venerdì
22 Agosto 2025

Riapre l’arena Borghesi, undici serate gratuite: cinema, musica, teatro, danza

Un calendario di appuntamenti tra il 4 e il 23 luglio elaborato dall’amministrazione comunale per inaugurare lo spazio tornato fruibile dopo una lunga riqualificazione

Arena Borghesi PlateaIn occasione della riapertura dell’arena Borghesi a Faenza, dopo una lunga riqualificazione, l’amministrazione comunale ha elaborato un calendario inaugurale con eventi e spettacoli gratuiti che si susseguiranno dal 4 al 23 luglio, che si intervalleranno con la rassegna cinematografica messa a punto dal cine club Raggio Verde.

Si parte lunedì 4 luglio, alle 18.30, con l’inaugurazione ufficiale dell’Arena Borghesi. Dopo il saluto delle autorità un momento musicale da parte dei maestri e allievi della scuola di musica Sarti. Alle 21.30 la proiezione del film di Alfred Hitchcock, La finestra sul cortile.

Martedì 5, alle 20.30, il concerto della scuola di musica del Borgo Artistation che si esibirà con le sue band formate nei laboratori di Live Performance e con la Artistation Big Band.

Venerdì 8, giornata dedicata alle famiglie; alle 17 spettacolo teatrale ‘La losca vita di Leonardo Da Vinci’, spettacolo di bambini curato dall’associazione Fatti d’Arte. Testo e regia di Veronica Bassani. Alle 18.30 sempre per il teatro, Il lungo viaggio del coniglio Edoardo, spettacolo per famiglie di Accademia Perduta/Romagna Teatri di Mariolina Coppola con Maurizio Casali e Mariolina Coppola, per la regia di Claudio Casadio. Alle 21.30, il film Ratatouille 2007.

Arena BorghesiLunedì 11, alle 21.30 per i classici del cinema, Effetto notte di François Truffaut.

Martedì 12, alle 21, teatro & musica con lo spettacolo Pippi Calzelunghe, lettura per voce e chitarra dal libro di Astrid Lindgren, con Consuelo Battiston e Donato D’Antonio, spettacolo A cura dell’associazione Menoventi.

Venerdì 15, alle 21, sempre per la rassegna teatro & musica, L’improbabile storia del maresciallo francese Marca, spettacolo comico curato dall’associazione Fatti d’Arte, musicato dal vivo dalla band ‘The Hangings’ e concerto a fine spettacolo per la regia: Viviella Costantino e Veronica Bassani.

Lunedì 18, alle 21.30, torna il cinema con Bellissima di Luchino Visconti.

Martedì 19, alle 21, sarà la volta del concerto ‘Jazz extraction trio’: Massimiliano Rocchetta (pianoforte), Tiziano Negrello (contrabbasso) e Gianluca Berardi (batteria) evento curato dalla scuola di musica Sarti.

Mercoledì 20, alle 21.30, per la rassegna cinematografica, Folgorazioni figurative. Viaggio nell’immaginario di Pasolini’, serata dedicata a Pier Paolo Pasolini curata da Roberto Chiesi, critico cinematografico e responsabile del Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini presso la Cineteca di Bologna.

Arena Borghesi 3Venerdì 22, alle 21.15, per Cinema & Musica, ‘Faenza Rock, una storia lunga 35 anni dalla tradizione all’innovazione’. Il gruppo musicale ‘I caveja’, vincitori di Faenza Rock, in concerto, durante il quale presenteranno il loro nuovo singolo, Stress, registrato al Lotostudio di Ravenna. In apertura presentazione di alcuni spezzoni del documentario sulla storia del rock nella provincia di Ravenna con interventi di musicisti e artisti della scena musicale locale.

Ultimo appuntamento, sabato 23 luglio, alle 20.30, per la danza, progetto D.R.O.P. WAM! FESTIVAL, tre momenti performativi dei danzatori di Dance Research Opportunity, percorso professionale di specializzazione on stage.

 

Seicento persone all’alba per il trekking lungo le vie d’acqua antiche e attuali

Grande successo per la decima edizione di Ravenna Città d’acque

Si sono presentati in seicento all’alba di oggi, 3 luglio, ai giardini pubblici di Ravenna per partecipare a un trekking di alcuni km su un percorso che collega le aree verdi della città attraverso antiche e attuali vie d’acqua. È la decima edizione dell’urban trail Ravenna Città d’acque, la manifestazione organizzata da Trail Romagna in compartecipazione con il Comune di Ravenna e il sostegno di Bcc.

Partenza alle 6 dallo Chalet dei gardini. I partecipanti hanno apprezzato con entusiasmo il percorso – in gran parte percorribile solo in questa occasione – che segue le acque presenti in città, come i fiumi Uniti, il fiume Montone, il canale Lama e Darsena di Città – ma soprattutto le memorie acquifere di Ravenna: dal letto oramai abbandonato del fiume Ronco a quello del fiume Montone, da via Bassa del Pignattaro a via Sabbionara e via Rotta, dal canale Molino al Molino Lovatelli fino al tracciato sulle mura anticamente circondate dai fossati. Da qualche anno la manifestazione ha impreziosito la proposta aprendo proprio parte dell’antica cinta muraria grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale.

Il percorso unisce al tempo stesso sport e cultura rendendo i partecipanti consapevoli del rapporto indelebile e controverso che la città ha e ha avuto con l’acqua. Così anche nella decima edizione, Ravenna con la fantasia è tornata a due passi dal mare e solcata da quelle acque di cui percepiamo solo i segni e che ricordiamo solo nella toponomastica: Padenna, Lametta, Molino, Molinetto, Panfilia, Montone Abbandonato, antico squero…

Gli organizzatori ringraziano Millepiedi Viaggi, Chalet dei Giardini, Molino Spadoni, Mercato Coperto, Ristorante Alexander, I Passatelli e numerosi altri partner che hanno permesso di premiare cento tra camminatori e runners per la semplice partecipazione.

Il prossimo appuntamento con Itinerari Ravennati è fissato dal 13 al 18 agosto con il Cammino di San Romualdo: Ravenna-Eremo di Camaldoli.

 

 

Ius scholae, Bakkali (Pd): «Per un futuro aperto alle diversità e al coraggio»

Le riflessioni della presidente del consiglio comunale di Ravenna e vicesegretaria regionale del Partito democratico sulla proposta di legge in discussione in Parlamento per concedere la cittadinanza in base alla frequentazione scolastica

Pd Bakkali
Ouidad Bakkali, Pd

Alla Camera è iniziato l’esame della proposta di legge per modificare la concessione della cittadinanza introducendo lo ius scholae e nel dibattito che è in corso si inserisce Ouidad Bakkali, presidente del consiglio comunale di Ravenna dopo due mandati da assessora e vicesegretaria del Pd in Emilia-Romagna. La 36enne è nata a Agadir (Marocco), è arrivata in Italia quando aveva due anni, raggiungendo il padre emigrato all’inizio degli anni Ottanta e diventato a Ravenna un operaio dell’Enichem. In passato su Facebook aveva raccontato la soddisfazione per l’ottenimento della cittadinanza italiana quando aveva 22 anni.

La riforma in discussione in Parlamento prevede il riconoscimento della cittadinanza italiana al minore straniero che abbia frequentato regolarmente per almeno cinque anni nel territorio nazionale uno o più cicli scolastici se nato in Italia o vi abbia fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età e che abbia risieduto legalmente e senza interruzioni nel nostro Paese.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera aperta firmata da Bakkali:

È ormai giunto il tempo di rispondere SÌ alla domanda di partecipazione, inclusione, visibilità che arriva da una parte importante e numerosa della popolazione giovanile di questo Paese. Perché la domanda è proprio questa e la immagino così formulata:

“Sono italiana, non ho scelto di esserlo, lo sono diventata nel momento in cui sono nata in un ospedale italiano, lo sono diventata nel momento in cui ancora piccola e inconsapevole ho migrato dal paese di origine della mia famiglia e sono arrivata nel quartiere dove sono cresciuta. No, non ho scelto di essere italiana, ma lo sono! Eppure devo ancora chiedere di essere riconosciuta come tale. Mi vedi? Sono proprio qui davanti a te!”.

La cittadinanza del Paese nel quale si cresce, del quale si parla la lingua, del quale si condividono sviluppi, crisi, cambiamenti è la vera porta che si varca per sentirsi finalmente a casa, per non sentirsi più cittadini a tempo determinato, cittadini precari.
Essere cittadini e cittadine pienamente riconosciuti dal paese nel quale si è nati e cresciuti è il passo che ti rende pienamente responsabile dei diritti e dei doveri che quell’appartenenza porta con sé.

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La presidente del consiglio comunale di Ravenna, Ouidad Bakkali (Pd), è stata la più votata alle elezioni 2021 con 986 preferenze

Essere cittadine/i o non essere cittadine/i segna il solco tra il sentirsi parte di un destino comune o spettatori frustrati ed esclusi, relegati al loggione dal quale guardare un futuro che può fare a meno di te, del tuo contributo, che ti reputa inutile, superfluo.
Un non-cittadino nel paese di origine della tua famiglia e una cittadina precaria, a termine nel Paese che senti tuo.

Eppure questa Italia ha bisogno di ogni singolo giovane talento che entra nelle nostre scuole, ne ha bisogno per formarlo, educarlo, crescerlo perché possa contribuire ad un futuro che ha un bisogno impellente di giovani che possano essere futuri lavoratori e lavoratrici, medici, ingegnere e ingegneri, insegnanti, artigiane e artigiani, imprenditori e imprenditrici.

A trent’anni dalla legge del 92, nata per nutrire un legame identitario e culturale con chi lasciò l’Italia per emigrare in Sud America o altrove nel mondo, asserendo di fatto che si è “per sempre italiani, per sempre italiane” anche con una sola goccia di sangue italiano nel proprio corpo, non si è ancora riconosciuto chi invece è “da sempre italiano, da sempre italiana”, prolungando uno spettacolo umiliante dove una parte di popolazione giovanile ormai implora, prega il proprio Stato di riconoscerla, vederla.

L’immagine è proprio questa:
da una parte la 91/92 che implora gli italiani di sesta/settima generazione di continuare a coltivare un legame con il Bel Paese, un’Italia che si “sbraccia” verso la costa dell’Atlantico per salutare i vari Joe di Maggio, Rocky Marciano, Tarantino, Coppola, i grandi italoamericani e dall’altra parte finge di non vedere i “suoi” Ahmed, Marwa, Ada, Deepika, Basma, Siid etc…

“Guardami!”

La prima giunta De Pascale (2016-2021)

Questa riforma non dovrebbe chiamarsi “ius scholae”, ma “ius carnis” perchè quello che si deve fare è finalmente riconoscere i corpi che abitano le comunità, si riconoscano le carni di chi cammina, respira, gioca, studia, cresce, pensa, qui, tra noi.

Si abbia rispetto per la pelle sulla quale quotidianamente, persino dalle nobili aule parlamentari si incidono parole di rifiuto, sguardi di sufficienza, condotte di superiorità.
Non è vero che l’attuale legge basti per ottenere la cittadinanza.
Chi dice che la legge oggi in vigore sia più che sufficiente dice una falsità:
è una legge che porta con sé odiosi ritardi burocratici che spesso allungano sino a 4 anni i tempi di attesa. (per mia diretta esperienza).
È una legge che non contempla nel progetto di vita di una famiglia momenti di difficoltà, precarietà, mobilità, povertà.
È una legge che non ammette inciampi, sbavature.
È una legge che prevede che si paghino 250 euro a titolo di contributo per la richiesta di cittadinanza.
Il versamento è da intestare al Ministero dell’Interno e la causale è: CITTADINANZA.

Lo Ius Scholae è già il frutto di mediazioni politiche e il Parlamento è chiamato al suo più nobile compito ovvero leggere la contemporaneità e tracciare una via possibile per il Futuro, che non può non essere inclusivo, aperto alle diversità e al coraggio.

“Guardami!” stanno urlando Ahmed, Marwa, Ada, Deepika, Basma, Siid etc… “Guardateci negli occhi e diteci che anche noi siamo figlie e figlie di questa Italia!”
“Sì!”

Il debutto di “The Garden” (Fanny & Alexander) all’Almagià per Ravenna Festival

Il 5-6 luglio un’installazione video/concerto: la sofferenza nell’arte in una performance tra canto barocco, elettronica e pittura fiorentina

“The Garden” è un’installazione video/concerto ideata dal regista Luigi De Angelis e dalla compagnia teatrale ravennate Fanny & Alexander su impulso di Muziektheater Transparant, a metà tra una natura morta barocca e un rituale contemporaneo, che andrà in scena il 5 e il 6 luglio all’Almagià di Ravenna nell’ambito del Ravenna Festival.

De Angelis insieme a Claron McFadden e Emanuele Wiltsch Barberio allestisce una galleria di lamentazioni e memorie musicali del passato che evocano il tema della sofferenza nell’arte: da Monteverdi a J. C. Bach, da Nina Simone a Giovanni Legrenzi, passando per Barbara Strozzi e John Downland. Lo scopo è provare a rispondere a queste domande: «Perché nell’arte ricorre così spesso un soggetto come quello della sofferenza? Non siamo forse nient’altro che consumatori del dolore altrui o esiste in noi veramente uno spazio per la compassione? C’è una bellezza sublime nella sofferenza? Un’ambiguità? Quali sono le storie del nostro tempo che riverberano questa sofferenza? Deve l’arte assorbire questa istanza? Farsene portavoce? Non rischia di essere consolatoria? Che responsabilità abbiamo nel guardare la sofferenza altrui?».

La voce di Claron McFadden, avvolta in una dimensione musicale elettronica contemporanea, è la testimone emozionale di un polittico video di fronte al quale gli spettatori vedono manifestarsi gli echi di una Passione contemporanea: sette figure cristologiche, ispirate a altrettanti casi della cronaca recente, assieme a altri probabili personaggi di ispirazione evangelica del nostro tempo, affiorano su sette schermi verticali, in una progressiva via dolorosa dello sguardo e della percezione.

A metà tra lo still life, un video in slowmotion e un film documentario, le immagini si ispirano alla pittura fiorentina e alla fotografia di Andres Serrano. Interrogano lo sguardo dello spettatore, cercando di stabilire con esso un rapporto emozionale immediato, semplice, diretto, quasi tattile, come nella tradizione iconologica del rituale ortodosso, parlando attraverso i corpi, i volti delle donne e degli uomini che hanno recentemente vissuto una storia di passione lacerante, emblematica e che risentono l’esigenza di una testimonianza attiva.

In tre anni 185mila follower su Instagram: il successo della 18enne con le ricette

La ravennate Eva Andrini ha aperto il profilo sul social per hobby e con l’arrivo dei reel ha fatto il boom diventando una food blogger che collabora anche con Giallo Zafferano: «Potrebbe diventare un lavoro». Le servono fino a 5 ore per un video di 30 secondi che realizza da sola. In cucina ha imparato da mamma, nonna e Youtube

241670413 432840521490718 8306618459417941011 NRiuscire a riassumere la realizzazione di qualunque ricetta di cucina in un video di 30 secondi è l’abilità che ha fatto di Eva Andrini una food blogger da 185mila follower su Instagram e 138mila su Tiktok. Ci sono voluti tre anni e ora la 18enne ravennate è una influencer che produce contenuti anche per Giallo Zafferano o per brand che sfruttano il suo seguito per promuoversi.

«Il cibo è da sempre una delle mie più grandi passioni», ci ha raccontato la ragazza alla vigilia dell’esame di maturità al liceo classico Alighieri. In un post sul suo profilo scriveva: «Cucinare, impastare, decorare, cercare nuove combinazioni e idee mi diverte moltissimo e mi dà tanta spensieratezza». Il tempo le ha fatto capire che potrebbe essere anche uno sbocco professionale: «Lo dimostra Chiara Ferragni, ma non servono i suoi follower per riuscire a campare di quello. Adesso però questo è il mio hobby perché prima di tutto però io sono una studentessa. Sto pensando di farne un lavoro, ma non come è ora. Amo poter comunicare con le persone attraverso il cibo e vorrei che fosse il mio lavoro, devo capire in che modo svilupparlo parallelamente all’università che inizierò dopo l’estate».

 

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Un post condiviso da Eva Andrini (@evasfoodaddiction)

La pagina @evasfoodaddiction è nata all’inizio del 2019: «Doveva essere solo uno spazio in cui pubblicare le mie ricette. Per molti mesi mi seguivano solo conoscenti o persone della zona ravennate». Poi a gennaio 2021 è arrivata la svolta: «Instagram ha introdotto i reel, cioè la possibilità di pubblicare filmati di durata massima 30 secondi che vengono mostrati anche a chi non è tuo follower. Io sono stata una delle prime food blogger a usare questo formato». Ed è stata una scelta azzeccata: ad aprile 2021 “la bionda riccia che cucina” – come si autodefinisce nella bio – ha tagliato il traguardo dei centomila follower.

 

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Un post condiviso da Eva Andrini (@evasfoodaddiction)

Instagram (lanciato nel 2010) e Tiktok (nel 2016) sono i social sui quali la studentessa sta cercando di specializzarsi più possibile «perché sono più adatti al mio modo di lavorare. Non escludo però che in futuro ci saranno altre piattaforme su cui entrare». Facebook (lanciato nel 2004) invece è già preistoria: «Ho una pagina ma non l’aggiorno da un anno perché non c’è spazio per i reel. Per certe cose ormai secondo me è un po’ morto come social, non dà possibilità di crescere».

244033557 103954282013786 4575821037159609972 NAndrini è, di fatto, autodidatta ai fornelli: «In cucina ho imparato un po’ da mia mamma e da mia nonna ma loro non son mai state molto interessate ai dolci che invece sono il mio cavallo di battaglia da sempre. La pasticceria mi diverte perché ha dosi precise da seguire. E quindi ho imparato soprattutto guardando tantissimi video su Youtube. In futuro penso che sarà utile qualche corso per migliorare le tecniche». Ma anche nel ruolo di social media manager di se stessa è una self made woman: «Ho solo un treppiedi e il mio cellulare. Faccio tutto da sola: registro i filmati e li monto poi li pubblico e rispondo ai messaggi». Sulla pagina Instagram attualmente ci sono 338 post (di cui 27 nel 2022): «Se è un contenuto semplice in media mi servono tre ore dal momento in cui inizio a filmare la preparazione del piatto al momento in cui pubblico il video. Se invece è un contenuto più complesso, magari brandizzato, allora possono volerci anche cinque ore. Il bello è che non devo fare tutto in una volta, ma posso divedere le cose in momenti e decidere quando farle».

Spiagge Soul, buone vibrazioni in riva al mare con le musiche dal mondo

Cinquanta concerti itineranti dal 10 luglio al 14 agosto sui lidi ravennati per ascoltare e ballare sull’onda dei ritmi del sound afroamericano

Cek & The Stompers
Cek & The Stompers

Si ritorna a festeggiare e a ballare in riva al mare con le musiche dal mondo, i ritmi e i colori, la passione del blues, rock, reggae, dei suoni etnici, grazie a Spiagge Soul il festival intinerante della riviera ravennate, che quest’anno per la sua 14esima edizione si allarga anche verso i lidi sud.
Un mese di appuntamenti, dal 10 luglio al 14 agosto, con decine di concerti, in gran parte negli stabilimenti balneari, per condividere nuove scoperte sonore e vibranti emozioni. La rassegna è organizzata dall’associazione “Blues Eye”, con la compartecipazione del Comune di Ravenna e il sostegno della Regione Emilia-Romagna, oltre al contributo fondamentale dai gestori dei bagni della costa ravennate.

«L’edizione 2022 – spiega il direttore artistico, Francesco Plazzi – sarà improntata su aspetti fondamentali mancati in questi due anni: la vicinanza, l’aggregazione e il ballo. Sono molto soddisfatto per il programma che siamo riusciti a costruire, così come dell’affetto dimostrato dagli operatori privati, con nuovi ingressi e conferme nonostante le difficoltà di questo periodo. Il festival riafferma dunque la ricerca costante sulla musica afroamericana in tutte le sue sfaccettature, ospitando grandi ospiti internazionali e il meglio della scena italiana, con un calendario in continua crescita per livello di qualità artistica».

Il programma dei concerti si snoda fra le più diverse e stimolanti musiche popolari del mondo, dall’Africa al Sud America, confermando l’amore per le sonorità di New Orleans, ma anche una grande varietà di stili e generi esplorati, che vanno dal blues al funk, fino al reggae e tutte le sfumature della musica afroamericana. Con, fra i tanti artisti presenti, l’americano Grayson Capps, i Mookomba dallo Zimbabwe, Leon Beal, Noreda Graves, il gambiano Jabel Kanuteh, la cantante Martha High, ma anche il bluesman italiano Francesco Piu, i Rumba de Bodas, Shanna Waterstown o i francesi Lehmanns Brothers. E molti altri ancora…

«Spiagge Soul – ha commentato l’assessore comunale al Turismo, Giacomo Costantini – è una rassegna ormai consolidata che ha saputo valorizzare un lavoro di sistema tra più stabilimenti balneari. Grazie al sostegno dei privati e del Comune quest’anno per la prima volta coinvolgerà nuovi lidi e nuove spiagge. Il programma è ricco di nomi internazionali e di talenti del territorio che attireranno sulle nostre spiagge tanti appassionati di un genere musicale in continua evoluzione».

Il cartellone prevede, contando anche le anteprime di “Road to Spiagge Soul”, la serie di avvicinamento al festival vero e proprio partita già il 15 maggio, oltre 50 concerti fino a Ferragosto. Il 10 luglio sono in calendario gli ultimi tre concerti di “Road To” e poi parte il cartellone vero e proprio con la Grayson Capps Band (il 15 luglio) e si prosegue con i Mookomba (il 16), Andy J Forest Band (il 19), Leon Beal & Luca Giordano Band (il 20), il blues di Francesco Piu (il 21), Raphael Wressnig & Igor Prado (il 22) e la voce possente di Noreda Graves, in piazza Dora Markus a Marina di Ravenna, domenica 24 luglio.
Si passa poi per le sonorità messicane dei Los Kamer (26 luglio), per quelle africane di Jabel Kanuteh (il 27) e il blues di Cek & The Stompers (il 28). E poi ancora Rumba de Bodas (il 31), tocca poi alla regina del festival Lisa Hunt con la sua Soul Band (1° agosto), i 14 elementi degli Spiagge Soul Holy Fellas (il 2), la parata della Bologna Bridge Band (il 4 e 7 agosto) e il concerto di Martha High a Lido di Classe (5 agosto), dove si esibiranno tra gli altri anche Lebron Johnson & Andy Pitt Band (il 6). E si chiude con Lehmanns Brothers (il 10), Shanna Waterstown (l’11) e gran finale con Pennabilli Social Club (il 14 agosto).

Info e aggiornamenti sul programma sul sito del festival – Facebook “Spiagge Soul Festival”

Relazione Arpae su via Reale: a Mezzano inquinamento e rumore oltre limiti di legge

Il consigliere comunale Ancisi (Lpr) rende noti i risultati di una indagine richiesta dal Comune ma non divulgata

Pexels Photo 543605La statale 16 Adriatica a Ravenna – nel tratto che prende il nome di via Reale e attraversa Camerlona, Mezzano e Glorie – ha inquinamenti, rumori e traffico oltre i limiti di legge. Comitati cittadini e qualche forza politica lo dicevano da tempo, ora c’è una voluminosa relazione datata febbraio 2022 e realizzata da Arpae con l’uso di strumenti di monitoraggio. È Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione con Lista per Ravenna, che rende noti i contenuti del documento: «Il servizio Ambiente del Comune ha richiesto l’indagine ma la giunta De Pascale non ne ha diffuso alcuna informazione pubblica, forse a causa degli esiti drammatici che documenta a carico della salute e della sicurezza di chi vive in quelle frazioni».

Il monitoraggio di Arpae ha valutato l’impatto del transito veicolare impiegando per il rumore un fonometro, per i flussi di traffico un radar e per l’inquinamento atmosferico un campionatore di Pm10.

Fino a 17mila transiti al giorno
Nel periodo invernale, il flusso veicolare medio è di circa 15mila transiti nei giorni feriali e di circa 10mila nei festivi e prefestivi. Nel periodo estivo è di circa 17mila transiti con una componente significativa di mezzi pesanti, quali furgoni, camion e bus (il 23-25 percento nei giorni feriali, il 15 percento nei festivi e prefestivi): «Il traffico poco si adatta alla tipologia della strada e non consente il rispetto dei limiti di rumore previsti dalla normativa di settore».

Inquinamento acustico
Nel punto di indagine, il valore medio settimanale del livello equivalente diurno e di quello notturno, sia nel periodo invernale che in quello estivo, risulta superiore ai limiti imposti dal decreto del Presidente della Repubblica 142/2004: «Stime effettuate per il caso specifico, che mettono in relazione i flussi di traffico con il rumore corrispondente – riporta Ancisi –, conducono ad affermare che, per rientrare nei limiti, occorre una drastica diminuzione del traffico, pari addirittura ad oltre il 75 percento di giorno e al 90 percento di notte».

Polveri sottili
Il Pm10 è stato misurato per 73 giornate e messo in correlazione con la stazione di via Zalamella a Ravenna che nel 2020 registrò il superamento del livello massimo consentito di queste polveri sottili 58 volte, rispetto al numero massimo di 35 ammesso in un anno dalla normativa europea, ma che nel 2021, pur raggiungendo il più alto numero degli sforamenti nella provincia di Ravenna, si fermò a 33, appena sotto il massimo. «A Mezzano – scrive Arpae – le stime di lungo periodo fanno prevedere concentrazioni generalmente superiori a quanto rilevato dalla stazione Zalamella. In generale si può affermare che, lungo la statale 16, in corrispondenza di centri abitati con abitazioni a ridosso della strada, l’inquinamento atmosferico dovuto al Pm10 risulta critico. Inoltre sono superati abbondantemente, anche nella postazione di Mezzano, i valori guida per il Pm10 della Organizzazione Mondiale della Sanità edizione 2021».

Il decano dell’opposizione riporta anche le parole del dirigente comunale del servizio Ambiente, Stefano Ravaioli, nel momento in cui ha trasmesso i dati al consigliere comunale: «Risulta importante proseguire la progettazione e la realizzazione della variante in modo da ridurre in modo importante i flussi di traffico sull’attuale sede stradale, che deve diventare di solo traffico locale. A tal proposito, si informa che la Regione Emilia Romagna ha sottoscritto un accordo con Anas con il quale finanzierà il progetto di fattibilità tecnica economica del tratto Alfonsine-Camerlona al fine di consentire l’inserimento dell’intervento nel piano degli investimenti di Anas». Ancisi ricorda che la superstrada Ravenna-Ferrara situata nella provincia di Ferrara è già stata costruita da anni e gli ultimi due tratti che le mancano, nella provincia di Ravenna, quello tra Taglio Corelli e Ponte Bastia (sul fiume Reno) sia già al secondo stralcio dei lavori, «mentre il nostro non è nemmeno disegnato sulla carta».

Il primo bilancio di sostenibilità dell’Autorità portuale

Presentato il documento che descrive l’organizzazione di Ap e la sua governance, pone attenzione alla valutazione dell’impatto e del contributo dell’Autorità portuale al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 adottata dalle Nazioni Unite

NAVE JOLLY VANADIO PORTO RAVENNAL’Autorità portuale di Ravenna ha presentato il primo bilancio di sostenibilità. Il documento descrive l’organizzazione di Ap e la sua governance, pone attenzione alla valutazione dell’impatto e del contributo dell’Autorità portuale al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 adottata dalle Nazioni Unite. Importanti sono stati anche gli obiettivi del Word Ports Sustainability Program Charter, Programma che individua cinque tematiche di riferimento relative alle attività portuali (infrastrutture resilienti, Energia e Clima, Sensibilizzazione della comunità e dialogo porto-città, Salute e Sicurezza, Governance ed Etica).

Con il bilancio di sostenibilità l’Autorità portuale intende condividere le attività svolte e gli obiettivi futuri che sta perseguendo per una crescita sostenibile e responsabile del Porto di Ravenna, identificando e rendicontando in un documento chiaro e di semplice lettura le tematiche maggiormente rilevanti in tema ambientale, sociale e di Governance che hanno un impatto diretto sulle attività e sulle decisioni degli stakeholders.

Gli obiettivi strategici di sviluppo commerciale ed infrastrutturale sono stati integrati con l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione, la sostenibilità ambientale e sociale, l’inclusività, la tutela del territorio e la sicurezza dei lavoratori, tenendo in considerazione l’importanza del coinvolgimento degli stakeholders e dell’impatto sulla Comunità Portuale e sul territorio.

Il 2021 è stato un anno particolarmente significativo per il Porto di Ravenna, non solo per il record storico di merce movimentata, con oltre 27 milioni di  tonnellate ma anche per l’avvio del Progetto Hub Portuale, per le attività svolte in relazione al nuovo Terminal Crociere, inclusa la realizzazione del nuovo Parco delle Dune e la progettazione del sistema di Cold Ironing per consentire l’alimentazione elettrica delle navi da crociera in sosta in banchina e contribuire, insieme a tutte le altre progettualità in corso, alla strategia “zero emissioni” in ambito portuale. È’ stato inoltre sottoscritto dall’Autorità Portuale il Patto per la Parità di Genere che, insieme al costante investimento nello sviluppo e nella formazione del personale, vuole contribuire in modo sempre alla tutela delle opportunità per tutti i lavoratori, uomini e donne, all’interno dell’Ente.

In tema di Innovazione e Security, sono state investite risorse significative per la semplificazione delle procedure inerenti le attività dell’Autorità e l’implementazione della digitalizzazione dei processi, dallo Sportello Unico Amministrativo al Port Community System.

L’Autorità Portuale ha pure, In tema di sostenibilità ambientale, adottato una Politica Ambientale ed un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla Uni EN ISO 14001:2015, definendo una politica di miglioramento continuo per garantire la sicurezza e la qualità ambientale in ambito portuale mantenendo un impegno costante nell’identificare ed esercitare azioni orientate ad uno sviluppo economico compatibile con l’ambiente ed implementando specifiche misure volte all’efficientamento energetico ed alla riduzione delle emissioni e promuovendo un più razionale uso dell’energia ed una riduzione dei consumi diretti attraverso l’autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (per esempio con un impianto fotovoltaico da 30 KW sul tetto della sede, un impianto eolico da 10 KW e la sostituzione di proprie auto alimentate a gasolio o benzina con auto ibride o elettriche).

Rispetto all’importante tema della salute e della sicurezza nel Porto di Ravenna, l’Autorità Portuale che da tempo lavora per innalzare in modo strutturale e permanente i livelli di sicurezza nello svolgimento delle attività portuali ed i livelli di formazione dei lavoratori, nel 2021 ha contribuito al “Progetto sicurezza del Porto di Ravenna” ed ha messo a disposizione del Sistema Integrato dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza di Sito uno spazio dedicato.

Scuole chiuse, manutenzione agli edifici: il Comune di Ravenna investe 900mila euro

Interventi ordinari e straordinari durante la pausa estiva per migliorare l’efficienza energetica e i servizi igienici. Nuovi poli: fasi finali a San Michele, affidato il cantiere per Lido Adriano

Cantiere Infortunio LavoroIn occasione della chiusura estiva delle scuole, il Comune di Ravenna ha programmato lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria in diversi edifici scolastici del territorio. Il valore complessivo degli interventi previsti per il 2022 ammonta a circa 900mila euro.

Nella scuola secondaria Don Minzoni sono previsti lavori di manutenzione per miglioramento energetico e la sostituzione del manto di copertura della palestra Mattioli, per 232mila euro. Investimento analogo (234mila euro) nella scuola dell’infanzia Mani fiorite, dove verranno effettuati lavori per la realizzazione dell’isolamento delle pareti esterne mediante cappotto e la sostituzione degli infissi. Lavori di efficientamento energetico anche nella scuola dell’infanzia Gaudenzi, dove verranno sostituiti gli infissi (150mila euro), infine un intervento di manutenzione della copertura della scuola interesserà la primaria Camerani e la secondaria di primo grado Ricci Muratori (45.770 euro).

Al nido d’infanzia Orsa Minore invece, i lavori interesseranno un servizio igienico (48.300 euro); nell’ala sud della scuola secondaria Montanari verranno rifatti i servizi igienici attualmente non in uso (85mila euro); nella scuola primaria Garibaldi verrà effettuato un intervento di rifacimento completo, sia edile che impiantistico, di due blocchi bagni e sistemazioni esterne (99.570 euro). Inoltre si provvederà anche a lavori di sistemazione dell’area esterna della scuola Ettore Burioli a Savio.

Oltre agli interventi di manutenzione, in questi mesi proseguono anche alcuni cantieri. A San Michele, dove si sta realizzando la nuova sede della scuola dell’infanzia “Zaccagnini”, i lavori sono verso la fase finale. La scuola, che prevede due sezioni, con la possibilità di ospitare anche una sezione primavera, sarà inaugurata per il prossimo anno scolastico (2022/23). A breve invece inizieranno i lavori per la realizzazione del parcheggio: attualmente i posti disponibili sono 11 che verranno portati a 22. Successivamente verrà realizzata anche una pista ciclabile di collegamento tra via Pietro da Rimini e Via Melozzo da Forlì.

Proseguono i lavori anche a Mezzano, dove verrà ampliato il polo dell’infanzia 0-6 “Le Margherite – I Folletti”, che verrà inaugurato nell’anno scolastico 2023-24. I lavori prevedono la realizzazione di due nuove aule per la scuola dell’infanzia, che consentirebbe la creazione di una scuola dell’infanzia a 3 sezioni (inglobando una sezione esistente) in grado di accogliere 75 bambini e un nido a 3 sezioni in grado di accogliere 50 bambini. L’ampliamento sarà realizzato nella zona nord-est dell’edificio esistente, così da consentire l’utilizzo comune degli spazi di servizio e della cucina.

Infine sono stati affidati i lavori per la costruzione del nuovo polo dell’infanzia 0-6 a Lido Adriano la cui consegna è prevista per l’anno scolastico 2024/25. La parte del nido sarà composta da due sezioni (con bagni e sala sonno), un salone per le attività comuni, un ufficio per gli insegnanti, servizi per il personale Ata e un deposito. La parte della scuola dell’infanzia invece prevede due sezioni, con relativi bagni, un salone per le attività comuni, un atelier, i servizi per il personale Ata, un ufficio per gli inseganti e il deposito. Saranno in comune la cucina e la relativa dispensa, i servizi per il personale della cucina, la lavanderia e i locali tecnici. Tra gli elementi fondamentali di questo nuovo polo è la possibilità di ampliamento della struttura: potranno essere aggiunte altre due sezioni di nido e tre sezioni di materna.

«Il patrimonio di edilizia scolastica del Comune di Ravenna – commenta l’assessora ai Lavori pubblici Federica Del Conte – è molto consistente e per l’Amministrazione comunale rappresenta da sempre una priorità mantenerlo in condizioni tali da offrire agli studenti, agli insegnanti e a tutto il personale le massime sicurezza ed efficienza. Anche quest’anno prosegue quindi il piano di efficientamento energetico e di manutenzione in alcune scuole del territorio, così da garantire ai nostri studenti qualità, avanguardia e sicurezza delle strutture. E parallelamente si lavora alla realizzazione e alla progettazione di nuove scuole, anche grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che proprio recentemente hanno premiato la progettualità relativa alla nuova scuola di Ponte Nuovo».

Sciopero taxi, Confcommercio prevede adesione elevata tra i 24 tassisti ravennati

Il fermo nazionale nelle giornate del 5 e 6 luglio per protestare contro il Ddl Concorrenza che punta a liberalizzare il settore

TaxiPer le 48 ore di martedì 5 e mercoledì 6 luglio è previsto uno sciopero nazionale dei taxi contro il Ddl Concorrenza. A Ravenna i tassisti sono 24 e Confcommercio prevede un’adesione elevata allo stop, se non totale. Saranno garantiti i servizi essenziali.

L’oggetto della protesta è l’articolo 10 del Ddl Concorrenza sull’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono attraverso applicazioni web che utilizzano “piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”: «Di fatto si tratta di una liberalizzazione del settore – scrive Confcommercio – che i tassisti non vogliono e che tra l’altro la stessa Commissione europea non chiede. Oggi la professione dei tassisti è regolamentata: se passasse così com’è il Ddl Concorrenza per la categoria vorrebbe dire una liberalizzazione selvaggia e un livellamento verso il basso per la professione».

La “Divina Commedia” dei cittadini: musica e luce nei giardini dell’Eden

Si chiude il cerchio del lavoro di Marco Martinelli e Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, che verrà ricordato nei tempi. Il Paradiso in scena fino all’8 luglio al Ravenna Festival

Paradiso Albe Corteo

Si chiude il cerchio delle tre cantiche progettate da Teatro delle Albe / Ravenna Teatro per la regia di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari con il Paradiso, in scena fino all’8 luglio – tutte le sere, tranne il lunedì, dalle 20 – nel programma di Ravenna Festival (che lo ha prodotto assieme al Comune). Si tratta dell’ultimo e atteso lavoro che conclude la trilogia preceduta dagli spettacoli di Inferno e Purgatorio realizzati nel 2017 e 2019: la messa in scena dell’ultima cantica programmata per il 2021, anno del centenario dantesco, è stata poi posticipata causa pandemia.

L’apertura della tomba di Dante da cui parte il percorso riprende il racconto dal punto dove si era rimasti, dal momento in cui si è interrotta quella che possiamo considerare una narrazione famigliare perché nel loro ampio coinvolgimento della comunità, le tre cantiche hanno unito la messa in scena della Commedia alla storia della città di Ravenna. Proprio grazie a questo lavoro a partecipazione collettiva – come narrazione di una comunità che in modo sorprendentemente attivo e allargato ha deciso di partecipare – verrà ricordato il centenario del 2021 nei tempi.

L’omaggio a Dante avvia la partenza del percorso simbolico che sale all’Empireo e alla visione di Dio attraverso le sfere celesti, cadenzato dal ritmo dei passi degli spettatori condotti dalle voci narranti di Martinelli e Montanari, guide ed exerga viventi della Commedia. Il coro dei cittadini ripete a una voce alcuni versi della Commedia introducendosi come chiave di lavoro della regia. Secondo Martinelli «il teatro vive se sa farsi arte in dialogo con la vita e con la città» e la partecipazione alla messa in scena di 600 persone di Ravenna, spesso alla prima esperienza di recitazione, va individuata come sorgente vitale di questo lavoro.
Può non piacere ai tradizionalisti ma questo teatro “sporco” affonda le radici nelle origini, nelle messe in scena dei Misteri sacri medievali dove i cittadini comuni vestivano i panni dei personaggi sacri, nelle sale accaldate del teatro cinquecentesco in cui solo un gradino divideva l’azione scenica dalla vita reale che irrompeva e interagiva con essa ad alta voce.

La partecipazione della comunità ravennate al Paradiso riprende e supera la speri- mentazione teatrale degli anni ’60 e ’70, del teatro povero di Grotowski e delle esperienze del Living Theatre. Senza questi precedenti è impossibile comprendere le caratteristiche della messa in scena della Commedia e di molte altre drammaturgie del Teatro delle Albe che ripensa e reinterpreta alcuni nodi fondamentali quali l’importanza data alle prove più che allo spettacolo in sé, l’elemento valoriale attribuito all’essere umano e in particolare al pubblico, la mancata separazione fra questo e gli attori e fra spazio scenico e vita, la volontà di intendere l’esperienza teatrale come sfida per la trasformazione del pensiero del pubblico e, non ultima, l’idea di un teatro che affronta temi politici e sociali.

La comunità partecipante che accompagna il pubblico nella salita all’Empireo è quindi tutt’altro che uno stratagemma ammiccante ma una dimensione che si amplia lungo le strade cittadine: le finestre presentano allestimenti di barche ondeggianti come mobiles di Calder, riquadrano canti e mute scritture nell’aria eseguite da giovani creature angeliche. Tutto prepara al viaggio di uno spettatore che nel suo incedere da uomo qualunque assume lentamente il ruolo del Poeta.

Le esegesi più accreditate definiscono il Paradiso come musica e luce, i due elementi che in questa salita scenica si manifestano con progressiva evidenza. Dalla tomba di Dante e dalle note di Lascia ch’io pianga di Händel suonate da una tromba – un’eco dell’emozionante interpretazione data da Paolo Fresu – si cammina al ritmo di una pavana approdando in tappa intermedia alle voci dell’Alleluja di un coro ucraino, facendo atto di fede per un teatro mai fuori dalla storia.

La musica si sospende all’entrata dei giardini pubblici – Eden paradisiaco – per una sosta necessaria al rito a cui deve sottoporsi lo spettatore: «Tre cerchi di tre colori in una contenenza» è la formula delle guide che ricorda allo spettatore la sua immedesimazione nel poeta e la dimensione del tutto spirituale e dottrinale che sostanzia il Paradiso, una caratteristica questa che poteva creare difficoltà insormontabili rischiando di spegnere l’afflato poetico, comprimere l’azione scenica, appesantirla coi coltissimi registri filosofici, dottrinali e simbolici utilizzati da Dante. Come fili conduttori, la regia sceglie invece musica e luce.

La prima – ideata da Ceccarelli con la collaborazione al sound design di Marco Olivieri e interpretata da cinque musicisti dal vivo – si dà come costante dello spettacolo aprendosi a seconda dei cieli a vari registri – più melodici, a base di percussioni o jazz fino alla musica ambientale – aumentando progressivamente e diventando in alcuni punti persona scenica. L’intervento testimonia la fedeltà alla teoria dantesca della musica del cosmo – o musica mundana – prodotta dalle sfere celesti che informa tutto il Paradiso, concepibile come pura armonia. Secondo la cantica, la musica dovrebbe diventare inudibile all’uomo man mano che ci si avvicina al primo motore immobile dell’universo ma il tradimento è concesso – come sosteneva Walter Benja- min – là dove si tratta di passare da un linguaggio all’altro. D’altra parte, la parola «trasumanar» – il neologismo dantesco reite- rato lungo il corso di tutta l’azione scenica – è la richiesta del poeta e della regia: occorre andare oltre, superare la sensibilità umana per percepire l’armonia celeste che a noi umani non è dato udire se non col supporto – l’allestimento scenico qui ed ora – di una partecipazione immaginifica.

La luce è il secondo elemento costante del- lo spettacolo, abilmente progettato da Fabio Saijz: la loggia retrostante del Mar sui giardini diventa fondale aureo in cui le luci si incarnano nella musica nel rispetto della concezione dantesca di un mondo celeste
fondato sull’unità dei due elementi. Il pubblico si ferma nelle postazioni riservate mentre l’azione scorre sotto ai suoi occhi: la sua immobilità rispetta ancora una volta la cantica dove il movimento – generato da musica e luce – è pura contemplazione del motore immobile. Impossibile a tradursi, questo movimento in quiete non può che puntare sulle cause del movimento stesso: amore e desiderio, di cui continuamente parlano il coro e tutti i personaggi convocati.

Alle domande su alcune questioni teologiche avanzate dal poeta, rispondono le statue parlanti di Piccarda, Giustiniano, Cunizza da Romano, San Pier Damiani e San Pietro, allestite come apparati scenici nella loggetta al piano superiore. L’evidente citazione barocca concretizza l’abisso fra umano e divino, al tempo stesso avvicina la dimensione del sacro alla percezione moderna. Questo linguaggio, ricco di sensualità, movimento e ampiamente diffuso nelle chiese cattoliche, è in grado di mantenere la percezione della distanza dal sacro ma è comprensibile, più di quanto avrebbe potuto fare l’arte bizantina o giottesca. Le statue parlano ma i coreuti sono sempre in azione, attraversano lo spazio scenico, lo animano con gioia, la stessa che si legge nella danza sufi di Ermanna Montanari – a braccia allargate, in un moto di amore e contemplazione – e nel gruppo esaltato di San Francesco in cui le mosse a tratti ispirate e impacciate dei cittadini-coreuti restituiscono a pieno l’ebbrezza gioiosa che rappresenta il cardine della regola francescana.
Cacciaguida, l’avo di Dante interpretato da Luigi Dadina, si riallaccia alla storia del tempo nei celebri versi che accomunano gli esiliati ma di nuovo, da qui all’attualità il passo è breve: i violenti della guerra, di ogni guerra, irrompono aggredendo il pubblico prima di essere allontanati perchè il Paradiso “non è posto per voi”.

Il legame alla contemporaneità attraversa anche la dimensione teologica affrontata nel Paradiso dove le questioni di Trinità, Fe- de, Eucarestia vengono riattualizzate alla luce delle parole quasi eretiche di Ezra Pound, grande poeta e cultore di Dante, e si fanno materia sociale e politica in quelle ispirate di Francesco, un Papa giusto, anomalo, amato. I corpi parlanti dei coreuti, le loro domande su come sarà il Paradiso – ingenui tradimenti al testo dantesco eppure portatori di verità esistenziali – costituiscono assieme al pubblico il collante di tutta l’azione, secondo copione.
La partecipazione degli spettatori si fa attiva in un paio di punti, e in particolare nella scena finale: un colpo di genio perchè – calcolati i tempi del tramonto – chi vuole può sdraiarsi e ascoltare la poesia dell’ultimo canto col viso rivolto alle stelle. Incredibilmente scritturate nello spettacolo, esse si accendono una ad una nella volta che inscurisce in accordo all’amore che le muove.

Tutte le foto sono di Silvia Lelli

Torna Ravenna Bella di Sera con la novità delle bande musicali itineranti

Tre serate con stili musicali e colori diversi per animare il centro storico oltre alle rassegne che si terranno in piazza San Francesco

Passeggio Rvenna Bella Di SeraSono tante e variegate le proposte per l’estate 2022 di Ravenna Bella di Sera, la rassegna promossa dagli assessorati al Turismo e alle Attività produttive, in collaborazione con altre realtà culturali, per animare il centro storico: dal 23 luglio al 14 agosto in piazza San Francesco.

La novità principale di quest’anno è la prima edizione di Ravenna Banda di Sera, il festival delle marching band a cura del comitato Spasso in Ravenna. Si tratta di tre percorsi musicali, che allieteranno il centro storico dalle 21, ogni volta con itinerari e colori diversi e coinvolgimento del pubblico. Funky e colore rosso caratterizzeranno la serata del 15 luglio con i Cambria Funky Style; Samba e colore arancione saranno i protagonisti del 22 luglio con i Bloko Intestinhao; Afro-Urban e colore giallo il 5 agosto con i Lokomotive.

Le altre rassegne si terranno in piazza San Francesco. Ogni mercoledì, giovedì e domenica uno degli scorci più belli del centro storico si trasformerà in un teatro all’aperto. Jazz, rock, folk, cantautori italiani e stranieri, comicità, swing, tango, musical e poesia comporranno il calendario di Sotto le stelle di Galla Placidia, a cura di Ensemble Mariani. Nove gli spettacoli di questa rassegna, il primo si svolgerà il 24 luglio dal titolo “Il bar al Portico” nel quale l’attore comico Vito con il Duo Sconcerto, tra musica e parole, racconterà le storie di tutti i giorni del bar Portico, unico luogo di ritrovo di uno sperduto paesino di campagna. La rassegna sarà inoltre impreziosita da alcune serate speciali: il 23 luglio, in occasione dei festeggiamenti per Sant’Apollinare, patrono di Ravenna, sul grande palco si esibirà la Banda Cittadina, mentre il 25 luglio sarà ospite il duo Bam Bam a cura dell’associazione La Corelli, diretta dal maestro Jacopo Rivani.

Cinque le serate proposte a luglio sotto il titolo “Sempre belli”, musica dal vivo dai ragazzi della piazza (Kennedy): l’1 con Leanza-Ciavarella-Capiozzo; il 7 con The grace; il 15 con Roberta Gentile Quartet, il 22 con Cappadone, Migani, Sutera, Montuori; il 29 con i Coldplace.

Ad agosto quattro serate a cura di Capit Romagna, la prima sarà quella dell’1 agosto, “Dal musical al rock”, con il coro Chorus Fantasy.

Tra gli appuntamenti dedicati ai più piccoli Lab for Kids e gli spettacoli di burattini a cura del Teatro del Drago: il 29 luglio con “Il rapimento del Principe Carlo” e il 6 agosto con “Il grande trionfo di Fagiolino pastore guerriero”.

Tante le occasioni per visitare Ravenna, alla luce delle stelle, grazie anche agli appuntamenti di Mosaico di Notte il mercoledì e il venerdì sera (www.ravennaexperience.it) e alle aperture dei negozi i venerdì sera di luglio e agosto.

La mostra Nella Contea di Coconino, a palazzo Rasponi dalle Teste dall’1 al 31 luglio (ingresso libero, martedì – domenica dalle 17 alle 22) raccoglie opere originali di alcuni tra gli autori più noti e rappresentativi della casa editrice Coconino tra cui Altan, Davide Reviati, Vincenzo Filosa, Mara Cerri e Chiara Lagani e Zuzu.

Maggiori informazioni sul sito www.turismo.ra.it.

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