Nel 1783 Francesco Beltrami, sacerdote della chiesa ravennate, dava alle stampe una piccola guida della città di Ravenna dal titolo Il forestiere instruito delle cose notabili della città di Ravenna e suburbane della medesima.
Questa pubblicazione, secondo le intenzioni dell’autore, si poneva in continuità con le opere di Girolamo Fabri e di Vincenzo Coronelli e nella premessa rivolta «Al leggitor cortese» dichiarava questa sua precisa volontà: «Quindi mi nacque in animo, e manifestai la premura mia, che i Libri compilati dal Fabri nello scorso Secolo, e dal Coronelli in principio del corrente a comodo de’ Forestieri, che qua si portano, fossero rinnovati, delle antiche Notizie trasandate, e di tutte le moderne accresciuti, per procurare così ad altri quel diletto, e vantaggio, che io medesimo col sussidio degl’indicati Libri aveva sperimentato».
L’opera, dedicata al Conte Marco Fantuzzi, era suddivisa in tre giornate: le prime due erano dedicate alla città di Ravenna, mentre nella terza il forestiere veniva invitato ad ammirare i monumenti al di fuori del centro cittadino come, ad esempio, il Mausoleo di Teodorico, detto la Rotonda, la Basilica di Santa Maria in Porto Fuori o la «rinomatissima» Basilica di Sant’Apollinare in Classe.
In questa terza giornata veniva ricordata anche la Pineta che era descritta con parole lusinghiere: «La situazione è amena per leggiadre Vedute, varietà di Pascoli, di Caccie, di Pescagioni, e per i diversi piccoli Porti, che vi forma il Mare».
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