248 – Un devoto omaggio di Pellegrino Matteucci

San Apolllinare Dipinto

Nel 1874, in occasione del XVIII° centenario del martirio di Sant’Apollinare, veniva dato alle stampe un breve opuscolo dedicato alla memoria del protovescovo antiocheno.
A scriverlo era il giovane Pellegrino Matteucci, all’epoca non ancora ventiquattrenne, colui che per primo avrebbe attraversato il continente africano dal Mar Rosso al Golfo di Guinea e che, seppur morto precocemente nell’agosto del 1881, sarebbe stato celebrato come un grande esploratore.
Nato a Ravenna nel 1850 – come ricordato da una targa posta nella facciata della sua casa natale in via Girolamo Rossi – egli rimase legato a questa città anche quando, ancora bambino, si trasferì con la sua famiglia a Bologna: «come Ravennate, desideravo nel dì del grande centenario presentare un piccolo lavoro che attestasse il mio attaccamento alla patria, che vorrei vedere fortunata e prospera, com’era ai tempi di S. Apollinare, quando da tutte parti affluivano navi cariche di tesori commerciali».
Profondamente cattolico, egli dedicava questo scritto a Mons. Vincenzo Moretti, allora arcivescovo di Ravenna: «Da qualche tempo indagavo una occasione favorevole per dedicare al venerato nome di Vostra Eccellenza un mio tenue lavoro, a pegno di figliale devozione ed a testimonianza di alta stima e riverenza. Il centenario di Sant’Apollinare, che sta per compiersi, mi porge il destro di scrivere un piccolo compendio della vita di quel glorioso Santo, e di renderlo autorevole fregiandolo dell’illustre nome di Vostra Eccellenza».

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