IO e la TIGRE, leggerezza da Mtv

Aurora Ricci canta, suona la chitarra e si fa chiamare semplicemente IO. Barbara Suzzi suona la batteria con una maschera sugli occhi e si trasforma nella TIGRE. Già noto da queste parti anche solo per questo suo nome bizzarro, il giovane duo al femminile cesenate ha pubblicato lo scorso 10 dicembre – su Garrincha Dischi – il suo album d’esordio. Si chiama “10 e 9” e sono una trentina di minuti tra rock senza troppi fronzoli e alcune ballate in punta di chitarra. Qualcuno le ha definite pure punk, per via di alcuni pezzi più tirati, ma in realtà IO e la TIGRE sono, sin dalla loro immagine, molto pop. E lo si prenda come un complimento. La musica delle due brilla infatti innanzitutto per la sua immediatezza, voce aggraziata, accordi semplici, testi in italiano quasi adolescenziali ma con un certo gusto e originalità. Un’estetica molto da indie-rock alternativo (ma neanche troppo) anni ottanta-novanta, musicalmente parlando. Quando va bene, infatti, ad ascoltarle tornano alla mente i mai troppo lodati Beat Happening, quando va male pure i Prozac+. In alcuni momenti più riflessivi Cristina Donà. In altri la Nada più rock. Alcuni pezzi, inutile far finta di nulla, ti si appiccicano addosso (per il sottoscritto per esempio succede con “L’appuntamento” e “Lentamente”) altri soffrono di certi cliché del genere, ma in generale l’album funziona. Nella sua grande leggerezza e senza troppe pretese, va detto. Una mezzora di divertimento che per esempio ti può far venir voglia di andare a vedere IO e la TIGRE dal vivo. E che ti fa pensare che forse abbiano sbagliato epoca: vent’anni fa un passaggio su Mtv non glielo toglieva nessuno. E all’epoca non era mica poco.

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