Dante diventa “popolare” nel nuovo disco degli Equ

Prova Composizione 6 1È un disco divertente, questo Durante, dei romagnoli Equ, gruppo di Santa Sofia, con alle spalle tre album, un salto a Sanremo e importanti collaborazioni per il teatro, tra cui uno spettacolo vincitore del premio Ubu.

Questo quarto lavoro, uscito il 10 maggio per Egea Music, rappresenta una storia a parte, essendo frutto di uno spettacolo commissionato da Ravenna Festival per l’edizione 2018, una rilettura surreale della Divina Commedia in tre narrazioni (Inferno, Purgatorio, Paradiso) intercalate da canzoni. Le dodici finite nel disco non sono però una mera citazione dell’opera dantesca, tutt’altro. I testi, a tratti surreali, del cantante Gabriele Graziani (realizzati sotto la supervisione dello scrittore ravennate Eugenio Baroncelli) si orientano più che altro verso la memoria collettiva della Commedia, andando poi in tutt’altra direzione (riuscendo a citare pure Leopardi) e portando Dante in una dimensione popolare, così come la tradizione popolare è ben presente nelle musiche, dai valzer fino ai ritmi sudamericani, passando per il jazz o la banda di paese (ma con una precisione e una qualità delle esecuzioni più da musica classica).

Per un risultato che deve molto (compromettendo un po’ la riuscita complessiva) al repertorio più movimentato di Paolo Conte o – soprattutto – al primo Vinicio Capossela, quello più legato alla forma canzone.

Ecco quindi che i momenti migliori sono quelli che si distaccano dalle sonorità più danzerecce, come le tese “Anna allo specchio” e “Beatrice”, due gioielli rock in salsa folk, proprio quando non te li aspetteresti.

Notevoli, oltre alla performance dello stesso Graziani, il lavoro dei fiati (sassofoni e trombone) e quello di Vanni Crociani a pianoforte, tastiere e fisarmonica, per un disco che ha anche il pregio di vivere in totale autonomia rispetto allo spettacolo da cui è nato.

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