Ravenna: in quattro anni il Pd perde 20mila voti, la Lega ne conquista 13mila

Recupero per Forza Italia, Movimento 5 Stelle primo partito, male la sinistra

Matteucci Pd

Il quartier generale del Pd durante lo scrutinio, con l’ex sindaco Fabrizio Matteucci, l’assessore regionale Andrea Corsini e il deputato appena rieletto Alberto Pagani

Sono oltre 20mila i voti persi in quattro anni nel comune di Ravenna dal Partito democratico, che passa dal 56 percento delle Europee del 2014 al 27,5 delle politiche di ieri, 4 marzo (24mila voti – prendiamo in considerazione quelli della Camera – contro 44mila). Sono 13mila i voti persi invece rispetto alle Politiche del 2013 dal Pd, che resta però, a livello assoluto, sui livelli delle Amministrative del 2016, quando ottenne solo 500 voti in più, con una percentuale però decisamente maggiore (oltre il 35 percento) a causa dell’affluenza più bassa. Irrilevanti (sotto all’1 percento quelle della Lorenzin e di Insieme) le performance delle liste che appoggiavano il Pd, con la Bonino che anche da queste parti non arriva al 3 percento (2,85).

Dando un’occhiata ai due veri vincitori di questa tornata elettorale, Movimento 5 Stelle e Lega, i grillini rispetto a 5 anni fa (non è possibile fare un raffronto con le Amministrative, dove non era presente il simbolo dei 5 Stelle ma quello del Movimento civico Cambierà, che ottenne 9mila preferenze) crescono nel comune di Ravenna soltanto di 2mila voti (raggiungendo 25.581 preferenze – e il 28,8 percento – e mettendo a segno uno storico sorpasso ai danni del Pd) mentre la Lega passa in cinque anni da neppure 2mila voti agli oltre 15mila di ieri, che valgono il 17,4 percento. A rimetterci sono i compagni di coalizione di Forza Italia che nel 2013 (quando però erano dentro al Pdl) valevano quasi 15mila voti e oggi sono poco sopra le 8mila preferenze, stabili rispetto alle Europee del 2014 ma più che raddoppiate rispetto alle Amministrative di due anni fa (oggi Forza Italia nel comune di Ravenna è al 9,3 percento). Restando nella coalizione del centrodestra, buona performance anche di Fratelli d’Italia che arriva al 3 percento con oltre il doppio dei voti delle Amministrative, mille in più rispetto alle Europee e il triplo rispetto alle preferenze ottenute nel 2013 (2.679 contro 854).

Complicato fare raffronti e paragoni con quello che è successo a sinistra del Pd in questi anni nel comune di Ravenna. Di certo il risultato di Liberi e Uguali è sotto le aspettative – nonostante sia sopra alla media nazionale, con 4.006 voti ottenuti alla Camera che valgono il 4,5 percento – potendo contare su un bacino potenziale di oltre 6mila voti ottenuti alle ultime Amministrative complessivamente da Ravenna in Comune (la lista di sinistra che si presentò contro il Pd ma che a queste politiche è andata in ordine sparso) e Sinistra per Ravenna (la lista che appoggiò invece il Pd e il candidato sindaco De Pascale, ugualmente in ordine sparso alle politiche). Furono quasi 5mila invece i voti presi nel 2013 dal partito di Ingroia e da Sel, che si presentava da solo.
Deludente, per continuare ad analizzare la sinistra, anche la performance a questa tornata elettorale di Potere al Popolo che con 850 voti ottiene praticamente lo stesso risultato dei Comunisti di Rizzo, senza riuscire a raggiungere nemmeno l’1 percento (0,96 per la precisione).

Infine, a restare ampiamente sotto l’1 percento sono anche il Popolo della Famiglia di Adinolfi e i tanto chiacchierati in campagna elettorale partiti di estrema destra con Casa Pound che però passa dagli 86 voti del 2013 ai 500 di oggi (che valgono lo 0,6 percento) mentre Forza Nuova e Fiamma Tricolore fanno peggio (359 preferenze che valgono lo 0,4 percento) di cinque anni fa quando insieme ottennero circa 500 voti.

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