10 – Avorio, che passione!

CARTOLINA100Fu certamente una mostra unica quella sugli “Avori dell’alto medio evo” che si svolse a Ravenna nelle sale superiori dei chiostri francescani dal 9 settembre al 21 ottobre 1956. Questo evento costituì, come ebbe a scrivere Giuseppe Bovini che ne fu il direttore, «la prima rassegna che sia stata allestita per questo genere d’arte: essa comprende avori d’età tardo-romana, paleocristiana, bizantina ed italo-bizantina sino a tutto il XII secolo, per cui sarà possibile seguire le correnti della trasformazione dello stile dall’ellenistico-romano a quello medioevale». Tuttavia lo scopo di questa esposizione che accoglieva circa 140 avori provenienti da diverse nazioni non era solo quello «di riunire, per sola comodità di visione, opere d’arte di provenienza così differente» ma – come scrisse sempre Bovini – intendeva «soprattutto offrire agli studiosi la possibilità – veramente unica e perciò quanto mai preziosa – d’istituire diretti confronti fra avorio ed avorio, in modo che da tale ravvicinamento ne derivino utili ed istruttive osservazioni». Questa mostra, dunque, voleva costituire per tutti i visitatori «un’interessante esperienza culturale» e per gli studiosi voleva essere una particolare occasione «d’orientare l’ansia delle loro indagini su queste tipiche espressioni d’arte». Tra gli avori in mostra non poteva non figurare come sommo capolavoro la Cattedra d’avorio di Massimiano. Si scelse la sua immagine sia per la copertina del catalogo sia… per il menù d’inaugurazione!

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