Finalmente nelle linee programmatiche presentate dal neoeletto Primo cittadino sentiamo proposte concrete per il centro storico che suonano anche come una critica a scelte passate che si sono rivelate, come peraltro qui andiamo dicendo da tempo immemore, dannose. La prima è ovviamente quella di riportare l’anagrafe e altri uffici pubblici nella ex sede di via Raul Gardini. Un’operazione che riporterà gente in centro di giorno, a cominciare da chi ci lavora. E questo è ovviamente un bene. Ma che avrà anche un secondo e molto apprezzabile aspetto: restituirà una funzione pubblica a un edificio di pregio sui cui destini si parla da tempo e di cui per tanto tempo il Comune ha tentato invece di liberarsi.
Finalmente, il futuro del centro di Ravenna di cui parla la maggioranza che governa, dopo anni, non sembra solo quello del turismo (nonostante l’aumento di visitatori), finalmente non si vagheggia di hotel a tre, quattro, dieci stelle in edifici del patrimonio pubblico (come dimenticare la proposta di De Pascale al primo mandato che un hotel voleva farlo addirittura nel palazzo della Provincia?).
Barattoni si è spinto addirittura a parlare di navetti di collegamento gratuiti e di un parcheggio multipiano, tutte idee non nuovissime, ma di fatto mai attuate o quasi e che potrebbero andare a migliorare la qualità della vita di chi vuole frequentare il centro storico abitualmente. Che siano visitatori di prossimità o ravennati medesimi.
Per fortuna Ravenna ha tanti luoghi insostituibili e insostituiti, come teatri e biblioteche, e, si spera, avrà presto più residenze per universitari. Abitiamo una città straordinaria, come ormai perfino Re Carlo e la Regina Camilla sanno bene, dobbiamo continuare a godercela ogni giorno a tutte le ore per evitare le derive che sono dietro l’angolo e ogni tanto fanno capolino. In un’Europa ormai soffocata dal fenomeno dell’overtourism, rischiamo ben presto di essere travolti dai visitatori alla ricerca della cittadina “da scoprire”. E una città senza i suoi cittadini può diventare in un battibaleno solo uno sfondo per Instagram dell’ultimo crocerista o uno spazio vuoto che, in base all’orario e alla stagione, rischia di diventare, automaticamente insicuro.
Basterà riportare un ufficio in centro e un parcheggio per contrastare tendenze che sono globali? Sicuramente no, ma è altrettanto sicuramente un buon inizio. Il resto sta agli imprenditori, ai privati e anche ai residenti delle periferie, a chi ogni tanto magari per pigrizia rinuncia allo shopping o al caffè in una via o una piazza acciottolata (certo, magari anche prezzi un po’ meno da turisti americani di tanti locali potrebbero aiutare). Il vantaggio di proposte così concrete rispetto ad altre più ambiziose è che magari si potranno realizzare davvero. Lo svantaggio è che se non si dovesse riuscire, sarà impossibile trovare buone scuse per giustificare l’insuccesso.