Perini (Amare Ravenna): «Chi invecchia è una risorsa preziosa per i più giovani»

Il consigliere comunale si occupa di anziani dal 1984: «Tra le coppie vedo tante mogli gelose della badante»

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Daniele Perini

«Sono nato a Sant’Alberto, già allora in paese i giovani non erano molti. Così il tempo lo passavo con gli anziani». Così Daniele Perini, consigliere comunale dal 1988 (un anno fa eletto con la lista civica Ama Ravenna, dopo aver iniziato nel Pci e finito nel Pd), ha cominciato il suo percorso di volontariato vicino agli anziani che continua tuttora e che ha avuto un momento importante con la fondazione, nel 1984, dell’associazione Amare Ravenna, “amica della Terza età”.
«Da ragazzino, era l’inizio degli anni Settanta, andavo alla casa di riposo Garibaldi per fare spettacoli e tenere compagnia ai nonni. Allora si diventava anziani a sessant’anni, mentre ora a novanta ci sono persone ancora perfettamente autonome». Perini è convinto che l’invecchiamento della popolazione non sia un problema, anzi, «si tratta di una risorsa che dovremmo sfruttare».

Consigliere Perini, non la penseranno come lei i più giovani…
«Lo so. Il problema oggi è il modo in cui l’invecchiamento viene affrontato: tra i settanta e i novant’anni la mente è ancora attiva e ci sono persone che con la loro esperienza e il bagaglio di vita possono avere grandi potenzialità. Più dei giovani, in certi casi. Anzi, lo sa come riformerei io le pensioni?»

Come?
«Con un’opzione flessibile di pensione anticipata per la quale si esce dal lavoro a cinquant’anni e si rimane in pensione per una ventina d’anni, poi se si vuole si torna al lavoro. Sarebbe un modo per motivare entrambe le classi d’età».

Lei pensa che un settantenne sarebbe felice di tornare in ufficio?
«Certo e soprattutto sarebbe molto attivo. Gli anziani vogliono tenersi aggiornati: frequentano corsi per imparare le lingue, esplorano le nuove tecnologie, viaggiano. Presto associazioni come la mia non serviranno più perché l’attività ricreativa sarà organizzata in autonomia».

Oltre a corsi e viaggi, come passa il tempo chi è arrivato alla terza età?
«C’è una riscoperta dell’aspetto fisico: parrucchiera, estetiste, lampade. Le donne si sentono ancora desiderate e si arrabbiano se il marito si invaghisce della badante cinquantenne. Dal mio osservatorio ho notato anche un aumento di divorzi, ad esempio. Poi naturalmente ci sono i centri sociali che fanno un grande lavoro».

Quanti sono gli iscritti ai centri anziani del territorio?
«Come ordine di grandezza direi cinquemila in tutto il Comune. Alla casa protetta Garibaldi negli anni Settanta fondammo quello che fu una sorta di prototipo: invitavamo i coetanei degli ospiti a giocare a briscola. Ci fu anche qualche problema perché poi scoprimmo che i tavoli erano divisi tra residenti e non. Le persone ancora autonome infatti non volevano giocare con gli ospiti della struttura, dicevano che erano lenti. Il problema allora era che nelle case di riposo andavano le persone più povere, quindi c’era il terrore di finire lì dentro. Oggi non è più così».

Ritiene sufficiente l’offerta sanitaria attuale per la popolazione anziana?
«Direi di no. Dal 2013 al 2015, nonostante l’aumento dell’età media nella nostra città, la Regione ha premiato le province emiliane rispetto a quelle romagnole e sono diminuiti i fondi all’Ausl. Inoltre ritengo che servirebbe almeno una casa protetta in più per soddisfare i bisogni del territorio. Al di là della sanità gli anziani possono essere una risorsa anche per i giovani».

Intende nell’aiuto che viene dato a figli e nipoti?
«Di certo quella è una questione importante che fa risparmiare, secondo gli ultimi studi nazionali, 28mila euro a famiglia. Credo però che il dialogo intergenerazionale possa essere importante anche in altri ambiti: presenterò in Comune una proposta in cui i nonni soli possano aprire la loro casa agli universitari in cerca di una sistemazione, così da dividersi le spese. La Fondazione Flaminia potrebbe fare da punto di incontro e da garante».

Consigliere, ma le è mai capitato che un anziano che l’ha votata l’abbia poi bacchettata per la sua attività politica?
«Dei “cicchetti” che mi alzano da terra. Quando con gli anziani andiamo in vacanza ad Andalo e il sindaco viene a trovarci non creda che ci siano amichevoli pacche sulle spalle, anzi. Si preoccupano sempre della loro comunità. Pensi che una volta un signore mi segnalò che nel suo condominio c’erano delle belle ragazze in un appartamento e un grande via vai di uomini… l’ho segnalato alla polizia e può immaginare cosa fosse».

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