Fase 2 e la farsa “Cura Italia” Seguici su Telegram e resta aggiornato Siamo arrivati alla fase 2 che apre lo scenario della ripresa, quasi due mesi dopo lo scoppio dell’emergenza, ma la roboante montagna di sostegni a lavoratori e imprese promessa dal decreto “Cura Italia” ha partorito un topolino tardivo e rachitico. Ancora una volta la formidabile macchina operativa dello Sato è riuscita a spaccare la società italiana in privilegiati, elemosinati e veri e propri sfigati, seppure di pari diritti e dignità. Con elargizioni a macchia di… gattopardo. Cambia tutto, ma per molti niente: nella merda sono e ci resteranno. Fatto salve le regolari remunerazioni di pensioni di ogni tipo e specie, salari di dipendenti pubblici e redditi di cittananza, mancano all’appello migliaia di bonus promessi per i lavoratori parasubordinati, autonomi, stagionali… Ma soprattutto non stanno arrivando, o sono risibili, i compensi per i dipendenti cassintegrati, che per tutto il tempo in cui hanno lavorato hanno versato tramite le le loro aziende – che ora sono ferme e non possono anticipare gli stipendi – fior di quattrini di contributi e tasse, anche per gli ammortizzatori sociali. «Dopo ormai due mesi senza salario mi sono arrivate solo ora poche centinaia di euro, a integrazione di appena 15 giornate – ci scrive ironizzando un “beneficiato” dalla CIG – Ma resto tranquillo perché intanto mi sono arrivate anche le scuse del Primo Ministro. Magari se me le mandava scritte e firmate provavo a pagarci la spesa, l’affitto o le bollette… A questo punto cerco di convincere la mia banca ad anticipare quello che mi è dovuto, ma voi ci credete?». Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri Bomboloni