venerdì
04 Luglio 2025

A Cotignola torna la festa della Segavecchia, tra storia, cultura e folklore

Si partirà da giovedì 27 marzo con un ricco programma di iniziative per tutte le età, fino ad arrivare al 574esimo rogo della vecchia di domenica 30

La Segavecchia Di Cotignola (1)
A Cotignola torna la festa della Segavecchia, l’evento storico che unisce tradizione, cultura e intrattenimento giunto ormai alla sua 574esima edizione.
La festa prenderà il via giovedì 27 marzo con l’arrivo della Segavecchia in piazza Vittorio Emanuele II, accompagnata dai bambini della scuola primaria di Cotignola. Seguiranno il tradizionale rogo della vecchina, curato dall’asilo «Carlo Maria Spada», e lo spettacolo della Metallurgica Viganò. Venerdì 28 marzo si accenderanno i riflettori sulla musica con l’esibizione dei Basterdjazz, preceduta dall’apertura degli stand gastronomici con piatti della tradizione romagnola.
Sabato 29 marzo sarà una giornata dedicata alla cultura e all’intrattenimento: si parte con letture per bambini «Vecie, streghe e fattucchiere» in biblioteca, per proseguire con la conferenza sulla figura femminile in Romagna e la tradizione della Segavecchia «Dalla strega di Cotignola alle azdore romagnole», realizzato in collaborazione con il Sorelle Festival di Faenza. Nel pomeriggio «aperizumba» in piazza, mentre gli amanti del mistero potranno partecipare a «Detective per un giorno», un gioco a squadre all’ex ospedale Testi.
In serata si inaugurerà la mostra «Signorina» di Cuoghi Corsello a palazzo Sforza, seguita dallo spettacolo musicale dei Flints.
La Segavecchia Di Cotignola (3)
Domenica 30 marzo l’evento principale sarà il corso mascherato della Vecchia, con gruppi in costume e la partecipazione della Banda folkloristica di Dozza. La giornata si concluderà con la lettura della sentenza e il rogo della Vecchia, atto finale della festa.
Gli stand gastronomici della Pro loco saranno aperti dalle 19 il giovedì, venerdì e sabato, mentre la domenica saranno disponibili sia a pranzo, dalle 12, sia a cena dalle 18. Tra le specialità proposte i cappelletti, i garganelli, lo stufato di pecora, la salsiccia, piadine e pizze fritte. Non mancherà poi il tradizionale lunapark nel piazzale Savorani, aperto dal 22 al 30 marzo. Inoltre, saranno presenti numerose attività collaterali, come la pesca di beneficenza sotto i portici della Collegiata e laboratori artigianali curati dalle Donne Creattive.

Torna la “Cervia Run”, con una giornata dedicata ai più piccoli in attesa della gara

Questo weekend la Città del Sale ospiterà sei corse dedicate a sportivi, amatori e famiglie

Girl 1494674 1280

È partita questa mattina la “Cervia Run”, la due giorni dedicata allo sport nata nel 2023 su iniziativa di Marco Morigi (Bagno Marco 184). Come da tradizione, il giorno che precedere la gara ufficiale del 23 marzo è dedicato al mondo della famiglia e dei più piccoli.

Il villaggio davanti al bagno 184 si è aperto ufficialmente alle 9.30, con il ritiro dei pettorali allo stand Tecnocasa. Il programma vero e proprio è partito invece alle 14, con un talk del nutrizionista Stefano Masini e l’avvio della “Kids Run” (dedicata a bambini di elementari e medie) a blocchi a partire dalle 15. A seguire, partirà la “Family Run” (una passeggiata non competitiva per la famiglia).
Quando l’ultimo concorrente avrà tagliato il traguardo, ci si sposterà al bagno Marco 184 di Cervia, dove “Il Gelato di Jessica” offrirà una degustazione a tutti i bambini. Durante il pomeriggio è prevista anche l’animazione del mago Milko e uno spazio ludico curato dalla libreria “Bubusettete” di Cervia.

Domani invece la gara ufficiale, sotto l’egida della Fidal Nazionale che certificherà i tracciati omologando nelle classifiche federali tutti i risultati delle gare competitive. Le prime novità riguardano il percorso che, a differenza della prima edizione, transiterà anche lungo viale Italia. Inoltre, è stato aumentato in modo significativo il numero dei punti ristoro collocati sul tracciato. Oltre alla mezza maratona di 21 Km si potrà correre anche la 10,5 Km, una 5km solidale e una staffetta “Lui&Lei”. Al termine delle gare tutti i partecipanti saranno premiati con una medaglia simbolica.

«Riapriamo la porta originaria di San Vitale» la proposta del presidente Unesco

L’idea è stata lanciata durante la presentazione del libro di Osiride Guerrini sulle piazze di Ravenna: «La più importante della città è quella che non si vede»

Basilica San Vitale

«La piazza più importante di Ravenna è quella che non si vede» così Antonio Patuelli, Presidente della Cassa di Ravenna e neo Presidente della Commissione Italiana per l’Unesco, ha lanciato la proposta di riaprire la porta di San Vitale, almeno una volta l’anno, per restituire ai cittadini lo scorcio originario sulla capitale imperiale.

L’occasione è stata quella della presentazione del libro “Di Piazza in Piazza” di Osiride Guerrini. Patuelli, esperto e appassionato di storia anche locale, ha setacciato la città piazza per piazza, svelando scenari sconosciuti e porzioni di città rilette con la prospettiva della città imperiale, romana, bizantina, comunale e pontificia, che per 350 anni dall’inizio del 400 alla metà del 700 è stata capitale.

«Il libro di Osiride Guerrini è tutto da leggere – ha iniziato Patuelli  – e già il titolo è emblematico. Non ci sono tante città in Italia che abbiano un complesso di piazze così articolato: ma Ravenna è policentrica, come lo sono la sua storia e la sua cultura e la città ne è il riflesso. Qui il cardo ed il decumano non si incontrano in un’unica piazza, come avviene di solito: qui lo sviluppo è stato multicentrico per una ragione ben precisa. Il nostro maestro di IV e V elementare Bruno Benelli, poi sindaco di Ravenna ci insegnava infatti che la città è stata fondata sette secoli prima di Roma, su delle palafitte, ed è la risultante dell’incrocio di fiumi, fiumicelli, argini e dislivelli di cui oggi vediamo la traccia, come in una sinopia».

La capitale imperiale è visibile nel Mausoleo di Galla Placidia vicino alla Basilica di San Vitale, ma oggi l’ingresso è distorto: quello principale non è la discesa dalla scaletta e nemmeno quello dei flussi turistici dal giardino, ma sarebbe simmetrico rispetto all’abside e alla zona musiva, costruito così perché dall’ingresso si provasse, frontale e immensa, l’emozione del complesso absidale. Oggi l’ingresso di San Vitale è visibile solo da una porta di vetro nel secondo chiostro, quasi sempre chiusa. «Propongo invece di aprire la porta almeno una volta all’anno, per esempio il giorno di San Vitale – continua Patuelli -. La piazza che non si vede è proprio qui: questo è il centro imperiale, tra largo Giustiniano e l’ex Caserma Gorizia, ora parcheggio, e il complesso monastico. Lo slargo tra San Vitale e Santa Maria Maggiore è magico, ed è emblematico perché distingue l’ambiente bizantino da quello romano con il primo campanile che è la premessa dei minareti e l’altro è il classico campanile dell’esarcato».

L’analisi si concentra poi su altre zone cruciali per la città, come Piazza di San Francesco: «Questo era il centro della città più antico di Piazza Maggiore, perché già esistente nel periodo di Dante e sicuramente ne ha ospitato i funerali – spiega il presidente Unesco -. La zona Dantesca è un altro centro della città, zona talmente importante e significativa, al centro tra l’altro del fortilizio edificato dai Da Polenta, che addirittura Benedetto Croce, allora ministro della Cultura, le assegnò cospicui finanziamenti».

Di qui il passo è breve verso Piazza del Duomo e Piazza dell’Arcivescovado: «Altro centro storico fondamentale: il Duomo andrebbe però visto da dietro, dove la sua zona originale con la vecchia Basilica a cinque navate che va confrontata alla vecchia Basilica di San Pietro a Roma, e che vanta la più antica cappella arcivescovile al mondo. Altro centro, significativamente simmetrico rispetto al Duomo, è la Basilica degli Ariani che anche qui richiama Roma, ovvero il Battistero di San Giovanni in Laterano con la pianta ottagonale, ed il Battistero di Pisa». Infine, Patuelli racconta quello che oggi è ritenuto il centro principale della città: «Piazza del Popolo è una locuzione recente: originariamente si chiamava Piazza Maggiore, come a Bologna. La piazza nasce quando l’imperatore non c’è più ed emerge il pluralismo, è l’elemento che rappresenta la libertà del libero comune, diverso dalla simbologia millenaria teodoriciana e religiosa. Qui il Palazzo del Governo, che era talmente importante e imponente da avere al suo interno anche un carcere, e il Palazzo oggi del Comune, con cui era collegato interamente da  una porta oggi murata. Passaggio che riscoprimmo con il sindaco Matteucci».

In chiusura, un approfondimento sulle  piazze artificiali novecentesche, come Piazza Kennedy, Largo Firenze, Piazza dei Caduti, Piazza Renato Serra e Piazza Andrea Costa, che raccontano lo sviluppo recente della città.

Lavori al via per l’asilo a Montaletto: è il secondo nido comunale di Cervia

Il progetto ha richiesto un investimento da oltre un milione e 900 mila euro cofinanziato con i fondi del Pnrr. L’attivazione del servizio è prevista nel 2026

Asilo Nido 1

Partiranno lunedì 24 marzo i lavori per il nuovo asilo nido del Comune di Cervia, che sorgerà a Montaletto, di fianco alla Scuola elementare Buonarroti. Si tratta di un ampliamento importante dei servizi per le famiglie: attualmente, a Cervia è presente un solo nido comunale ( il “Piazzamare” in via XXII Ottobre), non sufficiente a dare risposte al tutte le famiglie che richiedono il servizio.

Il progetto prevede la costruzione di una struttura in grado di ospitare 48 bambini e nella quale attivare diverse tipologie di servizi, in modo da poter dare numerose risposte alle esigenze delle famiglie. I lavori, che dovrebbero durare circa un anno, prevedono un investimento di 1.936.590 euro, di cui 1.152.000 euro finanziati con risorse Pnrr e 784.590 euro dal Comune.

«L’idea è quella di combinare le esigenze pedagogiche e il benessere del bambino nei suoi primi anni di vita attraverso una struttura integrata nell’ambiente circostante, che tenga conto della relazione con la città e la sua collettività, del contesto climatico, della salubrità ambientale e delle energie rinnovabili» spiegano dal Comune.

Asilo Nido 2

Per gli aspetti ambientali è stata posta particolare attenzione alla ricerca del miglior rapporto con la posizione e il clima locale, all’orientamento dell’edificio, al risparmio energetico, al contenimento dei consumi grazie all’utilizzo di tecnologie solari, al contenimento dei consumi d’acqua con sistemi di recupero e valorizzazione delle acque meteoriche e di scarico, all’ottimizzazione degli impianti di produzione del calore, ai sistemi di coibentazione dell’edificio, all’illuminazione e alla climatizzazione naturale e, infine, all’introduzione di sistemi trasparenti di controllo.

Il prossimo 7 aprile, alle 20.30, l’Amministrazione comunale presenterà il progetto all’incontro mensile del Consiglio di zona di Montaletto-Villa Inferno. L’attivazione del servizio è prevista nel 2026.

Anneriscono le telecamere e fanno esplodere il bancomat nella notte

Si cerca ancora la banda artefice del colpo all’Atm di via del Piratello. Sul posto carabinieri e vigili del fuoco per valutare l’entità del danno

Thumbnail 5

L’esplosione è arrivata intorno alle 22.30 di ieri sera (21 marzo) quando il bancomat della filiale di Crèdit Agricole di Via del Piratello a Lugo è stat0 assaltato da quella che si pensa essere una banda di rapinatori. Prima del colpo, i malviventi avrebbero oscurato le telecamere di videosorveglianza, complicando la ricostruzione della dinamica dei fatti ancora in essere da parte dei carabinieri del nucleo locale.

La tecnica usata per il colpo sembra essere quella “della marmotta”, che permette di estrarre i soldi dagli sportelli senza che questi vengano macchiati dal getto di inchiostro, utilizzando un particolare strumento in metallo per l’esplosione. I ladri hanno quindi portato via gran parte del contante caricato nell’Atm in vista del weekend.

Sul posto, oltre ai carabinieri, sono intervenuti tempestivamente anche i vigili del fuoco, per valutare eventuali danni alla struttura causati dall’esplosione. Dai primi accertamenti, le problematiche riguarderebbero solo gli arredi interni del locale e dovrebbero essere risolte entro il fine settimana, con la possibilità di vedere la banca riaprire già da lunedì. Continuano intanto le indagini dei carabinieri.

Con la candidatura di Verlicchi a sindaco di Ravenna la destra si divide in tre

La consigliera comunale uscente correrà per la lista civica “La Pigna”

Schermata 2025 03 22 Alle 11.36.01

È Veronica Verlicchi la quinta candidata a sindaco di Ravenna: in corsa per la nomina da primo cittadino troviamo Alessandro Barattoni (sostenuto dalla coalizione di centro-sinistra), Marisa Iannucci, per la sinistra più estrema, candidata con il sostegno di Ravenna in Comune, Potere al Popolo, Pci e Rifondazione e una destra divisa in tre tra Nicola Grandi (sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Viva Ravenna), Alvaro Ancisi (Lega, Popolo della Famiglia e Lista per Ravenna) e infine Veronica Verlicchi, consigliera comunale uscente e già candidata alle scorse amministrative, che correrà per la lista civica la Pigna.

L’annuncio della candidatura è stato dato ieri sera (21 marzo) nel corso della prima cena elettorale della lista, al Grand Hotel Mattei.

La stagione del Museo Civico si apre con una mostra in ricordo di Ermes Bajoni

In esposizione 70 lastre che ripercorrono la storia dell’artista. Sempre a lui verrà intitolato il Laboratorio di incisione delle Cappuccine

     Ermes Bajoni
Sarà la mostra-evento dedicata a Ermes Bajoni (artista bagnacavallese scomparso nel febbraio 2023) a inaugurare la stagione espositiva del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo. 
La mostra “Qui, altrove. Omaggio a Ermes Bajoni” vuole essere un omaggio da parte dell’amministrazione comunale e del Centro Culturale a una figura fondamentale per la crescita artistica delle istituzioni culturali cittadine. Bajoni, ex direttore del Museo Civico delle Cappuccine, è stato tra i promotori della costituzione del Gabinetto delle Stampe antiche e moderne, oggi riconosciuto a livello nazionale e non solo, e per questa istituzione culturale ha poi svolto l’incarico di consulente scientifico.
Le lastre di Bajoni (delle oltre 300 prodotte nel corso della sua carriera 70 sono esposte) saranno in mostra fino al 2 giugno 2025, in un percorso che esplora e ripercorre l’attività grafica di uno dei più importanti incisori italiani contemporanei. Nelle sue opere, soggetti naturalistici e misteriosi si alternano a sguardi lenticolari fino all’iperrealismo su quelli che sembrano dettagli quotidiani insignificanti. Bajoni si prende gioco della società contemporanea, denuncia scenari drammatici, o si lascia andare alla nostalgia del mondo e dell’immaginario dell’infanzia. Insieme a una ricerca sulla semantica del segno incisorio, grande protagonista delle stampe di Bajoni è comunque l’uomo, quasi mai direttamente presente, ma sempre suggerito attraverso le sue tracce e la sua assenza.
La mostra fa parte del circuito Biennale_Off: «Ermes Bajoni – dichiara il direttore del Museo Civico, Davide Caroli – è stato sin dalla prima edizione tra i membri del comitato scientifico della Biennale, ed è per questo motivo che abbiamo deciso di inserire all’interno di questo contesto la mostra, che abbiamo pensato di dedicargli sin dal momento della sua scomparsa. È un omaggio a un caro amico, a un grande artista, a una personalità lungimirante che ha contribuito a fare del nostro museo un punto di riferimento nel panorama incisorio. Grazie alla generosità della vedova Maria “Lora” Tonini  il Museo sta acquisendo in donazione un importante corpus di opere grafiche di Ermes».
La Biennale_OFF continuerà poi a giugno negli spazi dell’ex Convento di San Francesco con la mostra di Serena Gattini, vincitrice del Premio per giovani incisori organizzato nell’ambito della 3a Biennale di incisione. Nel prossimo periodo, lo spazio del laboratorio interno al museo sarà intitolato proprio a Bajoni.
“Qui, altrove. Omaggio a Ermes Bajoni” sarà visitabile il martedì e mercoledì: 15-18; il giovedì 10-12 e 15-18;  venerdì, sabato e domenica: 10-12 e 15-19. 21 e 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno: 10-12 e 15-19. RChiuso a Pasqua e di lunedì

Condannato a 12 anni per tentato omicidio dopo aver sparato fuori dal night

Alla sentenza si aggiungono 3 anni e 4 mesi per ricettazione d’arma da fuoco. La difesa annuncia il ricorso

Tribunale Processo Giudice

È stato condannato a 12 anni di carcere per tentato omicidio il 49enne di origine albanese arrestato lo scorso ottobre per aver sparato a un conoscente fuori da un night club. L’ aggravante dei futili motivi è esclusa, Ma alla condanna si aggiungono 3 anni e 4 mesi per ricettazione di arma da fuoco.

La pistola con cui sono stati esplosi i colpi infatti è una semiautomatica calibro 9×21 che risulta rubata e denunciata. La sentenza è stata disposta dal gip Federica Lipovscek al termine del rito abbreviato.

Inizialmente per l’uomo (già in carcere e con precedenti per spaccio) erano stati richiesti 19 anni di reclusione (poi ridotti a 13 con il rito abbreviato), mentre la difesa chiedeva l’assoluzione per il tentato omicidio e il minimo della pena per la ricettazione.

La vittima invece, un 42enne ghanese, si è costituita parte civile e ha accettato i 3mila euro di risarcimento per le ferite riportate nello scontro.

Secondo i legali del 49enne infatti la perizia balistica sulla traiettoria dei quattro proiettili esplosi la notte del 5 ottobre fuori dal “Bolero” di Castel Bolognese dimostrerebbe che gli spari sono stati diretti verso al basso, e non verso al viso come sostenuto dall’accusa. Nessuna telecamera però ha registrato l’esatta dinamica dell’accaduto e il processo si è basato sulle dichiarazioni delle figure coinvolte. Per questo, i legali della difesa, Chiara Belletti e Nicola Casadio annunciano la volontà di ricorrere in appello.

Affatigato, il capitano che vinse il derby ai play-off di C2 nel 2005 «Un’impresa»

L’ex giocatore del Ravenna indossò anche la maglia del Forlì. Oggi è un osservatore del Bologna

Angelo Affatigato

«È una partita da 1X2, ma decisiva solo se dovesse vincere il Forlì che andrebbe a più 5. Per il Ravenna sarà importante non perdere perché il calendario delle ultime sei partite potrebbe consentirgli di rosicchiare punti». Non si sbilancia con un pronostico Angelo Affatigato. Il 49enne nato a Ravenna oggi è osservatore delle giovanili del Bologna: dei giallorossi è stato capitano (2003-07 in C2 e C1) e allenatore (2012-14 in Promozione e Eccellenza dove allenò l’attuale direttore sportivo Davide Mandorlini), ma ha giocato anche con i biancorossi (2002-2003 in C2). «Ho avuto il privilegio di essere capitano della squadra della mia città con cui ho vinto due campionati in quattro anni. È ovvio che il periodo a Ravenna per me rimane un momento stupendo. Però anche a Forlì è stata una bella esperienza: in quella serie C c’era la Fiorentina e alla fine del girone di andata eravamo terzi dietro alla Viola e al Rimini».

I derby della Ravegnana li ha giocati solo con la maglia del Ravenna. Due in particolare rimangono nella memoria del mediano e risalgono a vent’anni fa: «Le semifinali play-off di C2 nel 2005. Passare il turno fu una bella impresa per una squadra che aveva iniziato il ritiro con 7-8 giocatori e completò la rosa poco prima dell’inizio del campionato».

Nel big match del 23 marzo non conterà più di tanto il fattore campo: «L’unica differenza per il Ravenna sarà non essere sul solito terreno, anche se il fondo del “Benelli” non è in grandi condizioni. La presenza del tifo sembra secondaria, ma non lo è: un giocatore sente il sostegno e aiuta a fare la prestazione. Questa è anche una delle differenze principali che vedo tra le due società e che ricordo dal mio passato. L’ambiente ravennate è più appagante, negli ultimi vent’anni Ravenna ha fatto anche la serie B».

Affatigato ha visto il Ravenna tre volte quest’anno, tra cui i due derby contro i galletti (l’andata di campionato e il primo turno di Coppa Italia): «Il Forlì fece vedere un gioco migliore, ma il Ravenna riuscì a dimostrarsi compatto». L’altra partita da spettatore è stata contro lo Zenith, vinta 3-2 ribaltando lo 0-2 ospite.

Affatigato non sarà al “Morgagni” domenica perché inviato a Bordeaux a visionare le nazionali under 17 di Francia, Danimarca, Grecia e Finlandia: «È un ruolo diverso dal campo e le soddisfazioni sono altre, per esempio vedere Francesconi in prima squadra al Cesena in B che io segnalai quando ero un loro osservatore e lo vidi con l’Imolese al torneo Futuri Campioni di Ravenna».

Il giuramento della presidente della Provincia Valentina Palli: «Emozionante»

Si è svolto il primo consiglio dopo le elezioni del 2 marzo

Da Sin Luca Della Godenza, Valentina Palli, Luca Cortesi, Riccardo Graziani
Da sinistra Luca Della Godenza, Valentina Palli, Luca Cortesi e Riccardo Graziani

Si è svolto nel palazzo della Provincia di Ravenna il primo consiglio provinciale dopo le consultazioni elettorali del 2 marzo 2025.

Il primo punto all’ordine del giorno è stato la convalida della sindaca di Russi Valentina Palli, eletta alla carica di Presidente, a cui ha fatto seguito il suo giuramento. Si è quindi proceduto alla surroga del posto da consigliera ricoperto da Palli con Marco Neri della lista  “Insieme per la provincia di Ravenna”, consigliere del Movimento 5 Stelle in carica del Comune di Faenza.

«Desidero ringraziare tutti i consiglieri e le consigliere per la fiducia – dichiara la presidente della Provincia e sindaca di Russi Valentina Palli -. È stato un momento emozionante, continueremo a lavorare insieme con determinazione, umiltà ed entusiasmo per il benessere della nostra comunità».

La Consar e il sogno Superlega: «Ai playoff ce la giocheremo contro tutti»

Il presidente Rossi alla vigilia della prima sfida contro Siena: «Grande lavoro di coach Valentini con un gruppo di giovani»

RAVENNA 19/08/2024. VOLLEY PALLAVOLO. Presentazione Della Squadra Della Consar Porto Robur Costa 2024/25.
Il presidente Matteo Rossi

L’addio di coach Marco Bonitta e di pedine fondamentali nello scacchiere potevano far pensare a un passo indietro nelle ambizioni della Porto Robur Costa dopo l’esaltante stagione passata, chiusa al quinto set della terza partita di semifinale playoff di A2. Ma la Consar Ravenna, guidata da coach Antonio Valentini, ha terminato al terzo posto una stagione regolare condita da 20 vittorie su 26 partite e si appresta a disputare i playoff per la promozione in massima serie da pericolosa outsider. La prima partita della serie contro Siena è in programma domenica 23 marzo alle 18 al Pala Costa di Ravenna e il presidente del sodalizio sportivo, Matteo Rossi, è pronto per il rush finale.

Venti vittorie in stagione, terzo posto in classifica e un’ottima pallavolo. Che bilancio fa della stagione regolare appena conclusa?
«Siamo molto contenti. Probabilmente nessuno avrebbe scommesso su un numero così alto di vittorie. Abbiamo un gruppo di ragazzi molto giovane e quindi ciò che hanno fatto in questa regular season è qualcosa di molto importante».

Dopo l’addio di Bonitta che aveva composto la squadra, si aspettava un impatto di questo tipo di Valentini?
«A Bonitta devo molto. Non avevo esperienze nella pallavolo e mi ha insegnato tanto, facendomi entrare in questo mondo. Valentini è ragazzo giovane con una volontà e una dedizione, sia lui che il suo staff, veramente importante, che difficilmente si trova anche nel mondo del lavoro. I risultati si vedono. Tutti i giorni, dalla mattina alla sera, sono al Pala Costa, anche il giorno libero. Credo che questa attitudine al lavoro sia un buon punto di partenza che gioca a suo e nostro favore».

Rispetto ad altre stagioni quest’anno non c’è stata la cosiddetta “ammazza campionato”. Questo equilibrio può favorire Ravenna anche negli imminenti playoff o è un’utopia pensare al salto in Superlega?
«Utopia direi di no, perché siamo la squadra del campionato con il numero più alto di vittorie (Ravenna ha anche battuto sia all’andata che al ritorno la capolista Prata, ndr) e questi ragazzi hanno dimostrato che possono giocarsela con tutti. C’è da dire che ci sono squadre come Prata e Brescia che, nonostante la partenza un po’ a rilento, hanno cambiato marcia nella seconda parte di campionato esprimendo un’ottima pallavolo. Direi che sono loro le favorite ma Ravenna vuole far la sua parte».

Questo è il terzo anno del progetto che punta al ritorno in Superlega costruendo squadre con i giovani. Sta andando come previsto?
«Quando parliamo di squadre giovani è chiaro che è sempre una scommessa. C’è sempre la speranza ma mai la certezza. C’è da dire che gli imprevisti capitano anche a chi costruisce squadre con nomi altisonanti. I play-off sono da giocare. Dicono che è un altro campionato, ma secondo me i nostri ragazzi hanno dimostrato che se la possono giocare davvero con tutti».

A partire da domenica contro Siena.
«Tutte le prime sette hanno dei valori notevoli nonostante alcune flessioni all’interno della regular season. È difficile fare dei pronostici, però noi scenderemo in campo per giocarci il campionato».

Qualche anno fa il basket disputò i playoff al Pala Cattani di Faenza in assenza del Pala De Andrè. Voi avete pensato ad altri palazzetti per disputare i playoff o il Pala Costa è sufficiente?
«Avendo giocato tutta la regular season al Pala De André sarebbe stato bello finire lì la stagione, ma per impegni già noti non è possibile (l’allestimento della fiera Omc, ndr). I pensieri di spostarci ci sono stati e li abbiamo valutati ma per una serie di cose sono rimasti solo pensieri. Negli anni mi hanno insegnato che la pallavolo Ravenna deve stare a Ravenna e il Pala Costa è comunque un impianto che può ospitare un evento di questo tipo. Quindi la scelta di rimanere penso che sia la soluzione migliore dato che il Pala Costa fa parte della nostra storia e soprattutto della nostra quotidianità di allenamenti».

Anche per la prossima stagione non sarà pronto il palazzetto nuovo. Nel caso di un salto in Superlega dove pensate di disputare il campionato?
«Credo che comunque il Pala De André sarà sempre a disposizione per gran parte della stagione, quindi assolutamente Pala De André».

Dopo tre anni importanti anche a livello di risultati, la città si sta avvicinando maggiormente alla squadra anche sotto il punto di vista delle sponsorizzazioni?
«La città e il territorio sono attenti e danno segnali di vicinanza al volley. Qualche nuova realtà è entrata e bisogna essere pronti a costruire e soprattutto condividere con loro un percorso, una linea di progetto. Le realtà entrate hanno la volontà di dialogare e capire come stare insieme, a prescindere dal risultato del campo».

In futuro, in previsione di un altro piano triennale, cosa ci si aspetta dalla Consar come sponsor e proprietà della squadra?
«Consar conferma di voler rimanere nel mondo della pallavolo. E quindi questa per noi è la parte più importante.  E poi dobbiamo essere bravi anche noi nel conquistare qualche partner che possa entrare o comunque aumentare il proprio interesse in questo mondo anche a livello giovanile. Da quest’anno abbiamo aperto una Under 12 femminile: il procedere passo dopo passo è l’approccio che abbiamo da sempre e che vogliamo che anche la comunità recepisca».

Anche la titolare del bar “Nazionale” in lista con la Pigna: «Rilanciare il centro»

Presentati Anna Maria Bava e lo storico gestore di “Ramiro”, aspettando di ufficializzare il candidato sindaco

Image0 (18)

Due “addetti ai lavori” per affrontare le problematiche del centro storico. Ramiro Recine, storico ex titolare del bar Ramiro di piazza Caduti, e Annamaria Bava (co-proprietaria del Caffè Il Nazionale di piazza del Popolo) si candidano con la Pigna. La lista civica di opposizione (che ha annunciato di non voler sostenere nessuno dei due candidati a sindaco al momento presentati dal centrodestra) ha presentato alla stampa una prima parte del proprio programma elettorale, quella più concentrata sul ridare importanza e vitalità al centro storico.

Uno dei punti principali è sicuramente la logistica: «Sono tante le cose da fare – dichiara Recine -. Innanzitutto la città deve diventare adatta a pedoni e bici per aiutare turismo e commercio. Servono più illuminazione, fonti d’acqua, panchine e vie pedonali. Bisogna fare in modo che in città si possa arrivare bene, attualmente c’è troppo traffico. Va ripensato anche il trasporto urbano: bus elettrici veloci e rapidi che passino spesso e bisogna costruire parcheggi multipiano perché quelli attuali sono insufficienti».

È stato toccato anche il tema della sicurezza che, secondo gli esponenti della lista civica è una problematica sempre più frequente: «Il nostro bar è stato colpito da due rapine, servono sicuramente più illuminazione e telecamere – dice Annamaria Bava -. Purtroppo la tranquillità che c’era una volta a Ravenna, ora non c’è più. La violenza e lo spaccio non sono circoscritti solo in stazione, perché i giardini Speyer sono a due passi dal centro storico pedonale». La stessa Bava ha parlato della carenza di eventi: «Ho speso 3mila euro di tasca mia per finanziare eventi.  Nel centro è da anni che mancano iniziative di livello. Ce ne sono di più nei comuni limitrofi e ciò è inaccettabile».

Anche l’abbandono dei locali e la chiusura dei negozi è un tema centrale del programma de La Pigna: «Il centro storico è un problema, ma deve diventare una risorsa – afferma Recine -. Ci sono troppe vetrine vuote e chi vuole investire deve essere aiutato dal Comune, se non fosse per i monumenti Unesco sarebbe abbandonato».

La consigliera comunale e capogruppo uscente Veronica Verlicchi ha chiuso la conferenza parlando della lista attiva dal 2015 e dell’importanza della sinergia già in atto con i due aspiranti consiglieri comunali: «Vorrei ricordare che la nostra non è una lista che “si lamenta e basta”. Dal 2016 abbiamo fatto oltre 100 mozioni e proposte in consiglio comunale. La nostra idea è rendere Ravenna anche “bella dentro”, ovvero puntare sul centro, spesso dimenticato. Vogliamo rivalorizzare gli edifici che sono già presenti e dire basta alla cementificazione costante. Sarà importante anche incentivare l’affitto dei locali, non solo in via Cavour ma anche in Borgo San Rocco e San Biagio».

La lista civica La Pigna presenterà nel dettaglio il proprio programma elettorale nelle prossime settimane, mentre a brevissimo annuncerà il proprio candidato sindaco, probabilmente la stessa Verlicchi (che già si era candidata alle ultime amministrative).

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi