Dagli stradelli alla piscina, quei progetti ancora in ritardo. Appunti per la campagna elettorale

 

È notizia di questi giorni che anche quest’anno i parcheggi negli stradelli retrodunali dei bagni sono salvi. Che vuol dire che slitta ancora uno degli interventi più attesi dell’intera legislatura, il cosiddetto Parco Marittimo, su cui l’Am­mi­ni­strazione ravennate (tra fondi propri e risorse regionali) ha deciso di investire quasi 17 milioni di euro. Inutile dire che l’obiettivo era quello di arrivare alle prossime elezioni – che pandemia permettendo sono in programma nella tarda primavera – con almeno uno stralcio già realizzato della riqualificazione (o forse no, in effetti, visto quanto potrebbero infuriarsi i circa 2mila ravennati che parcheggiano solitamente negli stradelli dietro i bagni di Marine e Punta).

Così come erano altri i progetti che la giunta De Pascale non è riuscita a portare a termine rispetto alle promesse e alle previsioni. Il primo è ovviamente il beach stadium, che, finita la campagna elettorale, nel giro di pochi mesi è uscito dall’agenda di sindaco e compagni. Sostituito dal palasport, questo sì in ritardo, oltre che accompagnato da una serie di polemiche tra gli addetti ai lavori che non hanno accettato di buon grado la scelta del Comune di progettarlo internamente. Così come in ritardo cronico è il cantiere dei nuovi uffici comunali di via Berlinguer. Solo pochi (si spera) mesi di ritardo anche per il cavalcavia del parco Teodorico che ha diviso la città con disagi per il traffico per tutta l’estate (poi, complice il virus, il problema si è risolto quasi da solo) e che avrebbe dovuto riaprire in dicembre.

Restiamo in attesa pure della nuova tangenziale promessa sempre dal sindaco cinque anni fa, così come – figuriamoci – del tanto chiacchierato bypass sul canale Candiano. Per non parlare della nuova piscina comunale, di cui aspettiamo ancora un progetto definitivo.

Abbiamo potuto però, in compenso, nel frattempo registrare altri annunci, come quello della faraonica copertura della Rocca Brancaleone o dell’Auditorium alla Classense. O del ponte pedonale in darsena, dove perlomeno abbiamo potuto vedere inaugurati il nuovo sottopasso (in ritardo a sua volta di un paio d’anni) e la passerella sopraelevata (altro annuncio: verrà allungata, pare), attendendo sempre di veder riqualificare come promesso pure l’ex Dogana.

Il tutto per dire che sì, certo, non si può infierire perché c’è il Covid e tutti questi progetti sono passati in secondo piano, la burocrazia è inevitabilmente ancora più rallentata, le risorse sono state utilizzate per altri interventi e spesso non è neppure “colpa” del Comune. Però, ecco, durante la prossima campagna elettorale meglio cercare di essere tutti meno ottimisti, così perlomeno non resteremo più delusi…

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