lunedì
23 Giugno 2025
Rubrica Controcinema

Audiard fa ancora centro con lo strabiliante “Emilia Pérez”

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Luckyred Emiliaperez 6Del regista francese Jacques Audiard ricorderete quasi tutti i suoi film, tutti intensissimi e celebrati: da Il Profeta del 2009, che lo rese famoso, a Deephan del 2015, con cui vinse Cannes, al western I fratelli Sisters del 2018.
Il suo ultimo strabiliante film appena uscito è Emilia Pérez, che mantiene il tipico coté noir e drammatico del cinema di Audiard, ma intrecciandosi col musical e il melodramma latino-americano, un film che ha già vinto 4 Golden Globe e che, con 13 nomination agli Oscar, porterà sicuramente a casa altri premi.

Emilia Pérez è in lingua spagnola, perché ambientato in Messico. Rita Moro (interpretata da Zoe Saldana, attrice famosa per le sue numerose interpretazioni nel Marvel Cinematic Universe e in Star Trek) è un’avvocata di Città del Messico, una donna di grande talento e intelligenza, ma costretta a lavorare per studi legali corrotti che difendono criminali indifendibili. La sua vita, senza amore, senza soddisfazioni professionali, senza etica, è in uno stallo di profonda crisi esistenziale.
Ma un giorno riceve una strana telefonata: un uomo misterioso, dalla voce roca e profonda, la contatta per proporle un incarico. Rita viene però sequestrata da una banda, e portata per ore, incappucciata, nel cuore del Messico, in una landa desolata e disabitata, dove finalmente incontra l’uomo della telefonata: il famigerato Juan “Manitas” Del Monte, capo di uno dei più feroci cartelli di narcotrafficanti messicani, un uomo famoso per la crudeltà e gli appoggi politici. Manitas l’ha contattata per proporle un incarico, ma Rita non può sapere in anticipo di cosa si tratta: o prima accetta, e poi saprà cosa dovrà fare; oppure nulla, e tornerà a casa senza sapere nulla, per sicurezza. Manitas è tutto ciò che Rita odia; ma il denaro offerto è tantissimo… Rita accetta l’incarico al buio. Che però è imprevedibile, ed è qualcosa che dovranno sapere solo e soltanto lei e il boss: perché Manitas, uno dei boss più spietati e potenti del Messico, vuole cambiare sesso, diventare donna, cambiare vita, e da Juan Del Monte diventare Emilia Pérez e fingere di morire, anche per la moglie e i figli…

Non vado oltre nella storia, che riserva sviluppi avvincenti. Ora posso scrivere che Manitas è interpretato dall’attrice transgender spagnola Karla Sofía Gascón; e soprattutto che il film è fantastico. Il lato musical emerge in maniera naturale dai dialoghi, in un bel mix di sonorità e stili che echeggiano ovviamente il pop di lingua spagnola, dove i personaggi sono liberi di cantare e ballare in una storia criminale, quasi come nell’ultimo Joker, un Messico autentico nelle sue contraddizioni tra cartelli di droga, desaparecidos, e melodrammi sentimentali alla Almodóvar, con personaggi come Rita e Juan/Emilia che evolvono e cambiano in modo sorprendente. Lascio a voi il piacere di scoprire come, perché questo film è molto bello.

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