Fino allo scorso gennaio aveva paura dell’acqua, tanto da non riuscire nemmeno a stare a galla. Il 12 luglio, dopo alcuni mesi di corsi in piscina, ha attraversato lo Stretto di Messina a nuoto.
È la storia di Giada Pasi, 41enne ravennate trapiantata in Lombardia, networker professionista da quasi 10 anni, che appena può, insieme alla figlia, torna a Ravenna a far visita alla famiglia.
Da quasi due anni ha intrapreso un percorso di crescita personale – ci racconta – che prevede anche sfide fisiche, come appunto la traversata dello Stretto.
«Non sapevo nuotare – conferma -, ma ho deciso di cambiare la storia che mi raccontavo da anni e il 26 gennaio 2023 ho iniziato a prendere lezioni di nuoto, ignorando le voci intorno a me che continuavano a ripetermi che ciò che volevo realizzare era impossibile».
La preparazione verso l’impresa ha subìto anche un imprevisto, un intervento chirurgico con complicazioni post operatorie che l’hanno immobilizzato per un mese e mezzo a letto. «A fine aprile torno finalmente in piscina ad allenarmi – racconta – e inizia la mia nuova routine fatta di lavoro, mia figlia e di nuoto, 2 ore al giorno, ogni giorno, 5 giorni su 7. Inizialmente provata ancora da forti dolori e dall’inesperienza, ero in grado di nuotare solo 4 vasche da 25 metri consecutive. Poi tutto è cambiato quando ho provato a nuotare in mare aperto. In quel momento è stato come se le mie radici mi avessero riconnessa alle mie origini e la mia forza si è moltiplicata, una forza che ha radici profonde nella mia amata terra natale, l’Emilia-Romagna da cui ho imparato l’importanza della resilienza e della tenacia. E quelle 4 vasche, pochi giorni dopo, sono diventate 70».
La traversata non si è rivelata semplice, le correnti avverse hanno reso il percorso particolarmente difficile e lungo (oltre 5 km invece dei 3,2 previsti), ma Giada è riuscita a completarlo in un’ora e 37 minuti.
Nel video qui sotto l’arrivo in Calabria.
«Il mio obiettivo non era solo attraversare fisicamente lo Stretto – conclude Giada -, ma superare le mie paure e sfidare i limiti che mi avevano trattenuta per così tanto tempo. La mia storia spero possa essere di ispirazione per coloro che si sentono intrappolati dai loro timori. Voglio dimostrare che ognuno di noi ha il potenziale per realizzare grandi imprese. Che questa avventura possa essere uno stimolo per tutti coloro che si sentono inadeguati o scoraggiati».