lunedì
07 Luglio 2025
teatro

Lo spettacolo sui cambiamenti climatici ai tempi della grande alluvione

La compagnia ErosAntEros presenta al Ravenna Festival, in prima nazionale, “GAIA”: «La realtà è entrata nella finzione». Sul palco anche una ventina di attori non professionisti: «Le tre bambine sono un simbolo»

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Se si sta preparando uno spettacolo sui cambiamenti climatici, il disastro dell’alluvione rischia di assumere un signi­ficato ancora più forte. È il caso della compagnia ravennate ErosAntEros, che durante i drammatici eventi delle scorse settimane stava lavorando al debutto (sabato 10 e domenica 11 giugno, alle 21 in prima nazionale, al teatro Alighieri di Ravenna per il Ravenna festival) della nuova produzione GAIA – come si legge nella cartella stampa – «un tentativo di spingere gli spettatori a non restare indifferenti di fronte alla distruzione della nostra unica casa comune: Gaia, la Terra».

A questo link i dettagli dello spettacolo

«Sentirsi assediati dall’acqua, anche per chi come noi fortunatamente non è stato colpito direttamente dall’alluvione, mentre sul comodino hai libri con titoli come Conto alla rovescia, Dopo l’apocalisse, Il mondo senza di noi, La nostra casa in ­fiamme, fa un certo effetto», commenta Agata Tomšič, drammaturga, attrice e anima (insieme al compagno Davide Sacco) di ErosAntEros.

Ma come è stato scelto, il tema dei cambiamenti climatici? «Da tempo – continua Tomšič – cerchiamo di coinvolgere spettatori e semplici cittadini nei nostri progetti e quella ambientale è sempre risultata essere tra le questioni più urgenti da affrontare. Lo abbiamo cercato di fare con lo strumento della distopia, immaginandoci quindi un mondo futuro, per cercare di riflettere attraverso il teatro. In questo caso però la realtà è entrata decisamente dentro la finzione».

Ancora più di altre volte, l’appello a partecipare allo spettacolo è da estendere davvero a tutti, politici-decisori in primis, spesso considerati i veri colpevoli di questa emergenza. «In realtà siamo tutti colpevoli, con il nostro stile di vita. L’appello a partecipare è quindi rivolto a tutti, ma l’invito è a non girarsi dall’altra parte, a non chiudere gli occhi. Non ci sono soluzioni semplici in questo caso: il teatro può solo aiutare ad approfondire la questione».

Alcune decine di cittadini hanno deciso di partecipare attivamente in prima persona, raccogliendo l’appello della compagnia, e saranno una ventina gli attori non professionisti in scena con Agata. «Ci sono anche tre bambine: sono il simbolo del nostro futuro. Situazioni del genere probabilmente sono destinate a viverle ancora. Per chi studia questi temi è facile, infatti, immaginare che questo sia solo l’inizio…». Sul palco ci saranno studenti universitari (anche di provenienza straniera, che reciteranno in inglese), pensionati, attivisti per il clima, «magari con idee politiche diverse – commenta ancora l’attrice – ma tutti accomunati dalla stessa attenzione verso il tema dei cambiamenti climatici e l’ecologia». Tra di loro anche persone fi­nite sotto il fango, altre che non hanno potuto più partecipare perché impegnate nei soccorsi. L’alluvione, d’altronde, ha ­finito per modifi­care anche lo stesso spettacolo. «Il testo è scritto da me e frutto di varie residenze passate, materiali “mitologici” e scientifici – continua Tomšič –. Ma la parte costruita attraverso i laboratori con i cittadini, che hanno dato vita a diversi cori, è nata spontaneamente da loro, ci sono affermazioni come “Super temporali improvvisi” che oggi fanno quasi sorridere. C’è il “coro del problema”, per esempio, che può diventare il capitalismo come l’apericena. O battute già in copione come “Città di fango” che oggi assumono una forza ancora più urgente».

Coincidenza nella coincidenza è rappresentata anche dal Teatro Socjale di Piangipane, dove la compagnia ha svolto le ultime prove dello spettacolo, stravolte dai problemi logistici causati dall’alluvione. «È stato emozionante ritrovarsi in un teatro costruito oltre un secolo fa dalle cooperative dei braccianti, le stesse che dando la disponibilità a far allagare i propri campi nei giorni scorsi hanno di fatto salvato la città di Ravenna dall’alluvione».

Lo spettacolo – con regia di Davide Sacco e drammaturgia della stessa Tomšič, che dopo Ravenna farà tappa in due importanti festival internazionali in Montenegro e in Macedonia – è accompagnato anche da un momento di confronto con una tavola rotonda in programma domenica 11 giugno, alle 17 alla sala Corelli, del teatro Alighieri, a cura di Ateatro, dal titolo Festival e green: la sostenibilità negli eventi culturali e nello spettacolo dal vivo.

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