La ricostruzione dell’Iraq spiegata al carabiniere Marco

«Impara, si disse, prima di morire, a vivere al di là della giurisdizione, della loro irritante, odiosa, stupida condanna.»
Philip Roth

Vera lettera, a vero carabiniere, che non si chiama Marco.
Venerdì 30 aprile
Caro Marco, l’ultima volta che abbiamo parlato, come al solito il discorso è scivolato sull’Iraq.

Abbiamo questo interesse comune. Tu perché ci sei stato, a lavorare, io perché dal ’91 partecipo, se posso, a tutte le iniziative contro la guerra. In fondo te l’ho detto, siamo due buoni cristiani. Ci piace la pace, stare con gli amici, avere degli ideali, realizzarci sul lavoro, amiamo la natura e tanto altro ancora. Ma sull’Iraq, se da un lato ci capiamo, dall’altro la situazione ha portato me a prendermi un giorno per andare a sfilare con la bandiera della pace, te a “lavorare” perché si guadagna bene e quei soldi ti servono e so bene che ti servono per buoni scopi: finire gli studi in tranquillità senza pesare sulla famiglia, pensare di mettere su famiglia, compreso l’acquisto di un appartamento. Quando ti faccio delle domande sulla cosiddetta “ricostruzione”, sei sempre evasivo e mi sono convinto che, nonostante tu sia stato in Iraq e programmi di tornarci, in effetti conosci poco di quella “ricostruzione” che tu vai a difendere. Mi sono procurato un po’ di dati che ti passo, sperando di esserti utile. Al momento sono stati stanziati 18.400 milioni di dollari, assegnati 3.600 e realmente spesi 2.100. La parte del leone, come si suol dire, la fa una multinazionale americana, la Halliburton, che si è vista assegnare 3.600 milioni di dollari senza gara di appalto. Come sai, è la società che gestisce la logistica delle truppe americane. I lavoratori di questa società guadagnano fra i 100 e i 200mila dollari l’anno, molto più di te, come vedi. Anche loro corrono dei rischi, se è vero come è vero che a tutt’oggi 33 dipendenti sono stati uccisi in Iraq. Un quarto dei soldi a disposizione della Halliburton serve per garantire di spendere in sicurezza il restante 75%. Pensaci bene prima di ripartire, e scusa se ti ho parlato della Halliburton, ma, sai, la sede italiana è a Ravenna, vicino casa mia.

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