Relazione Arpae su via Reale: a Mezzano inquinamento e rumore oltre limiti di legge

Il consigliere comunale Ancisi (Lpr) rende noti i risultati di una indagine richiesta dal Comune ma non divulgata

Pexels Photo 543605La statale 16 Adriatica a Ravenna – nel tratto che prende il nome di via Reale e attraversa Camerlona, Mezzano e Glorie – ha inquinamenti, rumori e traffico oltre i limiti di legge. Comitati cittadini e qualche forza politica lo dicevano da tempo, ora c’è una voluminosa relazione datata febbraio 2022 e realizzata da Arpae con l’uso di strumenti di monitoraggio. È Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione con Lista per Ravenna, che rende noti i contenuti del documento: «Il servizio Ambiente del Comune ha richiesto l’indagine ma la giunta De Pascale non ne ha diffuso alcuna informazione pubblica, forse a causa degli esiti drammatici che documenta a carico della salute e della sicurezza di chi vive in quelle frazioni».

Il monitoraggio di Arpae ha valutato l’impatto del transito veicolare impiegando per il rumore un fonometro, per i flussi di traffico un radar e per l’inquinamento atmosferico un campionatore di Pm10.

Fino a 17mila transiti al giorno
Nel periodo invernale, il flusso veicolare medio è di circa 15mila transiti nei giorni feriali e di circa 10mila nei festivi e prefestivi. Nel periodo estivo è di circa 17mila transiti con una componente significativa di mezzi pesanti, quali furgoni, camion e bus (il 23-25 percento nei giorni feriali, il 15 percento nei festivi e prefestivi): «Il traffico poco si adatta alla tipologia della strada e non consente il rispetto dei limiti di rumore previsti dalla normativa di settore».

Inquinamento acustico
Nel punto di indagine, il valore medio settimanale del livello equivalente diurno e di quello notturno, sia nel periodo invernale che in quello estivo, risulta superiore ai limiti imposti dal decreto del Presidente della Repubblica 142/2004: «Stime effettuate per il caso specifico, che mettono in relazione i flussi di traffico con il rumore corrispondente – riporta Ancisi –, conducono ad affermare che, per rientrare nei limiti, occorre una drastica diminuzione del traffico, pari addirittura ad oltre il 75 percento di giorno e al 90 percento di notte».

Polveri sottili
Il Pm10 è stato misurato per 73 giornate e messo in correlazione con la stazione di via Zalamella a Ravenna che nel 2020 registrò il superamento del livello massimo consentito di queste polveri sottili 58 volte, rispetto al numero massimo di 35 ammesso in un anno dalla normativa europea, ma che nel 2021, pur raggiungendo il più alto numero degli sforamenti nella provincia di Ravenna, si fermò a 33, appena sotto il massimo. «A Mezzano – scrive Arpae – le stime di lungo periodo fanno prevedere concentrazioni generalmente superiori a quanto rilevato dalla stazione Zalamella. In generale si può affermare che, lungo la statale 16, in corrispondenza di centri abitati con abitazioni a ridosso della strada, l’inquinamento atmosferico dovuto al Pm10 risulta critico. Inoltre sono superati abbondantemente, anche nella postazione di Mezzano, i valori guida per il Pm10 della Organizzazione Mondiale della Sanità edizione 2021».

Il decano dell’opposizione riporta anche le parole del dirigente comunale del servizio Ambiente, Stefano Ravaioli, nel momento in cui ha trasmesso i dati al consigliere comunale: «Risulta importante proseguire la progettazione e la realizzazione della variante in modo da ridurre in modo importante i flussi di traffico sull’attuale sede stradale, che deve diventare di solo traffico locale. A tal proposito, si informa che la Regione Emilia Romagna ha sottoscritto un accordo con Anas con il quale finanzierà il progetto di fattibilità tecnica economica del tratto Alfonsine-Camerlona al fine di consentire l’inserimento dell’intervento nel piano degli investimenti di Anas». Ancisi ricorda che la superstrada Ravenna-Ferrara situata nella provincia di Ferrara è già stata costruita da anni e gli ultimi due tratti che le mancano, nella provincia di Ravenna, quello tra Taglio Corelli e Ponte Bastia (sul fiume Reno) sia già al secondo stralcio dei lavori, «mentre il nostro non è nemmeno disegnato sulla carta».

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