A Lugo il Pd passa con 200 voti di scarto, a Faenza perde 30 punti percentuali

Più tranquilla per i dem la situazione a Bagnacavallo, dove Pagani vince con il 5 percento di scarto dalla candidata leghista

I risultati delle elezioni politiche 2018 nel comune di Ravenna
In otto comuni sui 18 della provincia di Ravenna passa il centrodestra

Legge Elettorale Elezioni Politiche 2018Secondo comune per importanza della provincia, Faenza non votava alla Camera nella stesso collegio di Ravenna e aveva come candidato del Pd il forlivese Marco di Maio, renziano della prima ora e parlamentare uscente che è stato eletto, così come il collega Alberto Pagani, ravennate candidato nel capoluogo di provincia, a Cervia e nelle bassa lughese. A sfidarlo c’erano la leghista Andrea Cintorino e la grillina Annamaria De Bellis. E anche se Di Maio ha effettivamente ottenuto la maggioranza, così come il collega candidato al Senato, Stefano Collina, peraltro faentino doc, e per quanto, a differenza che a Ravenna, il Pd qui resti il primo partito, comunque il colpo per i democratici è stato forte e chiaro. Il Pd nella città manfreda ha raccolto in questa tornata 9.221 voti (pari al 28,2) perdendo migliaia di elettori dal mirabolante 58,3 percento delle Europee nel 2014 ma anche dal più modesto 37,6 percento del 2013. Del resto qui, alle ultime Amministrative, il sindaco Pd Malpezzi (renziano ante litteram) vinse il ballottaggio con la Lega per una manciata di voti. Il secondo partito è il Movimento 5 Stelle che torna sui numeri del 2013 (allora erano 8.128 votanti, oggi sono 8223 pari al 25,1 percento), la Lega è al 18,5 percento, Forza Italia sfiora il 9, Leu il 5 percento. Sopra la media nazionale il voto di + Europa al 3,6 percento, mentre non cresce Forza Nuova che raccoglie 288 voti insieme alla Fiamma Tricolore (nel 2013 erano stati, da sola, 265) nonostante il radicamento del partito di destra a Faenza e i candidati faentini in lista. Come un po’ dappertutto in provincia, supera il 3 percento anche Fratelli d’Italia, mentre Potere al Popolo si ferma sotto l’1 percento con 317 voti.

Vince a Lugo, il Pd, dove appunto candidava l’uscente della vicina Alfonsine Alberto Pagani, ex segretario del partito. Anche se ha vinto con un margine davvero risicato pari ad appena 200 voti. Anche qui i voti dem sono precipitati dai 10.583 delle Europee (a guida Renzi) ma anche dagli 8.560 delle scorse politiche (a guida Bersani) per fermarsi sotto soglia 6mila, pari al 32,1 percento. E anche qui, non è a Leu che i voti sono finiti, visto che la formazione di ex in questa terra che pure era fortemente bersaniana non ha raccolto più di 645 voti, pochi di più di quelli di Giorgia Meloni che ne ha presi 604. Secondo partito è il Movimento 5 Stelle che però, pur essendo qui presente nei consigli comunali e potendo contare su attivisti più radicati che a Ravenna, si ferma al 22,1 percento con un numero di voti assoluti, 4.087, simile a quello del 2013 (quando furono 4.036 per il 17,7 percento di voti). Lega sopra il 20 e Forza Italia sopra il 10.

Più largo il margine a Bagnacavallo, pur trattandosi della cittadina in cui risiede la candidata e segretaria della Lega Samantha Gardin, e dove Pagani vince con il 5 percento in più, il Pd resta saldamente al primo posto sfiorando il 30 percento, mentre i grillini si fermano sotto il 26, la Lega è al 18 e Leu conquista un dato appena sopra la media nazionale, ma comunque sotto le aspettative, del 4,4 percento.

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