Elezioni politiche, quanto contano i candidati del territorio?

Si profila un tour de force estivo per la politica anche in provincia. E se le alleanze si decidono a Roma, i territori sono o dovrebbero essere chiamati almeno a dire la loro su chi saranno i candidati. E qui come al solito si vede lampante la differenza tra chi sul territorio c’è da tempo, chi da meno, chi sembra interessarsene il giusto. Il gioco di incastri e le proiezioni che danno Ravenna come uno dei pochi seggi in cui il Pd potrebbe correre tranquillo rischia paradossalmente di renderlo quanto mai appetibile anche a Roma.

È piuttosto evidente che qui il Pd è invece in grado di esprimere candidature di alto profilo secondo un meccanismo di ricambio non banale. Per questo è facile pensare che il candidato di punta potrebbe e forse dovrebbe essere Alessandro Barattoni, un uomo giovane alla guida della federazione negli anni più difficili per il partito, che ha perso solo la piccola Brisighella, mentre città come Ferrara e Forlì andavano al centrodestra.
E per quanto anche il Pd stia soffrendo una carenza di donne di primo piano in politica ormai cronicizzata, può comunque contare su qualche nome da spendere di persone che hanno già dimostrato capacità amministrative e di raccogliere consenso come Bakkali, Proni e Rontini.
Un bel segnale, dopo anni passati a discutere di rottamazione e ricambio, anche il fatto che i due parlamentari uscenti non si ricandidino nonostan- te la possibilità di farlo. Sarà certamente meno un bel segnale se questi spazi dovessero essere riempiti da Roma per garantire un paracadute a qualche ex ministro (come già accaduto con Franceschini), per non parlare di esigenze di alleanze. Tutti ricordiamo la campagna elettorale per Calenda alle ultime europee, subito prima che il neoeletto si dimettesse dal Pd nello scontento di tanti volontari ed elettori Pd.

Tutti problemi che riguardano in minima parte il centrodestra, un po’ perché questo non sarà appunto uno dei seggi più ambiti, anzi, un po’ perché in questi anni sono stati davvero pochi i nomi nuovi a emergere, a fronte invece di defezioni importanti (vedi Lega).
Fratelli d’Italia sta crescendo e si sta consolidando, questa campagna elettorale sarà comunque un’ottima occasione per far conoscere i suoi volti e proseguire questo lavoro.

Mentre appaiono incredibilmente in difficoltà i 5 Stelle, che negli anni hanno perso militanti e persone che si erano spese per la causa e ora si troveranno peraltro nella scomodissima situazione di dover fare una campagna elettorale contro il partito con cui governano due città importanti come Ravenna e Faenza. La sinistra al solito è lì che si scompone e si ricompone, e c’è da sperare che anche lì prevalga la linea Bersani (che ha annunciato di non volersi ricandidare) e si rischi con qualche volto nuovo.

Il tempo è poco, anzi pochissimo. E la gente da riportare alle urne moltissima.

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