4 – Un sarcofago per l’arcivescovo di Dante

SarcofNel Duomo di Ravenna, lungo la parete sinistra della Cappella della Madonna del Sudore, si trova uno tra i più importanti sarcofagi ravennati. Datato alla prima metà del V secolo è stato riutilizzato per la sepoltura del beato Rinaldo da Concorezzo, arcivescovo di Ravenna al tempo di Dante e morto, anch’egli, nel 1321, poche settimane prima del Sommo Poeta. Sulla fronte del sarcofago è raffigurato Cristo, giovane e imberbe: il volto è incorniciato da lunghi capelli ondulati, il capo è cinto da un nimbo, nella mano sinistra tiene un codice aperto. Figura elevata e centrale rispetto a tutta la composizione, siede su un trono sotto al quale è una roccia dalla quale sgorgano i fiumi paradisiaci: il Pison, il Ghicon, il Tigri e l’Eufrate. Palme cariche di datteri delimitano la scena e rafforzano l’immagine del giardino di Eden, mentre ampie e lievi nubi sullo sfondo evocano uno scenario apocalittico. Verso di lui incedono, solenni, i principi degli apostoli; le loro mani velate reggono corone. Pietro, inoltre, sostiene la croce sulle spalle. Il retro del sarcofago, come di consuetudine, risulta qualitativamente inferiore, ma non per questo meno interessante da un punto di vista simbolico: tralci fioriti inquadrano l’intera composizione dove due pavoni si rivolgono ad un medaglione centrale sul quale è scolpito il monogramma costantiniano con le lettere alfa e omega. Anche i lati minori e il coperchio meritano di essere ammirati… non resta che andare a vederli!

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