Il sindaco contro il dossier sulle mafie del Gruppo Zuccherificio: «Fanghiglia»

Citato Delrio. Uno degli autori: «Una volta si lamentavano dal carcere» Paglia (Sel): «Mi vergogno ad aver appoggiato Matteucci 5 anni fa»

È uscito in questi giorni (scaricabile on line a questo link e in versione cartacea con una tiratura di 1.500 copie che verranno distribuite gratuitamente nelle scuole) Tra la via Aemilia e il West, il nuovo dossier sulle mafie in Emilia-Romagna realizzato dalle associazioni AdEst, Gruppo dello Zuccherificio di Ravenna, Gruppo Antimafia Pio La Torre di Rimini e dal movimento R.E.T.E di San Marino.

Il lavoro – si legge sul sito del Gruppo dello Zuccherificio – è diviso in sei sezioni e racconta la presenza delle mafie a 360 gradi in tutta la regione e nel paradiso fiscale di San Marino. La prima presentazione pubblica è in programma il 25 febbraio al circolo Dock61 di Ravenna, ma a far già parlare del documento è stato in queste ore il sindaco Fabrizio Matteucci, con un attacco piuttosto clamoroso, sferrato per difendere il compagno di partito Graziano Delrio, attuale ministro del governo Renzi che secondo il dossier non si sarebbe accorto della presenza mafiosa nella propria città ai tempi in cui era sindaco Pd di Reggio Emilia. Viene anche riportato uno stralcio di un suo interrogatorio, in un passaggio che riportiamo qui sotto a sinistra.

«A mio giudizio – ha commentato il sindaco Fabrizio Matteucci – uno dei problemi del grande movimento antimafia è che ogni tanto si affaccia una frangia minoritaria che sostiene che sono praticamente tutti mafiosi o collusi coi mafiosi, salvo loro e chi li applaude. Anche figure importanti che hanno speso la loro vita contro la criminalità organizzata sono state vittime di questa degenerazione estremista e in definitiva maniacale, frazione pur minoritaria del movimento di persone, associazioni e istituzioni che combattono le mafie. È ciò che mi è venuto in mente leggendo la fanghiglia contenuta nel testo dal titolo “Tra la via Aemilia e il West. Ci sono scritte cose che insinuano una collusione passiva del ministro Graziano Delrio con la malavita presente a Reggio Emilia. E sono scritte anche cose completamente false: Delrio non ha mai preso parte a nessuna processione in omaggio a boss della ‘ndrangheta (in realtà nel testo c’è scritto solo che avrebbe omaggiato la Madonna di Cutro, come si può leggere sempre nella foto, ndr). Conosco Graziano Delrio da 15 anni e mi sono sufficienti a testimoniare la sua moralità che probabilmente gli autori delle infamie scritte non sanno neanche dove sta di casa. Per esperienza e conoscenza diretta sono testimone della tradizione di buon governo di Reggio Emilia – continua il sindaco –, tradizione di buon governo che trova cristallina conferma anche nell’attuale Amministrazione Comunale. Sento il dovere di prendere la parola per difendere l’onorabilità di una persona per bene».

Il primo commento di uno degli autori del testo, Massimo Manzoli del Gruppo dello Zuccherificio, arriva in maniera ironica il giorno dopo su Facebook. «Una volta era Rocco (il riferimento è a Femia, arrestato nell’ambito di un’inchiesta sul gioco d’azzarro seguita molto da vicino dal Gruppo dello Zuccherificio, ndr), dal carcere, a lamentarsi di ciò che scrivo…». Più dettagliata, invece, la reazione di uno dei deputati ravennati, Giovanni Paglia di Sel, partito che a Ravenna ha sostenuto (fino a pochi mesi fa) il sindaco Matteucci facendo parte della coalizione di centrosinistra che governa Ravenna ma che ora si sta preparando a partecipare alle prossime elezioni contro il Pd. «Il sindaco Matteucci – scrive Paglia sempre su Facebook – oggi attacca con violenza gli autori del dossier sulla mafia in Emilia Romagna, fra cui il Gruppo dello Zuccherificio di Ravenna. Lo fa perché hanno riportato lo stralcio di un interrogatorio del 2012, in cui Graziano Delrio balbettava sui suoi viaggi elettorali a Cutro e la sua pretesa ignoranza della presenza ‘ndranghetista a Reggio Emilia. Matteucci definisce questo stralcio fanghiglia e l’affermazione qualifica chi la fa. Una delle scelte politiche di cui più mi vergogno è aver appoggiato lui e il suo partito alle elezioni di 5 anni fa. Una di quelle di cui sono più felice è averli mollati». E in una nota inviata alla stampa Paglia aggiunge: «Matteucci si deve vergognare e chiedere scusa. Mi auguro che il suo partito abbia la lucidità di chiederglielo o almeno di prendere le distanze da affermazioni inaccettabili».

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