L’iIlluminante “Asimmetria” di Lisa Halliday

Lisa HallidayPhilip Roth è stato uno dei più importanti scrittori contemporanei. La giovane Lisa Halliday la sua allieva prediletta, e per un certo periodo anche la sua amante.

Nel romanzo Asimmetria (Feltrinelli, traduzione di Federica Aceto) – considerato dal “New York Times” uno dei “10 migliori libri del 2018” – Halliday racconta di una tormentata storia d’amore e di letteratura tra una giovane e un grande autore di sessanta anni, in cui non è difficile leggere il dietro le quinte della sua giovinezza con Roth.

Grazie a una scrittura impeccabile e un po’ di ironia il racconto scivola veloce, pagina dopo pagina, tra le mani del lettore. La storia è divisa in due parti che apparentemente non hanno legami tra loro: Alice ha venticinque anni, vive a New York e lavora per una casa editrice.
Una domenica, mentre legge seduta su una panchina di Central Park, incontra un uomo divertente e affascinante, che riconosce subito come Ezra Blazer, il leggendario premio Pulitzer per la letteratura universalmente ammirato. Fra i due, a dispetto dei quarant’anni che separano i loro dati anagrafici, nasce una tenera storia d’amore.
Parallelamente si svolge una vicenda che non ha niente a che fare con loro, la storia di Amar. Amar è un economista iracheno-americano che fa scalo a Heathrow sulla via per l’Iraq, dove sta andando a trovare il fratello. Trattenuto suo malgrado dalla polizia di frontiera, passa il weekend in custodia all’aeroporto e ripensa alla sua vita.
Gioventù e vecchiaia, Occidente e Medioriente, equità e ingiustizia, fortuna e talento, il personale e il politico, Lisa Halliday riesce a tenere tutto insieme e a dirci qualcosa di illuminante sugli strani tempi che viviamo.

Il libro è un racconto sui rapporti di forza, l’asimmetria tra un autore, adulto, uomo e affermato, e una giovane, affascinata dal suo carisma, ma allo stesso tempo dotata di un suo personale fascino e quello di un ragazzo impotente verso un mondo gestito da chi ha il denaro.

Asimmetria è anche un ragionamento su cosa è la scrittura. Ci sono molte citazioni da autori come Mark Twain e Joyce, Dickens e Henry Miller, Jean Genet, Camus, Hannah Arendt, Gitta Sereny e anche riferimenti al nostro Primo Levi.

Lisa Halliday aprirà “ScrittuRa festival “il 13 maggio alle 18 alla biblioteca Classense, dialogando con lo scrittore Paolo Di Paolo. E saranno molte le domande da porle.

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