Fatti, misfatti, spunti d’arte e conoscenza dopo l’alluvione

Il primo appuntamento della nuova rubrica live settimanale del direttore Fausto Piazza è incentrato sul post alluvione. Inoltre spunti d’arte e appuntamenti culturali a Ravenna

Sul profilo Instagram di Ravenna&Dintorni ieri sera, 20 giugno, è partita una nuova rubrica live settimanale dal titolo “Divagazioni polemiche su fatti e misfatti a Ravenna e dintorni” del direttore editoriale Fausto Piazza. È inevitabile che la prima di queste “divagazioni” sia stata dedicata al post alluvione.

Ormai splende il sole e l’inondazione della Romagna appare già “solo” un brutto ricordo. Ma è “solo” apparenza. Il disastro è appena sotto la pelle del territorio, nei campi asfissiati dalla melma secca, dentro le migliaia di capannoni e di case devastate e marcite dalle onde di piena, nelle discariche di macerie ancora da smaltire.

L’acqua è stata prosciugata ma si stanno prosciugando anche le casse dei Comuni che hanno stanziato tutto il possibile per i primi soccorsi alle persone e interventi di ripristino del sistema idrogeologico. Svanita l’eco emozionale dello slancio dei volontari e di “Romagna mia”, come ormai capita per tutte le emergenze del nostro Paese, la solidarietà e gli aiuti concreti – decisioni tempestive, mezzi e finanziamenti – stanno già rallentando, segnando il passo.

Fra governo nazionale ed enti locali emergono, col ritirarsi del diluvio, divergenze ed attriti: sulla valutazione dell’entità dei danni e i tempi di erogazione delle risorse, fra rimpalli di responsabilità e dispute ideologiche. E dire che il governo di destra della Meloni, anche strumentalmente e con malizia politica, avrebbe tutto l’interesse a supportare la cittadinanza e le imprese emiliano-romagnole, sia in termini di consenso elettorale, sia in termini di salvaguardia di un territorio molto ricco economicamente (è fra i primi in Europa come Pil), le cui difficoltà e la decadenza sarebbero molto penalizzanti per l’intera capacità produttiva nazionale. D’altra parte, a un mese dalla catastrofe manca ancora la nomina del tanto decantato commissario alla ricostruzione, qualunque sia il suo profilo istituzionale o tecnico. Un attendismo incomprensibile, vista l’urgenza della situazione.

Ma il post alluvione, anche se può sembrare secondario e incongruente, sono anche alcuni spunti che richiamano l’arte e la conoscenza, che posso lenire i traumi e l’angoscia di chi ha vissuto la catastrofe.

Come l’atto di generosità della grande musicista Anne-Sophie Mutter che con i suoi violinisti ha deciso di rinunciare al cachet del concerto in programma al Ravenna Festival (giovedì 22, alle 21, al Pala De André) per solidarietà alle popolazioni alluvionate. Tutti i cittadini sono invitati (basta prenotarsi sul sito www.ravennafestival.org) per ascoltare gratuitamente le meravigliose armonie di Bach.

Fra allestimenti artistici creati appositamente per i suggestivi spazi di Palazzo San Giacomo a Russi, fondati su elementi naturali ma anche materiali conoscitivi per immagini, si snoda la mostra “Siembra directa”, dedicata al tema del valore ecologico e della salvaguardia del suolo. Quella parte fondamentale e assolutamente vitale della terra che calpestiamo e continuiamo a distruggere coprendola di cemento e asfalto. Protagonisti gli artisti argentini (ma residenti a Faenza) Oscar Dominguez e Ana Hilar. L’esposizione inaugura il 23 giugno alle 18.30 e resterà aperta tutta l’estate. Da visitare per il piacere degli occhi e delle ambientazioni, e per capire con la mente le ragioni di Madre Natura.

Alla prossima settimana per un nuovo appuntamento con la rubrica di Fausto Piazza.

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