della violenza sulle donne. Infine, ci tengo a ringraziare tutti gli sponsor e tutti quanti i volontari che si sono messi a disposizione per la riuscita di questa manifestazione».

L’evento ha richiamato tante persone, uomini e donne, famiglie, giovani, camminatori e runner. Alla partenza anche una folta rappresentanza delle pubbliche amministrazioni, con il via dato dall’assessore allo Sport Giacomo Costantini, dall’assessora alle Politiche di genere Federica Moschini e dalla neoeletta deputata Ouidad Bakkali.

PINK RANNING PARTENZA 5Linea Rosa ha voluto ringraziare Famila per l’enorme sostegno dato a questo evento donandogli una mattonella in mosaico “Ravenna città amica delle donne” che verrà attaccata all’ingresso di Famila in modo che tutte e tutti possano apprezzare la sensibilità che la grande catena di supermercati ha avuto per questa manifestazione. «Siamo onorati di ricevere questo riconoscimento – afferma Marcello Amaduzzi, direttore marketing Arca Commerciale, società che gestisce Famila Romagna Marche –. Siamo convinti che la comunità debba essere vissuta attivamente da tutti, aziende comprese. Per questo mettiamo il nostro impegno nel sostenere iniziative e associazioni che con la loro opera portano valore positivo al territorio e Linea Rosa ne è un esempio. A tutti i suoi volontari e volontarie va il nostro grazie per il loro prezioso lavoro».

Durante l’evento Linea Rosa ha voluto donare una mattonella in mosaico anche a Ravenna Runners Club in segno del solido legame creato negli ultimi anni. «La manifestazione di oggi ci riempie di speranza – commenta Alessandra Bagnara, presidente di Linea Rosa –, vedere tanta partecipazione conferma che non c’è età, genere e ostacolo per raggiungere un obiettivo comune. La violenza sulle donne è una responsabilità di tutti e tutte, solo agendo uniti possiamo provare a cambiare la sbagliata e antica cultura patriarcale su cui si fonda la nostra società. Siamo orgogliose della collaborazione con Ravenna Runners Club, che ha permesso di realizzare ciò che fino a due anni fa mi sembrava solo un sogno».

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