339 – I prodotti del bosco

339) ANDREA CAGNONI PINETANel 1934 Andrea Cagnoni ripubblicava in forma di opuscolo per la Società Tipo-Editrice Ravennate e Mutilati un testo intitolato «La pineta di Ravenna e il nuovo viale turistico» che l’anno precedente era stato dato alle stampe ne «Il Comune di Ravenna». Tra i temi trattati, oltre all’esaltazione del viale aperto al transito automobilistico, veniva affrontato quello legato alle varie risorse che la pineta offriva da un punto di vista economico: «I prodotti del bosco sono vari e singolari: legna da ardere ricavata dalla potatura, dal dirado delle piante, dall’abbattimento di quelle uccise dall’invisibile sarcoma che divora le fibre dei tronchi sotto la scorza intatta e dalla estirpazione del sottobosco; pinoli; bacche di ginepro che profumano la carne dei tordi e servono alla confezione del gin inglese e della borovnica croata; more, prugnole, corbezzoli, funghi, fra i quali uno caratteristico e gustosissimo che viene chiamato « spugnola » dal suo aspetto; brulla (giunchi di valle per la tessitura delle stuoie); busmarole (radici filiformi e flessibili che servono alla confezione di striglie per i cavalli); piante medicinali ecc. Nei canali, nelle bassure, negli stagni, si pescano cefali, anguille, tinche, lucci, scardove, testuggini, ranocchi, i quali, spogliati del loro impermeabile sgargiante e infilati a dozzine in un sottilissimo giunco, finiscono nei mercati dove sono ricercatissimi per la loro carne squisita e dotata, secondo una antica tradizione, di elementi terapeutici».

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