Il sindaco difende Ravennantica: «È un esempio innovativo di gestione dei siti»

De Pascale si schiera con l’assessore alla Cultura Signorino, ex presidente della fondazione, nel mirino della lista civica La Pigna

«Un esempio di gestione innovativa e positiva dei nostri siti archeologici, artistici e culturali, tanto da essere riconosciuta tale anche a livello nazionale». Con queste parole il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, si schiera a difesa della Fondazione Ravennantica bollando come «polemiche assurde» le critiche mosse dalla lista civica La Pigna a proposito della gestione economica dell’ente.

La posizione di De Pascale è contenuta in una nota inviata alla stampa: «Ricordo che l’importantissimo accordo sottoscritto a febbraio con il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, volto ad incrementare e valorizzare, in un quadro di rapporti sinergici, il nostro patrimonio artistico-culturale, si è potuto realizzare soprattutto in virtù dell’esperienza fatta in questi anni da Ravennantica, che ha fatto sì che venisse ritenuta dal Mibact partner idoneo sul territorio per attuarne gli obiettivi. Si tratta di risultati evidenti e indiscutibili i cui meriti vanno riconosciuti all’ex presidente, Elsa Signorino, al direttore Sergio Fioravanti e ai tanti validissimi collaboratori che vi lavorano. La Fondazione RavennAntica rappresenta inoltre un’occasione importante di esperienza e occupazione per i nostri ragazzi che hanno studiato materie umanistiche e beni culturali».

Il primo cittadino poi spende parole di ringraziamento alle fondazioni «che in questi anni hanno sostenuto il progetto in un’ottica di lavoro sinergico con l’obiettivo comune e condiviso della valorizzazione di Ravenna». Ma anche «un particolare riconoscimento va in primis a Elsa Signorino per il servizio che da molti anni rende a Ravenna, prima come presidente di Ravennantica e oggi come assessore alla Cultura, e i cui già evidenti risultati raggiunti sono molto apprezzati in città».

De Pascale interpreta le critiche dall’opposizione come la volontà di osteggiare «il nostro impegno di non mettere né in competizione né in contrasto le diverse istituzioni culturali della nostra città, come purtroppo spesso è accaduto, ma di diffondere uno spirito di collaborazione e di contaminazione tra le diverse esperienze, al fine di far crescere nel complesso tutta l’offerta culturale ravennate. Siamo sicuri che in quest’opera di ulteriore rilancio della nostra offerta culturale, abbiamo dalla nostra parte la stragrande maggioranza degli operatori e dei cittadini».

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