lunedì
23 Giugno 2025
Rubrica Controcinema

“Megalopolis”, bellissimo visivamente ma debordante e confuso

Condividi

Megalopolis Ap Ok 1024x576È doveroso affrontare Megalopolis, l’ultima opera del maestro Francis Ford Coppola, complessa e ricercata, nel bene e nel male. Siamo in un futuro distopico nel quale New York si chiama New Rome, una città decadente con i grattacieli e la civiltà contemporanea, ma anche con i nomi e le usanze dell’antica Roma: il Madison Square Garden si chiama Colosseo, con corse delle bighe e incontri di wrestling al posto dei gladiatori; l’incoronazione delle vestali è come una puntata di America’s Got Talent; gigantesche statue celebrano le ricche famiglie potenti della città. Il visionario architetto Cesar Catilina (Adam Driver), ancora profondamente scosso dal suicidio della moglie, alcolista e autodistruttivo, dotato di poteri paranormali (può fermare il tempo), e scopritore di un nuovo rivoluzionario materiale, il Megalon, ha in mente un grandioso progetto di rigenerazione urbana, la costruzione di Megalopolis, una avveniristica Utopia. Ma è osteggiato dal sindaco Frank Cicerone (Giancarlo Esposito), conservatore e corrotto; il ricco banchiere Hamilton Crasso (Jon Voight), zio di Catilina, vorrebbe finanziare Megalopolis, contro il parere di suo nipote Clodio (Shia LaBoeuf), che è anche ossessionato da Julia (Nathalie Emmanuel), figlia di Cicerone.

Ma Julia conosce Catilina, e si innamora di lui, contro suo padre Cicerone. Intanto, un satellite sovietico (dal nome Cartagi- ne) sta per distruggere alcuni quartieri della città… Coppola ha sempre avuto personaggi eccezionali, sopra le righe, apocalittici e visionari: il Padrino, il Colonnello Kurz, Dracula; e ora Catilina, che ne sembra la summa totale: architetto e genio universale alla Leonardo Da Vinci, scienziato alla Nikola Tesla (per il Megalon ha ricevuto il Nobel), un Mago Merlino dai poteri magici; ma col limite di un’Utopia senza reale partecipazione del popolo. Ogni singola sequenza di Megalopolis è bellissima, in questa sci-fi fantasy ed epica che richiama il coté visivo di Blade Runner; e anche lo spunto iniziale della storia, la forza di credere nell’Utopia come motore di salvezza dell’umanità, poteva dare energia al film. Purtoppo l’enorme massa di riferimenti e di suggestioni non si coagula mai in qualcosa di organico. L’antica Roma dovrebbe richiamare la lotta tra Cicerone e Catilina con la sua congiura (con citazioni delle orazioni di Cicerone), ma non sembra andare oltre il tramite delle tragedie di Shakespeare (citato anche Amleto, oltre che Marco Aurelio): e cioè tanto sangue, incesti e congiure di palazzo, una lotta tra famiglie oligarche che controllano le masse, come nell’antica Roma, con sterili rimandi a situazioni di attualità. Megalopolis, purtroppo, ne risulta alla fine un film troppo debordante e confuso, un’opera che non trova un significato globale.

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Un appartamento storico dallo stile barocco e la rinascita di Villa Medagliedoro

Alla scoperta di due progetti di Cavejastudio tra Forlì e Cesena

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi