“L’uomo di Mosca”: una spy story per raccontare la trasformazione politica

Il romanzo d’esordio del ravennate Alberto Cassani pubblicato da Baldini+Castoldi

Uomo Di Mosca CoverUna spy story che collega due mondi, due epoche, due modi di vedere e intendere la politica. L’uomo di Mosca, esordio narrativo del ravennate Alberto Cassani in libreria per Baldini+Castoldi (sarà presentato anche alla festa dell’Unità nazionale di Ravenna il 10 settembre alle 19), è un libro dove avventura e riflessione politica si intrecciano, dove è facile riconoscere gli ambienti economici e politici e massonici di una città raccontata attraverso l’efficacia dell’ossimoro.

Il nipote Andrea, con un passato da assessore (come l’autore del libro), raccoglie di fatto una memoria del nonno, a lungo tesoriere del Pci e direttamente in contatto con Mosca. Ravenna è infatti sempre stata un punto di collegamento privilegiato per i comunisti italiani con l’Urss, tramite il porto da cui passavano informazioni e anche flussi più o meno leciti di denaro. Ma con la fine dell’Unione sovietica quel filo si spezza, lasciando questioni irrisolte. Andrea, in qualche modo spinto dal nonno in punto di morte, decide di raccogliere di fatto quel testimone e far chiarezza in particolare sul mistero di una cifra di denaro dai destini incerti. Più che per gusto dell’avventura (che non manca), forse per lasciare traccia di un mondo già scomparso e di cui ora si rischia di perdere il ricordo.

Ma quello di Cassani non è rimpianto, piuttosto uno sguardo lucido e acuto che riconosce come gli uomini e le donne della generazione della Resistenza hanno vissuto e lottato (e sono venuti a patti con i principi dell’etica e della giustizia) in nome di un sogno collettivo, nella convinzione di poter ambire a trasformare il mondo in un posto più giusto per tante persone. Il libro è però anche un’occasione di introspezione del personaggio, arrivato alla cinquantina (come l’autore), sulle occasione perse, sui dolori e gli affanni passati legati alla politica, sul presente fatto di una tranquilla vita coniugale.

Ed è anche un libro di costume, che osserva con disincanto i meccanismi di tanti rapporti sociali odierni e non disdegna qualche sfoggio di cultura. Non offre risposte, racconta una storia, illumina un processo di mutazione sociale e politica e non manca di pagine di vera suspense dove l’ex assessore Andrea si trova in improbabili quanto appassionanti momenti di pura avventura.

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