Enpa salva una pecora e una capra dal mattatoio: «Stop alla strage di Pasqua»

Il gesto simbolico dell’associazione animalista per sensibilizzare l’opinione pubblica: «Cuccioli strappati alle madri dopo una gravidanza di cinque mesi regolata in modo tale da poterli uccidere quando pesano circa una decina di chili»

Ester è una piccola pecora e Lina è una piccola capra, sono i due cuccioli salvati dal mattatoio dall’Enpa di Lugo (ente nazionale protezione animali) per opporsi all’aumento della macellazione di questi animali in previsione della Pasqua: la volontà è quella di lanciare un segnale e sensibilizzare l’opinione pubblica «contro il massacro di animali piccoli e indifesi solo perché hanno la carne più tenera».

«Cuccioli tra i trenta e i quaranta giorni di vita – si legge nel comunicato diffuso dall’associazione animalista – vengono strappati prematuramente alle loro madri dopo una gravidanza di cinque mesi regolata in modo tale da poterli uccidere quando pesano circa una decina di chili. Possiamo parlare di una vera e propria “Pasqua di Sangue” che ogni anno registra l’uccisione di migliaia di agnelli, agnelloni e capretti: 2,7 milioni nel 2016. Non si capisce in nome di quale tradizione religiosa che peraltro non trova fondamento nei vangeli si debba mangiare l’agnello. Siamo nel 2017 ed è ora di aprire gli occhi di fronte a una vera e propria strage».

I volontari dell’associazione attaccano: «La pratica della macellazione è cruenta e atroce. Questo massacro va fermato. La Pasqua è una festa dello spirito, non della carne. E senz’altro non della carne di migliaia di agnelli che ogni anno vengono sterminati per trasformarsi in un piatto di portata per soddisfare gli interessi dell’industria alimentare o perché lo impone la tradizione. È ora di modificare queste crudeli abitudini alimentari facendo un salto di civiltà».

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