Per avere un quadro più completo delle iniziative di solidarietà a sostegno degli alluvionati, abbiamo incontrato la vicedirettrice della Caritas di Ravenna e Cervia, Daniela Biondi. L’ente diocesano ha un ruolo sia di aiuto ai più in difficoltà sia di centro di gestione e smistamento di generi alimentari e prodotti raccolti per far fronte alla drammatica situazione creatasi a causa dell’alluvione.
Relativamente al numero di richieste di aiuti e che cosa le persone chiedevano, Biondi risponde così: «Nei primi giorni post-alluvione sono stati aperti due centri di ascolto, nelle parrocchie di Fornace Zarattini e Villanova di Ravenna, che in totale accoglievano 60 richieste al giorno, principalmente di prodotti per pulizia domestica, alimentari di prima necessità e elettrodomestici di ogni tipo, dalle lavatrici ai piani cottura ai frigoriferi agli aspirapolvere. Non abbiamo ricevuto richiesta di alloggio». I due centri saranno aperti fino al 30 giugno.
La vicedirettrice specifica inoltre come sia stata fondamentale la tempestività nell’agire, nel raccogliere merce e renderla disponibile. «Abbiamo ricevuto un’importante donazione di più di mille elettrodomestici e 400 sono già stati richiesti», dice Biondi a proposito dei canali di approvvigionamento. Il carico di mille pezzi è stato procurato dal gruppo Galla Placidia, neonata associazione di volontariato creata da quattro ex Lions: Matteo Raggi, Alessandro Zangaglia, Fabio Evangelista, Marcello Veletti. In pochi giorni sono riusciti a raccogliere elettrodomestici nuovi per un valore di 400mila euro e ulteriori 100mila euro verranno utilizzati per alimenti, tessere da utilizzare nelle lavanderie. L’azienda Haier Europe ha già effettuato due consegne di apparecchi. I carichi totali attesi sono otto e per un totale di circa 1.400 pezzi destinati a chi, a causa dell’alluvione, ha perso parte della propria casa.
Tra le Caritas romagnole avviene un incontro settimanale: «Facciamo il punto delle situazioni di maggior bisogno – dice Biondi – e di conseguenza gestiamo prodotti e merce inviandoli nelle zone più sensibili. Per fare un esempio prodotti di pulizia per la casa sono arrivati al nostro emporio dalla diocesi di Faenza, che a sua volta li aveva ricevuti da fuori regione».
Alla domanda su un eventuale aumento generale, al di fuori dell’alluvione come causa diretta, di persone che si rivolgono alla Caritas la vicedirettrice risponde così: «Dopo la grande crisi del 2008 abbiamo registrato una diminuzione delle file agli sportelli di ascolto, abbiamo invece avuto un picco nel numero dei richiedenti nel 2020, che non è più sceso». Il timore ora è una crisi immobiliare, in atto non solo nel territorio ravennate, che grava sulle spalle di chi non riesce a trovare un alloggio stabile a causa di proprietari di immobili riluttanti a dare in affitto case a chi lavora con contratti a tempo determinato. I richiedenti quindi, a volte anche soggetti a sfratti esecutivi, si rivolgono a Caritas per un aiuto o un alloggio nella Casa della Carità. Le famiglie già presenti sono diverse e la lista d’attesa conta più persone dei posti disponibili.
Biondi conclude con un appello alle istituzioni, ai Comuni e allo Stato riguardo la situazione immobiliare perché, se dovesse rimanere invariata nel breve periodo il numero di chi presenterà domanda in Caritas crescerà di più.