“The Whale”, la vita fatta di infinite possibilità

The Whale FilmTra i film di quest’anno che ricorderemo c’è sicuramente The Whale, l’ultima toccante opera di Darren Aronofsky, molto applaudita a Venezia 2022, con la memorabile interpretazione di Brendan Fraser che gli è valsa il recente e meritatissimo Oscar come migliore attore protagonista.

Aronofsky è un regista dal grande talento visionario, in una carriera comunque soggetta ad alti e bassi: se The Wrestler con Mickey Rourke (2008) e Il cigno nero con Natalie Portman (2010) sono stati film significativi e importanti, l’ultimo Madre! con Javier Bardem e Jennifer Lawrence (2017) rimane un film scritto male e incomprensibile, sinceramente brutto.

The Whale racconta una settimana nella vita di Charlie, interpretato da Brendan Fraser. È un uomo sui 50 anni gravemente e patologicamente obeso, circa 250 chili, e quindi costretto a vivere in casa senza mai uscire, spostandosi a fatica con deambulatore e sedia a rotelle. È professore di letteratura all’università, per la quale tiene corsi di scrittura solo online, celandosi dietro il nero di un’icona su Zoom. Legge molto, mangia troppo, e non vuole curarsi per rimediare a una salute oramai compromessa.

L’amica Liz, infermiera, è l’unica che lo assiste e lo cura. Charlie è solo, molto solo. Anni prima, aveva lasciato la moglie Mary e la figlia Ellie per aver scoperto la sua omosessualità, innamorandosi del suo ex-studente Alan. Ma Alan non c’è più da tanto tempo: si è suicidato per un irrisolto contrasto con la famiglia di origine, legata a una setta religiosa millenaristica. E dalla morte di Alan, Charlie iniziò il suo declino, diventando ultra obeso. Ora che la sua vita sta terminando, ha bisogno di riconciliarsi con la figlia Ellie, 17enne adolescente che lo odia (interpretata dalla giovane Sadie Sink, protagonista di Stranger Things), prima che sia troppo tardi.

The Whale è tratto da un famoso testo teatrale del 2012 di Samuel D. Hunter, il che spiega il setting del film, tutto dentro la casa di Charlie. Ed è un film che, come per il Mickey Rourke di The Wrestler e la Natalie Portman de Il cigno nero, ha come protagonista il corpo del protagonista, in una evoluzione volutamente disgustosa.
Il corpo forte, un po’ decaduto ma vitale del lottatore; e il corpo artistico e perfetto, quasi metafisico, della danzatrice, sono diventati un ammasso di carne e grasso che lentamente si sta uccidendo. Un corpo antieroe che in sé ha i motivi della sua gloria passata, e della sua prossima caduta. Un corpo che Charlie però non rinnega, identificandolo con la Balena Bianca del Moby Dick: quella che per tutti era un mostro, quando in realtà è solo la natura nelle sue infinite possibilità; una vita fatta di sbagli ma anche di amore, un corpo-mostro che distrugge e si autodistrugge; e sullo sfondo l’ossessione americana della famiglia che non esiste più, solo disfunzionale. Ma dove, vedrete, esiste ancora amore e volontà di avere cura delle persone care.

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