Dall’1 luglio piscina comunale senza gestore. Si studia una proroga e come ampliarla

Arriva a scadenza il contratto avviato nel 2004 che non prevedeva prolungamenti ma ne ha già avuto uno semestrale e ora ne avrà un altro per coprire il bimestre luglio-agosto in attesa che l’1 settembre entri in carica il nuovo gestore individuato tramite invito. Per il rifacimento Palazzo Merlato chiede ad Arco di rivedere il progetto con una vasca in più. L’opposizione non ci sta: tutto da annullare e ricominciare

PiscinaManca un mese alla scadenza del contratto di quindici anni con cui il Comune di Ravenna nel 2004 ha affidato alla società Nuova Sportiva la gestione della piscina comunale “Gambi” e al momento non c’è ancora nulla di certo su cosa succederà dal giorno seguente. Dall’1 luglio chi aprirà il cancello dell’impianto in via Falconieri?

I tempi stringono e le strade possibili, per scongiurare una clamorosa interruzione del servizio, sono essenzialmente due: una proroga temporanea all’attuale gestore, che sta già beneficiando di una proporoga semestrale rispetto alla scadenza naturale a fine 2018, oppure la gestione diretta in mano all’amministrazione comunale per traghettare l’impianto fino all’1 settembre quando dovrebbe subentrare l’assegnatario scelto da Palazzo Merlato tra quelli che hanno manifestato il proprio interesse per partecipare alla nuova procedura di affidamento.

Il tema è emerso ieri, 28 maggio, in una riunione del consiglio comunale dedicata alla piscina, nuova puntata della telenevola cominciata a fine novembre 2018 quando la giunta accolse il project financing presentato da Arco Lavori per la demolizione dell’impianto costruito più di trent’anni fa e la sua ricostruzione con centro fitness e ristorante annessi. La vicenda prese poi una piega inattesa, anche sulla scia della rivolta delle società sportive, portando il sindaco a una clamorosa sospensione della discussione sulla delibera.

In consiglio è intervenuto Stefano Savini dell’ufficio Sport del Comune: «È in pubblicazione un avviso per raccogliere manifestazioni di interesse da soggetti per l’affidamento della piscina per un anno e eventuale rinnovo per un altro. Abbiamo individuato come strada quella della procedura negoziata che prevede l’invito a presentare offerte (entro il 31 maggio, ndr). Contiamo che la gestione nuova possa partire dall’1 settembre. Resterebbero scoperti luglio e agosto: stiamo valutando se è tecnicacmanete possibile una proroga di due mesi alle condizioni del precedente contratto con l’attuale gestore che si è già detto disponibile». Ma quello che rende tutto delicato è la legittimità della mossa: il contratto siglato nel 2004, proprio perché di durata talmente estesa, non prevedeva la possibilità di proroghe. E l’opposizione questo l’ha segnalato da più parti: l’attuale proroga sarebbe già contro le norme. Ma considerando minime le possibilità che il Comune si metta a fare il bagnino è probabile che si andrà a fare un’altra proroga per evitare la chiusura estiva.

Ma la riunione di ieri è stata soprattutto un confronto fra minoranza e giunta, rappresentata dall’assessore allo Sport e ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, per quello che riguarda il progetto di rifacimento. Una delibera di giunta del 21 maggio scorso chiede ad Arco Lavori di aggiornare il proprio progetto perché includa la realizzazione di una vasca aggiuntiva nel terreno adiacente di 4mila mq che il Comune ha di recente acquisito per lo scopo. Una manovra di cui Fagnani ha difeso la legittimità ai sensi del Codice degli appalti ma che non è piaciuta all’opposizione perché la si valuta troppo favorevole all’azienda che ha presentato il progetto mentre si dovrebbe incentivare anche altri a presentare progetti alternativi. Veronica Verlicchi, consigliera comunale della Pigna, chiede che la delibera di giunta venga annullata e si ricominci da capo: «Il nuovo terreno cambia tutte le richieste del Comune. Bisogna ripartire da capo e Arco potrà ripresentarsi».

Verlicchi e Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lpr, sono poi concordi nel suggerire una strada diversa da battere: «Il Comune deve elaborare il progetto e poi metterlo a gara così che tutti possano giocare alla pari». E per il progetto i tecnici comunali dovrebbero avvalersi della consulenza della Federazione nuoto e delle società sportive. L’assessore ha assicurato che il rapporto con il Coni ci sarà. Non finora visto che nei mesi scorsi una lettera del presidente regionale della Fin aveva bocciato il progetto Arco bollandolo come impossibile da omologare per le gare: «La posizione della Fin è stata poi ribadita anche di recente», sottolinea Verlicchi.

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