“Parlami” di Francesco Zanni, un esordio che arriva al cuore

Franncesco Zani ParlamiLe fila degli scrittori romagnoli si stanno allargando negli ultimi anni con autori molto interessanti. Ha esordito in questi giorni Francesco Zani, amico e collaboratore di “ScrittuRa Festival” a Cesenatico, classe 1991. Il suo primo romanzo, sugli scaffali delle librerie da un paio di settimane, si intitola Parlami ed è edito da Fazi.
È ambientato a Cesenatico ed è un racconto sincero e malinconico di una famiglia che deve affrontare un grave problema con il figlio minore. La storia è narrata dal figlio più grande, è lui a parlarci della madre, che annega nell’alcolismo i dolori della vita, del padre, proprietario del bagno Beatles e dei suoi affari spregiudicati, e soprattutto del fratellino, che ha soprannominato Gullit, un ragazzino strano, che non socializza, non parla e quando lo fa balbetta.

Un romanzo diretto e intenso, che arriva subito al cuore. In Parlami c’è molta nostalgia, quella della fine degli anni ’90 con i suoi simboli, da Roberto Baggio a Ayrton Senna, fino a “Mai dire gol”, ma anche quella di un mondo genuino e provinciale, che sta scomparendo. Una storia semplice – per dirla con Sciascia – che prende il lettore per mano e gli fa conoscere i suoi protagonisti, a cui ci si affeziona subito.

Il romanzo inizia così: «Quando la mattina mi ero ritrovato da solo in casa, avevo pensato si fossero già dimenticati di me. Sentivo bruciare la gola e un po’ di brividi mi rigavano la schiena. Quella era la solitudine. Non mi avevano svegliato perché forse erano già andati a vivere da un’altra parte con te, il loro figlio nuovo. Chissà se sarebbero tornati a prendermi, io ero arrivato prima eppure questo sembrava non contare niente. Mi guardavo attorno come i bambini che si perdevano al mare e il babbo doveva chiamarli dall’altoparlante in filodiffusione su tutta la spiaggia. Saresti dovuto nascere intorno all’inizio di febbraio, ma la mamma aveva riempito il borsone con la biancheria da portare in ospedale tanto tempo prima. Si metteva in piedi davanti alla credenza della camera esaminando tutto pezzo per pezzo e salendo sulla scala per trovare la vestaglia nascosta nella parte più alta dell’armadio. I pioli le traballavano sotto i piedi, ma non poteva aiutarla nessuno perché quello era un altro dei suoi riti».

Zani nella sua opera prima porta con sé la freschezza di un tratto giovane e una storia forte, che covava dentro di lui sicuramente da molti anni. Presenteremo il suo romanzo a “QuartoQuinto” a Cesenatico, il 14 marzo alle 18.30, accanto a Zani ci saremo io e Roberto Mercadini.

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