Tra propaganda e architettura: un libro sulle colonie fasciste per l’infanzia

Un saggio a conclusione di una ricerca promossa dagli Istituti storici di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. La presentazione a Ravenna il 12 marzo con la proiezione di alcuni filmati dell’istituto Luce. A fine aprile una mostra

413 (3)Aumentare costantemente il numero dei bambini accolti e riqualificare gli spazi fisici con grandi progetti architettonici, ma anche plasmare un nuovo tipo di gioventù italiana e per trasmetterle in ogni momento della giornata i temi più cari all’ideologia fascista. Era questa la filosofia di fondo delle colonie estive per l’infanzia del Ventennio. E proprio quell’aspetto del regime è al centro del libro “Colonie per l’infanzia nel ventennio fascista: un progetto di pedagogia del regime” (Longo Editore) a cura di Roberta Mira e Simona Salustri che sarà presentato a Ravenna alle 18 di martedì 12 marzo alla Sala Muratori della biblioteca Classense. Si tratta di una ricerca interdisciplinare, in corso da diversi anni e promossa dagli Istituti storici di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

Alla presentazione del volume saranno presenti alcuni degli autori più il presidente Guido Ceroni e il direttore Giuseppe Masetti dell’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea di Ravenna che è stato il capofila del progetto di ricerca, sostenuto anche dalla Regione Emilia- Romagna nell’ambito della L.R. 3/2016 sulla Memoria del Novecento. Nel corso della presentazione alla Classense saranno proiettati anche alcuni filmati Luce dell’epoca che arricchiranno una mostra documentaria prossimamente visitabile a fine aprile nella chiesetta di Santa Maria delle Croci, in via Guaccimanni.

Colonia Agip 1Oltre ai due saggi delle curatrici, rispettivamente sulla pedagogia totalitaria attuata nelle colonie e sulle gestione sempre più centralizzata pretesa dal regime negli anni del massimo consenso, il volume contiene anche contributi specialistici come quello del dottor Giancarlo Cerasoli sugli aspetti sanitari applicati nelle colonie e considerazioni del professor Valter Balducci sulle finalità politiche affidate agli architetti che progettarono in quegli anni le costruzioni più interessanti. Infine completano l’opera ulteriori due saggi di giovani ricercatori romagnoli quali Luca Rossi sulla ricaduta economica locale di questa intensa attività edilizia e Laura Orlandini sui manuali di formazione assegnati a vigilanti e direttrici delle  colonie negli anni Trenta.

MM0020Uno studio articolato che tiene conto delle numerose pubblicazioni e analisi già condotte sul tema, ma in grado di analizzare aspetti importanti della politica nazionale partendo proprio dai provvedimenti assunti nel settore dell’educazione giovanile, così fortemente presidiato dal fascismo. «Le spiagge della Romagna – si legge nel comunicato di presentazione – dovevano essere il luogo della più visibile celebrazione delle politiche innovative portate avanti dal regime e perciò risultare anche un grande elemento per la ricerca di consenso, a cui furono attenti e dedicati numerosi servizi di propaganda».

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