Dischi che “ispirano” – di Manuel Pistacchio

Manuel Pistacchio Al Mare

I Manuel Pistacchio

Eccoci qua. Ringraziamo R&D Cult per la considerazione. È bello avere la possibilità di condividere con artisti vicini questa rubrica utile sia per capire più a fondo un autore sia per scovare nuovi album incredibili.
Basta Manuel, è ora di rimboccarsi le maniche, guardare fisso l’occhio del computer e cercare il più possibile l’ispirazione. Il processo artistico di chiunque parte da questo tipo di azione o fenomeno. Spesso l’ispirazione è uno stimolo esterno che, diventando una personale rappresentazione, produce in noi una sensazione fuori dall’ordinario. A seguito di questo proccesso spesso può scaturire un’ intuizione, ovvero una scintilla che può portarci a creare qualcosa di completamente nuovo.
I dischi dunque saranno trattati per la loro potenza intuitiva e caratterizzante, per il loro valore libertario e per averci in qualche modo ispirato profondamente.

Haruomi Hosono, Shigeru Suzuki & Tatsuro Yamashita – Pacific (1978)

Interessante ricordare che Harry Hosono è il nipote dell’unico giapponese sopravvissuto al disastro del Titanic. E per fortuna, dico io. Precursore di quello che sarà la Yellow Magic Orchestra con l’ingresso di Ryuichi Sakamoto che collabora anche a Pacific, l’album contiene “Cosmic Surfin” che sarà inserito anche nell’album Ymo del 1978. Disco da ascoltare 150 mila volte e perdersi nel Pacifico sperando di non tornare mai più.

The Residents – The commercial album (1980)
Forse tra i più famosi dei Residents, costituito da 40 tracce da circa 1 minuti ciascuna. I Residents pensarono e svilupparono anche un video per ogni brano. Quelli che si trovano su Youtube sono dei capolavori assoluti. Impossibile non consigliarlo.

James Ferraro – Night Dolls With Hairspray (2010)
Lorenzo questo disco se lo è a dir poco consumato. Anche se ce lo ascoltiamo su Youtube quindi impossibile da consumarsi. Stile astratto, sperimentale, Jamesone in questo disco sfoggia un power pop davvero “fraido” dove a volte non ci si ritrova. A metà dell’album ti compare automaticamente una enorme parrucca laccata, dei pantaloni in pelle nera strettissima e lucida, mentre dal bagno esce una quantità infinita di schiuma rosa profumata. La meraviglia avviene quando capisci che tutto ciò ti sta piacendo e allora completi l’opera con abbondante mascara, tacchi alti e borchie. Scendi in strada più barocco che mai cercando di fare capire a tutti che sei tu la bambola di mezzanotte più figa.

Sparklehorse – Vivadixiesubmarinetransmissionplot (1995)

Un pozzo senza fondo dove più ti immergi più senti la densità delle viscere della terra. Suoni ed estetica rivoluzionaria. Primo disco di Sparklehorse, Mark Linkous, morto suicida nel 2010. Album diretto, nessuna velleità o speculazione. Solo pura comunicazione.

Tony Scott – African Bird / Come Back! Mother Africa (1984)
Tony girò parecchie zone del mondo alla ricerca di suoni e stili da miscelare con il suo clarinetto. L’esperienza in Africa portò alla realizzazione di questo album nel 1984. Semplicità e dolcezza, ma anche energia primitiva e rinnovante.

* Manuel Pistacchio è un trio di “pop sperimentale” di Bellaria formato dai poco più che ventenni Diego Pasini, Lorenzo e Matteo Camera. “Di primo mattino” è il loro primo disco. In luglio in concerto il 5 al Quevida di Porto Corsini

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