Convenzioni culturali, ecco il bando: definiti i criteri per accedere ai contributi

Il Consiglio comunale chiamato ad approvare la delibera che fissa le regole per i prossimi cinque anni. In gioco circa 568mila euro per il 2018. Procedura aperta anche per la gestione del Rasi

Teatro Rasi

Il teatro Rasi

Addio ai contributi alle associazioni culturali distribuiti senza un preciso criterio. Il Comune ha deciso che i soggetti culturali, per ottenere i finanziamenti dall’amministrazione, dovranno  partecipare ad un bando che avrà durata quinquiennale e passare attraverso una selezione che terrà conto della qualità artistica della proposta e dell’esperienza pregressa (fattore che darà un massimo di 70 punti) e della qualità gestionale e organizzativa (massimo 30 punti). La delibera, già passata dalla giunta, dovrà essere approvata domani – martedì 19 settembre – in consiglio comunale.

Per le varie convenzioni, il Comune mette a disposizione per il 2018 in totale circa 568mila euro. La disponibilità nei quattro anni successivi sarà definita in base alle disponibilità di bilancio. Sarà possibile, come già avviene, mettere a disposizione sale e spazi di proprietà comunale. Cinque le aree tematiche definite: arti performative, musica, arti visive, promozione letteraria e arte cinematografica. Secondo quanto si legge, nel ridisegnare lo schema delle convenzioni che si concluderà a fine anno, il Comune vuole una procedura aperta che soddisfi i principi di “economicità, efficacia, trasparenza e imparzialità”. Il contributo finanziario annuale sarà deciso su “un progetto finanziato per il 2018” e “un progetto di massima per gli anni successivi (2019-2022)”.

In consiglio comunale si discuterà anche della nuova convenzione per la gestione del Teatro Rasi, per il quale sono in ballo 465mila euro, cifra che comprende la gestione dello spazio e la programmazione teatrale. Interessante notare che, secondo quanto si legge nelle delibere, i criteri valutativi sono esattamente l’opposto di quanto deciso per le convenzioni culturali: l’esperienza pregressa vale 30 punti, mentre la qualità gestionale vale 70 punti. Il canone che il gestore dovrà versare ogni anno è di poco superiore ai 19mila euro.

 

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