Se la piscina esplode tra le mani della giunta…

Il colpo di scena è arrivato nel pomeriggio del 26 febbraio: il sindaco in consiglio comunale ha di fatto congelato il progetto della nuova piscina comunale.
Che poi un progetto vero e proprio non è, piuttosto poco più di un’idea di project financing formulata da un privato (Arco Lavori) che avrebbe dovuto essere messa a bando dal Comune per poi arrivare al progetto definitivo. In sostanza, il piano del privato prevede di demolire l’attuale piscina mantenendo solo le due vasche da 25 e 50 metri per poi realizzarvi un contenitore nuovo con tanto di bar, ristorante, palestra, spa e centro benessere.

Un progetto da 13,5 milioni di euro di fatto pubblicamente già avallato dal Comune. Ma che ha raccolto in queste settimane molte critiche (con tanto di petizioni) in particolare per due motivi: da un lato l’inevitabile chiusura (si parla di sei mesi, ma pare una previsione ottimistica) della piscina per i lavori senza che sia presente una vera alternativa e dall’altro la scelta di lasciare inalterate le due vasche, dando l’impressione di puntare più su aspetti di contorno (la palestra, il ristorante, la spa) che sulla piscina vera e propria, con il rischio di non riuscire neppure a ottenere l’autorizzazione dagli enti competenti per ospitare gare di livello nazionale e internazionale (come accusa, nero su bianco in una lettera, anche il presidente regionale della Federazione Italiana Nuoto).

Senza entrare nel merito delle critiche (in piccola parte forse solo strumentalizzazioni politiche, ma emerse anche da tanti frequentatori e società che la piscina la vivono quotidianamente) la cosa che lascia più perplessi è come l’Amministrazione ne sia finita travolta, con il sindaco appunto costretto a prendersi quindici giorni, o qualcosa del genere, per confrontarsi con le realtà sportive prima di arrivare a qualsiasi decisione, che a questo punto potrebbe essere anche diversa da quella “sponsorizzata” finora.
Possibile che un tema delicato come quello di una piscina comunale da rifare, o comunque riqualificare pesantemente (già due anni fa era stata indicata come una priorità dalla giunta De Pascale, con la previsione di poter partire con i lavori nel 2018), sia scoppiato in mano alla giunta senza prima aver trovato insieme alle tante realtà che la frequentano un progetto condiviso, con tutte le garanzie degli enti sportivi competenti?

E perché – tanto per entrare nel merito del progetto – non prevedere una terza vasca, magari con la possibilità di utilizzarla all’aperto nel periodo estivo (grave mancanza della piscina attuale) da poter realizzare in anticipo sui tempi in modo da ovviare almeno in parte i disagi relativi alla chiusura?
Il Comune ha ancora a disposizione il tempo per cercare di risolvere la questione nel modo migliore, ma certo il caso piscina non rappresenta il migliore dei viatici in vista dell’altro grande intervento atteso in ambito sportivo in questa legislatura, il palazzetto dello sport, già peraltro contestato dagli ordini professionali per la scelta dell’Amministrzione di progettarlo internamente…

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